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In italia dal 1861 al 1871




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IN ITALIA DAL 1861 AL 1871



Alcuni problemi si presentavano ai dirigenti del  nuovo Stato Italiano:

Venezia e quadrilatero in mano austriaca

Roma con presenza francese e la questione della Chiesa

Problema di unificare l'Italia sotto l'aspetto legislativo, finanziario, ecc

Il notevole divario fra centro nord e sud ( brigantaggio )


Si accentuò in questo periodo il contrasto politico con la formazione della destra e sinistra storica. La prima tenne il potere fino al 1876, costituita dal gruppo di centro del parlamento di Cavour, la seconda dai gruppi di sinistra del parlamento e dai garibaldini.


Ministero Ricasoli ( giugno 1861 - marzo 1862

Venne portata avanti la lotta contro il brigantaggio, attuata l'unificazione amministrativa mediante un sistema accentrato. Furono lasciate le province in cui il potere centrale fu rappresentato dal Prefetto, di nomina governativa e dipendente del ministero dell'interno. Tentò di creare le regioni e dare a loro un potere esecutivo e deliberatorio ma fu molto contestato perché si credeva che potesse essere usato dalle forze contrarie all'unione e per questo motivo ritirò il progetto. Inoltre tentò di risolvere la questione romana con i negoziati, senza risultati per cui fu costretto a dimettersi.


Ministero Rattizzi ( marzo - dicembre 1862

Tentò di risolvere la questione romana dando mano libera a Garibaldi ma quando Napoleone III ammonì Vittorio Emanuele II per quello che stava succedendo dovette bloccarlo con la forza in quanto Garibaldi ormai era convinto di quello che stava facendo. Dovette allora impegnare l'esercito e fermarlo a Aspromonte e farlo prigioniero. Si trovò di fronte allora ad un contrasto fra destra e sinistra e si dimise nel dicembre 1862.


Al Rattazzi subentrò Minghetti il quale riprese le trattative con Napoleone III arrivando ad un accordo - Convenzione di Settembre -   nel settembre 1864 in base al quale la Francia si impegnava a ritirare le truppe da Roma non appena lo stato pontificio avesse organizzato un esercito proprio. Nello stesso trattato era previsto il trasferimento della capitale da Torino a Firenze. Questo creò molte discussioni in quanto molti ritenevano Torino troppo decentrata e Firenze ideale ma non accettavano che fosse imposta dalla Francia e la vedevano come una rinuncia alla presa di Roma . ci furono allora grosse dimostrazioni a Torino represse con violenza ma che sdegnarono il Re il quale costrinse il ministro Minghetti alle dimissioni e portò alla nomina di Lamarmora.


Verso la fine del 1865, l'Italia si alleò con la Prussica nella guerra all'Austria la quale chiese alla Francia di non intervenire in cambio della cessione del Veneto da girare all'Italia alla fine della guerra. La guerra fra Italia e Austria non fu molto positiva anche perché alla fine, dovette accettare di prendere il veneto solo per cessione dalla Francia dopo " la paca di Vienna " firmata il 3 ottobre 1866. 


Dopo la guerra, torna ministro Rattazzi il quale lasciò di nuovo che si svolgesse un tentativo di Garibaldi per liberare Roma, che però finì con la sconfitta dei garibaldini a Mentana per opera dei francesi.


Nel dicembre 1869, fu eletto ministro Giovanni Lanza, il quale ebbe il merito di riuscire a prendere Roma grazie all'impegno della Francia in guerra con la Prussica. La decisione fu presa quando la Francia ritirò le truppe da Roma; Vittorio Emanuele allora scrisse una lettera a Pio IX per convincerlo a cedere Roma ma il papa rifiutò. Il governo mandò un corpo di spedizione guidato dal generale Raffaele Cadorna. Il papa oppose solo una timida resistenza fino a che l'esercito italiano apriva una breccia a Porta Pia entrando in Roma. Il 2 ottobre, dopo un plebiscito, Roma e il  Lazio furono annesse all'Italia con il trasporto della capitale e del parlamento a Roma. Tra stato italiano e santa sede non ci fu un accordo per cui le decisioni furono prese unilateralmente dall'Italia con la Legge delle guarentigie ( delle garanzie ) . si garantiva al papa il libero esercizio delle sue funzioni, fu riconosciuta l'extraterritorialità del Vaticano, Laterano e Castel Gandolfo e una liquidazione annua ; impedì ai cattolici di partecipare alla vita politica italiana.


La maggior parte degli stati europei divenne costituzionale tra il 1859 e 1871 e in quasi tutti prevalsero i partiti liberali, che andarono al potere o da soli o in alleanza con i gruppi conservatori; al tempo stesso si svilupparono i partiti democratici, che ottennero a poco a poco varie riforme. Dopo il 1870 in tutti gli stati europei si formarono partiti socialisti e social-democratici, che nel 1889 si collegarono alla Seconda Internazionale



In seguito alla guerra franco - prussiana, la Russia cercò una egemonia nei balcani. Le popolazioni cristiane di Bulgaria e Macedonia cercarono l'indipendenza dall' Impero Ottomano che attuò una profonda repressione. La Russia intervenne contro la Turchia ma a questo punto, si stavano delineando dei contrasti molto forti fra Russia e Inghilterra - Francia che aiutavano la Turchia.

Bismarck che voleva mantenere la potenza in Europa convocò tutti gli stati in un congresso a Berlino ( 1878 ) per definire la situazione dei balcani. In base a questo, l'egemonia su di essi della Russia fu ancora negata; in Europa fu assicurato un equilibrio e una pace duratura in quanto le grandi potenze erano impegnate in un processo di espansione coloniale.

Successivamente Bismarck cercò di garantire la sicurezza dell'impero germanico con due alleanze: il patto dei tre imperatori fra Germania, Austria e Russia che durò fino al 1887 e la triplice alleanza fra Germania, Austria e Italia che durò fino alla 1° guerra mondiale. Frattanto si era iniziato un avvicinamento tra Francia e Russia che portò nel 1891-92 alla formazione della duplice alleanza tra queste due potenze.



Bismarck fu cancelliere dell'impero tedesco fino al 1890 quando fu costretto a dimettersi per i contrasti che aveva con il nuovo imperatore Guglielmo II, figlio di Federico III e nipote di Guglielmo I  . Guglielmo II proseguì nel suo impetuoso progresso economico e culturale; nella politica estera con una serie di atti inconsulti e colpi di testa contribuì non poco ad aggravare i contrasti internazionali e a preparare quella situazione dalla quale scaturì la 1° guerra mondiale.


In Francia si consolidò la Terza Repubblica e si sviluppò la democrazia.


In Inghilterra si alternarono al governo i liberali e i conservatori facendo entrambi una politica di riforma democratica. La classe operaia trovò nel 900 una espressione politica nel partito laburista.


In Russia le riforme di Alessandro II, principale fra tutte l'abolizione della servitù della gleba, non risolsero la profonda crisi che travagliava l'impero. Il governo rimase assolutista e l'opposizione dovette agire clandestinamente. Il movimento populista, duramente represso, reagì col terrorismo ma fu represso nel 1881. Poco più tardi cominciò a diffondersi il marxismo che trovò un base nella classe operai formatasi in alcune città siche nel 1898 anche in Russia sorse un partito socialista.






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