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Arthur Llewelyn Jones Machen - VITA E OPERE




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VITA E OPERE



Arthur Llewelyn Jones Machen nacque nel 1863 a Caerleon-on-Usk, nel Monmouthshire , contea situata nel sud-est del Galles. Poco dopo la nascita, il padre divenne il parroco del villaggio di Llandewi Fach, e la famiglia si trasferí nella canonica, dove Machen passò l'infanzia e l'adolescenza.

Questi primi anni non possono esser certo chiamati felici, sia per le condizioni di semi-povertà in cui viveva la famiglia (aggravate dall'invalidità della madre quando Arthur aveva sette anni), sia per la solitudine che regnava nella sua vita. Tuttavia, Machen, imparò ad andare avanti e a crescere anche senza la compagnia di amici e «cuginetti» con cui giocare, tanto che nel primo volume della sua autobiografia, Far Off Things ( ), scrive:



There were no children's parties for me, no cricket, no football, and I was heartly glad of it, for I should have abhorred all these diversions with shudderings of body and spirit. My father and mother apart, I loved to be by myself, with unlimited leisure for mooning and loafing and roaming, and wandering from lane to lane, from wood to wood2.





Questa stessa solitudine, inoltre, gli permise di godere appieno delle due piú grandi consolazioni di questi primi anni, ovvero la natura e la letteratura.

Già da bambino, infatti, cominciò a esplorare i boschi, le valli, i ruscelli, le colline e le montagne intorno alla canonica, percorrendo tutti i sentieri che incontrava. Questo suo vagare senza meta fu una delle occupazioni che piú lo entusiasmavano, e che lo portò a una conoscenza straordinaria del Monmouthshire (lo stesso accadrà anche a Londra, dove le lunghe camminate nei sobborghi londinesi lo resero un esperto della città). Il contatto continuo con la natura lo spinse a cercare di tradurre le sensazioni che provava davanti a questi paesaggi in letteratura:



I shall always esteem it as the greatest piece of fortune that has fallen to me, that I was born in that noble, fallen Caerleon-on-Usk, in the heart of Gwent. [.] anything which I may have accomplished in literature is due to the fact that when my eyes were first opened in earliest childhood they had before them the vision of an enchanted land



L'altra grande, grandissima consolazione e passatempo era la letteratura. La libreria della canonica di Llanddewi ospitava i volumi piú disparati: «My father's collection, if that serious word may be applied to a hugger-mugger of books, had grown up anyhow and nohow, and in it the most revered stock had mingled with the most frivolous . Si passava dai romanzi in edizione economica - i cosiddetti yellowbacks - alla grammatica di ebraico, dai classici della letteratura alla Storia d'Europa di Allison. Tra

le opere piú amate da Machen troviamo i romanzi di Dickens, delle sorelle Brontë e di Sir Walter Scott, e le poesie di Tennyson. In questi primi anni furono importanti anche altre opere non presenti nella libreria della canonica, quali le Mille e una notte, Le confessioni di un mangiatore d'oppio di Thomas De Quincey, e Don Chisciotte della Mancia di Cervantes, prestatogli, quest'ultimo, da una signora di una canonica a due miglia da quella di Llanddewi quando aveva sette o otto anni, e del quale ha scritto:



[.] and then I open the pages -- and I have never really closed them. For the dumpy book was a translation of "The Ingenious Gentleman, Don Quixote de la Mancha"; and those are words that will thrill a lettered man as the opening notes of certain fugues of Bach will thrill a musician



Dagli undici ai diciassette anni frequentò la Hereford Cathedral School. Nonostante sia ammissibile ritenere che esageri, nell'autobiografia descrive questo periodo in termini negativi, definendolo un esilio e «an interlude amongst strangers»: non sembra aver stretto legami forti coi compagni, probabilmente perché già allora, come dice egli stesso, «I was "set" to

loneliless . Tuttavia, Machen fu sicuramente riconoscente dell'istruzione


umanistica che ricevette, e sappiamo che otteneva spesso buoni voti, soprattutto in latino e greco e in teologia

Terminata la scuola, non aveva ancora in mente quale carriera avrebbe intrapreso. Tuttavia, doveva prendere una decisione in tempi brevi, soprattutto a causa dell'impoverimento del padre. Mancavano i soldi per mandarlo all'università, dove avrebbe potuto prendere la laurea necessaria per entrare a far parte della Chiesa. Machen pensò anche di diventare medico ma, poiché non era molto bravo in matematica, non superò gli esami preliminari del Royal College of Surgeons.

A diciott'anni compose un poemetto d'ispirazione classica, Eleusinia


importante non tanto per il valore poetico, quanto per le conseguenze a livello sia letterario sia biografico. Infatti, dopo averlo letto, la famiglia decise che la carriera giornalistica era quella piú adatta per lui, «a decision that then seemed to me both reasonable and pleasant, which now strikes me with amazement, nay with stupefaction

Questa fu soltanto una delle ragioni che spinsero Machen a intraprendere una carriera letteraria. Possiamo trovare perlomeno altri tre motivi importanti: l'eredità celta («as a man three parts Celt, I was by nature inclined to the work of words» ), l'amore per la lettura instillatagli dalla famiglia e l'istruzione umanistica di vecchio stampo ricevuta alla scuola di Hereford.

A ogni modo, si preparò per la carriera giornalistica, sia studiando la stenografia (tecnica che non riuscí mai a padroneggiare completamente) sia leggendo sempre di piú. Inoltre, già dalla primavera e dall'estate del 1880

Machen, come dice nell'autobiografia, cominciò a sentire il richiamo di Londra e, in preparazione del suo imminente trasferimento nella capitale inglese per iniziare la professione di giornalista, iniziò a leggere qualsiasi documento potesse trovare su Londra: da Twice Round the Clock di George Augustus Sala ai quotidiani londinesi, soprattutto lo «Standard» e il «Daily Telegraph». Machen insiste molto su questo periodo preparatorio, sulla brama di sapere il piú possibile su quella grande città e sulle sue grandi aspettative.

Dopo una prima visita a Londra nel giugno del 1880 insieme al padre, Machen vi si trasferí. Iniziò allora il periodo senz'altro piú difficile e duro per l'autore gallese: molto spesso non aveva i soldi per mangiare, non conosceva nessuno e il suo carattere non gli permetteva di fare nuove conoscenze facilmente, tanto che per diversi giorni consecutivi non parlava ad anima viva. Visse per due anni, dal 1883 al 1885, a Clarendon Road, in una stanza all'ultimo piano di un palazzo; la descrizione di quest'abitazione è rappresentativa dell'esistenza che conduceva in questo periodo:



It was, of course, at the top of the house, and it was much smaller than any monastic 'cell' that I have ever seen. From recollection I should estimate its dimensions as ten feet by five. It held a bed, a washstand, a small table, and one chair; and so it was very fortunate that I had few visitors. [.] There was no fireplace in my room, and I was often very cold. I would sit in my shabby old great-coat, reading or writing, and if I were writing I would every now and then stand up and warm my hands over the gas-jet, to prevent my fingers getting numb11.



Come accadeva nella sua campagna nativa, le sue due maggiori occupazioni furono la lettura e le camminate per i sobborghi di Londra. All'iniziò lavorò saltuariamente, come insegnante privato e come impiegato subalterno in una casa editrice: ma non erano queste le occupazioni per le quali era venuto a Londra. La carriera letteraria iniziò veramente nel 1884, quando l'editore George Redway accettò di pubblicare The Anatomy of Tobacco, una celebrazione delle gioie del fumo, opera composta a imitazione di The Anatomy of Melancholy di Robert Burton.


Non ricevendo ulteriore proposte da Machen per altre opere originali, Redway gli diede da tradurre l Eptamerone di Margherita d'Angoulême, che il nostro autore volse in un inglese arcaico, secentesco, al quale era stato iniziato anni prima dalla lettura delle poesie di Robert Herrick (159 -

1674). Nella stessa lingua scrisse anche la sua prima opera di finzione, The Chronicle of Clemendy : «Machen had become so accustomed to working with archaic language, in his translation and in his delving into ancient grimoires, that he simply continued in the same vein in his original writings

Il 7 fu un anno importante per Machen, non solo per il matrimonio con Amy Hogg, ma anche - e soprattutto - per la morte del padre, in seguito alla quale ricevette alcune eredità che gli permisero di avere la stabilità economica necessaria per potersi concentrare sulle opere che voleva scrivere veramente. Dopo aver tradotto i dodici volumi della Histoire de ma vie di Casanova tra il 1888 e il 1889, iniziò a scrivere racconti, pubblicati in diversi quotidiani nel 0 e , tra i quali i piú rilevanti sono "The Double Return" e "The Lost Club". Con le loro allusioni a eventi e personaggi scandalosi, di fatto prepararono la strada per il primo romanzo breve di Machen, The Great God Pan (illustrato dall'influente Aubrey Beardsley e pubblicato nel 1894 insieme a "The Inmost Light"), che lo rese famoso al grande pubblico, al punto da richiedere un'immediata seconda edizione.

Nel novembre del 1895 fu pubblicato The Three Impostors, una serie di racconti collegati tra loro e ispirati in parte, soprattutto nella struttura, alle New Arabian Nights di Stevenson; degni di nota sono i racconti "The Novel of the White Powder" e "The Novel of the Black Seal", che spesso vengono raccolti singolarmente in antologie. Nell'autunno di quello stesso anno iniziò a scrivere quello che oggi molti critici considerano il suo capolavoro, The Hill of Dreams (verrà pubblicato, tuttavia, solo nel ). Nel 1899 la moglie Amy Hogg morí di cancro - un evento traumatico, seppur non sia menzionato nell'autobiografia - e Machen iniziò a scrivere uno dei suoi racconti fantastici piú riusciti, "The White People" (anch'esso pubblicato nel 1904).

Col 1899 si chiuse una fase fondamentale della produzione letteraria di Machen, se non la piú importante, poiché è ragionevole affermare che le sue opere maggiori si concentrino nella decade 1889-1899, la quale non a caso corrisponde al periodo in cui ha minori preoccupazioni economiche, grazie all'eredità ricevuta dopo la morte del padre. Tuttavia, la carriera di Machen andrà avanti ancora per moltissimi anni, fino agli anni Trenta, quando scriverà i suoi ultimi racconti.

Col nuovo secolo, cominciò un periodo d'inattività dal punto di vista letterario (forse innescato dalla dolorosa perdita della moglie), dal quale iniziò a uscire nel 1901, quando prese la curiosa decisione, per uno scrittore affermato, di diventare un attore. Non ebbe mai parti da protagonista, ma questi anni, fino al 1909, saranno considerati tra i piú felici della sua vita e, inoltre, lo porteranno a conoscere Dorothie Purefoy Hudleston, che sposò nel 1903. Nel 1902, intanto, era stato pubblicato Hieroglyphics, un breve trattato di poetica.

Nel 1910 fu assunto come giornalista a tempo pieno dall'«Evening News», un lavoro che non amò mai veramente, ma che si rivelò fondamentale per la sua carriera. Il nome di Machen tornò infatti all'attenzione del grande pubblico quattro anni dopo, grazie a un racconto breve o, meglio, grazie alle circostanze in cui fu scritto e alle reazioni che suscitò. Nel 1914 scrisse e pubblicò all'interno di questo quotidiano "The Bowmen", un racconto di finzione che, nonostante le numerose smentite da parte di Machen, fu considerato come il resoconto di un evento reale . L'anno successivo, inoltre, pubblicò una serie di articoli in cui descrisse la sua vita nel Gwent e a Londra, e che vennero poi raccolti e pubblicati nel

col titolo di Far Off Things. Si tratta del primo volume della sua autobiografia, seguito da Things Near and Far ( ) e The London Adventurer ( ), i quali, tuttavia, non vi possono essere paragonati, sia a livello di contenuto autobiografico sia a livello stilistico.

Infine, è bene sottolineare che negli ultimi trent'anni della sua produzione il divario tra prosa narrativa e quella giornalistica si affievolí sempre di piú, tanto che «Machen's later fiction reads like nonfiction . Dai primi anni del '900, infatti, Machen lavorò presso varie redazioni di quotidiani, e scrisse un numero incalcolabile di articoli di giornale. Questo cambiamento è tanto piú sorprendente se pensiamo al fatto che nel racconto fantastico "The White People" Machen, attraverso il diario di una ragazza,

sperimentò la tecnica narrativa del flusso di coscienza; Joshi al riguardo osserva:



I wonder if many literary historians have noted the stupendous anticipation of stream-of-consciousness represented by this diary--we are still in 1899, years before the emergence of Dorothy Richardson and Virginia Woolf. This diary is a masterpiece of indirection--a Lovecraft plot told by James Joyce17.



Il periodo successivo alla Prima guerra mondiale è caratterizzato dalla pubblicazione sporadica di alcuni racconti brevi, di scarso interesse letterario ; Joshi scrive addirittura che la produzione letteraria successiva al

1907 può praticamente essere ignorata, in parte perché Machen aveva ormai detto tutto quello che aveva da dire, e in parte perché era diventato un giornalista Inoltre, nella sua vita Machen non visse quasi mai in condizioni agiate, e - soprattutto negli ultimi anni - si trovò pertanto costretto a scrivere articoli e racconti soprattutto per motivi economici.

Machen ebbe una vita lunga, tanto da assistere anche alla Seconda guerra mondiale, per poi morire nel 1947 a ottantaquattro anni, pochi mesi dopo la moglie Purefoy.




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