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ALCOL - Abuso in gravidanza
Una buona parte delle donne che beve in gravidanza riesce a smettere entro il primo trimestre: in genere le donne che smettono di bere precocemente si sottopongono a un maggior numero di visite prenatali, sviluppano sintomi depressivi in misura minore, sono di livello scolastico superiore alla scuola media, hanno un partner e hanno programmato la gravidanza. Al contrario le donne che continuano a bere per tutta la gravidanza più frequentemente sono fumatrici e fanno anche uso di marijuana.
Passaggio attraverso la placenta
L'alcol è rapidamente trasportato dalla madre al feto e attraversa liberamente la barriera placentare. Sembra ormai dimostrato che il passaggio dell'alcol a livello placentare avvenga nei due sensi e che la sua concentrazione nei compartimenti materno e fetale raggiunga un equilibrio.
Fattori implicati nella tossicità fetale
Dato che non tutti i feti esposti manifestano le conseguenze negative dell'alcol si è ipotizzata la presenza di una suscettibilità su base genetica. Questo verrebbe confermato dalla maggiore concordanza tra gemelli monozigoti rispetto ai dizigoti
L'attività enzimatica dell'alcol deidrogenasi, enzima deputato a metabolizzare l'alcol etilico in acetaldeide, è inferiore almeno del 10% nel fegato fetale rispetto a quello materno: il feto è quindi più esposto agli effetti dell'alcol e lo è per un tempo più lungo rispetto alla madre.
Sembra che una maggiore tossicità dell'alcol sull'organismo fetale sia associata all'età materna avanzata. Questo è forse da correlarsi all'aumento della tolleranza materna alla sostanza e al danneggiamento epatico indotto dall'alcol stesso con conseguente minore attività metabolica; c'è inoltre, all'aumentare dell'età della donna, un incremento del rapporto corporeo tra tessuto adiposo e acqua: tutto ciò si riflette in un picco plasmatico materno maggiore con conseguente maggiore esposizione fetale
| COMPLICANZE OSTETRICHE E FETALI | ||
| PARTO PRETERMINE |  | |
| ABORTO SPONTANEO |  | |
| MALFORMAZIONI CONGENITE | emangiomi difetti settali cardiaci malformazioni genitali anomalie delle estremità | |
| IUGR |  | |
| DISMORFISMI FACIALI | microcefalia microftalmia alterazioni mandibolari naso a sella ossa palatine prominenti labbro leporino denti piccoli fessure palpebrali corte epicanto ipoplasia del mascellare | |
| ANOMALIE ARTICOLARI | clino-camptodattilia | |
| DISTURBI DELL'UDITO |  | |
| ANOMALIE OCULO-RETINICHE |  | |
| ANOMALIE EPATICHE |  | |
| ANOMALIE CUTANEE | dermatoglifi anomali ipoplasia delle unghie | |
| COMPLICANZE NEONATALI | ||
| BASSO INDICE DI APGAR |  | |
| SINDROME DI ASTINENZA (SAN) 
 
 
 | agitazione tremori irritabilità opistotono convulsioni | |
| SCARSA CRESCITA POST-NATALE | Da correlarsi soprattutto all'assunzione tardiva di alcol in gravidanza | |
| COMPLICANZE IN ETÀ EVOLUTIVA | ||
| DISTURBI NEUROCOMPORTAMENTALI 
 | disturbi di apprendimento disturbi di memoria disturbi di attenzione disturbi di linguaggio: produzione e comprensione ritardo mentale iperattività irritabilità disturbi del comportamento alimentare disturbi di socializzazione aggressività comportamento antisociale impulsività | |
| COMPORTAMENTO DI ABUSO | tossicodipendenza alcolismo | |
| DISTURBI PSICHIATRICI | depressione psicosi | |
| Tabella 3.12 Conseguenze dell'abuso di alcol in gravidanza. | ||
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