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Riforma protestante e controriforma cattolica




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RIFORMA PROTESTANTE E CONTRORIFORMA CATTOLICA


1. ERESIE E SCISMI NELLA LUNGA STORIA DELLA CHIESA

Il termine "eresia" significa scelta di una dottrina diversa da quella professata dalla Chiesa. "Scisma" significa separazione che porta cambiamenti, uno dei più noto fu quello che separò la Chiesa d'Oriente(bizantina) da quella Occidentale(fedele a Roma). Lo scismatico diverrà comunque anche eretico in quanto non si attiene a ciò determinato dall'autorità della Chiesa. Eresie e scismi furono frequentissimi nel Medioevo, molti staccarono da Roma, rifiutandone l'autorità e appellandosi alle Sacre Scritture. La più grave eresia e scisma di tutte fu quella chiamata "Riforma", che diede vita alla Chiesa protestante.


2. LE ASPIRAZIONI ALLA RIFORMA RELIGIOSA

A far scoppiare questa riforma fu l'esigenza di una religiosità più interiore e l'insofferenza per l'accumulo di benefici ecclesiastici e lo scandalo della successione per eredità del papato. Molti chiedevano la convocazione di un concilio ecumenico, l'unico strumento per far terminare questi scandali e abusi. Molti nella Curia romana avevano paura di questo concilio in quanto poteva mettere a repentaglio la centralità del potere papale. La chiesa aveva accumulato vastissime terre le cui rendite anziché andare a vantaggio dei poveri rimanevano nelle casse del papato e per questo la popolazione appoggiava la riforma. Anche gli uomini di cultura ne erano favorevoli, i quali criticavano la decadenza del clero e spingevano per una più intima ricerca di Dio. Il più colto tra questi umanisti fu Desiderio Erasmo da Rotterdam si ispirava al Vangelo ma considerava la Bibbia piena di errori, egli si impegnò a conciliare la cultura con la religione cristiana.


3. LE RADICI DELLA RIFORMA PROTESTANTE

Questa Riforma costituì la definitiva frattura dell'Occidente cristiano. Le radici di questa riforma sono più dottrinali che morali e politiche. Anche se il clero e il papato fossero stati lineari ad amministrare le loro posizioni, comunque la riforma sarebbe scattata in quanto trova le sue radici nelle predicazioni di John Wycliffe e Jan Huss che contestarono la validità del clero, appellandosi unicamente alle Sacre Scritture.


4. MARTIN LUTERO E LA SUA RIFORMA

Martin Lutero, frante agostiniano, di origine contadina, dette inizio alla Riforma. Insegnò all'Università di Wittenberg, era un uomo angosciato dal pensiero del peccato e della salvezza. In contrasto con le tesi umaniste sentiva alla maniera medievale, indegnità dell'uomo in confronto con Dio. Indagò sulle Sacre Scritture e trovò che l'uomo si salva non per meriti suoi, ma solo grazie ai meriti di Cristo morto per lui sulla croce. Così formulò la dottrina della salvezza "giustificazione per la solo fede", cosa che andava contro a quanto sosteneva la Chiesa, e cioè che l'uomo contribuiva alla propria salvezza anche con penitenze e offerte al clero. E poi la dottrina di Lutero vedeva Dio come Padre buono e non come Giudice(cosa che si afferma nel Vecchio Testamento). Con questo Dio pieno d'amore si avvicinava infinitamente il rapporto tra uomo e Dio (padre/figlio). Lutero sostiene che l'uomo può essere giustificato solo in virtù della sua fiducia verso Dio, ma che solo a pochi eletti, voluti da Dio, è destinata la salvezza, questo è il concetto della predestinazione. Afferma però che ognuno deve considerarsi come già eletto e avere tanta fede, nella speranza di esserlo davvero. Da ciò risultò rivoluzionata la credibilità dei sacramenti, ritenuti di per sé capaci di infondere la salvezza anche senza la partecipazione del fedele e ciò Lutero non lo permetteva. Solo il battesimo e l'eucarestia conservarono la loro importanza. Quindi il rapporto religioso si realizzava come un colloquio tra il fedele e Dio. Ogni credente divenne sacerdote di se stesso e in quanto egli aveva un libera interpretazione delle Sacre Scritture, detto libero esame. Con ciò la Chiesa perdeva ogni autorità. Si è detto che la strada della Riforma è stata spianata dell'Umanesimo di Erasmo da Rotterdam, ma era ben lontana dall'ottimismo dell'umanesimo e ciò portò alla rottura tra Lutero ed Erasmo. Erasmo non si sentiva in grado di prendere posizioni risolutiva tra Lutero e la Chiesa, mantenendo così un atteggiamento liberale e laico.


5. LUTERO "APPICCA L'INCENDIO"

La dottrina di Lutero non determinò immediatamente la rottura con Roma, in quanto la Curia romana fu inizialmente molto tollerante, sperando che la sua Riforma si placasse col tempo. La rottura definitiva con Roma si ebbe quando nel 1514 Papa Leone X invitò tutti i fedeli a comprare indulgenze per se o per i propri defunti, con lo scopo di raccogliere fondi per la  costruzione di una nuova Basilica di San Pietro. L'indulgenza è l'assoluzione impartita dal sacerdote che cancella la colpa del peccatore salvandolo dalla dannazione dopo la morte. Così le opere buone erano sempre più sostituite dalle offerte in denaro, cosicché la partecipazione interiore del fedele si annullava. Grazie alle indulgenze ci guadagnavano sia le banche che i principi, i quali ottennero un percentuale sulle vendite delle indulgenze in quanto si predicava nelle loro terre. Così nel 1517 Lutero affisse un giornale contenente 95 tesi che confutavano la validità dell'indulgenze e della Chiesa stessa che si azzardava a vederle. Questo fece "scoppiare l'incendio", infatti da questa data si fa cominciare la Riforma protestante di Martin Lutero. Nel 1520 Leone X scomunicò Lutero ma lui non ne diede peso sotto l'acclamazione dei suoi studenti e compagni.


6. LA PREDICAZIONE DI LUTERO CONQUISTA LA GERMANIA. rivolta dei cavalieri e quella dei contadini

Carlo V mise al bando Lutero che però trovò rifugio nel castello di Federico Guglielmo il Saggio di Sassonia, dove si dedicò alla traduzione della Bibbia in Tedesco, per permettere ad ognuno di poterla leggere ed interpretarla. Contestando la validità del sacerdozio Lutero offriva ai principi tedeschi l'occasione di far proprie le terre del clero. I principi appoggiavano così il luteranesimo perché gli dava la scusa ideale per combattere contro il potere centrale della Chiesa. Lutero scatenò anche la rivolta dei cavalieri, affamati di terra e di libertà, ma Lutero non li appoggiò predicando l'obbedienza e così la rivolta fallì. Più grave fu la rivolta dei contadini guidati da Munzer, un anabattista, cioè negava la validità del battesimo ricevuto da piccoli e ne esigeva uno nuovo in piena coscienza. In nome dell'uguaglianza di tutti i cristiani i contadini si mossero contro i feudali. Lutero si schierò con i principi tedeschi essendo contro alla ribellione contadina e questo determinò il consolidamento del potere principesco. La Riforma di Lutero si sentì maggiormente sul piano morale in quanto su quello politico appoggiava completamente i principi. Nel 1530 ad Augusta si approvò la Confessione augustana, e cioè un accordo tra i principi tedeschi su le tesi del protestantesimo cercando di alleggerire la posizione radicale di Lutero. La Riforma creò quindi il distacco dalle tendenze radicali e irrigidiva il rifiuto dell'imperatore. Dopo il 1530  Carlo V contrastò fortemente il Luteranesimo, ordinando ai principi la restituzione delle terre della Chiesa. I principi protestando si unirono sotto la lega di Smalcalda, combattendo contro l'imperatore fino a che si giunse alla Pace di Augusta dove i principi ottenerero di poter scegliere di professare la religione cattolica o quella protestante. Così la Germania abbandonò l'unità religiosa dividendosi tra Cattolicesimo e Protestantesimo. Il primo paese riformato fu la Prussia. Del nuovo credo della Chiesa riformata non fu artefice Lutero, ma Filippo Zelantone, suo amico e discepolo, che rivalutò però le tesi del maestro, non escludendo, vicino alla dottrina sulla "giustificazione per la sola fede" il concorso delle opere. Alla dottrina della predestinazione associa comunque l'impegno dell'uomo per la propria salvezza.


7. LA RIFORMA IN SVIZZERA: ZWINGLI E CALVINO

La Confederazione svizzera fu la prediletta della Riforma. Il suo maggiore esponente fu Huldrych Zwingli, sacerdote umanista, che diede una libera interpretazione delle dottrine di Lutero. Predicò contro le indulgenze, riscuotendo un tale successo che fu ordinato ai sacerdoti di predicare solo le dottrine che avessero un fondamento nella Bibbia. A differenza di Lutero, Zwingli conservò la liturgia e i riti di tradizione. Il battesimo diveniva la scelta della religione cristiana, l'eucarestia si riduceva ad un semplice momento commemorativo. Zwingli si batté contro il mercenariato. Alcuni Cantoni svizzeri, rimasti fedeli al cattolicesimo, combatterono con le armi contro Zwingli nella battaglia di Kappel, dove egli morì. Così i Cantoni prevalsero contro i protestanti.

Giovanni Calvino avanzava in Svizzera, egli è il più grande riformatore dopo Lutero. Ebbe un'educazione giuridica e umanistica, che diede al suo pensiero una logica non presente in quello di Lutero. Aderendo alla riforma si dovette rifugiare a Ginevra, dove sviluppo autonomamente le dottrine di Lutero; l'elemento fondamentale del Calvinismo è la dottrina della predestinazione, ma il credente non deve disperarsi, bensì deve portare avanti il volere di Dio lavorando, cercando i segni della predestinazione celeste. Il calvinismo esalta il lavoro, il cui guadagno, dopo che è stato usato a favore dei bisognosi deve essere rinvestito, così il Cristianesimo abbandona ascetismo medievale ed esalta l'attività produttiva considerata come predilezione celeste. A Ginevra, sede del Calvinismo, fu imposto un severo costume di vita, fu bandito ogni forma di lusso e divertimento. Vigilava sul rispetto di queste norme un Concistoro di sacerdoti e laici. I trasgressori venivano puniti con la scomunica e la denuncia. La chiesa calvinista, al contrario di quella luterana si poneva al di sopra dello Stato del quale voleva limitare i poteri. A differenza delle Landeskirche luterane (comunità territoriali ecclesiastiche sotto il controllo dei principi) le comunità calviniste si fondavano su assemblee, elezioni e dibattiti. Calvino non permise a nessuno di professare religioni in contrasto con la propria. Egli rifiutò la funzione salvifica dei sacramenti. Il Calvinismo si diffuse in molti altri paesi europei e soprattutto tra i ceti più elevati.


8. LA RIFORMA IN INGHILTERRA

In Inghilterra la critica alle istituzioni ecclesiastiche era molto forte e fu in gran parte influenzata dalle predicazioni di Wycliffe. La Riforma inglese, dopo il distacco dal papato, si attenne molto ai problemi liturgici, consolidando il potere monarchico. La riforma avvenne per motivi politici e perché i ceti popolari e nobiliari non sopportavano pi la corruzione ecclesiastica. Il motivo del distacco da Roma fu dinastico, in quanto il re Enrico VIII di Inghilterra, inizialmente a difesa della Chiesa di Roma, si ribellò ad essa. Infatti vedendosi rifiutata, da parte di Clemente VII, la domanda di divorzio tra lui e Caterina d'Aragona, per consentirgli di prendere in sposa Anna Bolena. Allora Enrico VIII si rivolse ai propri vescovi i quali dichiararono immediatamente nulla le nozze. Il papa allora lo scomunicò ed Enrico rispose facendo proclamare dal Parlamento l'Atto di supremazia nel 1534, dichiarandosi capo supremo della Chiesa d'Inghilterra. Nacque l'autonoma Chiesa nazionale anglicana, dove si introdussero: il matrimonio dei preti, l'eliminazione delle immagini sacre, l'inglese nelle messe invece del latino. I beni ecclesiastici finirono nelle mani della piccola nobiltà campagnola e mercantile. Alcuni erano contrari alla riforma come il cardinale Fisher e il cancelliere Tommaso Moro (autore di Utopia) che pagarono il loro rifiuto con la vita. Enrico VIII non perseguitò solo i papisti (fedeli al Papa) ma anche i puritani (minoranze luterane e calviniste), affermando la Riforma all'insegna dell'intolleranza. La Chiesa anglicana adottò il modello luterano dei Landeskirche . La chiesa nazionale inglese si consolidò definitivamente con la regina Elisabetta, che stroncò definitivamente ogni opposizione interna.


LEGGE SALICA

Prevedeva la successione solo per linea maschile e se non c'era l'erede maschile diretto allora la corona passava al più vicino parente maschio del re, quando ce ne erano più di uno scoppiava una guerra come quella delle due rose. Così Enrico VIII non voleva che dopo la sua morte (avendo avuto solo figlie femmine) scoppiasse una guerra per la successione al trono così cercò in tutti i modi di avere un figlio maschio legittimo ( voluto da Dio) così sposava e uccideva le moglie finché una non gli avesse dato un figlio maschio.



10. RIFORMA CATTOLICA E CONTRORIFORMA

Molti, anche prima della riforma luterana, iniziarono un rinnovamento morale e disciplinare della Chiesa che prevedeva la formazione di sacerdoti degni, la riduzione degli scandali e la restaurazione della disciplina. Ma con la rapida espansione della riforma protestante non riuscì a dare i suoi frutti. Con il termine Controriforma si intende la controffensiva lanciata dalla chiesa cattolica allo scopo di impedire al Luteranesimo e al Calvinismo ulteriori progressi. C'è da dire che fino al 1540 sia cattolici che protestanti sperarono in un'unità cristiana. Dalla parte luterana si mostravano disposti alla riconciliazione ma molti cardinali cattolici erano contrari. La riconciliazione era sollecitata anche da Carlo V preoccupato per il passaggio al luteranesimo di molti principi in Germania, cosicché lo stesso Carlo V favorì degli incontri tra cattolici e protestanti nel 1540, ma le posizioni si irrigidirono sempre di più fino alla definitiva rottura dei rapporti.


11. CONCILIO DI TRENTO

Nel 1545  si aprì a Trento un concilio di vescovi, la conciliazione tra cattolici e protestanti rasentava l'impossibile. I protestanti non vollero prendervi parte, esclusa un piccola comparsa nel 1551 dovuta alla grande insistenza di Carlo V. Il Concilio di Trento va dal 1545 al 1563, attraverso distinte fasi: la prima, (1545-1548) si discussero sulle verità di fede contestate da Lutero e Calvino e sulla tradizione ecclesiastica. Contro la tesi luterana del libero esame si riaffermò come sola legittima l'interpretazione della Sacre scritture data dalla Chiesa. Contro la tesi della giustificazione per sola fede fu ribadito il principio che la salvezza si ottiene in virtù della fede e delle opere. Contro la riduzione dei sacramenti al battesimo e all'eucarestia, si ritennero validi tutti e sette i sacramenti. Ci fu dunque un rifiuto su tutte le tesi riformanti. Si introdussero, per la riforma morale e disciplinare della Chiesa il divieto del cumulo delle cariche ecclesiastiche e l'obbligo per i vescovi di risiedere nelle proprie diocesi. Per la formazione di sacerdoti degni si stabilì la frequenza a seminari dove fosse curata la formazione del clero, fu conservato l'uso del latino nella liturgia e l'obbligo al celibato. Il documento che raccoglie le decisioni prese nel concilio è "Professione di fede tridentina" pubblicata da Pio IV nel 1564, che resta tuttora il fondamento della dottrina cristiana. La Chiesa divenne più che mai una monarchia assoluta dove il potere si concentrava nelle mani del papa. Dal concilio le strutture della Chiesa uscirono rafforzate e in grado di contrastare il divulgarsi del protestantesimo .


12. LA LOTTA CONTRO GLI ERETICI

Nello stesso periodo scoppiò la guerra agli eretici, la Santa Inquisizione fu riesumata, istituita da Innocenzo III, con il fine di scoprire presunti o effettivi eretici ed interrogarli anche la tortura. Venivano proclamati anche dei roghi pubblici. Si procedette nel 1559 alla distruzione di libri considerati profani e da quel momento prima della pubblicazione l'opera doveva essere sottoposta alla censura della Curia vescovile.


13. I NUOVI ORIDINI RELIGIOSI. LA COMPAGNIA DI GESU'

L'esigenza del rinnovamento religioso, sentita in tutta la società, si manifestò anche nel mondo cattolico con la formazione di nuovi ordini religiosi. Da ricordare sono i frati Cappuccini, che seguivano rigorosamente l'insegnamento di San Francesco, i Filippini, dal nome del fondatore San Filippo Neri, si occupavano della gioventù, i Fatebenefratelli, che si occupavano degli infermi, i Barnabiti e gli Scolopi, che si dedicavano alla istruzione dei bambini poveri. Il vescovo di Milano San Carlo Borromeo divenne il simbolo della Riforma cattolica, appoggiandola in pieno. Quest'opera di carità fece riconquistare alla Chiesa intere regioni, come l'Austria, la Polonia, ma anche interi continenti come l'Asia e l'Africa. In quest'opera di riconquista sono da ricordare i Gesuiti o meglio la Compagnia di Gesù, fondata da Ignazio Loyola nel 1540, che costituì una milizia dedita alla conversione degli infedeli, alla difesa della Chiesa e del papato. Per distinguersi dagli altri voti i Gesuiti aggiunsero ai consueti voti monacali(castità,povertà.) anche quello della completa sottomissione al papa. I Gesuiti svolsero profonde azioni per assicurare la fedeltà alla Chiesa, nelle corti dei principi, istituirono diverse scuole e collegi con il fine dell'educazione religiosa dei figli dei dirigenti. Il gesuita svolge la sua attività nel mondo come insegnante, oratore, confessore e missionario. In America, Cina ed India esercitarono un'opera di evangelizzazione non forzata ma con la parola e la persuasione. Quest'opera coincise con il colonialismo europeo, quindi agli Indios convenne convertirsi al cattolicesimo per non rischiare condizioni servili inumane da parte dei coloni , anch'essi cattolici. I gesuiti proteggevano gli Indios in reducciones per sottrarli allo sfruttamento dei coloni spagnoli, ma fu tanto l'odio tra coloni e gesuiti che si arrivò a scontri armati. Nell'Estremo Oriente si formarono forti nuclei di comunità cristiane.


14. LA CULTURA NEL TARDO CINQUECENTO IN ITALIA E IN EUROPA

Il trattato di Cateau-Cambresis e l'incoronazione di Carlo V rappresentano la fine dell'età età rinascimentale e l'inizio di un'età di decadenza, inoltre rappresentano per l'Italia la completa soggezione all'egemonia spagnola e alla Controriforma del pontificato. La cultura era caratterizzata da inquietudini e contraddizioni politiche, religiose e morali. Torquato Tasso in una sua dolente poesia spiega l'ansia e l'insicurezza di questo periodo. In questo periodo troviamo dei veri e propri martiri del pensiero moderno come: Giordano Bruno, che continuando a professare le sue idee nonostante l conformismo dominante fu bruciato vivo; Galileo Galilei difese la sua teoria dell'orbita terrestre intorno al Sole, ma sotto tortura fu costretto a ritrattare. Al contrario in Francia, Inghilterra ed Olanda la borghesia e la cultura erano in via di sviluppo. In questo periodo infatti troviamo le grandi opere di Shakespeare, Bruegel e Montaigne.


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