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La seconda guerra mondiale -LA POSIZIONE DELL'ITALIA




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La seconda guerra mondiale



LA SITUAZIONE PRECEDENTE


Nel biennio 1937-38  si presagiva la guerra in Europa: in Spagna la guerra civile volgeva a favore di Franco sostenuto da fascismo e nazismo ed il Giappone stava invadendo la Cina. Alla testa dei regimi di destra c'era Hitler appoggiato da Mussolini che voleva far uscire l'Italia dall'isolamento, anche se c'era un forte risentimento per i tedeschi dalla 1°guerra mondiale, e il desiderio di tenersi in posizioni di equilibrio per l'impreparazione economica e militare italiana. L'Italia si alleò alla Germania con l'asse Roma-Berlino del 1936 ma in posizione di subordinazione. Molti erano a favore ma erano presenti tendenze antifasciste (azione cattolica) e l'applicazione di provvedimenti antisemiti nel 1938 costò al fascismo molti dissensi. La potenza tedesca aumentò anche a causa della debolezza dei governi occidentali e dell'isolazionismo USA dopo la crisi del 1929. Nel 1938 Hitler ammise l'Austria al Reich e poco dopo minacciò la guerra a Praga perché voleva la regione dei Sudeti (abitata da tedeschi). Il dissidio venne appianato nella conferenza di Monaco dello stesso anno con la cessione dei Sudeti alla Germania.


La causa principale della seconda guerra mondiale fu l'espansionismo tedesco, tutta la politica Hitleriana, infatti, era finalizzata ad un piano espansionistico aggressivo, lo dimostra l'opera di Hitler Mein Kanpf  (la mia battaglia) che consiste nella creazione della grande Germania che doveva comprendere tutti gli stati di lingua tedesca, questa politica portò l'Europa e il resto del Mondo verso una nuova e tragica guerra.

Nel 1939 la Germania e l'U.R.S.S, che non volendo entrare in guerra stipulò un patto di non aggressione con la Germania che prese il nome di patto Ribbentrop-Molotov che comprendeva anche la spartizione della Polonia.

Il 1 settembre 1939 Hitler procedette all'invasione della Polonia, prima ancora che l'esercito polacco potesse reagire i tedeschi si erano giá impadroniti dei centri nevralgici del Paese, nello stesso momento le truppe sovietiche procedevano ad occupare la metá orientale del paese.

La guerra coinvolgeva le tre maggiori potenze europee tuttavia nell'inverno 1939-40 gli eserciti si fronteggiarono senza però tentare attacchi, le operazioni belliche più impegnative iniziarono solo nella primavera del 1940 quando l'esercito tedesco invase la Danimarca e la Norvegia, dopo queste conquiste Hitler il 10 maggio 1940 inizio le operazioni sul fronte occidentale invadendo il Belgio, l'Olanda e il Lussemburgo anche se questi paesi si erano dichiarati neutrali, i tedeschi inoltre sfondarono la resistenza degli anglo-francesi, gli inglesi riuscirono a malapena riparare a Dunkerque, dopo questa disfatta ebbe inizio una gigantesca operazione d'evacuazione che riportò in patria i soldati inglesi.

La Francia, dopo il crollo della linea anglofrancese fu rapidamente invasa, il 14 giugno le truppe tedesche entravano a Parigi e il 22 dello stesso mese fu firmato un armistizio, nella parte meridionale del paese si era formato un nuovo governo che aveva la sua capitale a Vichy ed era d'orientamento di estrema destra e filonazista.

I successi ottenuti dalla Germania indussero Mussolini ad entrare in guerra, così il 10 giugno 1940 Mussolini annunciò che l'Italia era entrata in guerra, questa decisione fece precipitare la giá compromessa situazione Francese: l'Inghilterra rimase quindi sola a fronteggiare l'attacco tedesco.

LA POSIZIONE DELL'ITALIA


Il 10 giugno 1940, l'Italia dichiarò guerra a Francia e Gran Bretagna, perché Mussolini era convinto che la guerra stesse per finire e temeva di rimanere a mani vuote. Commise un grave errore: sottovalutò la forza della Gran Bretagna e non tenne conto della possibilità che gli Stati Uniti entrassero in guerra. Le prime iniziative belliche dell'Italia rivelarono subito l'insufficienza delle forze armate.

Il tentativo di strappare Malta agli inglesi fallì. Dopo iniziali  successi, anche l'attacco contro i possedimenti inglesi dell'Africa Settentrionale (Sudan e Somalia inglese, agosto 1940) fu fermato.

Il fallimento più grave fu  in Grecia (28 ottobre 1940), dove l'esercito italiano fu respinto ed ebbe gravi perdite.

Sia in Africa che in Grecia solo l'intervento dei Tedeschi consentì di riprendere la conquista.



Hitler forte dell'isolamento dell'Inghilterra progetto lo sbarco sull'isola da effetuarsi solo dopo la distruzione della R.A.F e delle capacitá di reazione del paese, ebbe cosí inizio la cosiddetta   battaglia d'Inghilterra l'aviazione tedesca rovesciò, sul territorio inglese tonnellate d'esplosivo, nonostante i massicci bombardamenti l'Inghilterra resistette e riuscí ad infliggere gravi perdite alla Luftwaffe grazie anche all'impiego dei radar. Verso la fine del 1940 si capí che la guerra era ancora lontana da una rapida conclusione.

Nel 1941 due avvenimenti condizionarono l'esito della guerra, l'attacco della Germania all'U.R.S.S,  l'entrata in guerra di quest'ultima e degli Stati Uniti d'America a fianco dell'Inghilterra.

In aperta violazione del patto Ribbentrop-Molotov la Germania dichiaró guerra all'Unione Sovietica quest'operazione venne nominata barbarossa, con un imponente schieramento di forze Hitler si preparava ad invadere l'U.R.S.S, nonostante questa travolgente avanzata l'Armata Rossa non capitoló riorganizzandosi in un'accanita resistenza che riuscì ad infliggere gravi perdite all'esercito tedesco.

A controbilanciare la supremazia dei tedeschi si aggiunse l'aiuto degli U.S.A all'Inghilterra mediante l'invio di armi e di prestiti, tuttavia gli U.S.A esitavano ancora a entrare in maniera diretta nel conflitto.

Il 7 dicembre del 1941 i giapponesi alleati della Germania attaccarono il porto di Pearl Harbour, nelle Hawaii, gli U.S.A entrarono immediatamente in guerra contro il Giappone, la Germania e l'Italia.

Nei campi di lavoro in Germania furono mandati prigionieri e lavoratori di altri paesi per rimpiazzare gli operai e i contadini tedeschi mobilitati al fronte o nelle fabbriche, fu pero con gli ebrei che il nazismo si verificò con tutta la sua atrocità e la sua violenza, adottando la soluzione finale  che prevedeva la deportazione di centinaia di migliaia di ebrei nei campi di concentramento o in quelli di sterminio dove venivano subito uccisi nelle camere a gas o nei forni crematori.


I sovietici organizzarono una poderosa controffensiva a Stalingrado, questa fu la prima grande sconfitta tedesca, contemporaneamente gli americani sbarcarono in Algeria e in Marocco ponendo le basi per lo sbarco in Italia. Nel 1943, alcuni mesi dopo la conquista dell'Algeria e del Marocco, gli alleati approdarono in Sicilia iniziando una lenta risalita. In Italia si stava creando sempre un maggior malcontento tra la popolazione che alimentato dalla mancanza di viveri e dai continui bombardamenti, e già dal marzo del 1943 si verificarono un'ondata di scioperi che avevano non solo un carattere economico ma anche politico si stava diffondendo, infatti, sempre una maggiore sfiducia nei confronti del governo fascista.

Mussolini venne destituito ma restò al potere al nord insieme ai nazifascisti mentre al sud era rimasto al potere il re insieme agli angloamericani, al nord i partigiani si riunirono in gruppi armati sulle montagne e cominciarono una guerriglia per ostacolare i nazifascisti con sabotaggi, attacchi ai convogli in movimento, i nazifascisti risposero con azioni punitive e rappresaglie. Ormai però il movimento partigiano era dilagato in Europa, infatti, in tutti gli stati occupati dai nazisti si erano formati movimenti partigiani.

Il 6 Giugno 1944 D-day, gli angloamericani sbarcarono con mezzi imponenti in Normandia e con l'aiuto dei partigiani francesi travolsero le linee difensive tedesche, mentre in Unione Sovietica aveva ripreso slancio l'Armata Rossa.

Nella conferenza di Yalta Stalin, Churchill e Roosevelt si consultarono in vista dell'attacco finale alla Germania in una morsa senza possibilità di scampo, e il 25 maggio la bandiera rossa sventolava su Berlino.

In Italia i partigiani liberarono le principali città dando vita all'insurrezione armata Mussolini fu arrestato e fucilato a Dongo sul lago di Como.

Rimaneva in 'campo' solo il Giappone che poteva disporre ancora di un forte esercito e dei kamikaze che si lanciavano sugli obbiettivi con aerei carichi di esplosivo, gli Stati Uniti gli lanciarono un ultimatum che fu respinto dall'Imperatore, e il 6 agosto 1945 fu lanciata la prima bomba atomica sulla città di Hiroshima e tre giorni dopo il 9 agosto su Nagasaki, l'orrore del disastro atomico indusse l'imperatore giapponese alla resa incondizionata.

Il 14 agosto 1945 finiva così la seconda guerra mondiale che era costata più di 60 milioni di morti   

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