Dante Alighieri

Dante Alighieri

Nasce a Firenze. All'età di 12 anni è costretto a sposare per contratto una certa Gemma. Alla morte del padre,Dante deve amministrare i beni di famiglia. I suoi principali punti di riferimento sono Brunetto Latini e Guido Cavalcanti. La donna cantata nella maggior parte delle opere di Dante è Beatrice. In realtà i contatti con lei sono moto rari. Dante vede in Beatrice l'ideale supremo. La storia interiore di questo amore è cantato nella Vita nuova, che è un bilancio delle esperienze affettive di Dante dopo la profonda crisi generata dalla morte di Beatrice. Negli stessi anni per reagire allo sconforto si dedica allo studio della filosofia. Si impegna nell'attività politica. Nella lotta tra i guelfi bianchi e quelli neri si schiera dalla parte dei bianchi e, una volta diventato priore,nel 1300 condanna anche il suo amico Guido. Mentre Dante è a Roma,passano al potere i guelfi neri. Così Dante viene condannato a due anni di confino. Rifiuta di tornare a Firenze nel 1302 e viene condannato all'esilio. L'esilio sconvolge la vita di Dante. Nel 1315 rifiuta di tornare nella sua città. Decide di prendere la distanza dagli altri esuli e si dà con impegno al lavoro letterario. Tra il 1304 e il 1313 scrive il Convivio, De vulgari eloquentia, l'inferno e il purgatorio.

Quando Arrigo VII scende in Italia,vede in lui la figura del nuovo Cesare: in suo sostegno scrive violente lettere ai principi italiani. Nel 1313 però Arrigo muore. Dante resta convinto delle sue idee e scrive il De monarchia. Tra il 1313 e il 1318 si incontra a Verona  con moglie e figli. Ha appena terminato il paradiso quando viene mandato come ambasciatore a Venezia;ammalatosi sulla via del ritorno,muore a Ravenna nel 1321.

Tra le poesie scritte da Dante alcune sono raggruppate nella Vita nuova e nel Convivio. Le altre sono comprese sotto il titolo di Rime.

Ben presto Dante di avvicina allo stile degli stilnovisti. Il tema principale è quello dell'amore che fa soffrire e gioire l'innamorato. Dopo la morte di Beatrice,nasce in Dante uno smarrimento profondo, che lo induce ad approfondire gli studi filosofici. Nella Vita nuova riepiloga la sua storia d'amore con Beatrice. Il libro è il racconto di una vicenda interiore. Dante racconta una storia basata su alcuni fatti reali. Il saluto di Beatrice è un'offerta di salvezza. Dante passa dall'amore passione cantato da Cavalcanti,all'amore-carità. Più in là si dedica anche a scrivere qualcosa di comico. Infatti scrive il Fiore,rimaneggiamento di 232 sonetti ispirato al Roman de la rose. Altrettanto lontane dal dolce stil novo sono le Rime Petrose,dedicate a una donna di nome Pietra,per la durezza del suo cuore gli sfondi sono gelide visioni di paesaggi pietrificati. E quando il poeta immagina di poter mettere le mani sulla donna, la passione si dipinge di colori sadici. Un altro gruppo di rime è dedicato agli studi a cui Dante si dedica dopo la morte della donna amata. Lo stile è quello della poesia amorosa. Un analogo sentimento anima le rime scritte nei primi anni del suo esilio:Dante contrappone a un mondo violento e corrotto,la sua solitaria posizione di esule

Convivio: Dante compone quest'opera tra il 1304 e il 1307. doveva essere composto di 15 parti: una introduttiva + 14 di commento ad altre canzoni. Ma ne porta a termine solo 4: una di introduzione e altre tre dedicate alle tre rime di contenuto filosofico. Con questo titolo vuole indicare la voglia di dare sapienza a chi ne è privo. Gli argomenti solitamente affrontati in latino,vengono affrontati in volgare. Per Dante diffondere il sapere significa combattere contro il disordine che opprime la società. Dante ripropone il concetto stilnovista,che la nobiltà è quella di animo. Il convivio vuole essere un'opera temperata e virile.

De vulgari eloquentia: le risorse del volgare come lingua letteraria sono il tema principale di quest'opera,progettata in 4 libri, di cui solo il primo e il secondo furono portati a termine. Quest'opera è dedicata a un pubblico di specialisti,letterati e non.

De monarchia: scritto in latino,dopo la discesa in Italia di Arrigo VII. In esso Dante affronta il tema della monarchia universale e sferra un attacco alle tesi teocratiche di Bonifacio VIII che voleva l'imperatore subordinato al papa. Nel 1329, l'opera viene bruciata pubblicamente. La chiesa cattolica lo include nei libri proibiti fino al 1881.

Tra le altre opere ci sono anche 13 lettere scritte nel periodo di esilio,dedicate a personaggi illustri. In quelle di contenuto politico Dante si presenta come colui che ha ricevuto da Dio il compito di predicare il ripristino della pace e della giustizia. Dante fa sfoggio della sua abilità di comporre in latino. In quello stesso anno espone nella chiesa di Sant'Elena a Verona una relazione in latino sul sito e la forma dell'acqua e della terra.