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Il superuomo




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IL SUPERUOMO

Nietzsche è considerato il filosofo che ha avviato il dannunzianesimo ma anche il nazismo. Nietzsche partendo dalla sua concezione della storia arriva ad una riflessione sull'uomo. Egli è convinto che la storia serve all'uomo perché ha bisogno di avere dei maestri e ideali. Ma la società moderna tende a trasformare le cose in eventi, che obbediscono ad una legge inesorabile ed estranea all'uomo. L'individuo diventa quindi uno spettatore della Storia, che lo supera e lo travolge. 
Nietzsche mette così tutto in discussione: romanticismo, idealismo, positivismo, socialismo, evoluzionismo, cristianesimo, metafisiche e dogmatismi vari. Tutte le realtà che sono state presentate come nobili e vere sono in realtà 'umane, troppo umane'. Sono costruzioni che esprimono solo gli istinti, appetiti, passioni e interessi più intimi dell'uomo. Nietzsche rifiuta così ogni tipo di metafisica e di religione, ed attacca lo stesso concetto di verità: secondo Nietzsche si sono chiamate verità gli errori utili, quelli che sono indispensabili all'uomo per poter vivere, giacché non sopporta il vivere senza un senso. La volontà di verità ha la sua radice proprio nel bisogno di stabilità, In altre parole, non vi sono verità evidenti se non all'interno di categorie storicamente instaurate dagli uomini. 

Nietzsche inoltre rifiuta la religione infatti egli dice che il cristianesimo ha considerato peccato tutto ciò che è piacere e valore per l'uomo opponendo i valori del cielo a quelli della terra. Così esso diventa la religione dei deboli, dei vinti. L'ateismo, appare quindi a Nietzsche come l'unica alternativa per liberare l'uomo.

Nietzsche sostiene che l'uomo ha ucciso Dio. La civiltà occidentale ha ucciso Dio a poco a poco, ma, uccidendo Dio, ha perso ogni punto di riferimento. Dicendo che 'Dio è morto!' Nietzsche vuol indicare insomma che sono morti gli ideali ed i valori del mondo occidentale. Dio è stato ucciso perché in Lui era sintetizzato tutto ciò che era contro la vita. Però, ora che Dio è morto, l'uomo non sa più che cosa fare: è privo di valori ed è quindi solo, sperduto, senza punto d'appoggio. Non c'è che una alternativa: è l'uomo stesso che deve creare i valori. Ma quali?

Prima di proporre una nuova tavola di valori, Nietzsche si dedica allo smantellamento della morale,egli risale all'origine dei comportamenti morali. La morale per Nietzsche è uno strumento di dominio: essa consiste nella costituzione di valori presentati come universali e auto-evidenti, ma in realtà astratti e repressivi. In nome di tali valori, alcuni uomini (i buoni) ne soggiogano altri (i forti). Vi sono infatti due tipi di morale: la morale dei sani, dei forti, che privilegia l'individualismo, la fierezza, l'amore per la vita; e vi è poi la morale degli schiavi, dei deboli, che è sociale e utilitaristica, che predica la democrazia e via dicendo. La morale degli schiavi è nata col cristianesimo ed è sorta per il risentimento verso la classe dei forti: infatti i mediocri non sanno elaborare nulla di proprio e di autonomo, la vera azione è loro negata, ed allora trovano il compenso in una vendetta immaginaria. Il disinteresse e il sacrificio di sé sono il frutto del risentimento dell'uomo debole verso la vita. I deboli, che non sanno vivere, hanno fatto diventare valore la negazione della vita; è questa la vendetta dei deboli contro i forti. La morale tende così ad indebolire l'uomo. L'essere umano desiderava soddisfare le proprie pulsioni, realizzarsi in questo mondo. La morale lo ha portato ad allontanarsi dalla sua natura originaria, che è terrestre. Ma la natura si è vendicata e gli istinti si sono rifugiati all'interno dell'uomo. Ed ha scoperto che, se non sono liberati per vie naturali, essi possono esercitare un'azione ancora più perversa. L'uomo appare così a Nietzsche come un 'animale malato'. Orbene, per liberare l'uomo da questo nichilismo, Nietzsche propone una trasvalutazione di tutti i valori, una nuova tavola di valori che realizzino l'ideale della 'grande salute'. 

Per poterla attuare, egli ha elaborato i concetti di volontà di potenza, superuomo ed eterno ritorno. 

In Così parlò Zarathustra (1883-85), Nietzsche mette in bocca a Zarathustra la dottrina della 'morte di Dio', che è l'inizio della liberazione da tutti gli idoli metafisici. L'uomo vivrà felice e libero quando si sarà liberato da tutti i legami, anche da quelli stessi di 'uomo' e 'umanità'. 'L'uomo deve essere superato' affinché arrivi il Superuomo o Oltreuomo. Il superuomo sarà un essere libero, che agirà per realizzare se stesso. E' un essere che ama la vita, che non si vergogna dei propri sensi e vuole la gioia e la felicità. E' un essere 'fedele alla terra', alla propria natura corporea e materiale, ai propri istinti e bisogni. La 'fedeltà alla terra' è fedeltà alla vita e al vivere con pienezza, è esaltazione della salute e sanità del corpo, è altresì affermazione di una volontà creatrice che istituisce valori nuovi . Non più 'tu devi', ma 'io voglio'. Il superuomo è inoltre un essere socievole, rappresentato da Zarathustra che balla. Egli ha abbandonato ogni fede, ogni desiderio di certezza, per reggersi sulle proprie forze. Il superuomo è il filosofo dell'avvenire. Con la libertà che nasce dall'abbandono delle vecchie illusioni e certezze, egli apre la ricerca nuovi orizzonti. La volontà di potenza è la volontà di creare sempre dei valori nuovi; quindi tutte le cose dipendono dalla volontà. E questo può introdurci al concetto dell'eterno ritorno dell'uguale,per Nietzsche, tutto quanto accade, è già accaduto, e tornerà ad accadere. Nulla avviene a caso; e quando avviene, avviene per sempre, non si dissolve, ritorna eternamente: il superuomo è consapevole che ogni suo atto si inserisce in una realtà eterna. L'eterno ritorno è anche il sì che il mondo dice a se stesso, è l'autoaccettazione del mondo: dall'eternità il mondo accetta se stesso e quindi si ripete. L'eterno ritorno è così una verità terribile. La formula per la grandezza dell'uomo è dunque l'amor fati, non volere nulla di diverso da quello che è, non solo sopportare quello che è necessario, ma amarlo appassionatamente e quindi volerlo. Questo amore libera l'uomo dalla schiavitù del passato, giacché per lui tutto quello che è stato si trasforma in 'ciò che egli voleva che fosse'. Il presente, in quanto momento della decisione, ha la capacità di far ritornare il passato riassumendolo nell'atto della decisione. E' quindi proprio nella decisione che il tempo si crea come tale, dividendosi in passato, presente e futuro. 




L'interpretazione nazista di Nietzsche è stata inventata dalla sorella, la quale non esitò a manipolare i testi del filosofo, pubblicando nel 1906 un libro intitolato La volontà di potenza, in cui il pensiero di Nietzsche assume quella fisionomia anti-umanitaria e razzista su cui farà leva la lettura nazista, che influenzerà la cultura del primo '900. 
Solo nel secondo dopoguerra è stata rivista tutta l'opera nietzschiana ciò ha dimostrato la totale estraneità del filosofo al nazismo o a tesi simili. 

HITLER

Prima di parlare di Hitler dobbiamo illustrare la situazione della Germania .

Alla fine della prima guerra mondiale viene a costruirsi il 9 novembre 1918 in Germania una repubblica detta di Weimar dominata dai socialdemocratici,questa si ispirava a principi liberaldemocratici e credeva nella possibilità di un progresso pacifico.

Era però una repubblica nata tra debolezze ed incertezze,infatti non riuscì ad imporsi e lasciò invariato il sistema politico e la burocrazia tedesca.

I tedeschi guardavano con ostilità la nuova repubblica reputandola sintomo di una sconfitta causata non dagli errori dei generali tedeschi ma dal tradimento dei nemici interni. La repubblica, costretta ad accettare il trattato di Versailles il quale sanciva gravi condizioni a tutti i sistemi tedeschi umiliandoli,fu completamente rifiutata dal popolo e considerata un motivo valido per la rivoluzione.

In Germania c'era un gruppo che, con la speranza di liquidare le forze feudali e militariste che erano al potere, sostenevano la repubblica con lo scopo di istaurare un regime comunista in Germania. Questi erano gli Spartachisti capeggiati da Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht,questo movimento creando allarme in politica fu represso nel sangue e i rivoluzionari furono arrestati e massacrati.

Un altro elemento che gravava sulle sorti della Germania era la crisi economica tedesca causata dalle ingenti richieste degli alleati,infatti nel 1922 quando la Germania non riuscì a consegnare al governo francese la giusta somma di denaro, la Francia occupò il bacino della Ruhr punto estremamente importante per la produzione tedesca.

Ci fu quindi una terribile crisi economica,la quale nel giro di pochi mesi privò il marco di ogni valore. Da questo crollo la mentalità del cittadino tedesco incitato dalla repubblica al risparmio ne uscì sconvolta e qui iniziarono insinuanti propagande che sfruttavano la condizione delle masse popolari per acquistare consensi. È in questo frangente che si viene a delineare la società come ente che predicava principi come risparmio,investimenti,rendita sicura che però non era capace di far fronte ai propri impegni e inoltre era stata questa ad accettare le riparazioni.

Grazie alla politica di Streseman, capo del partito nazional-liberale,convinto sostenitore dell'istituzione weimeriana e amico delle potenze vincitrici fu possibile una ripresa economica istituendo il nuovo marco "pesante" e dando fiducia all'industria e all'economia tedesca attraverso il piano Dawes che concedeva aiuti finanziari da parte dell'USA e che prolungava i tempi di pagamento a 60 anni.

L'economia e la produzione arrivò a quella post-bellica. Fu concluso il Trattato di Locarno che proteggeva Francia,Belgio e Germania da attacchi tra di loro.

Con Weimar la repubblica si era normalizzata,pareva avviata a consolidarsi come scrive Thomas Mann in "La Montagna Incatata ". Superati i problemi economici e quelli di rapporti con i nemici però non era riuscita a farsi accettare dall'esercito,dalla burocrazia,dalle magistrature e dalle università che alimentavano continue rivoluzioni sentendola estranea alla coscienza tedesca. Quando Streseman muore,la Germania cade in una seconda crisi economica e cadono tutti gli accordi con gli altri paesi.

Solo nel 1930, dopo la seconda crisi economica, Adolf Hitler e il Nazismo divengono una minaccia mortale per la democrazia weimeriana passando da 800 a ben 6 milioni di consensi popolari.



Ciò era potuto succedere grazie al diffuso senso di frustrazione del popolo tedesco che aveva subito la sconfitta e quindi il tradimento da parte dei sistemi democratici e la debolezza della repubblica che avevano creato sentimenti di rivincita e rimpianti.

In questo arco di tempo si forma la figura di Hitler. Egli era figlio di un doganiere austriaco, trascorre l'adolescenza e i primi anni di gioventù a Vienna,dove vuole diventare un pittore e vive una vita da bohemien. A quel tempo Vienna era una città caratterizzata dalla vita politica dell'antisemitismo,infatti si riteneva che gli intellettuali ebrei erano diventati il simbolo dell'emancipazione borghese',ma ora era ritenuta eccessiva l'influenza della cultura ebraica nel commercio e nelle industrie, soprattutto nel giornalismo e nella letteratura, con gli ebrei si era formata in pratica una classe intermedia autonoma, con punte benestanti, invidiate. Nel giro di non molti anni, però, la polemica antisemita si era tanto allargata da diventare ora un elemento di agitazione e propaganda anche per alcuni grossi movimenti di massa, popolari e piccolo borghesi. In tale clima culturale Hitler diventa gradualmente antisemita e iniziava a considerare Vienna un conglomerato di razze,quindi si trasferisce a Monaco e qui si forma una cultura vasta ma disordinata, leggendo Sorel, Nietzesche e altre teorie dell'irrazionalismo e della violenza. Da qui inizia la sua carriera politica con idee anticapitalistiche,antimoderniste,antiindustrialiste,ma soprattutto antiebree considerati favorevoli alla democrazia,al progresso industriale e alla tecnologia tutti punti che secondo Hitler avevano cancellato la creatività e l'individualità della nazione tedesca.

Il movimento nazionalpatriottico si diffonde e diviene quindi un fatto di massa alimentandosi sempre di più degli scontenti e degli sbandamenti e cadute della politica,dell'economia e insieme della repubblica tedesca.

Hitler che era un buon oratore,curò nei particolari la sua immagine, la propaganda del suo partito ma soprattutto la sua persona, infatti egli provava come un atore la gestualità e il tono di voce che caratterizzavano i suoi discorsi pubblici. Egli fu il più grande demagogo della storia, la tecnica della propaganda di massa e la tattica del comando sono di gran lunga brillanti, l'arte della sua propaganga si basa su regole ben precise: deve essere rivolta solo alle masse, deve trovare la via del cuore delle grandi masse, capire ed esprimere il loro mondo, rappresentare i loro sentimenti, esercitare la violenza del padrone, deve calcolare con precisione, astuzia e prudenza le debolezze umane, affidarsi alle iperboliche menzogne, poichè alla gente non verrà neanche in mente che sia possibile architettare una così profonda falsificazione della verità.

Accentuò fino all'esasperazione l'elemento antiebraico facendo anche una distinzione tra capitalismo tedesco e capitalismo ebraico.

Il primo aprile 1920 egli fonda il partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori abbreviato in nazista, che aveva un programma nazionalista e antiebraico,esso era formato da ex combattenti ed avventurieri organizzati in squadre d'assalto(SA).

Nel novembre 1923 Hitler organizzo il "putsch"(colpo di mano) di Monaco, con l'aiuto di Rohm comandante delle SA,egli voleva marciare su Berlino come aveva fatto Mussolini su Roma,ma fu fermato da Streseman e condannato a cinque anni di prigione di cui sconto solo nove mesi.

In prigione Hitler scrisse il Mein Kampf (La mia battaglia),in cui era illustrato il suo programma politico. Il programma si articola in venticinque punti,così sintetizzati:

1.Riunione di tutti i tedeschi nella grande Germania;

2.Abolizione del trattato di Versailles;

3.Rivendicazione dello spazio vitale;

4.Definizione del cittadino (Volkgenose): solo chi è di sangue

tedesco;

5.Esclusione degli ebrei dalla comunità tedesca;

6.Chi non è cittadino, è soggetto alla legge degli stranieri;

7.Chi non è cittadino può essere espulso quando lo Stato non sia in grado di assicurare il nutrimento alla comunità tedesca;

8.Le cariche pubbliche sono riservate ai cittadini;

9.Diritti e dovere del lavoro;

10.Abolizione dei diritti non derivanti da lavoro;

11.Eliminazione della 'schiavitù dell'interesse';

12.Confisca dei profitti di guerra;

13.Nazionalizzazione delle industrie monopolistiche;

14.Partecipazione dei lavoratori agli utili nelle grandi imprese; 15.Sviluppo della provvidenza per la vecchiaia;

16.Potenziamento del ceto medio;

17.Riforma fondiaria;

18.Punizione degli usurai, incettatori,trafficanti al mercato nero;



19.Sostituzione del diritto romano con un diritto tedesco;

20.Riforma della scuola in senso nazionalista;

21Protezione della madre e del bambino;

22.Creazione di un esercito popolare;

23.Limitazioni alla libertà di stampa e dell'arte;

24.Libertà delle confessioni religiose, purchè non contrarie alla moralità della razza germanica;

25.Creazione di una forma autoritaria centrale di Reich.

Come si vede, nel programma emerge chiaramente l'acceso antisemitismo,il testo,pur mediocre stilisticamente, contiene tutte le future linee d'azione dell'autore, dall'individuazione del giudaismo e del marxismo come i principali nemici della Germania, alla necessaria sintesi del nazionalsocialismo con un socialismo non classista, dall'espansione tedesca verso l'Europa orientale e alla rivincita contro la Francia.

Nella sua 'apologia', che rappresenta la Bibbia dei nazisti, Hitler pone subito al principio l'affermazione apodittica che 'il giudeo è colpevole' e sfrutta lo sfortunato esito della guerra della Germania, presente a ciascuno , le dure condizioni del trattato di Versailles e le immediate conseguenze del dopoguerra , come veicoli per le teorie progammatiche . Hiler interpreta la lotta di classe come effetto dell'esistenza dell'ebraismo, da lui accusato di 'portare' la democrazia e di usare appunto la lotta di classe come strumento della 'disgregazione finale'del popolo . Nel suo manosritto Hitler fornisce i criteri per un giudizio fin allora inconcepibile sui 'giudei',che ,dopo aver realizzato la prima parte del suo 'progamma di potenza mondiale',ordina infine di sterminare come insetti nocivi con l'antiparassitario Ciclone B.; definisce l'ebreo 'bacillo'.Egli reclama la creazione di 'uno stato sociale' e la 'soluzione del problema ebraico' e ne fa l'obiettivo finale d'un avvenire fondato sul nazionalsocialismo. All' inizio gli ebrei devono soltanto essere impediti nella loro libertà di movimento professionale e patrimoniale, espulsi dalla Germania e in casi determinati condannati a morte come 'usurai', 'profittatori', o 'sovversivi'. Ma ben presto seguono altri provvedimenti, che colpiscono vivamente l'immaginazione,poichè nessuna civiltà umana ha mai conosciuto nulla di simile.

In esso viene sottolineato l'importanza dell'umanità e il suo vitale legame agli elementi fondamentali della razza,ecco che doveva essere creato un nuovo "impero",guidato da un "duce",espressione del "Volk",che non credeva affatto nell'uguaglianza della razza,ma nelle loro differenze istaurando una scala di valori dove è favorito il più forte e subordinato il più debole.

Lo stato,quindi,ha il compito di collocare la razza al centro della sua esistenza e preoccuparsi di preservarne la purezza.

Rimesso in libertà Hitler si dedicò anima e corpo al rafforzamento del partito nazista e creò una nuova organizazione paramilitare più fidate, le SS(Squadre Speciali).

Poi nel 1932 indisse le elezioni che si conclusero con un enorme successo e portarono Hitler al potere.

Nel 1933 egli prestò il giuramento di cancelliere e nel marzo del 1933 indisse altre elezioni,ma una settimana prima la sede del Reichstag fu bruciate e Hitler accusando i comunisti fece firmare dal presidente Hidenburg un decreto per la protezione dello stato e del popolo raggiungendo l'appoggio di tutti e infine con l'eccidio delle SA nela notte dei lunghi coltelli prese il potere.

In Germania furono abolite tutte le libertà costituzionali e civili,liquidati i partiti e perseguitati gli ebrei.

Le SS e la Gestapo usavano maniere brutali e violente e controllavano tutta la vita pubblica tedesca.

Numerosi intellettuali fuggirono tra i quali Einstein. In economia Hitler riusì a far superare la crisi, abbassò le tasse e investì ingenti spese per il riarmo, ma ciò provocò una nuova crisi che Hitler ritenne di superare solo con la guerra. 


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