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I questionari




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I QUESTIONARI  1. Metodologia utilizzata per la ricerca Come già detto
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I QUESTIONARI


1. Metodologia utilizzata per la ricerca


Come già detto nell'introduzione al presente lavoro, scopo di questo è il rilevamento del dato circa i progetti di mediazione culturale attuati, o in corso di attuazione, negli Istituti penitenziari presenti sul territorio.

Per raggiungere tale obiettivo si è scelto come metodo di ricerca la somministrazione di un questionario presso tutti gli Istituti di pena con l'autorizzazione del Ministero della Giustizia (Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria) e dei singoli Provveditorati Regionali dell'Amministrazione Penitenziaria. Si precisa, però, che non si tratta dell'unico metodo utilizzato, in quanto per motivi che risulteranno più chiari successivamente, si è ricorsi anche, in una seconda fase, al contatto diretto con gli operatori dei vari Istituti per approfondire le singole realtà .

E' qui necessaria una precisazione come premessa al lavoro svolto riguardo all'esattezza dei dati in relazione al metodo di rilevazione scelto. A cominciare anzitutto dal numero complessivo di Istituti presenti sul nostro territorio che, includendo sia le case di reclusione, sia le case circondariali, sia anche gli ospedali psichiatrici giudiziari (attualmente in numero di 5), le Case Mandamentali e le Case di Lavoro, risulta essere di 209 (di cui 163 C.C., 28 C.R., 5 O.P.G., 2 C.d.L., 11C.M. ), stando ai dati forniti dal Ministero nel sito www.giustizia.it . Invece, il totale degli Istituti interessati dalla ricerca e a cui si farà riferimento nel corso di essa, non corrisponde a tale numero e ciò sostanzialmente per motivi di ordine burocratico. Infatti, avendo contattato singolarmente ciascun P.R.A.P., ed istituito presso ciascuno una pratica diversa, le modalità di diffusione sono risultate essere non sempre le stesse in quanto differenti i criteri che le hanno orientate. Con questo si vuol dire che in concreto, alcuni Provveditorati hanno inoltrato, ad esempio, il questionario anche negli Istituti quali Case di Lavoro ed O.P.G., altri hanno inteso sottoporlo esclusivamente agli Istituti più strettamente connessi all'esecuzione della pena quali le case di reclusione, nonché, in un caso, l'autorizzazione ha limitato solo ad alcuni Istituti la diffusione del questionario . Ciò con il risultato che il totale degli Istituti a cui è stato effettivamente sottoposto il questionario è inferiore al totale reale (cioè 187 invece di 209 ), ma nella ricerca sarà l'effettivo totale di riferimento. Inoltre, le diverse modalità utilizzate, hanno avuto conseguenze sulla stessa riuscita della ricerca in senso positivo: infatti, laddove lo stesso Provveditorato si è occupato della diffusione nonché della successiva raccolta dei questionari, si è avuta maggior affluenza di risposte, non così nei casi in cui l'autorizzazione ha previsto la somministrazione ai singoli Istituti senza farne da tramite, ma appunto, solo autorizzandola. Si premette quanto detto poiché è facile intuire che la precisione dei dati risente dei diversi metodi di raccolta degli stessi.



2. Descrizione del questionario



Il questionario è stato elaborato in base ad una duplice esigenza: quella primaria e principale di rilevare la quantità di progetti esistenti ed alcuni elementi che ne identificassero la struttura, ma anche quella strumentale al fine da raggiungere, di facilitare la compilazione per ottenere più risposte possibili.

Si specifica questo per far comprendere perché dal questionario si evincano solo gli elementi basilari dei progetti, elementi insufficienti per una conoscenza approfondita degli stessi, e ciò a conseguenza di una scelta mirante ad ottenere il dato, rimandando ad un momento successivo eventuali necessari chiarimenti.

Per questo, infatti, il questionario si conclude proprio con la richiesta del nominativo del referente al quale potersi rivolgere: si potrebbe dire in tal senso, come accennato in precedenza, che la ricerca si è divisa in due fasi .

Il primo dato richiesto dal questionario, dopo l'identificazione dell'istituto in questione con la specificazione del nome e dell'indirizzo, è quello relativo alle presenze dei detenuti: il totale della popolazione carceraria, divisa in maschi e femmine, ed il totale di quella straniera, anch'essa ovviamente divisa per sesso, dati richiesti in relazione alla data del 31.12.2001. In secondo luogo, viene chiesto se siano, o siano stati attivati nell' istituto progetti di mediazione culturale e, solo in caso di risposta affermativa, vengono posti gli ulteriori quesiti. Visto l'interesse a rilevare l'esistenza di progetti seppur già conclusi, si chiede di precisare lo stato di attuazione degli stessi, specificando se siano appunto conclusi, in itinere ovvero ancora da attivare. Questo naturalmente perché anche le realtà in cui il lavoro è formalmente terminato e dove dunque allo stato attuale attività di mediazione non viene concretamente svolta, sono rilevanti al fine della ricerca che ha sì lo scopo di fotografare la situazione presente, ma anche quello di tentare di comprendere la effettiva diffusione del fenomeno. In quest'ottica ha rilievo anche un progetto già realizzatosi e, di certo, ancor più rilievo avrebbe una eventuale valutazione dello stesso, discorso che verrà affrontato meglio nel capitolo dedicato all'analisi dei progetti emersi dalla ricerca. Gli unici elementi qualitativi del questionario riguardano la denominazione del progetto, e la sua descrizione: per i motivi già esposti, si è richiesta una descrizione sommaria del contenuto del progetto e delle modalità di applicazione dello stesso. Successivamente come per lo stato di attuazione, le domande seguono la forma della risposta multipla: così quella riguardante l'individuazione del titolare del progetto e del soggetto attuatore nonché quella relativa ai fondi utilizzati. La rosa di risposte individua quali possibili soggetti per i primi due quesiti l'istituto penitenziario, lo Stato, gli enti pubblici (senza ulteriore specificazione), soggetti del privato sociale, ed infine con la categoria "altro" si lascia la possibilità di indicare chi eventualmente escluso dalle risposte predefinite. Per quanto riguarda invece la terza domanda, relativa alle risorse finanziarie, le possibilità prevedono il ricorso a fondi comunitari, fondi nazionali, fondi regionali, cofinanziamenti ed anche in questo caso una risposta aperta sotto la voce "altro". Si è inteso dunque ottenere tramite tali elementi, per così dire lo scheletro del progetto, in quanto i suoi aspetti strutturali incidono inevitabilmente sulla sua realizzazione. Anticipando quanto verrà meglio esplicato successivamente, si è verificato che, quale che sia il contenuto di un progetto, le finalità che esso si pone saranno più o meno raggiungibili anche in base ad esempio, alla tipologia di fondi a cui può attingere, o a quale figura ne è soggetto attuatore, con la conseguenza che un progetto pur ben articolato nel suo contenuto risentirà nella sua applicazione delle strutture che vi sono alle sue spalle, laddove di certo, sempre per un esempio, una "rete" di Comuni può essere ben più forte di una singola associazione di volontariato.

Come accennato in precedenza, il questionario si conclude con l'indicazione del referente per informazioni e contatti che nella maggior parte dei casi si è rivelato essere un educatore (spesso l'educatore coordinatore) e in alcune eccezioni gli stessi mediatori.

Vista l'impostazione del questionario, si comprende l'utilità di tale informazione che permette la seconda fase della ricerca che ha lo scopo di approfondire determinate realtà (secondo criteri che si chiariranno in proseguio) tramite il contatto diretto con gli operatori che si sono più o meno direttamente occupati dei progetti.




















3. Descrizione del campione rilevato


Il campione effettivamente raccolto, come facilmente ipotizzabile, è inferiore al totale interessato dalla ricerca, ovvero hanno risposto 125 Istituti su 187[4], ma come si vede, grazie alla collaborazione ricevuta, si tratta di un campione sufficientemente significativo.

Tenendo presente quanto premesso in relazione al metodo utilizzato ed i quesiti posti nel questionario, si fornisce una prima descrizione a partire dalla contestualizzazione territoriale delle risposte ottenute: nel Nord Italia su 57 Istituti a cui è stato sottoposto il questionario hanno risposto in 37, nel Centro Italia su 52, 36, ed infine al Sud, Isole comprese, su 78 Istituti coinvolti hanno risposto 52, in schema:


ITALIA

Istituti a cui è stato

sottoposto

il questionario

Risposte ottenute

In percentuale

Nord

57



Centro

52



Sud e Isole

78



Totale




Tabella n.1

Per tracciare una mappa che chiarisca meglio come sono distribuite sul territorio le risposte pervenute, si tenga presente: per quanto riguarda il Nord, le Regioni meno rappresentate risultano essere la Lombardia ed il Piemonte, al Centro, invece, può dirsi che l'unica Regione mal rappresentata sia il Lazio, che da solo (o quasi) di fatto abbassa di molto la percentuale delle risposte, infine relativamente al Sud e le Isole, quasi tutte le Regioni sono rappresentate circa al 50% (con l'eccezione della sola Campania: solo un Istituto non ha risposto, si tratta quindi quasi del 100%). Con la tabella che si propone di seguito si intende dare un quadro più chiaro analizzando singolarmente ciascuna Regione:




P.R.A.P.

TOTALE

ISTITUTI SUL

TERRITORIO

TOTALE

RISPOSTE

OTTENUTE

Abruzzo e

Molise





Basilicata



Calabria



Campania



Emilia 

Romagna





Lazio



Liguria



Lombardia



Marche



Piemonte e

Valle d'Aosta





Puglia



Sardegna



Sicilia



Toscana



Triveneto



Umbria



Tabella n.2



L'analisi di tali dati sarà riproposta nel corso della trattazione in relazione ai progetti rilevati, qui si vuole solo dare una prima immagine di come è distribuito sul territorio nazionale il campione con cui la ricerca si è conclusa, può a tal proposito dirsi che la distribuzione di questo sia da ritenersi abbastanza significativa delle diverse aree geografiche (con due rilevanti eccezioni già accennate rappresentate dalla Lombardia e dal Lazio di cui si dirà approfonditamente in seguito).







Infatti, il materiale di approfondimento relativo ad alcuni progetti è stato fornito dagli operatori, è quanto viene meglio spiegato nella premessa al cap. V.

Per problemi di tipo burocratico infatti il P.R.A.P. Triveneto ha autorizzato la diffusione del questionario in soli 8 Istituti sul totale degli Istituti presenti sul suo territorio (18), scelti in base al criterio del maggior numero dei detenuti contenuti.


Si tenga però presente che per la natura del dato che si vuole rilevare, maggior interesse hanno gli Istituti quali C.C. e c. r. il cui totale è 193.

Cfr. nota 1.

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