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Lutero e l'indulgenza tedesca del 1517




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LUTERO E L'INDULGENZA TEDESCA DEL 1517

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La dottrina delle indulgenze


Le 95 tesi di Martin Lutero


La condanna delle Tesi luterane


Le ripercussioni politiche


La formazione di Lutero


Lutero ed Erasmo da Rotterdam


Gli opuscoli del 1520


La fede e i sacramenti


La riforma in Germania


La guerra contadina tedesca


La rottura con Erasmo


L'intervento dei principi




















Importante: Questo testo è solo un riassunto, si consiglia perciò studiare dal libro (pag-259-271) e di utilizzare questo per ripassare.



1 La dottrina delle indulgenze

La riforma luterana ruppe in maniera irreversibile l'unità della cristianità in Europa, con la riforma si intrecciano motivi di ordine religioso, politico e culturale, ma l'episodio che fece scatenare il tutto fu la grande indulgenza del 1517. La dottrina delle indulgenze affermava che Gesù e i santi avevano creato un tesoro di indulgenze di cui il papa e il suo clero poteva usufruire, così da rimettere le proprie pene che avrebbero dovuto scontare nel purgatorio. A tale dottrina la chiesa del tempo aggiunse delle false credenze, si pensava cosi che le indulgenze non riguardassero solo le pene canoniche, ciò quelle commesse dal clero, ma anche quelle inflitte da Dio. Esse inoltre potevano cancellare oltre alla pena anche la colpa, comprese quelle dei parenti defunti. Alla fine del 400' la pratica delle indulgenze era molto diffusa, e fu da una polemica intorno a queste che nacque la più grande crisi della chiesa cristiana. All'inizio del 1515 Alberto di Hohenzollern discendente di una importante famiglia tedesca, e gia possessore di due vescovadi, chiese anche di poter avere l'importante vescovado tedesco di Magonza. L'accumulo di cariche era vietato, ma Leone X era disposto a affidare questo vescovado dietro il pagamento di 10000 monete d'oro. Alberto si fece prestare quella somma dal banchiere Jacob Fugger, e per restituirli concordo con il papa il bando di un'indulgenza della durata di due anni. I soldi delle offerte dei fedeli sarebbero serviti: una parte a Alberto per saldare il debito con Fugger, l'altra a Leone X per la costruzione della basilica di San Pietro.






Le 95 tesi di Martin Lutero

Nel 1517 i frati domenicani impegnati nella diffusione delle lettere di indulgenza giunsero in Sassonia. Le indulgenze sarebbero dovute essere concesse gratuitamente dal papa ai fedeli, e si sarebbe dovuto chiedere solo di fare un offerta spontanea, altrimenti si sarebbe parlato di simonia, ma i frati non chiarirono questa condizione e con una due semplici rime convinsero i fedeli che "non appena la moneta cade nella cassetta, vola in paradiso l'anima benedetta". Il monaco agostiniano Martin Lutero, venuto a conoscenza dell'arrivo dei frati domenicani, mise in guardia i suoi parrocchiani di Wittenberg, secondo lui il papa non poteva sostituirsi al potere di Dio. Lutero per condannare le indulgenze, scrisse 95 tesi, scritte in latino, ciò successe alla fine di ottobre del 1517. Lutero non era il primo ad accendere delle polemiche su questo argomento, ma tutti quelli che ci avevano provato prima di lui erano incappati in sanzioni disciplinari da parte della chiesa, il popolo però era a favore delle indulgenze. Ma le 95 tesi di Lutero ebbero un vantaggio dalla loro, la stampa, che permetteva di diffondere con estrema rapidità le opinioni e di amplificare le polemiche suscitate da quest'ultime, qualcuno tradusse in tedesco le tesi, creando dei brevi opuscoli, che in breve fecero il giro della Germania.






1.2 La condanna papale delle Tesi luterane

Mentre in Germania continuavano le polemiche, furono inviate a Roma le Tesi. I tipografi continuavano a stampare di tutto sull'argomento, e Lutero si scoprì abile polemista. Nell'estate del 1518, la chiesa di Roma emise una prima condanna verso Lutero, invitandolo a venire a Roma per discolparsi, ma intanto egli aveva trovato un protettore in Federico il Savio, il principe protettore di Sassonia. Successivamente però queste polemiche passarono in secondo piano, infatti nel gennaio 1519 era morto l'imperatore Massimiliano d'Asburgo, e per molto tempo le corti dei principi furono occupate dalla scelta del nuovo imperatore, infine il 28 giugno fu eletto Carlo d'Asburgo nipote di Massimiliano. All'inizio del 1520 venne formulata una seconda condanna verso Lutero, resa pubblica il 15 giugno, nella bolla papale che cominciava con le parole "Exsurge Domine", ma Federico si intromise e chiese che Lutero fosse ascoltato alla prima dieta del nuovo imperatore, nella primavera del 1521.






1.3 Le ripercussioni politiche della protesta di Lutero

Quando Lutero partecipò alla dieta erano passati ormai tre anni dall'inizio della contesa, e le idee del frate avevano creato una vera e propria trasformazione culturale e politica in Germania. Ma ciò avvenne per una particolare arretratezza dell'allora nazione tedesca rispetto alle altre monarchie. In quel periodo si aveva la formazione di sovranità regionali coincidenti con i grandi ducati , anche se ostacolata dalla presenza di troppe autonomie cittadine, piccole sovranità della chiesa e dispersi poteri feudali, l'entità tedesca era data solo dall'autorità imperiale. Inoltre si avevano dei problemi finanziari a causa del troppo denaro proveniente dalla Germania che arrivava in Italia, a causa del papa, e le polemiche sollevate da Lutero per questo argomento furono assecondate da molti principi tedeschi. Di tutti questi problemi si sarebbe dovuto parlare alla dieta. Lutero era appoggiato anche dalla piccola nobiltà dei cavalieri (i Ritter), che aspiravano ad impossessarsi dei beni ecclesiastici.






2 La formazione religiosa di Lutero

Le tesi di Lutero una rimprovero agli abusi attuati dalla chiesa, esse erano infatti le riflessioni del frate riguardo il peccato e la natura umana. Martin Lutero era nato a Eisleben, in Sassonia, il 10 novembre 1483. Entrò nel 1501 all'università di Erfurt per studiare diritto, nel 1505 entro nell'ordine degli agostiniani. Nel 1507 divenne sacerdote, e messosi a studiare teologia, arrivo a Wittenberg. Il senso del peccato perseguitava Lutero, spingendolo a confessarsi continuamente. Lutero giunse ad alcune conclusioni:

U     Nessun uomo può essere privo di sentimenti malvagi, qualunque cosa faccia.

U     Tutti i comandamenti sono per noi impossibili ad adempiersi.

U     Sapendo ciò l'uomo deve essere colto da un'angoscia insanabile.

Lutero, nel 1510, schiacciato dal peso del peccato, compì un viaggio a Roma, ma questo viaggio non gli recò alcun conforto, e tornato a Wittenberg, divenne dottore in Teologia, e nel 1513, iniziò ad insegnare. E proprio durante l'insegnamento leggendo le lettere di Paolo ai romani, il senso del cristianesimo cambiò ai suoi occhi.

U     Sono inutili le buone opere per ottenere la salvezza, troppo grande è la malvagità umana.

U     I comandamenti servono affinché l'uomo riconosca la propria impotenza al bene.






Lutero ed Erasmo da Rotterdam

Nel 1520 Lutero pubblicò quattro opuscoli, il primo di questi è il "Del papato romano" dove egli affermava che:

U   Il papa non può essere considerato superiore alle sacre scritture.

U   Il cristiano deve dimostrare di essere tale interiormente e non con la sudditanza alla curia romana.

In accordo con le tematiche luterane che affermavano che i cristiani non dovevano sottostare al volere del papa, c'era Erasmo da Rotterdam, il più grande rappresentante dell'umanismo tedesco. Egli nel 1516 aveva pubblicato un'edizione a stampa del Nuovo testamento, con il testo originale in greco, e la traduzione in latino, secondo lui infatti non può esistere la religiosità cristiana senza il contatto diretto con la parola di Dio, egli affermava che ognuno doveva apprendere e comprendere le sacre scritture secondo uno stile personale. Fra Lutero ed Erasmo esistevano però anche delle importanti differenze, infatti Lutero aveva la visione dell'uomo come essere totalmente corrotto, idee non proprie ad Erasmo.






2.2 Gli opuscoli del 1520

Nel 1520 Lutero pubblicò quattro brevi opuscoli, che sono:

U   Il primo è il "Del papato romano" dove egli affermava che:

U   Il papa non può essere considerato superiore alle sacre scritture.

U   Il cristiano deve dimostrare di essere tale interiormente e non con la sudditanza alla curia romana.

U   Il secondo è "La cattività babilonese della chiesa" dove egli affermava che:

U   Perché i sacramenti siano veramente compiuti, non basta siano impartiti, ma bisogna prestare fede a essi.

U   Il vero sacramento è uno solo: l'accettazione attraverso la fede della promessa di Dio.

U   Il terzo è "Della libertà del cristiano" dove egli affermava che:

U   Le opere non salvano, ma vanno compiute gratuitamente, per amore verso il prossimo.

U   Il quarto è "Alla nobiltà di nazione tedesca" dove egli chiedeva che:

U   I principi tedeschi intervenissero nell'opera di riforma della chiesa.

U   L'abolizione dei monasteri e dei conventi, ed l'eliminazione dei numerosi divieti.






2.3 La fede e i sacramenti

Come Lutero afferma nel "La cattività babilonese della chiesa"  i veri sacramenti non sono sette, ma solo uno (vedi su), egli crede infatti che il matrimonio, pur essendo una cerimonia di piena sacralità, ha a che fare con la vita civile, e non con la fede, non può essere dunque un sacramento. Egli rifiuta anche la cresima e l'estrema unzione, ritenendoli insignificanti e ritualistici. Secondo lui i veri sacramenti sono altri, l'eucaristia prima di tutto, in quanto egli non mise mai in dubbio la reale presenza del corpo e del sangue di cristo nel pane e nel vino. Un altro vero sacramento e il battesimo, simbolo della morte e della resurrezione. Riguardo la confessione, Lutero afferma che non è di nessun aiuto per arrivare al pentimento, e che il confessore non può cancellare i peccati, ma solo dare conforto.






3 La riforma in Germania

Il 6 gennaio 1521 Lutero venne ufficialmente scomunicato, e il 27 dello stesso mese si aprì la dieta di Worms, dove CarloV avrebbe dovuto incontrare i sette principi elettori e i principi ecclesiastici e laici. Per molti principi, giudicare Lutero era un compito che avrebbe dovuto svolgere la dieta e non la curia romana, in quanto era una faccenda che riguardava molto da vicino tutta la Germania. Se Lutero avesse deciso di attenuare alcune sue tesi alla dieta, avrebbe inflitto comunque un duro colpo alle pretese romane sull'impero tedesco. Così il 17 e 18 aprile 1521 egli si presento d'avanti all'assemblea, ma non ritratto nulla riguardo i suoi scritti, anzi cercò di aprire una discussione dottrinaria. Carlo V così diede ordine di catturarlo, ma ancora una volta Federico il Savio salvò Lutero, tenendolo nascosto nei suoi castelli. Lutero durante la "prigionia" scrisse la traduzione in tedesco del Nuovo testamento. Quando nel 1522 Lutero fece ritorno a Wittenberg la schiera dei suoi seguaci si era allargata. In quel periodo la Germania fu attraversata da un potente moto iconoclasta, cosi immagini sacre e reliquie vennero per lo più distrutte. Il clero fu costretto a dire la messa in tedesco e a prendere moglie, lo stesso Lutero si sposò con un ex-suora. Nello stesso anno i Ritter renani, i cavalieri, furono guidati da Ulrich von Hutten, umanista, e Franz von Sickingen, cavaliere, contro l'arcivescovo elettore di Treviri. Questa rivolta feudale venne però bloccata da uno dei maggiori principi tedeschi.






3.1 La guerra contadina tedesca

In occasione della rivolta dei cavalieri Lutero si schierò con i principi, abbandonando i due capi ribelli, che lo avevano protetto precedentemente. Nello stesso modo si comporto in occasione della grande rivolta tra il 1522 e il 1523. Un ex-prete, Thomas Muntzer, che affermava la continua ispirazione a Dio del vero cristiano, e che bisognasse andare oltre la lettera delle sacre scritture, si trovò al centro della grande rivolta contadina che sconvolse la Germania dal 1524 al 1525. Egli infatti, interpretando a suo modo il vangelo, spinse i contadini a distruggere senza pietà gli empi. La ribellione contadina è data dalla crisi della società signorile,che aumentava sempre di più i gravami feudali, ai quali i contadini risposero progetti di riforma, ad'esempio i dodici articoli dei ribelli della Svevia, dove chiedevano che l'elezione di un parroco fosse affidata agli stessi fedeli. Luterò definì la rivolta come un flagello di Dio, ma alcuni lo accusavano di essere il creatore della rivolta, cosi scrisse "Contro le empie e scellerate bande di contadini". Il 15 maggio 1525 i contadini furono sconfitti dai cavalieri dei duchi, Muntzer fu giudicato come eretico, torturato e ucciso, e circa 100.000 contadini massacrati.






3.2 La rottura con Erasmo

Nel 1525 ci fu uno scontro tra Lutero ed Erasmo. Erasmo infatti pubblicò uno scritto denominato "De libero Arbitrio" dove affermava che la fede si basava sulla ragione e sulla libera scelta dell'uomo. Poco tempo dopo Lutero replicò scrivendo il "De servo arbitrio" dove affermava che l'uomo è schiavo delle passioni, e lo stesso Dio ha creato il potere temporale donandogli la spada, per tenere a freno le nostre passioni, in breve la ribellione contro l'Autorità e come ribellarsi a Dio.






3.3 L'intervento dei principi

La riforma in seguito venne appoggiata anche dai principi di Brandeburgo, del Palatinato, e della Prussica, oltre a quelli che gia vi aderirono, ovvero i principi di Sassonia e Assia. Per i principi accettare la riforma, oltre ad andare in contro ai cittadini, significava anche impossessarsi dei beni del clero cattolico. Nel frattempo anche in Svezia e Danimarca la riforma veniva imposta alla decisione dei sovrani. Nel 1526 si tenne una dieta a Spira, che lasciò la libertà ai principi di aderire o meno alle idee Luterane. Ma tre anni dopo, sempre a Spira questa scelta venne negata, infatti Filippo d'Assia a nome dei luterani oppose una protestatio che era una contestazione alla decisione della dieta. Alla nuova dieta tenuta ad Augusta nel 1530 i protestanti presentarono la loro confessione di fede, ma Carlo V gli ordinò di abbandonare le dottrine professate. Dopo ciò, nel 1530, i principi luterani crearono la lega di Smalcalda, creando un'organizzazione che lasciava nelle loro mani le sorti del protestantesimo.


È tutto, spero che vi sia d'aiuto, Auguri per il compito

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