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Lo sviluppo storico della questione Palestinese 1918-1939




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L'opera riformatrice di Solone Solone, uomo politico e poeta ateniese (630-560
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Lo sviluppo storico della questione Palestinese 1918-1939

Il medioriente e' ormai da anni uno dei punti piu' caldi dello scacchiere diplomatico mondiale. In particolare, oggi e' tornata drammaticamente di attualita' la questione palestinese, una delle grandi questioni irrisolte dell'ultimo secolo, probabilmente una delle piu' complesse. Cercheremo per alcuni mesi, a partire da oggi, di studiarla con attenzione, mettendone in evidenza gli aspetti piu' importanti, sia economici che politici. Siamo pero' convinti che per poterla interpretare nel modo migliore possibile, sia fondamentale conoscere le vicende storiche che l'hanno determinata.

In questo primo articolo, cominceremo dunque, a ripercorrere le tappe del suo sviluppo storico fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, lo faremo cercando di essere piu' brevi e nello stesso tempo chiari e precisi possibile.

Il punto di partenza non puo' che essere la Prima guerra mondiale.

Il 28 luglio 1914 l'Austria dichiara guerra alla Serbia, atto di per se non irreparabile, soprattutto se si considerano le condizioni dell'esercito austriaco, non ancora totalmente mobilitato. Lo stato di panico pero', in cui erano gia' da tempo precipitate le diplomazie europee, specie quella tedesca, impedi' di evitare l'allargamento del conflitto, si scateno' cosi' una reazione a catena che coinvolse in breve tutte le potenze europee. Germania, Russia, Francia, GBR, una dopo l'altra si ritrovarono coinvolte in un conflitto che nessuna di loro aveva davvero voluto. Sin dall'inizio si delineo' una situazione di preoccupante equilibrio: ad occidente dal mare del nord attraverso il Belgio, la Francia settentrionale, lungo tutta la frontiera franco tedesca fino alla Svizzera, si costitui' un unico fronte di ben 400 miglia. Contemporaneamente ad oriente si sviluppo' una situazione simile, dalla Romania al Baltico, anche qui un unico immenso fronte. Questa situazione di stasi aumento' a dismisura l'importanza dei Paesi rimasti neutrali, le potenze belligeranti scatenarono infatti, nei loro confronti, una vera e propria offensiva diplomatica nell'ovvio tentativo di coinvolgerli nel conflitto dalla propria parte. E' proprio in questo contesto che vanno rintracciate le radici dell'attuale questione mediorientale.

I primi sviluppi diplomatici si ebbero infatti nell'Impero Ottomano, Stato nel quale era molto forte l'influenza tedesca. Gia' dal 2 di agosto la Germania aveva ottenuto un'alleanza formale con la Turchia, l'opinione pubblica turca era pero' divisa: in molti non desideravano affatto entrare in guerra; la Germania opero' comunque una forte pressione, non va dimenticato in questa ottica che Liman Von Sanders, ufficiale tedesco, controllava direttamente una parte importante dell'esercito turco; cosi' quando gli incrociatori Goeben e Breslau che erano stati ufficialmente venduti alla Turchia, ma che continuavano ad operare con equipaggi e comandanti tedeschi, entrarono nel mar nero e bombardarono Odessa, le Potenze dell'Intesa dichiararono guerra alla Turchia.

Come sostiene il Carrie', vista retrospettivamente, la scelta turca di schierarsi con le Potenze centrali puo' essere considerata la condanna a morte dell'Impero Ottomano, le Potenze dell'Intesa decisero infatti, proprio in quella occasione ,di risolvere definitivamente il problema del grande malato de Europa, concordandone la completa spartizione. Fin dall'inizio, fu soprattutto la GBR ad assumere l'iniziativa in questo settore, sia dal punto di vista militare che da quello diplomatico. Da Londra, attraverso il Cairo, vennero condotti intensi negoziati che portarono gia' nel 1915 ad un primo accordo con lo sceriffo Hussein della Mecca. In base a questi accordi, gli Inglesi accettavano di sostenere il movimento di indipendenza arabo, che aveva come obiettivo principale la creazione di un unico grande Stato Arabo nella parte meridionale del Impero Ottomano. Gli Inglesi non potevano non considerare pero' i forti interessi della Francia in questa zona, nasce cosi' l'accordo segreto Sykes-Picot, nel marzo 1916, secondo il quale la GBR riconosceva la posizione francese in Siria, mentre la Mesopotamia sarebbe rimasta sotto l'influenza britannica, la Palestina avrebbe goduto di un regime internazionale ed solo ad est di Suez si sarebbe creato un unico Stato Arabo. Poco dopo, a maggio, l'accordo fu allargato alla Russia di cui si riconoscevano le pretese sugli stretti ed in Asia minore. Questi accordi furono presi senza la partecipazione dell'Italia, le cui rivendicazioni nella zona furono considerate solo dopo la sua dichiarazione di guerra alla Germania nel 17. Inoltre, va ricordato che in questa fase, gli alleati cercarono di ottenere anche il consenso del movimento sionista, si comprende cosi' la famosa dichiarazione Balfour, nel novembre del 17, con la quale auspicava la creazione di un sede nazionale per gli Ebrei in Palestina. Molto difficilmente si puo' sostenere la coerenza di questi accordi, soprattutto per quello che riguarda proprio la Palestina, dove interessi arabi e ebraici erano decisamente contrapposti. A riguardo infatti, lo stesso Balfour affermo', come ricorda sempre il Carrie', che:' a volte la necessita' della guerra inducono ad assumere impegni che altrimenti non si sarebbero mai presi.'

Inoltre, va sottolineato come la promessa britannica di appoggiare il movimento di indipendenza arabo, stridesse palesemente con gli accordi segreti Sykes-Picot, tra l'altro rivisti nel 18 a favore della GBR che avrebbe esteso la sua zona di influenza al distretto di Moussul e alla Palestina.

Finita la guerra la situazione era dunque, decisamente confusa, tralasciando la Turchia concentreremo da ora in poi l'attenzione sulla parte araba dell'ex Impero Ottomano.

Qui, nel 1916 contando sull'appoggio britannico, scoppio' l'insurrezione araba, capeggiata dal capo della famiglia ascemita, l'emiro Hussein dell' Heggiaz. Nel ottobre del 1918, suo figlio Faisal entro' trionfalmente a Damasco, a questo punto pero', il progetto ascemita finalizzato alla creazione di un grande Stato Arabo urtava decisamente, come gia' detto, contro gli interessi francesi e britannici (Sykes-Picot) .Nasce in questo contesto, nel tentativo di risolvere le situazione, il sistema dei mandati, secondo cui Francia e Gran Bretagna ricevevano dalla Societa' delle Nazioni il mandato di amministrare i territori della Mezzaluna fertile per guidarli alla completa indipendenza. Faisal cerco di opporsi a tale sistema ma la commissione King-Crane voluta da Wilson ed inviata sul posto(giugno 1919), si dichiaro' favorevole ai mandati. Le ulteriori resistenze di Faisal che, dopo un tentativo di accordo fallito con la Francia, giunse a farsi proclamare Re della Siria e di suo fratello Abdullah proclamatosi Re dell'Iraq furono piegate con la forza.La conferenza di San Remo, aprile 1920, attribui' definitivamente il mandato sulla Siria(compreso il Libano) alla Francia, Palestina ed Iraq erano invece affidati alla GBR. Gouraud, l'amministratore francese, dopo aver dato un assetto federale al territorio, nel dicembre del 1920 creo' lo Stato del Libano con una forte presenza mussulmana al suo interno, da allora il Libano sarebbe rimasto separato definitivamente dalla Siria, la quale a sua volta, sarebbe diventata stato unitario nel dicembre 1924. Nel nord di questo nuovo stato fu riconosciuto uno statuto autonomo per i Mussulmani eretici, e lo stesso si fece per il sangiaccato di Alessandretta.

La GBR, nei suoi territori, creo' ad est del Giordano con dei territori staccati alla Palestina la Transgiordania di cui fu nominato emiro Abdullah, mentre Faisal fu insediato in Iraq a cui fu assegnato il distretto petrolifero di Mossul. La situazione e' comunque molto tesa i rapporti tra Arabi e Gbr non sono buoni e soprattutto non sono buoni i rapporti tra gli stessi Arabi: si assiste infatti in questi anni allo scontro tra Ascemiti guidati da Hussein e Wahabiti capeggiati da Ibn Saud. Lo scontro trasformatosi presto in vera e propria guerra finira' solo nel 1925 con la netta vittoria di Ibn Saud il quale unifichera' l'Arabia sotto il suo scettro.

Questo lo scenario nel quale si inserisce la questione Palestinese sulla quale concentreremo d'ora innanzi l'attenzione.

In Palestina, immediatamente dopo la fine della guerra, cominciarono ad arrivare i primi Ebrei per costituire il focolare nazionale ebraico, menzionato dalla dichiarazione Balfour del 1917, gia' nel 20 il loro numero era arrivato a 60000. Contro la politica filosionista dell'Inghilterra sorse il comitato esecutivo arabo del quale facevano parte sia Arabi Cristiani che Mussulmani. Nel maggio del 1921 ci fu' il primo attacco contro gli Ebrei di Giaffa, la Gbr si preoccupo' allora di rassicurare gli arabi precisando che la Palestina non sarebbe diventata affatto tutta ebraica. Nel 1925 il numero degli Ebrei era intanto piu' che raddoppiato arrivando a 121725.Comunque in questo periodo la situazione si mantenne tranquilla, sia sotto l'amministrazione di Sir Herbert Samuel ritiratosi nel 25, che del suo successore Lord Plumer (1925-28)non si verificarono incidenti, tanto che sembro' possibile riuscire a trovare un accordo. Questo convinse Lord Plumer ha ridurre di molto le forze di occupazione britanniche sul territorio, la decisione si rivelo' poco felice: pochi giorni dopo la partenza di Plumer nell'agosto del 29, si scateno' la rivolta araba in diverse citta' della Palestina, gli incidenti furono gravissimi e 133 Ebrei rimasero uccisi, le truppe britanniche dovettero precipitosamente ritornare sul territorio. Il nuovo alto commissario britannico Sir John Chancellor si trovņ di fronte ad una situazione estremamente critica: la rivalita' tra Ebrei ed Arabi non era piu' solo religiosa ma anche e soprattutto politica. Fu nominata allora dalla Camera dei Comuni una commissione d'inchiesta presieduta da Sir Walter Shaw la quale nel suo rapporto se da una parte si preoccupo' di ribadire che l'organizzazione sionista non aveva assolutamente nessun diritto nell'amministrazione della Palestina, dall'altra accuso' il Gran Mufti' di Gerusalemme di non aver fatto nulla per fermare i disordini e rilevo' comunque che il contingente britannico nel Paese era insufficiente. Il rapporto fu trasmesso anche alla commissione mandati della SDN. Intanto, sempre alla fine del 28, venne fondata dal dottor Weizmann 'l'Agenzia Ebraica' con il compito di rappresentare tutti gli Ebrei, nel 29 questa fu riconosciuta dal Governo Britannico, che manteneva ancora un atteggiamento filo sionista. Alla fine del 1931 giunse in Palestina un nuovo commissario britannico Sir Arthur Wauchope La diffidenza e l'ostilita' tra Arabi ed Ebrei era ormai radicata, e si accentuava per il continuo arrivo di altri Ebrei, il cui numero sarebbe salito ancora con l'ascesa al poter di Hitler in Germania. Nel solo 1935 arrivarono 61854 immigrati Ebrei senza contare i clandestini, la popolazione ebraica superava ormai le 250000 unita'. Nel 33 si era avuta una sommossa araba contro la Gbr accusata di favorire l'immigrazione ebraica, gli Ebrei da parte loro eliminarono molti leader moderati accusati di favorire il dialogo con gli Arabi. Il bienni1935-36 fu decisivo: nel novembre del 35 Sir Arthur Wauchope, accettando in parte alcune richieste arabe, decise di vietare la vendita dei terreni agli Ebrei da parte degli stessi Arabi se non ne fosse rimasta una parte sufficiente per il proprietario arabo e la sua famiglia, inoltre propose la creazione di un consiglio legislativo composto da 5 ufficiali 11 membri da lui designati e 12 eletti in totale esclusi gli ufficiali: 11 Mussulmani, 7 Ebrei, 3 Cristiani, 2 rappresentanti dei commercianti. I capi arabi accettarono questo progetto, gli Ebrei no, nel febbraio del 36 il Parlamento Britannico lo respinse, per gli Ebrei fu un trionfo. La risposta araba non si fece attendere e fu violentissima, nel mese di aprile del 36 dallo sciopero generale si passo' alla insurrezione armata. Fu nominata allora una Commissione Reale presieduta da Lord Peel, con l'incarico di svolgere un'inchiesta approfondita sulla situazione in Palestina, il rapporto fu presentato nell'estate del 37.Secondo la commissione Peel i rapporti tra Arabi ed Ebrei erano assolutamente irrecuperabili, l'unica soluzione praticabile era quella di dividere la Palestina in due parti: Il nord fino a Megidda, con la piana marittima, tranne un corridoio per collegare i luoghi santi con il porto di Giaffa, sarebbe andato agli Ebrei. I luoghi sacri sarebbero rimasti sotto mandato internazionale, il resto della Palestina sarebbe stato unito alla Transgiordania. In generale tutto il mondo arabo si mostro' contrario a questo progetto. Iniziarono cosi' nuovi negoziati, mentre i disordini per altro mai sopiti completamente ripresero con nuovo vigore. La Gbr reagi' con vigore molti capi arabi furono arrestati ed altri costretti alla fuga ma di certo questo non risolveva il problema.

8 settembre 1937,si celebro' il congresso di Bludan si riunirono ben 400 delegati, rappresentanti di tutto il mondo arabo, tranne lo Yemen. All'unanimita' fu adottata una risoluzione in cui si dichiarava che la Palestina faceva parte integrante del mondo arabo e si rifiutava qualsiasi ipotesi di spartizione, in piu' si chiese l'annullamento della dichiarazione Balfour, l'annullamento del mandato e la firma di un trattato tra Inghilterra e Palestina con il quale si riconoscesse l'indipendenza della Palestina come stato autonomo. Gli Arabi dunque, a differenza degli Ebrei, escludevano categoricamente l'ipotesi della spartizione. Alla fine del 37 Wauchope fu sostituito da Sir Harold Mac Michel .Fu inviata sul posto anche una commissione per studiare tecnicamente l'eventuale spartizione. Il parere della commissione fu negativo, dal punto di vista logistico ed anche da quello economico la spartizione del Paese non era possibile, ma se comunque si fosse attuata, sicuramente la parte assegnata agli Ebrei doveva essere sensibilmente ridotta. La Gbr abbandono il progetto ed il Governo Inglese ricomincio' a cercare un accordo tra Arabi ed Ebrei. Constatata l'impossibilita' di ottenere un riavvicinamento delle parti il Governo Britannico pubblico' un 'libro bianco' con il quale annuncio' la decisione di creare uno stato indipendente di Palestina entro 10 anni. Nei primi 5 anni si sarebbe creata una speciale assemblea costituente della quale avrebbero fatto parte anche gli Inglesi, si sarebbe poi diviso il Paese in tre zone, in una delle quali la vendita delle terre agli Ebrei sarebbe stato vietato, in un'altra limitata e nell'ultima sarebbe invece stato libero. Questa volta furono gli Ebrei ad opporsi. La commissione dei mandati non lo accetto' . Nella primavera del 39 un'organizzazione sionista invito' tutti gli Ebrei a combattere contro ogni limitazione alla creazione del 'focolare nazionale ebraico' Allo scoppio della seconda guerra mondiale il problema palestinese era dunque lontano dall'essere risolto.

Cronologia

Ottobre


Le potenze dell'intesa dichiarano guerra alla Turchia



Accordo Mc Mahon(GBR)-Hussein [LEGGI IL TESTO ORIGINALE]



Rivolta araba contro la Turchia

Marzo


Accordo Sykes-Picot

Maggio


Adesione all'accordo della Russia

Aprile


Incontro a tre Ita-Fra-GBR a San Giovanni di Moriana vengono prese in considerazione le rivendicazioni italiane in medioriente

Novembre


Dichiarazione Balfour [LEGGI IL TESTO ORIGINALE]

Dicembre


L'accordo Sykes-Picot viene rivisto a favore della Gbr

Ottobre


Faisal entra a Damasco

Gennaio


Accordo tra Faisal e il dr Weizmann

Giu-Ago


Commissione King-Crane

Marzo


Faisal si fa proclamare Re della Siria

Aprile


Conferenza di San Remo (Mossul assegnato all'Iraq)

Dicembre


Nasce lo stato del Libano

Agosto


Faisal sul trono irakeno



Abdullah nominato emiro della Transgiordania

Dicembre


Nasce lo stato della Siria



Nasce 'L'agenzia Ebraica'

Agosto


Rivolta araba in Palestina

Ottobre


Rivolta araba

Novembre


Progetto di Sir Arthur Wauchope

Marzo


Il Parlamento britannico respinge il progetto di Wauchope

Aprile


Sciopero generale e nuova insurrezione araba

Novembre


Giunge in Palestina la commissione Peel

Luglio


Presentato il rapporto della commissione: proposta la spartizione della Palestina

Settembre


Congresso di Bludan

Maggio


Il governo britannico pubblica un 'libro bianco'


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