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La rivoluzione industriale e l'affermazione del pensiero socialista




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LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE E L'AFFERMAZIONE DEL PENSIERO SOCIALISTA


Nella seconda metà del 700' in Inghilterra (nazione più ricca all'epoca) si verificò un grande PROGRESSO INDUSTRIALE ed ECONOMICO; e nel corso della prima metà dell'800' (nonostante i divieti delle autorità Britanniche all'esportazione dei macchinari e all'emigrazione di personale specializzato) si diffuse anche nel resto dell'Europa ; soprattutto in BELGIO,FRANCIA e GERMANIA.

Nell'800' si assiste dunque ad una PROFONDA TRASFORMAZIONE DELL'ECONOMIA a cui corrispose sul piano sociale la definitiva affermazione della classe BORGHESE.

? Cosa determinò lo sviluppo industro/economico ?

Una delle premesse che dette il via a questo processo di industrializzazione fu lo SVILUPPO DEMOGRAFICO , incremento che iniziò nel 700' e si consolidò nell'800' rendendo necessaria una maggiore produzione agricola (potenziata dalla vendita dei beni ecclesiastici durante la rivoluzione Francese) che aprì la prospettiva ad un rilevante aumento della produttività della terra .

Di qui uno stimolo all'intensificazione del processo di TRASFORMAZIONE CAPITALISTICA dell'agricoltura, anche se in alcune zone continuerà a persistere la piccola proprietà contadina (Francia) e la grande proprietà nobiliare (Prussia).

Per raggiungere una più alta produttività della terra vennero utilizzati diversi metodi:

Dissodando terreni incolti e paludosi

Vendendo i terreni da pascolo poiché poco produttivi

Recintando le proprietà private e sfruttando la rotazione delle colture

Incrementando e potenziando le coltivazioni più produttive (es. grano, mais ecc..)

Utilizzando nuove TECNICHE e MEZZI (canali per l'irrigazione, aratri, macchine per la semina e concimi chimici)

L'aumento del reddito agricolo grazie alle innovazioni determinò a sua volta un'intensa circolazione di denaro

Migliora il tenore di vita e vi è una più consistente richiesta di prodotti industriali che nel frattempo si esponevano, spingendo il settore agricolo a un'apertura verso mercati sempre più vasti.

Il crescente benessere della classe borghese e dei ricchi proprietari terrieri costrinse però i piccoli proprietari a migrare verso la città cedendo a basso costo le terre ai latifondisti per trovarsi un impiego come mano d'opera in città in qualche fabbrica.

Lo sviluppo agricolo dunque ebbe un ruolo DETERMINANTE nello sviluppo industriale grazie all'ESTENSIONE DEL MERCATO e la CRESCITA DI MANO D'OPERA nelle città.

Vi fu un diverso sviluppo nell'industria tra l'Inghilterra e glia altri paesi Europei, ritmi diversi per via delle diverse proporzioni qualitative e quantitative , la forze delle borghesia a seconda del paese e dell'introduzione di elementi liberisti nella politica economica.

A queste e ad altre circostanze si devono il rapido sviluppo industriale di Belgio, Germania, e Francia e l'enorme ritardo di paesi come la Russia, Austria, Spagna e Italia che solo tra la metà e la fine dell'800' avrebbero avuto un solido settore industriale.


RIVOLUZIONE INDUSTRIALE abbandono dei campi

Profonda trasformazione dell'economia s

Affermazione della classe borghese


PREMESSE DI AVVIO PER L'INDUSTRIALIZZAZIONE:

Aumento demografico s

L'Inghilterra fu il primo paese poiché il più ricco

richiesta di maggior produzione    



Il 19° secolo fu inoltre caratterizzato da nuove INENZIONI e SCOPERTE che contribuirono ulteriormente a migliorare lo sviluppo e la produttività dell'industria.

scoperta del CLORO Scheele

11 anni dopo Berthollet dimostra che il cloro può essere utilizzato come candeggina nelle industrie tessili

Il rapporto tra scienza e tecnica però non era ancora molto stretto, finche nel 1801 Franz Achartd ebbe l'idea di applicare un procedimento chimico per l'estrazione dello zucchero.

L'inglese Gorge Stephenson costruì la prima locomotiva veramente efficace e la prima linea ferroviaria (1823) che determinò un ammodernamento delle vie di comunicazione , poiché rendeva più facile lo scambio di merci.

La diffusione delle ferrovie fu sicuramente uno degli elementi che favorirono il decollo e lo sviluppo della industria moderna. Anche la navigazione ebbe un sensibile sviluppo grazie allo sfruttamento del vapore e all'uso di un sistema di ruote a pale messo a punto nel 1807 dall'Americano Robert Fulton.

Una finzione di rilievo non minoro nel processo di sviluppo industriale era quella esercitata dai centri finanziari .All inizio infatti il limitato uso delle macchine e il loro costo non eccessivo non richiedeva un grande uso di capitali, ma successivamente con il rapito aumento di richieste e manufatti si rese necessario l'ampliamento delle fabbriche e l'alleanza delle industrie con i CENTRI FINANZIARI capaci di prestare elevate somme di denaro liquido a lungo termine   


EFFETTI SOCIALI DELL'INDUSTRIALIZZAZIONE:

Nella prima metà dell'800' l'industria assunse proporzioni sempre maggiori impegnando nelle fabbriche migliaia di operai. Essi finirono per costituire una nuova classe sociale chiamata il PROLETARIATO ( coloro che dispongono di braccia per lavorare e una prole da sfamare)

Dall'altro lato vi erano invece i proprietari delle grandi fabbriche o i potenti banchieri, essi costituivano la BORGHESIA (classe di cui la potenza economica andava aumentando)

Nascita di due nuove classi sociali BORGHESI e PROLETARI

Lo sviluppo del Proletariato determinò inoltre la progressiva scomparsa del lavoro artigianale che non riuscì a reggere la concorrenza con le macchine che permettevano un notevole risparmio di tempo e un prezzo minore per i prodotti.

Conseguenze dell'evoluzione industriale:

Creazione di grandi fabbriche nelle periferie delle città o vicino ai luoghi di estrazione delle materie prime

URBANESIMO (afflusso dei lavoratori dalle campagne nelle città in cerca di lavoro)

La formazione del CAPITALISMO ( concentrato di capitale nelle mani di un numero ristretto di imprenditori favoriti dalla politica bancaria dei prezzi a basso costo delle macchine e dallo sviluppo delle comunicazioni marittime che permisero di stringere rapporti commerciali anche con i paesi più lontani)

L'origine della QUESTIONE SOCIALE ( contrasti e lotte tra capitalisti e proletari)

Inoltre la classe della BORGHESIA CAPITALISTICA esercitava oltre ad un predominio economico anche un predominio politico a difese dei propri interessi e a danno della classe operaia costretta a sopportare orari di lavoro massacranti e ad accettare salari bassissimi. Inoltra spesso gli imprenditori ricorrevano al lavoro di donne e bambini a cui era versato un salario bassissimo e influivano sulla disoccupazione degli uomini.









Vennero poi introdotte più macchine nel processo produttivo e questo trasformò l'organizzazione del lavoro:

LA MECCANIZZAZIONE:

(uso maggiore delle macchine nelle fabbriche)


richiese COMPETENZE DIVERSE per ciascuna

parte del processo di lavorazione


Ogni operaio fu costretto così a specializzarsi in

Una sola mansione senza aver più il controllo dell'

Intero ciclo produttivo.


Questa meccanizzazione legata all'industria dunque determinò una DIVISIONE DEL LAVORO , cosa che non accadeva con il lavoro artigianale dove l'artigiano curava da solo tutti i passaggi che portavano alla finalizzazione di un prodotto.

Questa divisione però non fù vista di buon occhio dagli operai che si sentivano ancor di più frustrati a dover ripetere sempre le stesse operazioni mentre era vista bene dagli industriali che la vedevano utile x risparmiare tempo.

LA CONDIZIONE DI VITA DEI CETI OPERAI:

Le condizioni di vita degli operai e delle loro famiglie non erano delle migliori, infatti donne e bambini oltre ad essere sfruttati e a dover sostenere massacranti ritmi di lavoro, conducevano una vita tremenda nelle periferie dei centri urbani, dove vivevano in mezzo alla malattia e alla sporcizia, poiché tutti i lavoratori erano ammassati in un quartiere sovraffollato e malsano.

La vita peggiore la si conduceva nei quartieri operai di Londra dove il tasso di mortalità infantile era enormemente superiore a quello che si registrava nelle campagne.

PRESA DI POTERE DEI LIBERALI IN INHILTERRA:

Nemmeno con al salita al potere dei liberali la situazione della classe operaia progredì, infatti essi non dettero vita ad un regime democratico in base al quale tutti i cittadini hanno il diritto di votare i propri rappresentanti in parlamento, bensì la NUOVA LEGGE ELETTORALE rispecchiava esclusivamente gli interessi della BORGHESIA poiché ESCLUDEVA dal voto coloro che non disponevano di un determinato reddito; quindi erano esclusi gli OPERAI che non avevano così possibilità di ottener eleggi che migliorassero la propria condizione di vita.

Essi tuttavia non tardarono a rendersi conto della loro condizione e tentarono di organizzarsi per migliorare la propria situazione economica e sociale.

Il periodo di maggiore difficoltà per la classe operai fu quello tra il 1790 e il 1830 nel corso del quale vi fu un notevole AUMENTO DELLA DISOCCUPAZIONE e una diminuzione dei salari dato che l'offerta di mano d'opera era superiore alle esigenze di mercato.

Il periodo successivo invece: quello tra il 1830 e il 1850 vide un miglioramento della condizione degli operai favorito dal calo del prezzo dei cerali e un interessamento politico volto al risanamento dei centri urbani.

Così nella seconda metà dell'800' quando ormai il movimento operaio aveva raggiunto una certa consapevolezza e aveva dato prova di saper organizzare e condurre le proprie lotte, la classe capitalistico/borghese fu costretta a prendere atto della QUESTIONE SOCIALE ; accettando limitazioni nell'individualismo liberista e riconoscendo alle organizzazioni dei lavoratori il diritto di CONTRATTARE sui salari e sugli orari di lavoro.






PRESA DI COSCIENZA OPERAIA


1790-1830 AUMENTO DELLA DISOCCUPAZIONE


1830-1850 miglioramento e organizzazione condizione operaia


800' (seconda metà) LA borghesia è costretta a riconoscere alle

organizzazioni operaie il diritto di contrattare su salari e orari.


LA PRESA DI COSCIENZA DEL PROLETARIATO e LE PRIME ORGANIZZAZIONI OPERAIE:

(conflitti di classe nella società industriale)

In questa società che si stava trasformando sotto il capitalismo industriale si delineò un quadro di CONTRASTI DI CLASSE di estrema asprezza , infatti gli operai si sentivano vessati dal lavoro e la tensione li spingeva alla protesta e alla rivolta . Tutto il lavoro era regolato esclusivamente dagli imprenditori che decidevano regole e disposizioni a cui i lavoratori doveva sottostare passivamente , poiché gli operai non avevano organizzazioni che li rappresentassero.

Gli operai avevano effettivamente solo due punti di forza:

Il loro numero crescente

Il fatto di non essere distribuiti in tante piccole unità ma di essere concentrati in tanti nelle grandi fabbriche.

Alla base del fenomeno di rivendicazione operaia vi era la maturazione di una forte COSCIENZA DI CLASSE ( la scoperta di avere in comune bisogni, interessi, e richieste e obbiettivi da raggiungere,nonché la FORZA che veniva dalla solidarietà e dalla consistenza numerica)

LA QUESTIONE SOCIALE dei lavoratori cominciò a farsi sentire in Inghilterra all'inizio dell 800' ed esplose in forme violente con una serie di AGITAZIONI e di MOTI OPERAI provocati da un movimento detto LUDDISMO ( dal nome di Ned Lud che aveva infranto nel 1779 un telaio)

LUDDISTI:

Organizzati in società clandestine

Si battevano per la riduzione degli orari di lavoro

Rivendicavano il diritto di sciopero

Puntavano alla costituzione di associazioni operaie

Sostenevano che le macchine svolgendo il lavoro degli uomini avrebbero provocato una crescente disoccupazione.

Essi praticavano dunque un'azione di SABOTAGGIO sistematico e DISTRUZIONE delle innovazioni, vi erano da parte loro azioni violente contro le fabbriche e i borghesi (forze conservatrici) , che consolidavano l'idea che le classi lavoratrici fossero pericolose, infatti secondo loro concedere libertà di associazione agli operai avrebbe significato gettare la società nel caos.

Agli inizi degli anni 20' visto il numero crescente di agitazioni operaie nell'ambito del PARTITO CONSERVATORE prevalse un ala più MODERATA e disponibile a cambiamenti della nuova realtà industriale.

Si cominciò ad affermare il DIRITTO DI INTERVENTO dello STATO in campo sociale.


RIFORME A FAVORE DEGLI OPERAI:

Robert Peel riconosce il diritto ad unirsi in associazioni di lavoratori (nascono le TRADE UNIONS =libere organizzazioni)

legge che fissava l'orario del lavoro dei minorenni

Venne varata una legge che assegnava precisi compiti di pubblica assistenza alle ISTITUZIONI LOCALI.

Contemporaneamente a queste riforme si venne sviluppando un altro movimento operaio che puntava a superare l'esclusione dei lavoratori dalla rappresentanza parlamentare.

Infatti dopo la riforma elettorale del 1832 che aveva escluso la classe operaia dalla camera dei comuni nacque a Londra nel 1836 l'ASSOCIAZIONE DEI LAVORATORI (working men's association) che nel 1838 pubblicò la CARTA DEL POPOLO. ( il movimento si chiamò poi CARTISMO proprio per questo) con la quale i lavoratori pienamente consapevoli dei loro diritti rivendicavano:

1) elezioni annuali

2) il suffragio universale

3) l'abolizione del censo come criterio discriminatorio in politica

4)il voto segreto

5)un'indennità per i parlamentari in modo che anche chi non aveva le possibilità poteva esercitare il mandato

L'esclusione da ogni forma di collaborazione con la borghesia finì però per condannare il cartismo all'isolamento così nella seconda metà degli anni 40' il movimento cominciò a declinare.


IL SOCIALISMO E LE SUE DIVERSE IDEOLOGIE:

Dunque in Inghilterra nei primi decenni dell' 800' avvenivano i primi cambiamenti per quanto riguarda una LEGISLAZIONE più SOCIALE , mentre nel resto dell'Europa la questione del proletariato non era nemmeno stata sollevata.

Tra gli intellettuali in Francia , Inghilterra e Germania cominciò a diffondersi la convinzione della necessità di un MUTAMENTO PROFONDO per costruire una società che eliminasse per SEMPRE lo SFRUTTAMENTO e la MISERIA.


Questa corrente di pensiero non fu la sola , infatti ben presto si avanzarono altre ipotesi , ma I DUE MOTIVI DI FONDO di tutte queste ideologie erano sempre :

1- Esigenza del cambiamento

2- L'aspirazione a forme di egualitarismo e di comunione dei beni .

Questi due elementi delinearono la nascita di un nuovo pensiero politico e sociale detto SOCIALISMO O COMUNISMO.

Queste due parole sono sinonimi di un movimento teso ala trasformazione radicale della società , all'abolizione della proprietà privata e al passaggio alla gestione sociale o comunitaria nell'economia.

(Una vera e propria distinzione tra le due parole fu introdotta da Marx e Engles come precisazione delle due categorie in via teorica) il socialismo era una tappa di avvicinamento alla mente finale , la società comunista senza classe e senza stato.

· Quando le idee del SOCIALISMO cominciarono a diffondersi nella società le  componenti del movimento divennero essenzialmente due:

RIFORMISMO :Coloro che credevano si potesse trasformare la società PACIFICAMENTE attraverso riforme parziali. ( essi infatti tentavano di costruire organizzazioni operaie politico/sindacali che riuscissero a condizionare la gestione della politica)

RIVOLUZIONE: Dall'altro lato invece i TEORICI DELLA RIVOLUZIONE che erano convinti che lo scontro fosse inevitabile e che solo con la CONQUISTA del potere politico ( collegato con il giacobinismo) avrebbe consentito di agire e che per cambiare la società essa andava rovesciata con una rivoluzione.

FILOSOFI DEL SOCIALISMO

socialismo utopista: (utopia del futuro)

I primi teorici socialisti non compresero l'importanza di un analisi della società già esistente, e non seppero cogliere la novità storica della comparsa sulla scena sociale del proletariato, ma si limitarono a constatare le ingiustizie e lo sfruttamento, pianificando allo stesso tempo modelli ideali e perfetti di nuove generazioni sociali.

MORELLY: ( abate e filosofo Francese) Nel 700' si erano gia delineate le utopie socialiste di questo filosofo il quale prospetta nel "codice della natura" una società comunista fondata sull'eliminazione della proprietà privata, la comunanza dei beni e l'obbligatorietà del lavoro da assegnare ad ogni cittadino a seconda delle capacità fisiche.

FRANCOIS-NOEL BABEUF: Tentò di rilanciare in Francia la tradizione Giacobina. Il suo progetto di abolizione della proprietà privata fu fondato sulla consapevolezza della divisione della società in due classi antagoniste.Altro suo progetto fu un tentativo concreto di trasferire l'UTOPIA da un terreno unicamente IDEALE e INTELLETTUALE a quello POLITICO (per la prima volta)

Esso dette vita anche ad una corrente rivoluzionaria e tentò di passare così all'azione con la "congiura degli EGUALI" che venne però scoperta e repressa, e lui finì impiccato.

All'inizio del 800' però nelle società segrete si sentiva ancora parlare di lui poiché le sue idee continuavano a essere diffuse da uno dei congiuranti che era sfuggito , Filippo Buonarroti.

ROBERT OWEN : uno dei primi in Inghilterra a usare il termine "socialismo" e fare un'ipotesi di una pacifica rivoluzione sociale . Dopo esser diventato un grande industriale tradusse le sue Convinzioni filantropiche in realtà aumentando i salari e riducendo l'orario di lavoro ai suoi operai ;

quando però tentò di attuare su più larga scala questo progetto incontrò alcune difficoltà . Così si impegnò a far approvare leggi destinate alla protezione degli operai . 1825 emigra negli Stati Uniti e nel 1826 organizza una COMUNITà SOCIALISTA a NEW HARMONY basata sulla proprietà comune dei mezzi di produzione e la sostituzione della MONETA ( per lui la causa di tutti i mali sociali ) con dei BUONI LAVORO , questo sistema però fallì e OWEN tornò in patria .

LOUIS BLANC : sosteneva che per ottenere risultati reali bisognava che lo stato intervenisse per eliminare la concorrenza per dare vita a una società diretta dall'alto e senza concorrenza ; che avrebbe potuto concedere forti prestiti a COOPERATIVE DI OPERAI organizzati che egli chiamava "ateliers sociaux" ( primo gradino di una socializzazione dei mezzi di produzione )

Gli "ateliers" così avrebbe aver potuto acquistare autonomamente i macchinari e le materie prime come industriali privati e avrebbero avuto grandi profitti in modo da aumentare i salari sulla PARTECIPAZIONE agli UTILI . Gli operai sarebbero così stati stimolati sul lavoro e le loro condizioni di vita sarebbero migliorate .

PIERRE-JOSEPH PROUDHOU : ( socialismo anarchico ) convinto della necessità di eliminare la proprietà privata e lo stato . Secondo lui si poteva cambiare la società seguendo una via pacifica .

Sulla base di un presupposto romantico infatti proudeau era convinto che lanatura fosse buona e che la storia seguisse un cammino sostanzialmente preordinato. Di qui la sua ferma convinzione che fosse possibile il cambiamento per la via pacifica. Per la sua visione negativa dello stato , Proudhon venne definito socialista anarchico .

IL SOCIALISMO SCIENTIFICO DI ENGLES E MARX: (Utopia del passato)

Una svolta nel pensiero socialista con l'abbandono dell'Utopia si ebbe con due intellettuali tedeschi, Marx e Engles la cui formazione e percorsi culturali furono simili.

Essi erano approdati alla stessa convinzione: nella società dell'industria, della borghesia e della classe operaia l'impegno degli intellettuali doveva cambiare. Studiare e comprendere la realtà non bastava più, bisognava LOTTARE per trasformarla.

Nel manifesto del partito comunista pubblicato a Londra la descrizione della società futura e perfetta pensata dai filosofi e dagli intellettuali precedenti non c'era più, l'intellettuale utopista aveva lasciato il posto ad una sintesi della storia dell'umanità.

Secondo Marx e Engles da sempre l'organizzazione e i rapporti economici tra le classi costituivano il vero fondamento della società e ne determinavano l'aspetto politico. La storia era in realtà la storia della lotta tra classi antagoniste.






































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Appunti su: descrizione delle condizioni operaie durante la rivoluzione industriale,



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