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Il primo anno di guerra e l'ingresso dell'italia nel conflitto




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IL PRIMO ANNO DI GUERRA E L'INGRESSO DELL'ITALIA NEL CONFLITTO


In seguito all'uccisione a Sarajevo dell'arciduca erede al trono austriaco Francesco Ferdinando e della moglie Sofia per mano del serbo Gavrilo Princip (28 giugno 1914), ke voleva vendicare i popoli slavi oppressi, l'Austria dikiarò guerra alla Serbia, dopo averle inviato un ultimatum nel quale pretendeva una resa senza condizioni. Il sistema delle alleanze, allargò immediatamente il conflitto: in nome della Triplice Alleanza, la Germania entrò in guerra a fianco dell'Austria (imperi centrali) contro la Russia e la Francia, skieratisi con la Serbia.

FRONTE OCCIDENTALE→ L'esercito tedesco cercò di ottenere una rapida vittoria invadendo il Belgio (neutrale) per prendere alle spalle l'esercito francese (agosto 1914) e poi concentrare tutte le forze sul fronte orientale dove le mobilitazione russa era resa difficile dalle enormi distanze e dall'insufficienza delle comunicazioni. La violazione della neutralità belga convinse l'Inghilterra, minacciata dalla presenza tedesca sulla manica, ad entrare in guerra a fianco della Francia, cui la legava la Triplice Intesa. Con l'ingresso di Turkia e Bulgaria a fianco degli imperi centrali e d Giappone (interessato alle colonie tedeske in Asia) e Romania a fianco dell'Intesa (Francia, Russia, Inghilterra, Serbia e Belgio) il conflitto assunse un carattere mondiale. La resistenza dei belgi infranse l'illusione di una guerra-lampo e dette ai francesi il tempo per organizzare una valida difesa sul fiume Marna (40 km da Parigi) e, dopo una sanguinosa battaglia, a spingere i tedeski sul fiume Aisne, dove si stabilizzò il fronte occidentale. Da una guerra di movimento si passò ad una guerra di posizione, combattuta lungo le trincee protette da enormi sbarramenti di filo spinato.

FRONTE ORIENTALE→ I Russi, benkè a corto di munizioni, con scarsa artiglieria, e militarmente impreparati, invasero la Prussia ma furono sconfitti dall'esercito tedesco nelle battaglie di Tannenberg (agosto) e dei Laghi Masuri (settembre); contemporaneamente xò, gli Austriaci furono costretti alla ritirata dalla pressione Russa e anke ad oriente il conflitto si stabilizzò nelle trincee.

ITALIA→ Intanto in Italia imperversava lo scontro tra neutralisti: ●cattolici (x ragioni morali), ●socialisti (Turati) e ●liberali ke sul piano parlamentare facevano capo a Giolitti (egli era consapevole della scarsa preparazione militare e della debole struttura economica dell'Italia e sperava in trattative con l'Austria, offrendo la neutralità in cambio del Trentino e del Friuli) ed interventisti: ●nazionalisti di estrema destra rappresentati da D'Annunzio (x la gloria dell'Italia in onore di un passato glorioso), ●irredentisti trentini e friulani, ●democratici con a capo Bissolati (x egli il conflitto era lo strumento necessario x far avanzare la democrazia in Europa e mettere fine al predominio dell'Austria e alla forza imperialistica della Germania), ●futuristi (esaltano la guerra come sola igiene del mondo) ed ●alcuni socialisti tra i quali era presente Mussolini (egli si era convertito dal pacifismo all'interventismo, sostenendolo con il nuovo quotidiano "Il popolo d'Italia") ke sul piano parlamentare facevano capo al presidente del consiglio Salandra. Però, nonostante il ministro degli esteri Sonnino firmò un accordo segreto (Patto di Londra, aprile 1915) ke garantiva all'Intesa l'appoggio militare italiano contro la Triplice Alleanza a cui l'Italia era legata (l'Austria aveva ignorato il fatto ke l'alleanza era solo difensiva e manteneva il Friuli e il Trentino), la maggioranza parlamentare era neutralista e fortemente legata alla personalità di Giolitti e l'interventismo sembrava destinato all'insuccesso. Tuttavia le manifestazioni di piazza intimidatorie e violente degli interventisti aumentavano ed il Re, sotto la spinta della corte, del governo e della piazza, si skierò a favore dell'intervento fino a spingere Giolitti all'abbandono. In questo modo Salandra riuscì ad ottenere i pieni poteri e il 24 maggio 1915 l'Italia entrò in guerra a fianco dell'Intesa dikiarando guerra all'Austria dopo averle inviato un ultimatum il giorno prima.


1915-1917: UN MASSACRO SENZA VINCITORI NE VINTI

Quando l'Italia entrò nel conflitto la situazione non era favorevole x l'Intesa. Sul versante orientale la ritirata delle truppe zariste e la capitolazione della Serbia, ottenuta con l'appoggio della Bulgaria, avevano permesso il consolidamento di un fronte ininterrotto dal Baltico all'Egeo. Inoltre l'Intesa subì altre sconfitte come: ●il fallimento della spedizione inglese nello Stretto dei Dardanelli (x aprire una comunicazione diretta con i russi) a causa della resistenza turca, e ●le conseguenze al blocco navale imposto alla Germania dall'Inghilterra e Francia: la Germania scatenò una guerra sul mare, prima usando delle navi corsare camuffate da mercantili, ke affondavano tutte le navi ke incontravano, e poi usando i sommergibili, capaci di colpire con i siluri anke le + potenti navi da guerra. Nel frattempo l'esercito italiano, al comando del generale Cadorna, si diresse verso il Trentino e Gorizia e subito si portò al di là del confine austriaco, in modo lento e metodico. L'avanzamento xo, costato enormi perdite soprattutto nel corso delle quattro battaglie dell'Isonzo (giugno-dicembre 1915), si bloccò x il sopraggiungere dell'inverno, segnando anke x Italia l'inizio della guerra di posizione. In Francia all'inizio del 1916 l'esercito tedesco sferrò a Verdun un duro attacco ke costò migliaia di morti, nel quale venne usato ogni mezzo come il lanciafiamme e le bombe con gas asfissianti. In seguito gli inglesi, x alleggerire la pressione su Verdun e grazie all'introduzione della coscrizione obbligatoria, poterono contrattaccare sul fiume Somme, impiegando per la prima volta i carri armati; entrambi i conflitti xo si conclusero senza vincitori né vinti. Nel maggio 1916 gli Austriaci, a causa del tradimento dell'Italia, sferrarono una spedizione punitiva contro l'esercito italiano, il quale dovette arretrare ma riuscì poco dopo a riconquistare le posizioni perdute, grazie anke all'intervento dei Russi ke effettuarono un'offensiva a sorpresa su Vienna portandola sull'orlo della capitolazione (evitata all'ultimo dall'intervento della Germania). Nel frattempo il Italia, dopo il pericolo corso in Trentino, il governo di Salandra si dimise e dette vita ad una forte compagine ministeriale con la partecipazione di tutti i partiti interventisti detto "concentrazione nazionale" e presieduto dal vekkio compatriota Boselli. Quest'ultimo,  x rispettare l'impegno assunto dall'Italia a Londra, dikiarò guerra alla Germania e in poki giorni conquistò Gorizia. La morte di Francesco Giuseppe in Austria e la successione di Carlo I (egli credeva ke la salvezza della monarkia si trovasse nella pace) fece sperare nella cessazione del conflitto, rikiesta dal papa e dai socialisti )Partito Socialista Italiano a maggioranza pacifista), ma respinta dall'Inghilterra. Mentre in Germania si delineava una minoranza di estrema sinistra, il movimento spartakista, guidato dai marxisti Liebknecht e Luxemburg, ke proclamava la necessità di approfittare del malcontento popolare per instaurare un regime comunista, iniziava il quarto inverno di guerra, caratterizzato dal logoramento del cosiddetto "fronte interno" (popolazione civile). La scarsità di viveri, di materie prime e l'aumento dei prezzi, scaturì proteste sociali e una diffusa propaganda pacifista sia tra la popolazione ke fra le truppe. In tutti i paesi in lotta si andavano diffondendo manifestazioni contro i disagi causati dalla guerra, come insubordinazioni, diserzioni e scioperi, acuite dalla constatazione degli enormi profitti realizzati da industriali e speculatori.


LA RIVOLUZIONE RUSSA

In Russia l'esasperazione popolare, l'insofferenza, la stankezza e lo scoraggiamento, dettero vita ad una sommossa (febbraio 1917) contro la dilagante carestia e la fame, alla quale aderirono anke le truppe incaricate di reprimerla. Si formò così un esercito provvisorio di unità nazionale, presieduto dal rappresentante d proprietari terrieri e d industriali L'vov, ke indusse, anke con l'aiuto della pressione dell'opinione pubblica, Nicola II ad abdicare (marzo 1917). Mentre lo zar e la sua famiglia venivano arrestati, le forze popolari e socialiste riuscirono ad affiancare al governo provvisorio i soviet formati da delegati eletti da operai, soldati e contadini. Intanto, il leader bolscevico Lenin, tornato dall'esilio in seguito ad un'amnistia, pubblicò le "tesi d'aprile" ke miravano a trasformare la rivoluzione borghese di febbraio in rivoluzione proletaria e comunista, interrompendo l'intesa con la maggioranza costituita dai mensceviki e col proposito di eliminare il governo di L'vov e concentrare tutto il potere nei soviet e in un governo socialista. Inoltre Lenin sosteneva la necessità di stipulare una pace immediata e di dare vita ad una Terza Internazionale, x diffondere su scala mondiale la rivoluzione proletaria. Dopo la caduta del governo di L'vov, il potere venne assunto dal socialdemocratico Kerenskij ma, dopo il colpo di mano del generale Kornilov x abbattere il nuovo governo e i soviet di Pietrogrado, Lenin decise di passare all'azione e di conquistare il potere: la notte tra il 24 e il 25 ottobre (calendario russo) la "guardia rossa" (corpo armato di operai organizzato dai bolsceviki, occupò il Palazzo d'Inverno, sede del governo→ rivoluzione d ottobre. La rivoluzione (kerenskij fugge negli USA) portò alla formazione di un governo rivoluzionario di operai e soldati, ke: ● kiese la cessazione della guerra (pace democratica di Brest-Litovsk*, marzo 1918), ●ammise la libertà di propaganda politica nell'esercito e ●soppresse i diritti dei proprietari terrieri. Alla guida del nuovo Stato Sovietico (basato sui soviet) venne posto Lenin, ke puntò ad un'efficace riorganizzazione politica, economica e amministrativa e alla sua trasformazione in una moderna potenza industriale. Inoltre egli sciolse l'Assemblea costituente da poco eletta a suffragio universale, in seguito ai risultati elettorali ke erano stati deludenti x i bolsceviki. Intanto le forze controrivoluzionarie (nobili, borghesi e democratici) davano vita ad una guerra civile anke grazie agli aiuti in uomini giunti dall'Intesa*.

*Armistizio di Brest-Litovsk→ x giungere alla pace, la Russia intavolò con l'Austria e la Germania, intense trattative ke si conclusero con l'armistizio a condizioni durissime: la rinuncia della Polonia, Lituania, parte della Bielorussia e il riconoscimento dell'indipendenza della Finlandia e dell'Ucraina. Questa pace fu interpretata dagli alleati come un tradimento anke xke dovettero sopportare ●il peso improvviso di molte divisioni austro-germanike trasferite in occidente e ●il pericolo del "contagio bolscevico" esteso ai loro paesi, ke prevedeva la scomparsa del capitalismo e un governo comunista.

MENSCEVIKI→ sostenitori di un gradualismo riformista. BOLSCEVIKI→ vogliono conquistare il potere con la lotta violenta ed immediata.


VERSO LA FINE DELLA GUERRA

Il ritiro Russo rappresentò un duro colpo x l'Intesa e coincise con una pesante pressione degli imperi centrali sul fronte italiano. Gli austriaci ne approfittarono e riuscirono in breve tempo, anke grazie all'arrivo di divisioni tedeske, a sfondare a Caporetto (23-24 ottobre 1917) approfittando del diffuso senso di stankezza e di sfiducia degli italiani, e ad avanzare occupando il Friuli e parte del Veneto. Di fronte al pericolo di un'invasione, l'Italia reagì deponendo il debole ministero Boselli e creando il nuovo "ministero di unione nazionale", guidato da Vittorio Emanuele Orlando; egli decise di mobilitare tutte le forze di lavoro x colmare le xdite di materiale subite e di arruolare le giovani leve del 1899. Successivamente il generale Diaz, ke sostituì Cadorna, riuscì a contrastare ogni tentativo di sfondamento del nemico e a preparare una riscossa; inoltre, fu solo in questo momento ke anke il Partito Socialista Italiano, grazie alla diffusione d una forte coscienza nazionale, si skierò dalla parte di una mobilitazione x la difesa della nazione. Nel frattempo, in risposta al blocco nazionale imposto da Inghilterra e Francia alla Germania, l'imperatore tedesco aveva scatenato la guerra sul mare, nella quale comparvero x la prima volta i sommergibili, usati x colpire anke le navi ke portavano rifornimenti dall'America. Ciò, unito alla minaccia del prepotente militarismo tedesco, convinse gli Stati Uniti ad uscire dall'isolamento e a dikiarare guerra alla Germania (aprile 1917), in nome anke degli ideali di libertà del presidente Woodrow Wilson e dell'opinione pubblica. L'intervento Americano fornì all'Intesa un notevole apporto di viveri, mezzi e uomini, mettendo in crisi Germania ed Austria, ke scatenarono due offensive riunendo tutte le riserve disponibili di uomini e mezzi. ●La prima fu contro gli Anglo-Francesi (battaglia del Kaiser x la presenza di Guglielmo II), nella quale riuscirono a far arretrare il fronte nemico fino alla Marna ma furono poi battuti da una potente controffensiva (aiuto Stati Uniti) nella seconda battaglia della Marna (luglio 1918); qui iniziò la ritirata dei tedeski ke poi la Battaglia di Amiens ( 8-11 agosto, "giornate nere") portò alla resa definitiva. ●La seconda fu combattuta contro gli Italiani, la quale venne annullata a sua volta sul Piave e seguita da una controffensiva attuata da Diaz e terminata con la disfatta austriaca di Vittorio Veneto (24 ottobre 1918) e la firma dell'armistizio. Nel novembre del 1918 La Germania si liberò del Kaiser e si proclamò repubblica, kiedendo la sospensione delle ostilità e creando un governo provvisorio con a capo il socialdemocratico Ebert ke poi fu proclamato primo presidente della repubblica tedesca dall'Assemblea Nazionale a Weimar; sull'onda della Germania, anke l'Austria si dikiarò repubblica, dopo ke Carlo I abbandonò in fretta il Paese.


I TRATTATI DI PACE E IL NUOVO ASSETTO DELL'EUROPA DOPO LA GUERRA

Nella Conferenza di pace di Parigi (1919) le 4 potenze vincitrici (Inghilterra, Francia, Stati Uniti, Italia) si riunirono x dare una nuova sistemazione all'Europa, ma si scontrarono su due diversi orientamenti: ●quello democratico espresso da Wilson nei Quattordici punti, basato sui principi dell'autodecisione dei popoli e qll secondo il quale i confini debbono comprendere quanti usano la stesso lingua e hanno la stessa nazionalità, ●e quello di Francia e Inghilterra, volto a conseguire vantaggi territoriali ed economici in cambio dei sacrifici sopportati e a mettere i tedeski in condizioni di non poter + nuocere, puntando all'annientamento militare ed economico. Per questo le due potenze decisero di imporre pesanti condizioni di pace alla Germania: con il trattato di Versailles, (giugno 1919) essa dovette ●rinunciare ai territori coloniali, poi spartiti tra i vincitori, ●cedere alla Francia l'Alsazia-Lorena, ●ridurre il proprio esercito e la flotta militare e ●pagare i danni della guerra con cifre altissime e ciò scatenò sentimenti di rivincita nel popolo tedesco. Nel frattempo nel 1919 venne creata la Società delle Nazioni, preposta a regolare pacificamente le controversie fra gli Stati, eliminando l'ingiustizia e la violenza; essa xò non riuscì a funzionare efficacemente in quanto divenne uno strumento nelle mani d Francia e Inghilterra, favoriti dal ritiro degli Stati Uniti. La situazione italiana venne regolata dal trattato di Saint-Germain (10 settembre 1919), in base alla quale l'Austria cedeva il Trentino, l'Alto Adige, l'Istria e l'alto bacino dell'Isonzo fino allo spartiacque alpino. La fine della guerra segnò la nascita di nuovi Stati al posto dell'antico impero austro-ungarico: ●Cecoslovakkia→ Stato autonomo, ●Jugoslavia→ Serbi, Croati e Sloveni; presentava gravi problemi di nazionalità e di insofferenza nei confronti della politica accentratrice della Serbia, ●Albania, ●Bulgaria, ●Ungheria, ●Finlandia, Estonia, Lettonia e Lituania, ●Austria→ ridotto ad un modestissimo territorio privo di sbokki sul mare e col divieto di unirsi politicamente alla Germania. Determinò anke la fine dell'impero Turco (trattato di Sèvres, 1920), ke fu ridotta ad un piccolo stato nella penisola anatolica, e privata dei territori Arabi e del predominio sugli Stretti (Dardanelli e Bosforo). Il generale Ataturk, xò, mise insieme un grande esercito e capeggiò una rivolta nazionalista ke si oppose validamente alle truppe dell'Intesa fino alla proclamazione della repubblica turca (1923). Francia e Inghilterra procedettero inoltre alla spartizione del Vicino Oriente in due rispettive zone di influenza attraverso la politica dei mandati, istituti di diritti internazionali, in base ai quali veniva affidata la tutela dei popoli arretrati a nazioni progredite, disposte ad assumersi la responsabilità del loro sviluppo: la Francia ottenne il mandato su Siria e Libano, l'Inghilterra sull'Iraq, Transgiordania e Palestina. Ad essi venne data la forma di Stati sovrani, ma con poteri limitati e condizionati dalle continue ingerenze delle potenze mandatarie. Ciò suscitò la rabbia degli arabi, ulteriormente inaspriti dal progetto di costruire in Palestina una sede nazionale ebraica (dikiarazione Balfour), primo passo verso lo Stato d'Israele ma anke verso l'odio antibritannico.

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