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L'ascesa al monte ventoso (di francesco petrarca) - dalle epistole




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L'ascesa al Monte Ventoso (di Francesco Petrarca)

dalle Epistole


Domande n° 3-4-5-6-7 pag. 384


Individuare tutte le allegorie presenti nel testo.


Petrarca, quando afferma di voler salire su un monte altissimo, rivela il desiderio di salire verso Dio scegliendo, però, la strada meno ripida, e quindi più lunga, a differenza del fratello che sceglie il cammino più faticoso e, quindi più efficace.


Nella lettera si alternano momenti in cui la descrizione del paesaggio è realistica ad altri in cui questa è simbolica: individuare i vari punti.


Petrarca descrive realmente il paesaggio sino al momento in cui deve cominciare il suo cammino. In seguito, tutti i dettagli sono allegorici, tranne quando arriva sulla cima del monte e ne rimane stupito per la bellezza.


Nell'epistola Petrarca paragona la propria esperienza a quella del pagano Filippo e dei cristiani Antonio ed Agostino. Quali analogie e differenze caratterizzano i tre personaggi?


Antonio ed Agostino traggono dalla loro lettura un insegnamento etico e morale mentre Filippo era salito sul monte Emo o per preparare una battaglia osservando il territorio, quindi per uno scopo pratico, o per un piacere personale.


Un altro confronto s'instaura tra Petrarca ed il proprio fratello: che cosa rappresentano l'uno e l'altro?


Petrarca rappresenta il peccatore che cerca la strada più facile per arrivare a Dio, come aveva fatto in un primo momento Dante che, però, era stato ricacciato indietro dalle tre fiere. Il fratello, invece, cerca e compie il cammino più tortuoso e faticoso e, allo stesso tempo, più efficace.


Individuare i concetti che rimandano alla cultura classica e quelli che rinviano a quella cristiana.


Per quanto riguarda la cultura cristiana, nella lettera sono contenuti passi del Vangelo, dei Salmi, della Confessioni di Sant'Agostino, dell'Epistola ai Romani dell'apostolo Paolo e della Vita del Beato Antonio Abate di Atanasio, mentre, per quella classica, vengono citati gli Ab Urbe condita libri di Livio, le Georgiche di Virgilio, le Epistule ex Ponte e gli Amores di Ovidio e una lettera di Seneca.

Genova, 19 gennaio 2000


L'ideale dell'otium letterario (di Francesco Petrarca)

dal De vita solitaria


Domande n° 1-2-3 pag. 387


In quale misura Petrarca è debitore nei confronti di filosofi e poeti classici (Cicerone, Seneca, Orazio, Virgilio) del modello di otium letterario presentato in questo testo?


Petrarca prende la sua concezione di otium dagli autori classici, i quali condannavano la vita vana e piena di affanni della città in favore di quella di campagna. Il suo obbiettivo, però, non sta nell'equilibrio interno ma è la salvezza.


Quale tipo di ascetismo propugna Petrarca?


Quello sostenuto da Petrarca non è l'ascetismo dei monasteri ma è un isolamento allietato dalla letteratura.


Nell'ideale vita agognata da Petrarca quale funzione occupa la letteratura?


La letteratura è l'unica attività alla quale si dovrebbe dedicare l'uomo: componendo opere e studiando i classici come occupazione abituale (attività filologica) e leggendo come riposo.

Genova, 21 gennaio 2000


Una malattia interiore: l'<<accidia>> (di Francesco Petrarca)

dal Secretum


Domande n° 1-2-3 pag. 389


Rintracciare tutte le metafore presenti nel dialogo.


<<[] la mia giornata non ha più per me luce né vita, ma è come notte d'inferno e acerbissima morte.>>

<<Di lì sorge quel mio grave dolore: come ad uno che sia circondato da innumerevoli nemici e a cui non si apra alcuno scampo né alcuna speranza di clemenza né alcun conforto, ma ogni cosa lo minacci.>>

<<[] le macchine sono drizzate, sotto terra i cunicoli sono scavati, già oscillano le torri; le scale sono appoggiate ai bastioni; s'agganciano i ponti alle mura; il fuoco percorre le palizzate. Vedendo d'ogni parte balenare le spade e minacciosi i volti nemici, e prevedendo prossimo l'eccidio, non paventerà esso e non piangerà, posto che, se anche cessino questi pericoli, già solo la perdita della libertà è dolorosissima agli uomini fieri?>>

<<[] nessuna cicatrice può mai saldare l'aperta piaga.>>


Come procede il dialogo tra i due personaggi? (Agostino pone delle domande da cui si attende vere e proprie risposte o si limita a suscitare in Francesco un'autoanalisi?).


Agostino cerca di suscitare nell'autore un'autoanalisi.


Quali sono i caratteri che rendono l'accidia un segno della modernità del Petrarca?


Al giorno d'oggi molte persone si sentono proprio come il Petrarca, cioè insoddisfatte e sfortunate. In questo sta la modernità dell'autore.

Genova, 26 gennaio 2000


L'amore per Laura (di Francesco Petrarca)

dal Secretum


Domande n° 1-2-3 pag. 394


Ricavare dal dialogo di Agostino e Francesco le caratteristiche che entrambi assegnano a Laura. Quali concezioni dell'amore hanno i due interlocutori?


L'autore afferma di concepire Laura come una donna dell'età cortese, ammirandone, quindi, l'anima e non il corpo, e dice anche che ella l'ha innalzato verso Dio.

Agostino, al contrario, smonta l'argomentazione di Petrarca sostenendo che Laura ha solo ostacolato il suo cammino spirituale e l'ha indotto nel peccato e nel traviamento morale.

Inoltre, l'autore ha una concezione carnale dell'amore, anche se vuole mascherarlo con le teorie stilnoviste e cortesi, mentre per il santo l'unico amore possibile è quello per Dio.


Quali modelli letterari femminili utilizza Petrarca per creare il personaggio di Laura?


Petrarca si ispira ai modelli della tradizione lirica provenzale, cortese e stilnovista. Inoltre, egli vorrebbe provare gli stessi sentimenti che nutriva Dante nei confronti di Beatrice, ma non ci riesce.


Quali tecniche usa Agostino per costringere Francesco all'ammissione delle proprie colpe?


Agostino fa all'autore delle domande nel tentativo di suscitare in lui un'autoanalisi.

Genova, 28 gennaio 2000


Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono (di Francesco Petrarca)

dal Canzoniere


Parafrasi


Voi che ascoltate in poesie staccate tra di loro il suono di quei sospiri con i quali nutrivo il cuore al tempo del primo traviamento giovanile, quando in parte ero un altro uomo rispetto a quello che sono, delle varie forme poetiche nelle quali piango e ragiono tra le vane speranze e il vano dolore, spero di trovare pietà, non solo perdono, dove ci sia qualcuno che conosca l'amore per averlo provato. Ma vedo ormai come fui per tutto il popolo motivo di riso da gran tempo, per cui spesso mi vergogno di me stesso; e il frutto del mio amore impossibile è la vergogna, il pentimento e la chiara consapevolezza che tutto quello che piace al mondo è vano.


Domande n° 1-3-4-5-6 pag. 398


Quale giudizio esprime Petrarca sulla propria poesia in volgare? (Riflettere sul significato delle espressioni <<rime sparse>> (v. 1) e <<vario stile>> (v.5) che rinviano alla struttura generale del Canzoniere).


Il giudizio di Petrarca è estremamente negativo perché il Canzoniere testimonia l'oscillazione di sentimenti e il dissidio interiore del poeta. Inoltre, egli riponeva le speranze di gloria nelle opere in latino e non in quelle in volgare.


Ci sono elementi della tradizione letteraria precedente, ad esempio trobadorica e stilnovistica, che Petrarca utilizza? (Riflettere sui termini <<suono>>, <<ascoltate>>, <<sospiri>>, <<errore>>). Ci sono elementi che rimandano alla tradizione cristiana? (Riflettere sui termini <<cuore>>, <<pietà>>, <<perdono>>).


Petrarca, nel Canzoniere, ha una concezione dell'amore terrena e si sofferma non tanto sulla lode di Laura quanto sui propri sentimenti, e in questo prende spunto da Cavalcanti.

Inoltre, la concezione della vanità delle cose era già presente in una fonte biblica, l'Ecclesiaste.


L'io del poeta quali caratteristiche presenta a seconda che sia collocato nel presente o nel passato?


Nel passato è un giovane che ha perso la retta via mentre, nel presente, è un uomo pentito, anche se ancora innamorato.


Quale concezione dell'amore Petrarca presenta in questo sonetto?


Petrarca ha una concezione dell'amore terrena.


Confrontare questo testo con il T67 nel quale Petrarca analizza la contrapposizione tra la sua vita giovanile, caratterizzata dall'errore, e quella attuale di tranquilla serenità.


Nel sonetto Padre del ciel, dopo i perduti giorni, Petrarca, oltre ad essere pentito dei suoi gravi errori giovanili, prega Dio affinché lo liberi dal peccato e gli confessa le proprie colpe.

Genova, 2 febbraio 2000


Solo e pensoso i più deserti campi (di Francesco Petrarca)

dal Canzoniere


Parafrasi


Solo e pensoso vado misurando lentamente i luoghi più deserti e volgo attorno con attenzione lo sguardo per evitare luoghi segnati da tracce umane.

Non trovo altro riparo che mi permetta di sfuggire all'evidente accorgersi della mia condizione da parte degli altri, infatti dai miei atteggiamenti mesti si comprende chiaramente come io arda dentro di me: tanto che io ormai sono persuaso che monti, campagne, fiumi, selve avvertano di quale genere sia la mia vita che nascondo all'indiscrezione degli altri.

Ma tuttavia non riesco a trovare vie così aspre e selvagge tali che Amore non torni sempre parlando con me, ed io con lui.


Domande n° 1-4 pag. 403


Dopo aver individuato tutte le espressioni riferite al comportamento del poeta e al paesaggio, valutare se c'è una corrispondenza tra i due elementi.


Alla solitudine dei luoghi cercati dal poeta corrisponde un bisogno di protezione dai pettegolezzi degli altri. Inoltre, la tristezza di questi luoghi corrisponde all'atmosfera che traspare dal sonetto grazie all'uso della v.


Nel sonetto è rappresentata una tipica situazione cortese? (riflettere sul fatto che il poeta cerca uno <<schermo>> a come egli <<dentro avampi>>).


Nel sonetto non è rappresentata una tipica situazione cortese perché gli stilnovisti cercavano uno <<schermo>> per proteggere la dignità della donna amata, mentre Petrarca vuole difendere se stesso.


Erano i capei d'oro a l'aura sparsi (di Francesco Petrarca)

dal Canzoniere


Parafrasi


Erano i capelli biondi come l'oro, che gli si avvolgevano in mille nodi, sparsi al vento e ardeva oltre misura l'incantevole luce di quei begli occhi che ora ne sono così privi; e mi pareva, non so se si trattasse di verità o illusione, che il suo viso manifestasse un'espressione di compassione verso di me: io che avevo un'indole incline ad amare, quale meraviglia se arsi immediatamente d'amore per lei? Il suo andare non era una cosa mortale, ma di natura angelica, e le parole avevano un suono diverso da una voce umana. Uno spirito celeste, un sole vivente fu quello che vidi; e se pure ora non fosse più quello che era un tempo, la mia ferita d'amore non può guarire solo perché si è allentato l'arco.


Domanda n° 1 pag. 408


Procedere ad un confronto con i personaggi femminili ed i luoghi rappresentati nei testi di Guinizzelli, Cavalcanti e Dante.


Le donne di Guinizzelli, Cavalcanti e Dante sono angelicate, mentre Petrarca ricorda Laura come era da giovane perché, ora, è invecchiata.

Genova, 7 febbraio 2000


Chiare, fresche e dolci acque (di Francesco Petrarca)

dal Canzoniere


Domande n° 2-3-5-7 pag. 412


Quale ritratto fisico di Laura emerge in questo testo? Petrarca ha rispettato i moduli stilnovistici di rappresentazione della donna? La celebrazione della bellezza della donna trova riscontro nella natura? La bellezza di Laura è sublimata? (cfr. ad esempio <<angelico seno>>, <<aere sacro>>). Ci sono altresì elementi di una tenera sensualità?


Di Laura non viene fornito un ritratto ma il poeta ci dà solo dei brevi cenni (<<trecce bionde>>, <<belle membra>>, ecc.) che rispondono ai modelli cortesi e stilnovistici, tanto più che Petrarca rimane talmente stupito dalla sua bellezza da affermare che è sicuramente una creatura paradisiaca.

Inoltre, l'aspetto di Laura trova riscontro e quasi una glorificazione nella natura idilliaca in cui è immersa.


Cogliere tutte le caratteristiche del paesaggio. È una rappresentazione realistica e/o simbolica?


Il paesaggio è molto vago (anche se alcuni studiosi pensano che sia un luogo nei pressi di Valchiusa, forse bagnato dal Sorga) e allo stesso tempo è descritto minuziosamente, con le sue acque limpide, le erbe fiorite, l'aria serena, i rami degli alberi dai quali piovono fiori che, creando una nube intorno a Laura, celebrano la sua bellezza, ecc. Per questi motivi, è quello descritto un luogo simbolico, fortemente stilizzato e sublimato dal poeta.


Quale rapporto s'instaura tra la natura, Laura, il poeta?


Laura è una creatura divina ma, tuttavia, è glorificata dal paesaggio idilliaco. Il poeta, però, non può far altro che ricordare perché se la natura è capace di generare luoghi talmente ameni, d'altro canto comprende anche la morte, quel <<dubbioso passo>> dell'arrivo del quale il poeta è consapevole.


Stabilire un confronto con il sonetto Erano i capei d'oro (T68).


Nel sonetto Erano i capei d'oro a l'aura sparsi il poeta, prendendo spunto dai capelli di Laura arriva a lodarla in maniera stilnovistica constatando, però, l'inevitabile azione devastatrice che il tempo ha verso di lei.

In questa canzone, invece, il poeta, sempre lodando Laura nella sua bellezza paradisiaca, pensa alla sua morte, cioè all'azione che il tempo ha su di lui, e spera che Laura abbia il potere di fargli ottenere il perdono del cielo.

Genova, 9 febbraio 2000


Pace non trovo e non ha da far guerra (di Francesco Petrarca)

dal Canzoniere


Domande n° 1-2-4 pag. 418


Il sonetto è un'analisi insistita del dissidio interiore del poeta: si cerchi di ricavarne tutti gli elementi.


In questo sonetto il poeta esprime nel miglior modo possibile il suo dissidio e la sua situazione interiore di amante inappagato. Il suo umore, infatti, oscilla continuamente dalla felicità estrema all'infelicità e viceversa, e questo stato d'animo è procurato dall'amore per Laura.


La situazione interiore lacerata e conflittuale si traduce nella figura retorica dell'antitesi, che è ripetuta per tutto il componimento. Le antitesi seguono tutte lo stesso schema, o presentano delle variazioni?


Lo schema delle antitesi è a chiasmo, cioè sono incrociate.


Lo stile petrarchesco appare qui limpido e piano come di consueto?


Lo stile non è quello consueto, cioè lineare e perfetto, ma il periodo risulta spezzato, grazie all'uso della paratassi ed alla mancanza di enjambement.


Passa la nave mia colma d'oblio (di Francesco Petrarca)

dal Canzoniere


Parafrasi


La mia nave, piena di dimenticanza, passa attraverso un mare tempestoso, a mezzanotte, in pieno inverno, tra Scilla e Cariddi; e al timone c'è il mio signore (Amore), anzi il mio nemico; a ciascun remo siede un pensiero pronto a venirmi in mente e malvagio, che sembra schernire la tempesta e il naufragio; un vento umido ed eterno di sospiri, di speranze e di desiderio rompe la vela; una pioggia di lacrime e una nebbia di sdegni bagnano e allentano le già provate sàrtie, che sono fatte di errori intrecciati di ignoranza. Si nascondono le mie due dolci e solite stelle; la scienza teorica e quella pratica sono morte fra le onde a tal punto che incomincio a disperare del porto.

Genova, 11 febbraio 2000


Se lamentar augelli, o verdi fronde (di Francesco Petrarca)

dal Canzoniere


Domande n° 1-2-3-4 pag. 425


Individuare i termini presenti nel sonetto che si riferiscono al paesaggio ed alla condizione dell'io lirico (ad esempio <<verdi fronde>>, <<l'aura>>, <<pensoso>>). Stabilire un confronto con altri componimenti petrarcheschi esaminati (ad esempio T65, T69) in cui compaiono gli stessi termini.


Il poeta, ascoltando i rumori della natura nella quale era solito immaginare Laura (i versi degli uccelli, il fruscìo delle foglie esposte alla brezza estiva, il <<roco mormorare>> delle onde) e ammirandone i prati fioriti e freschi, ricorda tristemente la donna amata.

Anche nel sonetto Solo e pensoso il poeta si pone in un simile atteggiamento, in quanto cerca di nascondersi dalla vergogna suscitata dal suo amore clandestino fuggendo in un luogo aspro e selvaggio.


L'ambiente naturale qui rappresentato quali tòpoi petrarcheschi presenta?


I tòpoi del paesaggio sono la natura incontaminata, le acque limpide con il loro <<roco mormorar>>, i prati fioriti e i versi degli uccelli in lontananza.


Qual è l'atteggiamento dell'io lirico? Quale quello di Laura?


L'autore è disperato per la morte di Laura mentre ella lo consola dicendogli che quella che sembra la morte in realtà è l'inizio di una vita migliore, quella dell'anima.


Il fatto che Laura parli direttamente al poeta quale significato assume?


Laura, parlando direttamente al poeta, diventa più umana nei suoi confronti, ma questo atteggiamento è solo quello che il poeta avrebbe voluto ricevere da lei quando era viva.


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