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Gabriele D'annunzio - Biografia, La poetica, Il Dannunzianesimo, Il superuomo, Il piacere, Il trionfo della morte, Le vergine delle rocce, Alcyone




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Gabriele D'annunzio


Biografia

Gabriele D'annunzio nacque nel 1863 a Pescara, figlio di Francesco Rapagnetta D'annunzio e Luisa De Benedictis; frequentò a Prato il prestigioso collegio Cicognini fondato dai frati gesuiti ; giovanissimo, esordì a soli 17 anni con la raccolta di poesie "Primo vere" ben accolta dalla critica, finito il liceo giunse perciò a Roma dove nel 1881 si iscrisse alla facoltà di lettere e filosofia, ma ben presto abbandonò gli studi, preferendo vivere tra salotti mondani dove incontrò la sua futura sposa Maria di Gallese dalla quale avrà 4 figli.

D'Annunzio, rimase sbalordito dalla capitale, e grazie ad Edoardo Scarfoglio che fondò "il Mattino" nel 1891 a Napoli , frequentò il mondo del giornalismo collaborando a varie testate (dal 'Fanfulla della Domenica' alla 'Cronaca bizantina', alla 'Tribuna').

Durante la sua permanenza a Roma acquistò subito notorietà , sia attraverso una copiosa produzione di versi, di opere narrative, di articoli giornalistici, che spesso suscitavano scandalo per i loro contenuti erotici; sia attraverso una vita altrettanto scandalosa, per i principi morali dell'epoca, fatta di continue avventure galanti, lusso e duelli.

Sono gli anni in cui D'Annunzio si crea la maschera dell'esteta, dell'individuo superiore , dalla squisita sensibilità, che rifiuta la mediocrità borghese , rifugiandosi in un mondo di pura arte, e che disprezza la morale corrente, accettando come regola di vita solo il bello.

Questa fase estetizzante della vita del poeta, agli inizi degli anni Novanta attraversa un periodo di crisi, lo scrittore cercò così nuove soluzioni, e le trovò in un nuovo mito, quello del superuomo, un mito non più soltanto di bellezza, ma di energia eroica, attivistica.

Dal 1898 D'annunzio visse a Settignano nella villa "La Capponcina", vicina alla residenza di un'ennesima donna amata, la celebre attrice Eleonora Duse, con la quale ebbe un'intensa relazione rispecchiata senza molto pudore nel romanzo "Il fuoco" (1900), la vicinanza della Duse fece sì che D'Annunzio intensificasse l'attività teatrale.

Gli editori gli pagavano somme favolose di denaro in cambio di romanzi mai scritti , ma quel fiume di denaro non era mai sufficiente alla sua vita lussuosa.

Nel 1910, quando i creditori riuscirono a sequestrargli la villa e gli arredi,

D'Annunzio emigrò in volontario esilio in Francia ad Arcachon.

Nel 1914 scoppiò il conflitto mondiale : la Francia scese in guerra contro la Germania; mentre l'Italia, rimasta neutrale, venne esortata dal poeta ad affiancarsi ai fratelli latini.

Invitato dal sindaco di Genova ,lasciò la Francia e il 5 maggio 1915 tenne un discorso interventista, sullo scoglio di Quarto per la celebrazione della sagra dei mille.

Il 24 maggio l'Italia dichiarò guerra all'Austria e il tenente dei cavalleggeri chiese di essere arruolato .

Dal 1921 alla morte visse sul lago di Garda, a villa Cargnacco, trasformata progressivamente nel Vittoriale che acquistò dal Demanio l'ex proprietà di Heinrich Thode per il prezzo di 140 mila lire.

Nel 1927 D'annunzio fece pressione sul duce per far diventare Pescara capoluogo di provincia a discapito di Ortona.

Mussolini aveva molta considerazione dello scrittore e aveva timore di qualche ambizione politica di D'annunzio.

In Italia, dove D'Annunzio fu celebrato come eroe e artista nazionale dal regime fascista, venne realizzata un'imponente edizione nazionale delle sue opere (42 volumi); nel 1937, già famoso anche all'estero, fu nominato presidente dell'Accademia d'Italia.

Morì il 1 marzo 1938 colpito da una emorragia celebrale .



La poetica

La poetica e la poesia di D'Annunzio sono l'espressione più appariscente del Decadentismo italiano.

Il personaggio di D'Annunzio nasce in opposizione a quella cultura scientifica che si stava sviluppando e che aveva portato ad una svalutazione dell'artista, il quale in conseguenza alla nascita della società di massa, era stato emarginato poiché non rispondeva più alle nuove esigenze scientifiche.

Per questo D'Annunzio allo stesso modo degli altri decadenti, ne rifiuta ogni concezione creando un proprio modello in grado di recuperare i valori tradizionali, ma soprattutto di ristabilire il giusto ruolo ed i privilegi dell'artista, inteso come unico mediatore e rivelatore di verità assolute attraverso la poesia, e l'arte.

Da origine così ad una poetica del tutto nuova sui palcoscenici della letteratura, in grado di stupire, di colpire e allo stesso tempo di esaltare la propria figura al cospetto di una società non protagonista, ma che dovrà essere soggetta alla figura del superuomo , da cui verrà educata alla religione dell'arte.

Dei poeti decadenti europei egli accoglie modi e forme, senza però approfondirne l'intima problematica, ma usandoli come elementi decorativi della sua arte fastosa e composita, collegandoli alla propria ispirazione narrativa, naturalistica e sensuale.



Il Dannunzianesimo

Per dannunzianesimo si intende il complesso degli atteggiamenti che influenzarono la vita pratica, letteraria e politica degli italiani del suo tempo.

Nella vita pratica D'Annunzio suscitò interesse e curiosità in certa aristocrazia e borghesia parassitaria e sfaccendata, e ne influenzò il costume con i suoi atteggiamenti estetizzanti, narcisistici, immorali e superomistici.

Nella vita letteraria, con i suoi virtuosismi lessicali e stilistici, diventò il modello di tanti poeti del suo tempo.

Al tempo dell'impresa fiumana, influenzò il fascismo, al quale il dannunzianesimo fornì gli schemi delle celebrazioni esteriori, dei discorsi roboanti e vuoti, dei messaggi e dei motti .


Il superuomo

La personale concezione del superuomo matura sotto l'influsso di Nietzsche che non pensava ad un individuo, bensì ad modello di umanità del tutto nuova rispetto alla presente.

Il superuomo viene interpretato da D'Annunzio nel senso del diritto di pochi esseri eccezionali ad affermare se stessi, sprezzando le leggi comuni del bene e del male, deve tendere ad una nuova politica aggressiva dello stato italiano , che strappi la Nazione alla sua mediocrità e la avvii verso destini imperiali, di dominio sul mondo, come l'antica Roma

Nel superuomo si scopre il desiderio di vivere e di godere tutte le sensazioni, la sensualità di un artista che sente con gioia e voluttà i profumi, i colori, i suoni, che con la sua immaginazione rende tutto più bello, più entusiasmante, più esageratamente clamoroso.

Un personaggio perciò raffinato che basa la vita sull'estetismo ossia sul culto della bellezza sull'edonismo, che mira al piacere immediato, e sul panismo, la tendenza da identificarsi nella natura, osservando la realtà da questo punto di vista; il tutto integrato in una vita inimitabile, fatta come un'opera d'arte, che deve far scalpore tra la gente al fine di diventare un vero e proprio mito di massa e su cui strumentalizzare il suo prodotto e perciò la sua opera soddisfacendo a pieno merito le esigenze di una società all' avanguardia, spinta dalla mercificazione dell'arte.

Da qui vengono messe in evidenza le sue contraddizioni, espresse nel disprezzo verso la massa che minaccia la borghesia, ma che nonostante ciò cerca di persuadere con il suo stile, proprio per riuscire a sponsorizzare la sua opera.

Il culto della bellezza è essenziale nel processo di elevazione della stirpe, nelle persone di pochi eletti, la bellezza si adopera per imporre, attraverso di essa, il dominio di un'élite, violenta e raffinata insieme, su un mondo meschino e vile come quello borghese.

Il mito del superuomo è sempre un tentativo di reagire alle tendenze, in atto nella società capitalistica, ad emarginare e a degradare l'intellettuale.

Però i protagonisti dei romanzi dannunziani ispirati al superomismo non sono dei vincitori, essi non sono degli eroi in positivo, anzi non sono affatto degli eroi, non realizzano i loro progetti, ma questo perché è l'autore che così vuole.

D'Annunzio non volle dare dei modelli da imitare, voleva al contrario esprimere tutta la sua coscienza, la sua disperazione, l' inevitabile destinazione al fallimento.

In conseguenza del fallimento dei personaggi, lui mette in risalto la sua figura che a questo punto diventa superuomo, perché l'unico in grado di realizzare la vita esteticamente



Bibliografia opere


Primo vere

Canto novo

Terra vergine

Intermezzo di rime

Isotta Guttadauro ed altre poesie

San Pantaleone

1889 Il piacere

1891 Giovanni episcopo

1892 L'innocente

Elegie romane

1893 Poema paradisiaco

Odi navali

Il trionfo della morte

Le vergini delle rocce

La città morta

La gioconda

Il fuoco

Le novelle della pescara

Francesca da rimini

1903 -04 Le laudi del cielo del mare della terra e degli eroi (Maia , Elettra e

Alcyone)

1904 La figlia di Iorio

La fiaccola sotto il moggio

Più che l'amore

La nave

Fedra

Forse che si forse che no

Merope

La leda senza Cigno

Notturno

1928 Il compagno dagli occhi senza cigli

Le faville del maglio

1935 Cento e cento e cento e cento pagine del libro segreto di Gabriele

D'Annunzio tentato di morire

Asterope

Taccuini




Il piacere

Al centro del romanzo si pone la figura di un esteta, Andrea Sperelli , il quale non è che un "doppio" di D'Annunzio stesso in cui l'autore proietta la sua crisi e la sua insoddisfazione .

Andrea è un giovane aristocratico in cui il principio di fare la vita come un opera d'arte, in un uomo diviene una forza distruttrice.

La crisi trova il suo banco di prova nel rapporto con la donna.

L'eroe è diviso tra due immagini femminili, Elena Muti , la donna fatale , che incarna l'erotismo lussurioso, e Maria Ferres, la donna pura, che rappresenta ai suoi occhi l'occasione di un riscatto e di un elevazione spirituale.

Ma in realtà Maria è oggetto di un gioco erotico più sottile e perverso, fungendo da sostituta di Elena, che Andrea continua a desiderare e che lo respinge.

Andrea finisce per tradire la sua menzogna con Maria, ed è abbandonato da lei, restando solo con il suo vuoto e la sua sconfitta.


Elementi biografici

D'Annunzio compose "Il piacere" tra il luglio del 1888 e il gennaio del , a Francavilla al Mare, dove era ospite del pittore Francesco Paolo Michetti. Il poeta era in quegli anni collaboratore fisso del giornale la «Tribuna» di Roma, da cui dipendeva sul piano economico dalla fine del 1884, dopo la fuga d'amore e il matrimonio riparatore con la contessina Maria Gallese.

Uno dei risultati più impressionanti della sua apparizione nel mondo letterario, che "Il piacere" aveva reso travolgente, fu la creazione di un vero e proprio 'pubblico dannunziano' condizionato non tanto dai contenuti quanto dalla forma divistica, un vero e proprio 'star system', che lo scrittore costruì attorno alla propria immagine.

Egli inventò uno stile immaginoso e appariscente di vita da 'grande divo', con cui nutrì il bisogno di sogni, di misteri, di 'vivere un'altra vita', di oggetti e comportamenti-culto che stava connotando in Italia la nuova cultura di massa.


La struttura del romanzo

Il lessico utilizzato è conforme al comportamento ed all'educazione da esteta di Andrea Sparelli: pregiato, quasi artefatto, aulico e molto elaborato, in particolar modo nella descrizione degli ambienti e nell'analisi degli stati d'animo; si prendano ad esempio l'uso di parole tronche, o le forme arcaiche e letterarie, come nel caso di articoli e preposizioni articolate.

Anche se l'eloquenza e la ricercatezza tendono ad appiattire il registro verbale, come succede per l'uso di metafore e comparazione che talvolta complicano ed intensificano momenti carichi di tensione.

È naturale che la sintassi sia prettamente paratattica, in grado di rafforzare la tendenza all'elencazione, alla comparazione, all'anafora e che la prosa sia ricca, allusiva e musicale, tanto da assumere una funzione espressiva, non più comunicativa.

Non dimentichiamo che D'Annunzio affida la narrazione delle vicende ad un narratore onnisciente in terza persona; che usa fare riferimenti ad opere letterarie ed artistiche per conferire un tono più elevato al romanzo, senza prescindere da vocaboli in inglese, francese e latino.

In ultimo, per smorzare una narrazione generalmente statica, segnata da un'eccessiva narrazione che prevale sui dialoghi, e nel tentativo di coinvolgere l'autore, D'Annunzio fa uso del flashback.




Il trionfo della morte

E' un romanzo psicologico, incentrato tutto sulla visione soggettiva del protagonista, sull'esplorazione della sua coscienza travagliata, si può dire che la vicenda si svolga tutta dentro la mente di Giorgio Aurispa che con la sua debolezza psicologica rifiuta il mondo sociale e si chiude gelosamente nel suo io.

Il protagonista si immerge nel groviglio familiare, rivive il rapporto conflittuoso con il padre che contribuisce a minare le sue energie vitali.

La ricerca porta Giorgio a tentare di riscoprire le radici della sua stirpe : insieme con la donna amata , Ippolita Sanzio, si ritira in un villaggio abruzzese sulle rive dell'Adriatico , dove riscopre il volto primordiale della sua gente, i suoi arcaici costumi, l'esaltazione religiosa, e le credenze magico - superstiziose.

Da quel mondo l'esteta però rimane disgustato, le forze oscure prevalgono nella sua psiche, Ippolita diviene la sua "nemica" , forza della natura che rende schiavo il maschio.

Solo con la morte Giorgio si libererà da tale condizione: per questo si uccide con Ippolita, che stringe a sè, precipitandosi da uno scoglio.


Elementi biografici

Il romanzo fu pubblicato prima, parzialmente e a puntate, sulla 'Tribuna Illustrata' e sul 'Mattino' di Napoli, e poi in volume nel 1894.

L'opera ha una debole struttura narrativa ed è articolata in sei parti ('libri')





Le vergine delle rocce

Il romanzo ha per protagonista Claudio Cantelmo; egli è il superuomo coraggioso, violento , che disprezza le masse e la democrazia parlamentare.

Cantelmo però pensa che non gli basti una vita per poter realizzare questo suo desiderio di potenza e azione, decide quindi di avere un erede, un perfetto uomo latino, frequenta così 3 fanciulle, di una famiglia di grande nobiltà borbonica, Montaga Dugenta.

Di queste tre ragazze ,una è caratterizzata da grande sensualità e bellezza fisica, un'altra da grande bellezza spirituale e la terza da grande erudizione.

Il romanzo si conclude con la sconfitta del superuomo, perché Cantelmo non può avere una fanciulla che possegga tutte e tre le caratteristiche.


Elementi biografici

Il romanzo venne scritto nel 1895 dall'amico e editore Adolfo Debosis


La struttura del romanzo

Con questo romanzo D'annunzio si sente pronto ad affrontare un nuovo cammino , a percorrere la strada del superuomo , la nuova immagine dell'intellettuale più consona ai tempi, non più vittima tormentata, ma energico dominatore.





Alcyone

Alcyone è il titolo di una raccolta di poesie di Gabriele D'Annunzio, composte tra il e il .

Alcyone è giudicato il capolavoro della produzione poetica dannunziana. Lo scrittore celebra la grande Estate, l'opera comprende due famosissime liriche: "La pioggia nel pineto" e "La sera fiesolana"



La pioggia nel pineto


La poesia si compone di 128 versi divisi in 4 strofe da 32 versi.

La prima sequenza della poesia va dal verso 1 a 32 in cui compaiono sensazioni psico sonore conseguenti alla variegata musicalità della pioggia.

La seconda sequenza va dal verso 33 a 128 in cui si ha la dissoluzione dell'uomo nella natura.

Il panismo dannunziano tende ad umanizzare la natura, a coglierne il richiamo attraverso gli organi di senso


Il poeta e la donna amata si trovano in una pineta della Versilia sotto la pioggia estiva e, vagando senza meta, si immedesimano nella natura e nelle sue voci.

Nella lirica si intrecciano i temi della metamorfosi, dell'amore, della funzione musicale ed evocatrice della parola poetica.

Il poeta invita Ermione a tacere e ad ascoltare la musica della pioggia.

Egli è attento a cogliere le sfumature più diverse e le varie modulazioni che le gocce di pioggia producono sulle piante del bosco.

A questo concerto della pioggia partecipano anche le cicale con il loro canto e le rane, il cui verso sordo e roco si spegne nell'ombra di un luogo lontano e indeterminato .

La sinfonia dei suoni conduce gradualmente l'uomo e la donna in una dimensione di sogno, entro la quale avvengono i riti metamorfici.

Dapprima si confondono con il bosco (piove su i nostri volti silvani), poi Ermione è paragonata agli elementi della natura (il volto come una foglia, le chiome come le ginestre), diventa quasi una ninfa del bosco (virente), infine si fondono entrambi con gli elementi della natura, sentendosi parte viva e integrante di essa: il cuore è come una pèsca, gli occhi sono come sorgenti, i denti sono mandorle acerbe.

La lirica si chiude con la ripresa del tema della pioggia, quasi a prolungare quello stato di estasi cui sono pervenuti il poeta e la sua compagna.



La sera fiesolana


La poesia venne pubblicata per la prima volta nel 1899 sulla <<Nuova Antologia>> con il titolo "Natività della luna".

La seconda pubblicazione si ebbe nel 1903 con il titolo "la sera fiesolana"

La poesia si compone di 51 versi divise in 3 lunghe strofe di 14 versi ; le strofe sono inframmezzate da "riprese" di tre versi.

Nella prima sequenza dal verso 1 a 17 si ha il sorgere della luna nella campagna fiesolana.

Nella seconda sequenza, versi 18 a 34, si assiste alla pioggia di giugno.

Nella terza sequenza, versi 35 a 51, appaiono i misteri della sera.



Fresche le mie parole ne la sera
ti sien come il fruscìo che fan le foglie
del gelso ne la man di chi le coglie
silenzioso e ancor s'attarda a l'opra lenta
su l'alta scala che s'annera
contro il fusto che s'inargenta
con le sue rame spoglie
mentre la Luna è prossima a le soglie
cerule e par che innanzi a sè distenda un velo
ove il nostro sogno giace
e par che la campagna già si senta
da lei sommersa nel notturno gelo
e da lei beva la sperata pace
senza vederla.

Laudata sii pel tuo viso di perla,
o Sera, e pe'; tuoi grandi umidi occhi ove si tace
17 l'acqua del cielo!


Dolci le mie parole ne la sera
ti sien come la pioggia che bruiva
tepida e fuggitiva,
commiato lacrimoso de la primavera,
su i gelsi e su gli olmi e su le viti
e su i pini dai novelli rosei diti
che giocano con l'aura che si perde,
e su 'l grano che non è biondo ancora
e non è verde,
e su 'l fieno che già patì la falce
e trascolora,
e su gli olivi, su i fratelli olivi
che fan di santità pallidi i clivi
e sorridenti.

Laudata sii per le tue vesti aulenti,
o Sera, e pel cinto che ti cinge come il salce
34         il fien che odora!


Io ti dirò verso quali reami
d'amor ci chiami il fiume, le cui fonti
eterne a l'ombra de gli antichi rami
parlano nel mistero sacro dei monti;
e ti dirò per qual segreto
le colline su i limpidi orizzonti
s'incurvino come labbra che un divieto
chiuda, e perchè la volontà di dire
le faccia belle
oltre ogni uman desire
e nel silenzio lor sempre novelle
consolatrici, sì che pare
che ogni sera l'anima le possa amare
d'amor più forte.


Laudata sii per la tua pura morte,
o Sera, e per l'attesa che in te fa palpitare
51                   le prime stelle!


La poesia inizia con la freschezza della sera , che successivamente si inoltra in un atmosfera di mistero (vv 38 - 39) che avvolge tutte le forme di vita e richiama l'eterna favola dell'amore.

Le linee curve delle colline si trasformano nel disegno sinuoso e voluttuoso delle labbra femminili.

D'Annunzio allude ad una morte simbolica derivata dalla dissoluzione della sera nella notte tanto attesa.

Negli ultimi tre versi, il poeta allude al "Cantico delle creature" di San Francesco in modo però meno sacro e più misterioso.




La sera di Foscolo e Pascoli


Ugo Foscolo "Alla sera "


Il lessico è altamente letterario, costruito con parole auliche e poetiche; molti di queste latinismi (reo, aere, secrete, torme, cure) danno al sonetto una forma neoclassica, mentre i sentimenti espressi sono decisamente romantici, definiscono il rapporto tra l'uomo e i suoi confini della limitatezza.



Forse perché della fatal quiete
tu sei l'immago a me sì cara vieni
o sera! E quando ti corteggian liete
e nubi estive e i zeffiri sereni,


e quando dal nevoso aere inquiete
tenebre e lunghe all'universo meni
sempre scendi invocata, e le secrete
vie del mio cor soavemente tieni.


Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme
che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
questo reo tempo, e van con lui le torme.


Delle cure onde meco egli si strugge;
e mentre lo guardo la tua pace, dorme
quello spirto guerrier ch'entro mi rugge.



La sera in questa poesia evoca la morte, la «fatal quiete», ma è anche vista come appagamento interiore.

Per questo motivo è molto cara al poeta.

Il poeta esprime il dolore e la tristezza della sua condizione, in attesa della sera come momento di pace e di riflessione, dunque la sera ha il potere di placare l'anima ribelle e guerriera che lo agita e di donargli un momento di riposo.




Giovanni Pascoli " La mia sera"

I versi della poesia sono novenari ma ogni strofa si chiude con un verso senario in cui è presente la parola <<sera>>.

La poesia oltre che una forte identità lessicale, ha anche una forte identità fonica data dalla presenza di onomatopee.



Il giorno fu pieno di lampi;
ma ora verranno le stelle,
le tacite stelle. Nei campi
c'è un breve gre gre di ranelle.
Le tremule foglie dei pioppi
trascorre una gioia leggiera.
Nel giorno, che lampi! che scoppi!
Che pace, la sera!
Si devono aprire le stelle
nel cielo sì tenero e vivo.
Là, presso le allegre ranelle,
singhiozza monotono un rivo.
Di tutto quel cupo tumulto,
di tutta quell'aspra bufera,
non resta che un dolce singulto
nell'umida sera.
E`, quella infinita tempesta,
finita in un rivo canoro.
Dei fulmini fragili restano
cirri di porpora e d'oro.
O stanco dolore, riposa!
La nube nel giorno più nera
fu quella che vedo più rosa
nell'ultima sera.
Che voli di rondini intorno!
che gridi nell'aria serena!
La fame del povero giorno
prolunga la garrula cena.
La parte, sì piccola, i nidi
nel giorno non l'ebbero intera.
Né io e che voli, che gridi,
mia limpida sera!
Don Don E mi dicono, Dormi!
mi cantano, Dormi! sussurrano,
Dormi! bisbigliano, Dormi!
là, voci di tenebra azzurra
Mi sembrano canti di culla,
che fanno ch'io torni com'era
sentivo mia madre poi nulla
sul far della sera.



Tutti gli elementi stilistici e formali di questa poesia concorrono a formare un quadro di opposizioni incentrato sulla coppia giorno/sera sullo sfondo di un'opposizione più profonda, presente in tutta la produzione di Pascoli, tra l'incertezza della vita nel mondo, attraversato da tempesta, bufera ; e la gioia della protezione nel 'nido', qui ben definito nella figura della 'culla' nell'ultima strofa, gioia dove si mescolano affetti domestici e ricordi infantili indefiniti 'sentivo mia madre poi nulla' e la sensazione del riposo di un altrettanto ineffabile 'stanco dolore"

La sera dunque trasferisce al poeta una sensazione di pace.


Pascoli come D'Annunzio avvertì i limiti e la crisi del Naturalismo e del Positivismo di fine secolo.

Entrambi hanno , infatti , in comune la sfiducia nella ragione e nella scienza, rivelatesi incapaci di dare una spiegazione sicura e definitiva della vita e del mondo.

La poesia diviene così per D'Annunzio scoperta dell'armonia del mondo; il poeta , a suo avviso continua e completa l'opera della natura.










D'annunzio e il Vittoriale



Il Vittoriale degli Italiani si trova a Gardone Riviera, sul lago di Garda, e fu dimora dello scrittore Gabriele D'Annunzio dal 1921 al 1938 .

Il suo progetto si deve all'architetto Giancarlo Maroni, mentre il Vate si riservò il compito di arredare e abbellire gli interni, che dovevano testimoniare, come egli stesso scrisse nell'atto con cui donò il Vittoriale allo Stato italiano, "il mio amore d'Italia, il mio culto delle memorie, la mia aspirazione all'eroismo, il mio presentimento della Patria futura".

All'interno del Vittoriale troviamo la Prioria ,luogo in cui D'annunzio faceva attendere per ore le persone meno desiderate; e la Nave Puglia in

memoria del comandante ucciso durante l'impresa di Fiume , dove il poeta depositò tutte le armi della prima guerra mondiale .

Il luogo più elevato del parco ospita poi, il mausoleo, che lo scrittore fece edificare per farvi riporre le proprie spoglie.

















D'Annunzio e la guerra


Lo scoglio di Quarto

Da Quarto, quartiere residenziale del levante di Genova, nella notte tra il e il 6 maggio , partì la spedizione dei Mille guidata da Giuseppe Garibaldi e diretta alla volta di Marsala.

Sul capo antistante lo scoglio da dove era partito Garibaldi venne eretto nel 1915 il monumento che ricorda la spedizione, opera dello scultore Eugenio Baroni.

Questo gruppo scultoreo venne inaugurato il 5 maggio dello stesso anno dal poeta Gabriele D'Annunzio che tenne un discorso commemorativo.







La beffa di Buccari

L'azione nota come la Beffa di Buccari si svolse nella notte tra il e l'11 febbraio nella baia di Buccari (croato Bakar) nell'ultimo anno di guerra della prima guerra mondiale.

Nonostante non abbia prodotto risultati materiali particolari, nel tale azione ebbe l'effetto di risollevare il morale italiano.

Dopo quattordici ore di navigazione, alle 22,00 del 10 febbraio, i tre M.A.S. ( Motobarche Armate Svan) iniziarono il trasferimento dalla zona compresa tra l'isola di Cherso (croato Cres, tedesco Kersh) e la costa istriana sino alla baia di Buccari dove, secondo le informazioni raccolte dal Servizio Informazioni dell'Esercito Italiano, sostavano unità austriache sia mercantili sia militari.

I M.A.S. riuscirono a intrufolarsi per oltre 80 chilometri, tra le difese costiere nemiche e imboccando la stretta della Farasina, senza che la batteria di Porto Re li scorgesse, raggiunsero la baia di Buccari, dove lanciarono sei siluri contro alcune navi avversarie.

Cinque siluri non esplosero, impigliandosi nelle reti di protezione dei piroscafi alla fonda, mentre uno, esplodendo, diede l'allarme.

Le unità italiane riuscirono successivamente a riguadagnare il largo tra l'incredulità dei posti di vedetta austriaci, che non credevano possibile che unità di superficie italiane fossero state in grado di entrare fino al porto, e quindi non reagirono con le armi ritenendo che le unità in transito fossero naviglio austriaco.

A tale episodio venne data particolare enfasi da parte di Gabriele d'Annunzio, che abilmente orchestrò i risvolti propagandistici dell'azione e che lasciò in mare davanti alla costa nemica, tre bottiglie ornate di nastri tricolori recanti un satirico messaggio , l'entusiasmo avrebbe raggiunto il culmine qualche mese dopo con il Volo su Vienna.



D'annunzio a Fiume

La vittoria italiana a Vittorio veneto( 4 novembre 1918) lo rattristò perché egli temeva che la conferenza di pace negasse alla madre patria i territori per cui aveva combattuto.

Dopo i frenetici mesi di irredentismo adriatico , il 12 settembre 1919 con i suoi legionieri occupò fiume che nel trattato di Versailles venne attribuita alla Croazia, ma con il Trattato di Rapallo del 1920 fu dichiarata città libera, nonostante ciò il governo italiano dovette intervenire scacciando i legionieri con la forza.

La questione fiumana gli costò anche la perdita di un occhio.




Il fascismo


Nel 1938, anno in cui il poeta scrittore Gabriele D'annunzio morì, Mussolini emanò le leggi razziali contro gli ebrei su imitazione di quelle tedesche del 1935, anche se in Italia non esisteva una cultura razzista.

Nel 1919 ebbe inizio il movimento fascista con i fasci di combattimento , nello stesso anno nacque il Partito Popolare Italiano di Don Luigi Sturzo .

Nel 1921 Mussolini creò il partito nazionale fascista che si dichiarò favorevole alla monarchia, con una politica liberale acquistò la fiducia di tutti e per questo ordinò la marcia su Roma delle camice nere nel 1922, il re non si oppose e gli diede l'incarico di formare il governo nel 1923.

Mussolini attuò la riforma Gentile per la scuola superiore, e la legge Acerbo che prevedeva la riforma elettorale a sistema maggioritario .

Nel 1925 ammise la responsabilità riguardo la morte di Matteotti dopo i brogli elettorali del 1924; i deputati antifascisti per protesta abbandonarono il parlamento ( la "secessione dell'Aventino"), iniziò così la dittatura fascista.

Nel 1926 vennero emanate le leggi fascistissime , e nel 1928 l'Italia da stato liberale passò a stato totalitario, con la legge elettorale che prevedeva una lista unica di candidati.

L'anno successivo il duce con il cardinale Gasparri sottoscrisse i Patti lateranensi che chiudevano il conflitto tra Stato italiano e chiesa cattolica , insorto nel 1870: lo stato italiano riconosceva il Vaticano come stato indipendente e la Chiesa otteneva che il cattolicesimo fosse dichiarato religione ufficiale.

La politica sociale del fascismo ebbe in quegli anni sviluppi importanti, con le pensioni per gli operai , la settimana di quaranta ore , il sabato festivo, le ferie obbligatorie, il dopolavoro per i dipendenti, l'assistenza alla maternità e all'infanzia.

Nel 1935 si verificò la svolta in politica estera con la guerra in Etiopia, che si concluse nel maggio del 1936, e in seguito alla quale Mussolini proclamò la nascita dell' impero dell'Africa orientale italiana (AOI), la cui corona fu assunta da Vittorio Emanuele III, ma il regime fascista si sentì avversato dalla Società delle Nazioni e contemporaneamente fu attratto nell'orbita tedesca: con Adolf Hitler Mussolini firmò un'intesa (l'asse Roma-Berlino) che portò il governo fascista a intervenire nella guerra civile spagnola a fianco dei tedeschi.

L'avvicinamento alla Germania nazista divenne totale nel 1938 con le leggi razziali che indebolirono il consenso degli italiani verso il fascismo e prepararono la crisi del regime.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale, Mussolini proclamò inizialmente lo stato di non belligeranza, ma di fronte ai successi di Hitler decise l'intervento a fianco della Germania (10 giugno 1940) nella speranza di conseguirne vantaggi internazionali.

Le prime operazioni militari si svolsero in aree marginali del conflitto (Sudest della Francia, Grecia), ma l'esercito apparve del tutto impreparato a sostenere uno scontro nel quale ovunque contavano i grandi mezzi aeronavali e le dimensioni strategiche intercontinentali.

Diverse sconfitte, sia sul fronte balcanico e africano sia in mare, e la disastrosa partecipazione alla campagna di Russia portarono al tracollo militare.

Il 10 luglio 1943 gli Anglo- Americani sbarcarono in Sicilia e la occuparono.

La guerra aveva minato il consenso popolare verso il fascismo , la monarchia decise così di disfarsi del fascismo.

Mussolini fu imprigionato e l'incarico di formare un nuovo governo andò al maresciallo Badoglio.

L'8 settembre venne reso pubblico l'armistizio con gli alleati, intanto il re e Badoglio fuggirono a Brindisi lasciando il paese e l'esercito allo sbando.

I tedeschi occuparono l'Italia centrale e settentrionale e liberarono Mussolini .

Sotto la guida del duce nacque la Repubblica Sociale Italiana, con capitale Salò, sul lago di Garda, ma il 28 aprile 1945 Mussolini venne giustiziato dai partigiani, ciò segnò la definitiva scomparsa del fascismo come regime di governo.











































L'evoluzione del marketing e ciclo di vita del prodotto

Il marketing è un insieme di tecniche e strumenti utilizzati per aumentare il numero delle vendite, e non riguarda il singolo settore ma l'intera azienda.

Il marketing è un campo complesso e mutevole che si estende a diverse attività da quelle veramente tecniche che riguardano la logistica o la gestione dei canali di distribuzione a quelle altamente complesse e sofisticate che si occupano dello studio dei comportamenti dei consumatori , dalla progettazione dei prodotti ai servizi maggiormente idonei a soddisfarne le esigenze, dalla ricerca allo sviluppo fino alla produzione, alla finanza, alla gestione delle risorse umane.

Nel corso degli anni, dunque, il marketing ha subito una continua evoluzione per rispondere alle diverse esigenze dei consumatori.

Dopo la seconda rivoluzione industriale la produzione dei beni divenne maggiore e il compito dello scambio venne affidato ad uno specialista, il venditore; ma solo intorno agli anni '50 nacque il concetto di marketing che andò a perfezionarsi fino agli anni '80 quando divenne uno strumento strategico per combattere la concorrenza.

Secondo l' economista TEDLOW, la storia del marketing è descritta in 4 fasi.

La fase di Frammentazione si ebbe in America intorno al 1880 quando le reti di trasporto erano insufficienti e quindi il marketing era utile a migliorare solo le vendite del prodotto locale.

La seconda fase , quella di unificazione , si ebbe negli anni '50 con lo sviluppo delle vie di comunicazioni, quando iniziarono i primi ordini di merci da un luogo all'altro.

Il marketing divenne lo strumento per promuovere ogni tipo di prodotto.

La fase successiva prende il nome di segmentazione , tra gli anni '50 e '80, con lo sviluppo delle comunicazioni di massa, con i cambiamenti tecnologici, il marketing diviene utile per indirizzare prodotti specifici a gruppi selezionati di clienti.

Nella quarta ed ultima fase l'ipersegmentazione il prodotto nasce per rispondere ai bisogni e ai desideri di piccoli segmenti o dei singoli consumatori.


Scrivere una storia precisa sul marketing è difficile poiché non c'è stata una corrispondenza temporale tra i vari mercati e le diverse nazioni, ad esempio in Italia il concetto di marketing prende luogo negli anni '50, nel periodo della ripresa economica.

In questo periodo, infatti, si incentivano le vendite con acquisti rateali ma il mercato era ricettivo , marketing dunque significava risolvere i problemi finanziari dei consumatori.

Negli anni '70 il prodotto inizia a diversificarsi dalla concorrenza , il problema quindi è convincere il cliente della qualità esclusiva del proprio prodotto.

Oggi il marketing è molto importante per soddisfare bisogni e desideri spesso indotti.

Il punto forte ora non è più il prodotto, ma il settore commerciale per influenzare la domanda, infatti oggi è importante lo studio psicologico della domanda, chiedersi prima per chi produrre e poi cosa produrre.

L'obiettivo delle imprese rimane pur sempre il profitto , che deve però essere ottenuto attraverso la soddisfazione del consumatore, ciò significa che l'impresa deve operare in un ottica di acquisizione e mantenimento della clientela.

Il settore turistico , con le sue dimensioni planetarie e con i continui mutamenti della domanda, non poteva certo rimanere immune al marketing che necessita fortemente delle diffusione all'interno di imprese turistiche e di quelle alberghiere in particolare, offrendo viaggi, ospitalità e servizi aggiuntivi, rispondendo a bisogni e desideri di consumatori sempre più esigenti.

I problemi delle imprese operanti nel settore turistico sono numerose: forte stagionalità, prevalenza di costi fissi, elasticità della domanda, ecc.

Le soluzioni a tali problemi devono essere strategie di inserimento nel mercato, di mantenimento o sviluppo della propria quota di mercato; insieme ad una serie di elementi essenziali come qualità del prodotto, stile aziendale, personale; in grado di assicurare il raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Molte imprese di medie e grandi dimensioni , e in particolare le maggiori catene alberghiere, hanno acquisito pienamente tale consapevolezza e utilizzano quotidianamente il marketing.

Il sistema di offerta che l'impresa propone prende il nome di Marketing Mix che tiene conto di 5 elementi : prodotto, prezzo, posizionamento, promozione e pubblicità, personale.

Il prodotto turistico può essere un'area turistica (insieme dei servizi forniti in un'area turistica), un albergo, un pacchetto viaggio (package) o una crociera; nel caso dell'albergo, è opportuno che l'albergatore offra servizi accurati, in quanto il cliente potrebbe fare delle obiezioni.

L'ambiente è una variabile, riguarda il contesto storico, culturale e naturale dove viene inserito il prodotto.

Il prezzo deve essere sia competitivo, sia redditizio.

Negli alberghi, ad esempio, i fattori che influenzano il prezzo possono essere la posizione della camera (es. vista sul mare), l'occupazione dell'impianto, i giorni della settimana e la stagionalità.

Posizionamento sul mercato.

La pubblicità è una qualsiasi forma di promozione di un bene/servizio, vuole formare l'immagine del prodotto.

La promozione è una serie di attività rivolte a proporre occasioni e stimoli al consumatore, per far crescere la domanda, come gli educational o incentive tour (viaggi offerti dai tour operator alle AdV per far vedere al meglio i servizi offerti) e le over commission (commissione più alta del salario standard alle AdV che raggiungono gli obiettivi di budget).

Per pubblicizzare il prodotto, si utilizzano le Pubbliche Relazioni e il Direct Marketing; le prime si rivolgono a particolari categorie di persone, creando un'immagine solida e positiva dell'azienda.

Il direct marketing invece, è una strategia verso un pubblico individuato.

Infine le risorse umane, ossia il personale utilizzato dalle imprese.


Ogni prodotto sia dal punto di vista materiale che immateriale segue una sua vita, un suo ciclo le cui fasi possono essere rappresentate attraverso un grafico calcolando il numero delle vendite.




Fatturato

tempo

Lancio Sviluppo Maturità Declino




Il prodotto industriale si differenzia da quello turistico.

Il primo è maggiormente programmabile , il produttore può scegliere quando introdurlo sul mercato e quando ritirarlo introducendone uno nuovo.

Il secondo, invece, è influenzato da fattori interni ed esterni poiché l'elemento immateriale è predominante, sia che si tratti di prodotto inteso come area geografica di destinazione, sia di tipologie di turismo( vacanza, affari ecc.) o ancora di alberghi o package.

Il ciclo di vita del prodotto( CVP) si compone di 4 fasi: lancio , sviluppo, maturità e declino.

Per il prodotto turistico gli operatori non programmano il declino , perché programmerebbero il proprio suicidio economico non avendo altri prodotti , con la sola eccezione del tour operator, con cui sostituirli: l'ente pubblico con responsabilità su un area turistica non può programmarne il declino, così come l'imprenditore alberghiero non si pone certo tra i suoi obiettivi quello del declino della propria impresa.

Naturalmente il declino può comunque verificarsi , ma come conseguenza di errate strategie o ancora causa di degrado ambientale e sociale del luogo.

La fase di lancio del prodotto comporta un grosso investimento di denaro sia per il prodotto sia per la pubblicità, in questa fase le vendite saranno basse, ciò è dovuto ad una molteplicità di fattori , tra cui la scarsa conoscenza del prodotto da parte della domanda che dunque si deve creare naturalmente nel tempo necessario in base al prodotto.

E' una fase importante perché a volte l'innovazione può non essere capita.

Il prezzo del prodotto sarà di penetrazione.

Il prodotto sarà acquistato da consumatori definiti "esploratori".

L'introduzione invece di una località nel mercato turistico comincia quando la stessa viene scoperta come meta turistica; la scoperta può essere spontanea o ad opera di un tour operator.

In questa fase i turisti saranno pochi , amanti della natura e di luoghi incontaminati.

Nella fase di sviluppo il prodotto industriale e quello turistico iniziano a manifestare il proprio successo , le vendite sono in crescita, si evidenziano i profitti , i costi di pubblicità saranno minori poiché in questa fase ci sarà solo una "pubblicità di rinforzo" ed il prezzo risulterà uguale alla fase precedente.

I consumatori vengono definiti "innovatori".

La fase di maturità è caratterizzata da una debole crescita delle vendite quindi bisognerà modificare il prodotto, renderlo nuovamente appetibile o che ne evidenzino usi nuovi e allargati, il prodotto deve differenziarsi dalla concorrenza, il prezzo tendenzialmente diminuisce.

I consumatori vengono definiti "maggioranza anticipatrice".

Per quanto riguarda il prodotto turistico , in questa fase gli "esploratori" hanno già da un pezzo cambiato destinazione e nella località domina il turismo di massa.

Accanto agli aspetti positivi del turismo possono riscontrarsi anche aspetti negativi come il degrado ambientale e limiti alla circolazione.

In assenza di adeguate strategie arrivi e presenze cominciano a diminuire.

Il declino è l'ultima fase, le vendite, sia del prodotto turistico sia di quello industriale, diminuiscono velocemente, anche il prezzo diminuisce, le imprese abbandonano il mercato che apre spazio a nuovi beni e a nuove mete.

I clienti vengono definiti " ritardatari".

In questa fase però il prodotto può anche subire una rivitalizzazione , quindi può essere rilanciato con novità significative.


A livello di impresa alberghiera non appare possibile una così netta distinzione di clientela nelle varie fasi del ciclo di vita, poiché i segmenti di clientela che costituiscono il target dell'albergo sono scelti sin dal momento dell'avvio dell'imprenditore che può diversificare o ampliare in funzione delle presenze in albergo e dei profitti, ma raramente abbandona segmenti già acquisiti.


Gli interventi di marketing possono cambiare forma e durata del CVP, che non è un' evoluzione naturale ma è il risultato delle decisioni derivate da tali azioni.







































Il franchising e i contratti atipici

Il contratto di franchising è sempre stato considerato un contratto atipico quindi non giuridicamente disciplinato dal nostro ordinamento ma regolato soltanto dalle disposizioni generali sul contratto previste dal codice civile e da quelle stabilite di comune accordo dalle parti ma in data 25 maggio 2004, è entrata in vigore la legge n° 129 del 24 maggio 2004 sulle 'Norme per la disciplina dell'affiliazione commerciale', e quindi non è più possibile parlare di contratto atipico.

La legge offre un quadro di norme che consentono una mag­giore trasparenza riguardo alle offerte di franchising da parte degli affilianti, attraverso l'informazione pre-contrattuale, che deve essere preventivamente comunicata al candidato affiliato, nonché maggiori garanzie a livello giuridico, derivanti da un documento di legge che definisce il franchising e che fornisce un quadro di al­cuni principi base del rapporto di franchising.

Il contratto di franchising è il contratto col quale un imprenditore (detto franchisor, o affiliante, o concedente) attribuisce ad altro imprenditore (detto franchisee) il diritto di vendere suoi prodotti o servizi, utilizzando il suo marchio, i suoi segni distintivi, le sue conoscenze tecniche e i brevetti, fornendo assistenza commerciale e formativa, e condividendo le risorse pubblicitarie. Come corrispettivo la controparte versa in genere una somma quale diritto d'entrata (entry fee) e un canone periodico (royalty).

Il contratto di franchising, di origine anglosassone, si sta diffondendo assai rapidamente anche nel nostro paese e interessa soprattutto distributori di benzina, catene di fast-food, autonoleggi, negozi di abbigliamento, etc.



Forma e durata del contratto

Il contratto di franchising, che può essere utilizzato in ogni settore di attività economica, deve essere redatto in forma scritta.

Per la costituzione di una rete di franchising, l'affiliante deve aver sperimentato sul mercato la propria formula commerciale.

La durata del contratto deve essere di almeno tre anni per garantire all'affiliato l'ammortamento dell'investimento.
 

Il contratto deve indicare:

  • l'ammontare del diritto d'ingresso e degli investimenti che l'affiliato deve sostenere prima dell'inizio dell'attività; 
  • le modalità di calcolo e di pagamento delle royalty e l'eventuale indicazione del giro d'affari minimo che l'affiliato deve realizzare;
  • l'esatta esclusiva territoriale sia in relazione agli altri affiliati che a canali ed unità di vendita gestiti direttamente dall'affiliante; 
  • la descrizione del know-how fornito dall'affiliante all'affiliato;
  • le caratteristiche dei servizi offerti dall'affiliante in termini di assistenza tecnica e commerciale, progettazione ed allestimento, formazione; 
  • le condizioni di rinnovo, risoluzione o eventuale cessione del contratto stesso. 


Obblighi dell'affiliante

Almeno trenta giorni prima della sottoscrizione del contratto di franchising l'affiliante deve consegnare all'aspirante affiliato copia del contratto da sottoscrivere, corredato dei seguenti allegati:

  • principali dati relativi all'affiliante e, previa richiesta dell'aspirante affiliato, copia del suo bilancio degli ultimi tre anni; 
  • l'indicazione dei marchi utilizzati nel sistema, con gli estremi della relativa registrazione o del deposito; 
  • una sintetica illustrazione degli elementi caratterizzanti l'attività oggetto dell'affiliazione commerciale; 
  • una lista degli affiliati e dei punti vendita diretti dell'affiliante; 
  • l'indicazione della variazione, anno per anno, del numero degli affiliati con relativa ubicazione negli ultimi tre anni;
  • la descrizione sintetica degli eventuali procedimenti giudiziari o arbitrali, promossi nei confronti dell'affiliante e che si siano conclusi negli ultimi tre anni, relativamente al sistema di franchising. 


Obblighi dell'affiliato

  • l'affiliato non può trasferire la sede senza il preventivo consenso dell'affiliante; 
  • l'affiliato s'impegna ad osservare e a far osservare ai propri collaboratori e dipendenti la massima riservatezza in ordine al contenuto del know-how e dell'attività oggetto dell'affiliazione commerciale.


Obblighi pre -contrattuali di comportamento

Sia l'affiliante che l'affiliato devono tenere, in qualsiasi momento, nei confronti dell'altra parte, comportamenti ispirati a lealtà, correttezza e buona fede.

Se una parte ha fornito false informazioni, l'altra parte può chiedere l'annullamento del contratto nonché il risarcimento del danno, se dovuto.


Conciliazione

Per le controversie relative ai contratti di affiliazione commerciale, le parti possono convenire che, prima di adire l'autorità giudiziaria o ricorrere all'arbitrato, dovrà essere fatto un tentativo di conciliazione presso la Camera di Commercio nel cui territorio ha sede l'affiliato.


 
Norme transitorie e finali

Le disposizioni della presente legge si applicano a tutti i contratti di franchising in corso nel territorio nazionale alla data di entrata in vigore della legge stessa; gli accordi di franchising anteriori alla data di entrata in vigore della presente legge, devono essere emendati secondo le disposizioni della legge entro un anno dalla predetta data.



I contratti atipici più diffusi, alcuni dei quali frequenti anche nel settore turistico ristorativo sono : leasing, factoring, catering e il contratto d'albergo.


Il leasing

Con il contratto di leasing un soggetto (concedente) attribuisce ad un altro soggetto (utilizzatore) il diritto di utilizzare un bene determinato a fronte del pagamento di un canone periodico e con facoltà di acquistare alla scadenza del contratto il bene stesso, previo pagamento di un prezzo di riscatto; o di restituirlo.

Oggetto del contratto può essere un macchinario, un impianto, ma anche assai diffuso è il leasing di autovetture e veicoli commerciali, e il leasing immobiliare.


Il factoring

Il contratto di factoring consiste nella cessione di crediti di natura commerciale che l'azienda ha, ad una società di factoring che anticiperà il denaro all'imprenditore e il factor alla scadenza dei titoli preleverà il denaro dal debitore.


Il Catering

Il catering è il contratto con cui una parte si obbliga a somministrare pasti pronti per essere consumati ad un'altra parte verso corrispettivo di un prezzo .

Quando il servizio si somministrazione riguarda più in particolare l'organizzazione di banchetti viene definito banqueting.

In questo caso l'impresa di ristorazione si impegna a gestire tutte le fasi del banchetto nel luogo indicato ( addobbi, attrezzature, personale).


Il contratto d'albergo

Con questo tipo di contratto l'albergatore si obbliga in cambio di un corrispettivo a fornire ai propri clienti alloggio ed eventualmente ristorazione ed altri servizi in locali a ciò organizzati.

L'obbligazione maggiormente disciplinata riguarda la custodia delle cose del cliente.

L'albergatore per le cose dategli in custodia risponde illimitatamente; mentre per le cose non consegnate risponde limitatamente fino all'equivalente di cento volte il prezzo della camera.














































Funzione esponenziale





Y = a 1.C.E V x Є ] - ∞; + ∞[

2 A (0;1)

3 y > 0 V x y< 0 mai


O< a < 1            4 A.O destro y = 0






lim y = +∞                                                       

x

x < - N              

y > M                           









La dieta mediterranea


Circa 50 anni fa, l'equipe del professore Ancel Keys effettuò uno studio minuzioso confrontando le abitudini alimentari di 7 nazioni : Stati uniti, Giappone, Italia, Grecia, Jugoslavia, Olanda e Finlandia, per frenare l'aumento delle cosiddette <malattie della civilizzazione>.

Furono prese in esame 12.000 persone di età compresa tra i 40-59 anni, suddivise in 14 campioni.

Dallo studio emerse che la mortalità per cardiopatia ischemica¹ era nettamente inferiore tra le popolazioni situate intorno al mediterraneo, mentre, la mortalità superiore delle altre popolazioni fu attribuita alla dieta che includeva una quota consistente di grassi saturi quali strutto, burro, carne rossa, ecc.

Da allora ulteriori studi hanno sempre confermato questi risultati.

La dieta mediterranea si basa su cibi naturali, senza additivi o conservanti chimici, salvo per alcuni prodotti di cui era necessario approvvigionarsi per la stagione invernale (carne di maiale elaborata e conservata o la frutta trasformata in marmellate o mantenuta in cantine ben ventilate), tutto il resto veniva consumato praticamente fresco o nell'arco di qualche giorno.

La ricetta che sintetizza emblematicamente il modello mediterraneo è certamente la 'pasta e fagioli', tipica alimentazione contadina dei tempi passati, non a caso i legumi sono sempre stati definiti come 'la carne dei poveri'.

La dieta mediterranea però a differenza di come si pensa, non è basata solo sul consumo di carboidrati come pasta e pane, ma uno spazio particolare è occupato anche dai legumi, dalle verdure e dalla frutta.

La carne rossa è poca consumata in questo tipo di dieta rispetto a quella bianca e rispetto al consumo di pesce azzurro.

Tra i grassi regna l'utilizzo di olio extravergine di oliva.

Un' ulteriore caratteristica della dieta mediterranea è la grande varietà dei prodotti con la possibilità di abbinare un'infinita varietà di gusti e sapori, adattabili a tutte le esigenze, infatti le ricette di piatti tipici mediterranei sono infinite e si ampliano ulteriormente in relazione agli usi e costumi locali.

La Dieta mediterranea non è solo alimentazione, ma anche movimento e attività fisica.


¹ Cardiopatia ischemica: diminuzione della circolazione del sangue nel cuore

Il contadino e l'operaio dei decenni passati lavoravano manualmente tutto il giorno e si spostavano per lo più a piedi o con mezzi di locomozione non

motorizzati, pertanto un sufficiente e costante apporto energetico, soprattutto glucidico, diventava indispensabile.

I piatti unici , che praticamente uniscono il primo piatto con il secondo, sono una delle principali caratteristiche di questa dieta.

Oltre alla pasta e fagioli (ma anche pasta e ceci, lenticchie, piselli, ecc.), altri esempi di piatti unici sono la pasta al sugo di carne con aggiunta di formaggio e olio extravergine di oliva, pasta all'uovo e inoltre i minestroni con verdure e legumi, la pizza napoletana con alici, mozzarella e pomodoro, ecc.

Il pasto, accompagnato da un buon bicchiere di vino, si conclude sempre con una porzione di verdura e frutta fresca.

Nel modello alimentare dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, pur nella loro diversità, sono presenti elementi comuni di somiglianza e omogeneità.


Le statistiche sulla mortalità hanno indicato che le popolazioni mediterranee vivono più a lungo degli altri europei, gli scienziati hanno cercato di dedurre quali componenti della dieta mediterranea siano responsabili dei suoi notevoli vantaggi. 

L'olio d'oliva è il primo "indagato" poiché viene usato quasi esclusivamente nella cucina mediterranea al posto del burro, della margarina e degli altri grassi.

E' una ricca fonte di grassi monoinsaturi, che proteggono contro la malattia cardiaca, forse perché sostituiscono i grassi saturi nella dieta; ma è anche una fonte di antiossidanti tra cui la vitamina E, e viene usato per preparare piatti a base di verdure, salsa di pomodoro, insalate e per friggere il pesce.  

L' elevato consumo di frutta e verdura fresca svolge un'azione protettiva contro la malattia cardiaca e il cancro, probabilmente grazie agli antiossidanti contenuti in questi alimenti, i pomodori sono stati esaminati con particolare attenzione perché sono un ingrediente essenziale della cucina mediterranea, essi sono effettivamente una fonte importante di antiossidanti e il processo di riscaldamento determinato dalla cottura, per esempio nella preparazione della salsa di pomodoro, è altamente benefico perché incrementa la disponibilità di licopene, uno dei principali antiossidanti di questi ortaggi.  

 È stato anche suggerito che il pesce, in particolare quello grasso come la sardina, abbia notevoli proprietà salutari .  

Il pesce grasso è una fonte di grassi polinsaturi omega 3 e sembra che i derivati complessi a catena lunga di questi grassi giovino particolarmente alla salute del cuore per le loro proprietà antinfiammatorie e vasodilatatorie, che favoriscono una corretta circolazione del sangue. 

In tutto il mediterraneo si beve vino con moderazione, di solito in concomitanza con i pasti.

Per gli uomini, per moderazione si intendono due bicchieri al giorno, per le donne uno.  

Il vino, in particolare quello rosso, contiene un'ampia gamma di composti vegetali che hanno proprietà salutari chiamati fitonutrienti, tra questi, i polifenoli, che sono potenti antiossidanti, proteggono contro l'ossidazione delle LDL (lipoproteine a bassa densità) e contro le altre conseguenze patologiche del processo di ossidazione, ma anche altri fitonutrienti ricoprono una funzione importante nell'inibizione dell'aggregazione delle piastrine, nella vasodilatazione, ecc.  

 Nello studio greco si è notato che i singoli componenti o gruppi di alimenti della dieta mediterranea non fornivano alcuna protezione rilevante, ma è probabile che questo tipo di dieta sia così sano grazie a una combinazione di tutti i diversi ingredienti, e che a contribuire siano anche altri fattori, quali un atteggiamento più rilassato nei confronti del cibo, l'abbondanza di sole e una maggiore attività fisica contribuiscano a creare in questa zona uno stile di vita complessivamente sano.  

Purtroppo i tempi cambiano ed è diminuito il numero delle persone con uno stile di vita tale da permettere di seguire la dieta tradizionale.

Il Professor Lluis Serra, Presidente della "Foundation for the Advancement of the Mediterranean Diet" ritiene che questa tendenza sia al tempo stesso un'opportunità e una minaccia.

In seguito ai cambiamenti sociologici intervenuti, vi sono meno probabilità che le persone dedichino tempo alla cucina, ma allo stesso tempo si tratta di una grande opportunità per il settore della ristorazione, soprattutto perché la gente mediterranea adesso è consapevole del fatto che il suo stile di vita tradizionale è molto sano.














Le régime alimentaire


On pense : « la meilleure façon de magrir est de s'arrêter de manger ».

Rien de plus faux et stupide.

Les spécialistes : les medicins , nutritionnistes , diététiciens ne disent pas ça.

Stop aux grèves de la fam : pour perdre des kilos il faut suivre des conseils simples et bien précises.

Donc il faut être raissonable et pas de drames si on a quelques kilos de trop.

De tout façon il ne faut pas oblier que chaqun doit penser à soi - même et comprendre ou même temps d' où viennent les kilos !

D' ailleurs le temps evoluent et une nouvelle culture s'impose à la societé.






Menu diététique


Salede de fruits de mer



Riz avec crevettes



Espadon grillé et salade vert



Fruits frais




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