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Analisi di un testo - Il Barone rampante, Silvestri Caterina




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Analisi di un testo

Il Barone rampante

Silvestri Caterina

La storia

Divisione in sequenze.

  1. Cosimo Piovasco di Rondò decide di ribellarsi ai suoi familiari. Il ragazzo si rifugia sugli alberi e sentenzia che non sarebbe sceso più a terra.
  2. Nelle sue prime esplorazioni in alto arriva nel giardino dei vicini di casa, i d'Ondariva. Lì conosce una ragazzina che si chiama Viola .
  3. Alla sera racconta al fratellino ciò che ha visto e scoperto. Non cede alle insistenze dei genitori di scendere e assiste alla cena guardando da fuori arrampicato su di un ramo.
  4. Cosimo incontra la compagnia dei ladri di frutta e diventano amici e pensa alla ragazzina bionda chiamata dai ladri Sinforosa.
  5. La madre, reduce dall'educazione militare si prende un cannocchiale per seguirlo come su un campo di battaglia. Sinforosa sul cavallino bianco incontra i ragazzi.
  6. Il Cavalier Avvocato Enea Silvio Carrega, lo zio naturale dei ragazzi, va nel giardino degli d'Ondariva con uomini e scale per prendere il ragazzo e riportarlo a casa ma inutilmente. Cosimo affronta un gatto selvatico e si fa un berretto di pelo che porterà per sempre.
  7. Battista tenta di catturare Cosimo ma i suoi tentativi furono inutili.
  8. Il barone Arminio, padre di Cosimo, incontra il figlio arrampicato sugli alberi. Comincia la pioggia e Biagio, il fratello, gli porta un ombrello e una bottiglia di sciroppo caldo; parlano un po' stando riparati nella stanzetta improvvisata da Cosimo.
  9. Dagli alberi Cosimo guarda i contadini e li aiuta. I conti d'Estomac diretti in Francia fanno visita ai Rondò. Il barone Arminio presenta la famiglia ,ma cerca di tenere nascoste le imprese di Cosimo, che scoperte fanno una così bella impressione al conte in visita che Battista si fidanzerà col contino d'Estomac.
  10. Cosimo andando a caccia si fece un nuovo amico, un cane bassotto che chiamò Ottimo Massimo.
  11. Lo zio ha come passione l'apicoltura. Un'altra passione dell'avvocato era l'idraulica. Vedere la fontana di Cosimo lo entusiasmo così tanto da cominciare a progettare un intero acquedotto pensile utile ai contadini della zona. Però dopo una settimana tutto era un ricordo lontano. Enea Silvio Carrega aveva tante idee ma la sua irresolutezza lo impediva di metterle in pratica
  12. Cosimo si interessa particolarmente di Gian dei Brughi, un brigante temuto in tutta la regione e vuole vederlo ad ogni costo. Un pomeriggio Cosimo salva il brigante dagli sbirri che lo stavano inseguendo, poi si misero a parlare. Al brigante gli prese una frenesia di leggere che lasciò tutti i suoi compagni ladri e la sua fama si stava spegnendo. Gian dei Brughi. fu catturato e impiccato.
  13. Con le conoscenze ampliate dal leggere Cosimo andava sempre dall'abate per chiarire i suoi dubbi e discutere le teorie dei filosofi. I gesuiti vennero a sapere che a Ombrosa c'era un prete che leggeva delle opere proibite dall'inquisizione. Lo presero e lo portarono in carcere dove mori poco dopo senza capire in che cosa credesse mai. Cosimo costruisce una biblioteca pensile per i libri e cerca di applicare le sue conoscenze offrendosi a potare i frutteti per i contadini.
  14. Cosimo ha dei nemici, dei malviventi che lo ritenevano responsabile della morte di Gian dei Brughi. Questi hanno cercato di appiccare il fuoco nel bosco. Cosimo riesce a mobilitare dei contadini in una 'guardia dei spegnitori e così salvaguardare gli alberi, che erano una ricchezza di tutti. Il Cavalier Avvocato ricomincia a fare dei piani e dei calcoli per come strutturare dighe e acquedotti.
  15. Cosimo si accorge che suo zio di notte esce per incontrarsi con dei turchi per indicare le partenze e gli arrivi delle navi e per nascondere il bottino di quei pirati in una grotta. Cosimo chiede l'aiuto dei bergamaschi e  loro accorrono contenti per impossessarsi del bottino. Il Cavaliere Avvocato cerca di andare verso la nave dei turchi ma poco dopo Cosimo lo vede in acqua e ordina al suo cane di tirarlo su, il cane lo prende per la barba, era solo la testa.
  16. Il ragazzo raccontò diverse versioni dell'accaduto. Il padre prese a curare lui le api, così per rispetto della memoria, ma fu punto da uno sciame e dopo la convalescenza morì. Il nuovo barone era Cosimo e venne a sapere che in un paesino vicino c'era tutta un gruppo di spagnoli che viveva sugli alberi.
  17. Gli spagnoli erano un gruppo di esiliati e per un decreto in atto non potevano mettere piede in quella terra. Così stavano sugli alberi e Cosimo andò a visitarli e rimase con loro insegnando un po' della propria esperienza.
  18. Conobbe Ursula, una ragazza a cui si interesso particolarmente. Tra gli spagnoli c'era anche El Conde, un vecchio che soffriva di più l'esilio. Una notte il prete lo volle giustiziare in nome dell'Inquisizione, ma lo salvò Cosimo. L'esilio finì e gli spagnoli ritornarono in patria. A Cosimo fu offerto di andare con loro, però lui non volle scendere dagli alberi e quindi non se ne andò.
  19. Il barone era bello ,giovane e la gente cominciò a parlare delle sue amanti. Cosimo aveva una fitta corrispondenza con i grandi letterati dell'epoca, però le lettere non furono mai trovate perché nascoste in tronchi degli alberi.
  20. Biagio va a Parigi per motivo d'affari ma purtroppo deve ritornare perché la madre e gravemente ammalata e Cosimo si prendeva cura di lei dagli alberi, però la malattia ha il sopravvento. Biagio si sposa e va ad abitare al vecchio castello dei Rondò. Ottimo Massimo scappa e Cosimo viene a sapere che il duca era morto e che la vedova era venuta lì scopre anche il cane era andato da lei.
  21. Cosimo aspettava il ritorno del bassotto quando vede una donna a cavallo tagliare per il prato: era Viola andò ad aspettare nel giardino dei d'Ondariva. Era lei la vedova del Duca Tolemaico. Si incontrarono ,si raccontarono quello che avevano fatto fin lì e diedero sfogo al loro amore.
  22. Il nome dato da Viola al bassotto era Turcaret. I due si incontravano spesso sugli alberi. Qualche volta Viola si arrabbiava e allora scappava via sul cavallo bianco, ma ritornava sempre con grande sollievo per il ragazzo.
  23. Quando la Marchesa d'Ondariva era via ,Cosimo riprendeva le vecchie abitudini. Biagio fa un nuovo viaggio a Parigi e incontra Viola in un salone molto elegante. Lei splendeva e tanti uomini ruotavano intorno a lei. Questo fece Cosimo geloso, ma a lei la gelosia di lui faceva piacere. A Ombrosa due ammiragli di marina, uno inglese e l'altro napoletano fanno la corte a Viola. Gli ammiragli erano pronti a tutto per lei. Viola invece chiedeva tutto questo da Cosimo. Fu un fraintendimento e si separarono per sempre. Viola sposò un lord inglese e arrivò a vivere a Calcutta. Lui soffrì e uscì da questa sofferenza cambiato tanto da sembrare un matto.
  24. Si avvicinò al mondo degli uccelli. Era in una brutta decadenza. Ci fu l'invasione dei lupi e lui si mobilitò e incominciò a cacciare; organizzò gli ombrosotti e con un'idea brillante e riuscì ad uccidere un numero impressionante di lupi.
  25. Cosimo entra nella Massoneria e gli capita un fatto strano. Seguendo due massoni spagnoli arrivati a Ombrosa smaschera Don Suplicio, il prete gesuita del gruppo di spagnoli esuli. In duello riuscì a sconfiggerlo.
  26. Imitando la Rivoluzione francese Cosimo propose di scrivere anche a Ombrosa i ' quaderni di doglianza ' , che però non ebbero alcun seguito. Alla vendemmia Cosimo organizzò gli ombrosotti in una rivolta di non pagare più i tributi, fu la sua rivoluzione ma dovette rifugiarsi nel bosco per scappare le conseguenze.
  27. Nei boschi c'erano gli Austrosardi e le truppe francesi che combattevano. Lui volle aiutare i francesi e così aiutò l'avamposto del tenente Agrippa Papillon, volontario nell'Armata Repubblicana e anche poeta. Le sue armi erano gli animali come i cinghiali, i porcospini e tutto il bosco.
  28. Cosimo, per riconoscenza ,fu nominato nella giunta provvisoria di Ombrosa. Nella sua visita in Italia, Napoleone passò anche per Ombrosa dove vide Cosimo come una rarità o monumento. L'incontro fu predisposto dal comitato municipale ' dei festeggiamenti per la bella figura '.
  29. La Rivoluzione era passata ma Cosimo sembrava che stesse aspettando nuovi sviluppi della storia. Dall'alto vide tre militari francesi ,gli unici superstiti del Terzo Regimento degli Usseri. Poco dopo passò un drappello di soldati russi a cavallo. Mentre Cosimo parlava con il loro comandante in francese i cosacchi tornarono con le teste tagliate dei tre usseri.
  30. Era passato tanto tempo da quando Cosimo era sugli alberi, sessantacinque anni. Si ammalò e si vedeva che soffriva ,ma si ostinava a rimanere tra i rami. Un giorno tutti lo videro a cavalcioni d'un ramo altissimo, mezzo rigido. Cosimo diceva di stare bene. Nell'attesa inquietante ecco che nel cielo compare una mongolfiera con degli inglesi che facevano esperienze di volo. Il pallone fu preso da una girata d'aria e girava come una trottola; buttarono l'ancora che passo vicinissimo a Cosimo. Lui si aggrappò alla corda e si alzò in aria. Quando la mongolfiera scese a terra lui non c'era più. Cosimo non fu mai trovato. Da allora anche i boschi d'Ombrosa si diradarono e tutto è cambiato.

Fabula e intreccio:

Le sequenze si susseguono in ordine cronologico anche se nel brano sono presenti delle analessi come quando Biagio rievocava i tempi passati con suo fratello sugli alberi da bambini ma ci sono anche delle prolessi per esempio quando il narratore dice che Cosimo non sarebbe più sceso dagli alberi.


Struttura di base del testo narrativo:

Esposizione Battista prepara uno dei suoi strani pranzi, quel girono era a base di lumache.

Esordio Cosimo si rifiuta di mangiare e si rifugia sugli alberi con l'intenzione di non scendere mai più.

Spannung uno dei momenti di massima attenzione è quando Cosimo si accorge che suo zio di notte esce per incontrarsi con dei turchi per indicare le partenze e gli arrivi delle navi

Scioglimento Cosimo si attacca alla mongolfiere e quando il pallone arriva a terra Cosimo non c'è più. Il suo corpo non fu più ritrovato.


Ritmo narrativo

Le sequenze prevalenti sono narrative e dialogate, questo fa si che il romanzo sia abbastanza veloce.


I personaggi

Gerarchia:

principali

Cosimo Piovasco di Rondò. È un ragazzo figlio di un barone e una generalessa. Secondo le situazioni dimostra di essere tenace nel portare avanti i suoi ideali, non influenzabile, risoluto. Sale sugli alberi all'età di dodici anni e vi rimane fino a sessantacinque anni, età in cui sparisce.

Il Cavalier avvocato Enea Silvio Carrega, zio di Cosimo, amministratore e idraulico dei poderi, fratello illegittimo di Arminio; omino calvo con la barba nera sbigottito, taciturno e timido. Sul suo conto se ne dicono tante: che abbia ricoperto cariche importanti, gran dignitario del sultano, che una congiura di palazzo o una gelosia di donne o un debito di gioco l'abbia fatto cadere in disgrazia e vendere per schiavo. Si sa che è stato trovato incatenato a remare tra gli schiavi in una galera ottomana presa dai Veneziani che lo liberarono. A Venezia, forse per una rissa, è finito di nuovo in ceppi. È stato riscattato dal barone Arminio.

L'abate Fauchelafleur un vecchietto secco e grinzoso, ha fame di giansenista, scappato dalla sua terra natale per scampare a un processo dell'Inquisizione. In lui lodano il carattere rigoroso.

Violante la figlia dei D'Ondariva, vicini-nemici dei genitori di Cosimo. condivide alcune avventure con Cosimo.

Secondari:

Arminio Piovasco di Rondò, padre di Cosimo. è definito uomo noioso perché la sua vita è dominata da pensieri stonati, si interessa a successioni e rivalità, alleanze con i potenti vicini e lontani. Cerca più volte di persuadere suo figlio a scendere dagli alberi.

La generalessa Corradina di Rondò, moglie del barone e madre di Cosimo. È figlia del generale Konrad von Kurtewitz che aveva occupato le loro terre. È una donna con la pelle rosata e il naso in su e ha una paterna passione militare; si dimostra comprensiva ed è forse l'unica che approva il comportamento di Cosimo.

Biagio il fratello di Cosimo minore di quattro anni.

Battista la sorella di Cosimo; è definita la monaca della casa e molto abile nel cucinare.

Comparse:

il conte D'Estomac, marito di Battista. Gian dei Brughi, brigante temuto da tutti; la sua passione è leggere che trasmette anche a Cosimo quando si incontrano sopra gli alberi. Padre Sulpicio de Guadalete, don Calisto e don Fulgencio gesuiti spagnoli. Don Frederico Alonso Sanchez anch'egli spagnolo. Ursula, figlia di don Frederico, ragazza con occhi di bellissimo color pervinca e carnagione profumata. Sir Osbert Castlefight ufficiale di una nave inglese, corteggiatore di Viola. Salvatore di San Cataldo ufficiale napoletano, corteggiatore di Viola. Agrippa Papillon di Rouen, tenente, poeta, volontario nell'armata repubblicana.


Ruoli e funzioni:

Protagonista: Cosimo

Antagonista: gli antagonisti sono molti, dal padre che lo vuole obbligare a mangiare le lumache e in seguito a scendere dagli alberi, agli ufficiali che corteggiano Viola.

Aiutante: Biagio


Presentazione dei personaggi

La presentazione dei personaggi è mista.


Caratterizzazione dei personaggi

La caratterizzazione è sia fisica che sociale che psicologica.


Luoghi

I luoghi sono semplicemente indicati ma non sono reali, i posti in cui viene narato il romanzo sono Ombrosa, Olivabassa e i campi e boschi circostanti.


Tempo

Collocazione cronologica

Il libro è ambientato in un periodo compreso tra la metà del XVIII secolo e l'inizio del XIX; esattamente tra il 1767 e il 1832 circa. Questo si può sapere per le date presenti nel romanzo e per alcuni fatti storicamente accaduti come La Rivoluzione Francese, La restaurazione e anche per un personaggio storicamente esistito, Napoleone Bonaparte

Arco cronologico

L'autore non segue la durata reale degli avvenimenti ma da uno spazio di tempo scelto da lui a ogni personaggio.


Narratore

Il narratore è interno ed è Biagio il fratello minore di Cosimo

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