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La Prussia - e la Germania - di Ottone di Bismarck




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La Prussia - e la Germania - di Ottone di Bismarck



Fra i numerosi stati che formavano la Confederazione germanica i due più grandi e più potenti erano L'Austria e la Prussia.


La Prussia.

Nel regno di Prussia il potere politico era nelle mani del re e degli Junker, ricchi proprietari terrieri, aristocratici e conservatori.

Ma negli ultimi decenni la Prussia si era trasformata in un paese industriale e il forte sviluppo economico aveva fatto emergere una classe borghese che aspirava all'unificazione della Germania, poichè da essa si attendeva notevoli vantaggi economici: per esempio, la nascita di un vasto mercato nazionale in cui commerciare liberamente.

Così, come già il PIemonte aveva fatto in Italia, La Prussia si assunse il compito di guidare i tedeschi verso l'unità.

Grande protagonista della storia tedesca ed europea in questo periodo fu il primo ministro Prussiano Ottone di Bismarck, un tipico rappresentante degli junker, nè liberale nè democratico, e deciso a governare anche in contrasto con il parlamento.

Fra gli obiettivi di Bismarck c'era l'unificazione della Germania.

Egli la realizzò con una serie di guerre vittoriose.

Prima sconfisse l'Austria ( guerra austro-prussiana, 1866) e la isolò escludendola non solo economicamente ma anche politicamente dalla Confederazone germanica.

Poi fu la volta della Francia, che manovrava per impedire il completamento dell'unità tedesca.


La Guerra FRANCO-PRUSSIANA

Tanto Bismarck quanto Napoleone III volevano la guerra, entrambi convinti di poterla vincere.

Il conflitto scoppiò nell'estate del 1870, scatenato da un pretesto, e fu disastroso per i Francesi.

Le truppe prussiane circondarono l'esercito nemico e lo battevano a Sedan, il 2 settembre.

In Francia fu proclamata la Repubblica ( la terza dopo quelle del 1792 e del 1848 ) e il governo francese dovette accettare durissime condizioni di pace, fra cui l'occupazione di parte del territorio nazionale e il passaggio alla Germania di due regioni ricche di risorse minerarie, L'Alsazia e la Lorena.

L' Impero (REICH) Tedesco.

Il 18 gennaio 871 , i vincitori tedeschi, riuniti a versailles, proclamarono imperatore Guglielmo primo di Prussia.

Nacque così l'impero ( Reich in tedesco ) di Germania, il secondo dopo il Sacro Romano Impero germanico.

Nacque dalle armi e non da votazioni popolari, perciò i militari e il culto della potenza militare ( militarismo ) ebbero nello stato un posto predominante.

Oltre che militarista il nuovo impero fu anche autoritario: vastissimi poteri furono affidati al cancelliere, che aveva la direzione della politica estera, delle finanze, dell'esercito, non doveva render conto del suo operato al parlamento e non poteva essere costretto a dimettersi se non dal re che l'aveva nominato.

Bismarck, che fu cancelliere del Reich fino al 1890, riuscì a governare a modo suo ed a imporre al parlamento la sua linea politica.

Del resto, non esisteva in Germania una forte opposizione liberale, perchè molti borghesi si accontentavano, per il momento, dei concreti vantaggi economici che il Reich potecva assicurare: libertà di scambi commerciali, creazione di un vasto mercato nazionale, leggi, tariffe ferroviarie, pesi, misure, monete unificate ( nel 1871 venne emesso il marco, la nuova moneta comune a tutto l'impero ).


KULTURKAMPF, leggi sociali, politica estera.

Con il sostegno della borghesia liberale Bismarck scatenò contro i cattolici una dura lotta che fu presentata come una battaglia per la civiltà ( Kulturkampf ).

Nei cattolici Bismarck vedeva uan minaccia per il giovane stato tedesco perchè, per mezzo loro, poteva infiltrarsi nell'impero l'influenza del papa o dell'Austria cattolica.

Perciò fece votare leggi che cacciavano i Gesuiti dal territorio tedesco, rendevano obbligatorio il matrimonio civile e, in Prussia, estendevano il controllo dello stato alle scuole, ai seminari, perfino alle nomine ecclesiastiche.

La politica anti cattolica fu gradualmente abbandonata dopo il 1878, quando Bismarck ebbe bisogno dei voti del partito cattolico per realizzare una serie di riforme sociali.

Il cancelliere voleva migliorare le condizioni dei lavoratori allo scopo di staccarli al partito socialista, che considerava nemico dello stato e che aveva messo fuori legge.

Con l'appoggio del partito cattolico Bismarck diede alla Germania, fra il 1883 e il 1889 la legislazione sociale più avanzata d'Europa, che prevedeva le assicurazioni contro le malattie e gli infortuni, indennizzi ( cioè risarcimenti ) in caso di invalidità o morte sul lavoro, pensioni di vecchiaia.

In politica estera Bismarck cercò sempre di mantenere una situazione di equilibrio e per questo concluse diversi patti di alleanza con le altre potenze, fra cui la Triplice nel 1882, con Austria e Italia.

Nel 1888, dopo la morte degli imperatori Guglielmo I e Federico III, salì sul trono tedesco Guglielmo II, che nutriva scarsa fiducia per Bismarck ed era deciso a prendere direttament in mano il governo dello stato.

Bismarck fu messo da parte e nel 1890 si dimise.

Sotto la guida, la Germania era diventata il primo paese d'Europa per numero di abitanti, per la potenza del suo esercito e soprattutto per il grande sviluppo economico e industriale.






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