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l'Europa della restaurazione




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l'Europa della restaurazione


La restaurazione

Con la restaurazione si volle portare l'Europa post rivoluzionaria a un ordine sociale e politico ispirato a quello esistente prima della rivoluzione stessa.

In realtà un ritorno puro al passato era improponibile. Si erano affermati i principi di libertà e uguaglianza, si era formata un opinione pubblica attiva nella politica,la legislazione napoleonica aveva eliminato i vincoli feudali e una nuova classe di proprietari terrieri non aristocratici.

Nemmeno i sovrani avevano interesse a ripristinare i privilegi fiscali ed economici dei ceti aristocratici. Quindi più che restaurare un passato ormai tramontato,si trattava di conciliare l'esigenza di modernizzazione con il potere assolutistico,cercando di impedire ogni forma di rivoluzione.


Il congresso di Vienna

Il congresso di Vienna svoltosi tra il novembre del 1814 e il giugno del 1815, si pose il problema di ridefinire la carta politica eurpea e il sistema dei rapporti internazionali.

Il congresso fu dominato dai rappresentanti delle principali potenze: Austria,Russia,Prussia,Gran Bretagna e anche la Francia.

Due principali ordini di questioni furono affrontati nei lavori di congresso:

-La questione dei confini ridisegnando la carta politica europea per garantire  la pace.

-la questione costituzionale all'interno dei singoli stati in modo da impedire il riaccendersi della rivoluzione.

Nelle discussioni si ispirarono al principio di equilibrio,la cartina politica fu ridisegnata bilanciando le rispettive forze e zone d'influenza,e al principio di legittimità, la sovranità sui singoli Stati venne restituita (in base anche al principio di equilibrio)ai monarchi che vi regnavano prima delle conquiste napoleoniche.

La Gran Bretagna si assicurò il predominio sui mari.

I confini francesi furono riportati a quelli del 1792. La Francia venne così circondata da stati-cuscinetto(Paesi Bassi, regno di Sardegna,Svizzera neutrale) in modo da portare equilibrio al centro Europa.

L'Austria venne appagata con la presidenza della confederazione germanica,con il dominio sul territorio lombardo-veneto e con l'influenza  su tutta la penisola italiana.

Alla Russia venne assegnato il dominio sulla Polonia.


Assolutismo

Capofila dell'assolutismo era la Russia con lo zar Alessandro I governando con l'appoggio del clero ortodosso,ma anche  la Prussia (con Federico Guglielmo III) e l'Austria erano monarchie Assolute.

In Spagna Ferdinando VII tentò la restaurazione  integrale con l'introduzione dell'inquisizione.


Regimi costituzionali

La Francia restaurata era una monarchia costituzionale di tipo inglese,molto apprezzato dall'opinione liberale francese,mantenendo gran parte della legislazione civile e penale napoleonica. Il trono era di Luigi XVIII di Borbone.

La Svizzera era l'unica repubblica, mentre l'unico esempio di monarchia parlamentare era il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda.



Una santa alleanza

Lo zar di Russia propose la formazione di una santa alleanza:

un patto,stretto in nome della religione cristiana, che impegnava i sovrani a mantenere gli equilibri imposti da Vienna,e intervenire in reciproco in caso di minaccia contro il potere monarchico. Vi aderirono la Prussia, l'Austria, la Francia,ma non la Gran Bretagna. Il papa non vi aderì per la presenza di sovrani di religione non cattolica.


La restaurazione italiana

Il congresso di Vienna penalizzò l'Italia,confermando sostanzialmente la frantumazione politica precedente all'età napoleonica.

L'egemonia sull'Italia fu assegnata all' Austria che per dominio diretto o attraverso rapporti di parentela o trattati controllava politicamente tutta la penisola.

Le nuove esigenze dello Stato resero impossibile alleggerire il carico fiscale a favore delle classi dominanti,restituire a clero e nobiltà gli antichi privilegi,sostituire integralmente la burocrazia di estrazione borghese formatasi in età napoleonica.

Il codice napoleonico sopravvisse quasi ovunque,venne posto al servizio di un assolutismo rinnovato autoritario e paternalista, in contraddizione con le istanze di libertà e rappresentatività popolare.

In Piemonte, col regno di Sardegna di Vittorio Emanuele I,venne mantenuto il sistema fiscale napoleonico, ma il codice napoleonico( e con esso l'uguaglianza di fronte alla legge) fu soppresso in favore del precedente ordinamento civile e penale.

Nello Stato della Chiesa di Pio VII,fu soppressa la codificazione napoleonica e si ripristinò anche i ghetti per gli ebrei. Mentre il cardinale Ercole Consalvi riuscì a imporre alcune opere modernizzatici ( riforma dei codici,catasto),ma non riuscì a intaccare il monopolio ecclesiastico delle cariche pubbliche politiche e direttive,che furono causa principale di arretratezza e inefficienza.

In Toscana la restaurazione non comportò alcun sostanziale regresso.

A Parma fu soppresso solo il codice napoleonico ma con uno non meno avanzato,abolendo però il divorzio.

Nel regno delle due Sicilie, fu mantenuta integra la codificazione napoleonica. Anche qui il feudalesimo ricevette un duro colpo.

La monarchia Napoletana attraverso un concordato col papa ritornava a posizioni assunte nel settecento in campo ecclesiastico:censura religiosa,foro ecclesiastico,diritto del clero di possedere beni.

Il regno lombardo-veneto era autonomo di diritto ma di fatto dipendente da Vienna.

Grande attenzione fu posta all'efficienza dell'amministrazione e dell'istruzione pubblica.

Inoltre a differenza del resto d'Italia,venne mantenuto un forte controllo sullo Stato della Chiesa. La dominazione austriaca non rappresentò un ostacolo insormontabile per lo sviluppo della società e dell'economia,ma diede anche un contributo di buon governo ed efficiente amministrazione. Anche a causa di una pesante fiscalità e un soffocante regime politico, il governo asburgico non conquistò consensi nella società lombardo-veneta.




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