NICHEL  SOLFATO

Il nichel, sia in forma metallica che sottoforma di ossido di sale (cloruro solfato), è altamente sensibilizzante; rappresenta una delle cause più comuni delle dermatiti da contatto allergiche, soprattutto nella donna.

Questo metallo molto resistente viene usato in particolar modo per la placcatura di altri metalli e in molte leghe.

L'allergia è contratta sia nell'esercizio di numerose professioni (metallurgia, cromatura e nichelatura nell'uomo) che nell'ambiente extraprofessionale (comune bigiotteria nella donna); è quindi un'allergia ubiquitaria.

Nel meccanismo di sensibilizzazione rivestono un ruolo molto importante sia il sudore (formazione di sali solubili di nichel) che la pressione e gli attriti.

Il nichel contenuto in oggetti di acciaio inossidabile non induce eczema da contatto in quanto fermamente legato agli altri metalli che compongono tale lega.

Non esiste sensibilizzazione crociata con altri metalli, ma può verificarsi polisensibilizzazione al cobalto (metalli e detersivi) e al cromo (detersivi).

L'ingestione di nichel, contenuto in tracce in molti alimenti (vedi dopo), può provocare una recidiva o una cronicizzazione della sintomatologia preesistente; pertanto è opportuno seguire un'adeguata dieta a basso contenuto di nichel in pazienti ad esso allergici.

ALIMENTI PERMESSI:  carni, pesce (eccetto aringhe), uova, latte e derivati, pane e pasta (non

integrale), riso, frutta fresca (eccetto pere), marmellata (in recipienti di vetro), vino, birra, caffè e vegetali (cavolfiori, cavoli, carote, cetrioli e lattuga in piccole quantità). 

ALIMENTI DA INGERIRE CON MODERAZIONE: aringhe, ostriche, asparagi, funghi, cipolle, spinaci, pomodori, farina integrale e di granturco, pere, thè, cioccolato e cacao, margarine, alimenti conservati in scatole metalliche o cotti in recipienti di acciaio inossidabile.

EZIOLOGIA

oggetti metallici: orecchini, anelli, collane, ganci di reggiseno, chiusure lampo, bracciali, bottoni

di jeans, casse di orologio, chiavi, accendini, fermagli, monete, protesi, utensili da cucina, montature di occhiali, lavelli. Per alcuni di questi oggetti è consigliabile ricorrere a plastica, alluminio, rame, argento, platino e oro a 18 carati.

inoltre: liquidi di macchine duplicatrici, matrici per duplicatori, coloranti e arricciati per ciglia e

capelli, detersivi, vernici e smalti per oggetto di vetro, stoviglie di terracotta e porcellana, mordente per la colorazione dei tessuti, cemento (alcuni tipi), smalto per unghie.

BICROMATO DI POTASSIO

FONTI INDUSTRIALI IN CUI SI UTILIZZANO I SALI DI CROMO:

Reagenti analitici standard

Agenti anticorrosivi

Batterie

Catalizzatori

Ceramiche

Fanghi di perforazione

Agenti galvanizzatori ed anodizzanti

Stampe

Esplosivi

Ritardanti la combustione

Nastri magnetici

Pitture e vernici

Carta

Fotografia

Materiale da costruzione per tetti

Concia del cuoio

Mordenzanti per tessuti

Schermi per televisori

Preservanti del legno

DOVE SI TROVA

I sali di cromo si trovano nel cemento fresco, nei pellami conciati con cromo, in alcune sostanze chimiche dell'industria, nei laminati in cromo, coloranti verde militare, nei fissativi usati in incisoria e litografia, colle al cromo, adesivi, vernici, fiammiferi, metalli galvanici e cromati, alcuni alimenti (carne, pesce, vegetali, spezie), sigarette, pigmenti per tatuaggi, alcune acque potabili.

COME EVITARLO

Evitare guanti di pelle, se si devono usare i guanti da lavoro, usare cuoio conciato con prodotti vegetali. Se possibile, evitare l'uso di scarpe di cuoio. Evitare il contatto diretto con il detersivo in polvere. Non maneggiare fiammiferi usati o cenere, usare piuttosto un accendino. Il cromo metallico non è allergenico.