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Le due facce del progresso




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LE DUE FACCE DEL PROGRESSO


PREMESSA: Prima metà dell'800 ROMANTICISMO:

Mancata realizzazione ideali rivoluzionari francesi

Desiderio di evasione nella natura, nei sentimenti e nella morte

Concetto di nazione e di popolo

1848: fallimento dei moti rivoluzionari e caduta degli ideali di libertà e fratellanza

"LIQUIDAZIONE" DEL ROMANTICISMO

Dal 1870: periodo di pace e di stabilità e concretezza

Nascita del

POSITIVISMO

L'unica conoscenza possibile è quella ottenuta attraverso il metodo scientifico;

Il metodo scientifico va applicato a tutti i campi;

PROGRESSO SCIENTIFICO PROGRESSO UMANO









PREMESSA:


Il Romanticismo caratterizzò la prima metà dell'Ottocento, che da un lato, per la delusione della mancata realizzazione degli ideali della Rivoluzione Francese, si manifestò con un desiderio di evasione nella natura, nei sentimenti ma anche nella morte, inoltre si manifestò con l'esaltazione della spiritualità e con la nostalgia del passato; dall'altro lato, affiora il concetto di nazione e a questo si legano quelli di libertà e di fratellanza. Ma con il fallimento dei moti rivoluzionari del 1848, si ha una caduta di questi ideali e una specie di "liquidazione" del Romanticismo.

Grazie ad un periodo di pace e che va dal 1848 ai primi anni del novecento, si sviluppa un bisogno di stabilità e di concretezza che favorirà allo sviluppo del Positivismo.



POSITIVISMO

Il Positivismo è un movimento filosofico e culturale, caratterizzato da un'esaltazione della scienza che nasce in Francia nella prima metà dell'Ottocento e che s'impone a livello europeo e mondiale, nella seconda parte del secolo.

Le tesi generali del positivismo sono:

La scienza è l'unica conoscenza possibile ed il metodo della scienza è l'unico valido;

La funzione della filosofia è quello di riunire i vari risultati delle singole scienze, in modo da realizzare una conoscenza unificata e generale;

Il metodo scientifico va applicato in tutti i campi, compresi quelli che riguardano l'uomo e la società;

Il progresso della scienza rappresenta la base del progresso umano che arriverà a termine solo con la completa realizzazione della felicità.

Su queste basi dunque si fa strada l'idea di progresso.

Il Positivismo si sviluppa in due fasi:

PRIMA META' DELL'800: Il positivismo si pone come superamento di una profonda crisi socio-politica (post-  rivoluzione), ma in questa prima fase il positivismo è offuscato dal Romanticismo.

SECONDA META' DELL'800: è la fase della filosofia della moderna società industriale e tecnico-scientifica. Essa si   pone come stimolo di un "progresso" già in atto.

In questa seconda fase possiamo distinguere una valenza positiva ed una negativa dell'idea di progresso.


VALENZA POSITIVA DELL'IDEA DI PROGRESSO


Per quanto riguarda la VALENZA POSITIVA: in campo socio-economico si ha la SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE, un processo di innovazioni tecniche e di scoperte scientifiche che rivoluzionò l'attività produttiva e la vita quotidiana dell'Europa. Di conseguenza si ha un consumo di massa e un decollo del sistema industriale, che aveva assunto il ruolo di principale settore trainante dell'economia. Questo decollo industriale riguarda soprattutto l'industria siderurgica che aveva permesso l'ampliamento delle reti ferroviarie e la costruzione di nuove locomotive. Tutto ciò portava all'ampliamento dei mercati, sia per vendere i prodotti sia per acquistare le materie prime.

In campo individuale invece si ha una fiducia nella forza-lavoro dell'uomo sulla natura: in questo periodo la borghesia industriale diventa la maggiore protagonista della vita economica, con la sua aspirazione al benessere individuale. Quindi si può dire che si ha un clima di OTTIMISMO.


Il positivismo si sviluppa principalmente in quelle nazioni come l'Inghilterra, la Francia e la Germania, che appaiono all'avanguardia del progresso industriale e tecnico-scientifico, mentre impiega tempo ad affermarsi nei Paesi come l'Italia, a causa di problemi interni.

Il positivismo della seconda metà dell'800 appare come l'ideologia tipica della borghesia liberale dell'Occidente.

Senza riferimento all'atmosfera positivistica non si comprenderebbe ad esempio, decisivi fenomeni letterari come il realismo, il naturalismo e il verismo.


DUE FORME DI POSITIVISMO


POSITIVISMO SOCIALE POSITIVISMO EVOLUZIONISTICO


COMTE DARWIN


POSITIVISMO SOCIALE: COMTE


Interprete del positivismo sociale è Auguste Comte. La sua opera che dette inizio al pensiero positivista fu "Corso di Filosofia Positiva"  Comte giudica il mondo moderno come un'epoca di disordine e di anarchia in cui due opposti partiti, quello restauratore e quello rivoluzionario, tentano invano di imporre un nuovo ordine sociale. Per uscire dallo stato di anarchia occorre invece passare dalla politica filosofica ( teologico, reazionaria e metafisico - rivoluzionaria ) alla politica scientifica o positiva, fondata sui metodi della scienza e sull'evoluzione storica della società umana. Quest'ultima, prodotto di un'evoluzione storico-sociale espressa dallo studioso con la legge dei tre stadi, ricavata dallo studio della storia e dall' evoluzione dell'intelletto umano nelle sue sfere di attività. Secondo tale legge il progresso umano è passato attraverso tre tappe fondamentali successive: lo stato teologico, lo stadio metafisico o astratto, lo stadio scientifico o positivo.

Il punto di partenza necessario è lo STADIO TEOLOGICO, dove lo spirito umano ha come oggetto di indagine la natura intima degli esseri, che vengono infine spiegati come prodotti dell'azione diretta di agenti soprannaturali.

Subito dopo vi è lo STADIO METAFISICO, dove gli agenti soprannaturali vengono sostituiti da enti astratti.

Infine lo STADIO SCIENTIFICO o POSITIVO è lo stadio fisso e definito, dove lo spirito umano rinuncia a cercare l'origine e il destino dell'universo e si applica unicamente a scoprire attraverso l'uso dell'osservazione e del ragionamento le leggi che regolano i rapporti tra i vari fenomeni.

Comte fa corrispondere ad ogni stadio, una specifica organizzazione politica:

  1. STADIO TEOLOGICO monarchia teocratica (medioevo)
  2. STADIO METAFISICO            sovranità popolare (periodo rivoluzione francese)
  3. STADIO POSITIVO        organizzazione scientifica della società industriale


Lo stadio positivo dell'umanità potrà dirsi completamente attuato quando tutte le attività umane avranno fatto proprio il metodo scientifico. Esso si è già da tempo imposto nella matematica, nell'astronomia e nella fisica, ma è del tutto assente dalla politica, dalla morale e dall'economia, ancora soggette alle superstizioni, ai pregiudizi e alle iniziative empiriche dei singoli e dei gruppi. Promuove il passaggio allo stadio positivo di tutte le attività umane e appunto il compito della filosofia positiva: essa deve unificare tutti i risultati delle scienze particolari e poi indirizzarli alle realizzazioni della scienza della società che Comte chiama fisica sociale e sociologia. Tale scienza è la premessa di una futura società pacifica e altamente produttiva caratterizzata da una rigorosa divisione sociale dei compiti e governata da un èlite di scienziati e di tecnici.

Come ogni attività umana anche le scienze si sviluppano secondo la legge dei tre stadi. Non tutte le scienze però compiono tale processo contemporaneamente per la diversa complessità dei loro metodi ed oggetti. In generale raggiungono prima lo stadio positivo le scienze più semplici e più astratte. Comte fornisce una classificazione generale delle scienze, in base al loro grado di semplicità e generalità. Quindi graduando le scienze secondo l'ORDINE DELLA COMPLESSITA' CRESCENTE e della SEMPLICITA' DECRESCENTE, si viene a produrre l'ordine di successione con cui le scienze sono entrate nella fase positiva.



fis. celeste

fisica

inorganica fis. terrestre

scienze astratte

Attività teoria ( fenomeni generali)

umane                          scienze concrete fisiologia

pratica (fenomeni particolari) fisica

organica fis. sociale




L'ordine logico delle scienze coincide con l'ordine storico del loro sviluppo e con l'ordine pedagogico del loro apprendimento.



Da questa classificazione Comte esclude la matematica, non perché non sia una scienza ma perché sta alla base di tutte le scienze. Inoltre esclude anche la psicologia e la logica. La prima perché ritiene che non sia una scienza perché i fenomeni intellettuali non possono essere osservati nel momento in cui si verificano; la seconda perché non sussista in generale o in astratto, ma si identifica con il metodo concreto.

Comte si attribuisce il merito di aver condotto la scienza della società dallo stadio metodologico e metafisico a quello positivo. Tale scienza, come ogni altra presenta un aspetto statico e uno dinamico perciò egli distingue una sociologia statica che ha per oggetto la società vista come un tutto organicamente condizionato: i due costumi, istituzioni strutture economico-politico intesi come fenomeni interconnessi che si influenzano vicendevolmente secondo un ordine e un peculiare consenso delle parti con il tutto. Quando tale ordine viene meno, la società entra in una fase critica che la sociologia statica non può più descrivere. Interviene allora la sociologia dinamica la quale studia la società sotto il profilo dell'idea di progresso oltre a quello di ordine. L'oggetto di tale scienza è per tanto il più complesso, il più concreto possibile e l'uomo giunge a padroneggiarlo solo alla fine della propria evoluzione cioè nell'età dell'industrialismo scientifico appena inauguratosi. Dunque la statica sociale si fonda sul concetto di ordine, mentre la dinamica sociale sul concetto di progresso.






LA DOTTRINA DELLA SCIENZA:

Comte  concepisce la scienza come essenzialmente diretta a stabilire il dominio dell'uomo sulla natura.

Lo scopo della scienza è quello di formulare le leggi che regolano i fenomeni, in modo da prevederli ed eventualmente modificarli a nostro vantaggio.

OSSERVAZIONE DEI FATTI

FORMULAZIONE DELLE LEGGI

PREVISIONE

AZIONE


SOCIOCRAZIA una nuova società fondata sul regime della sociologia. E' una nuova fase della società in cui il positivismo sarà divenuto un regime.


LA DIVINIZZAZIONE DELLA STORIA E LA RELIGIONE DELLA SCIENZA:

trasformare la filosofia positiva in una religione positiva, cioè in una unità dogmatica. Il concetto di umanità deve prendere il posto di quello di Dio.

UMANITA'= GRANDE ESSERE raggiunge la sua maturità nello STADIO POSITIVO.

La morale del positivismo è l'ALTRUISMO. Vivere per gli altri è la sua massima fondamentale.

POSITIVISMO = RELIGIONE DELLA SCIENZA fondato sul culto dell'umanità e del progresso.





POSITIVISMO EVOLUZIONISTICO: DARWIN

L'origine delle specie

Darwin nell'origine delle specie ripercorre il cammino dell'uomo come un progressivo perfezionamento reso possibile dalla selezione naturale che, nel corso dei secoli, avrebbe eliminato le specie meno adatte a vantaggio di quelle più capaci ad adattarsi ai cambiamenti ambientali. La selezione naturale agisce solamente per il bene di ciascun individuo: ogni dono fisico o intellettuale infatti tenderà a progredire perso la Perfezione.

Dunque rivoluzionò la concezione tradizionale dell'origine delle specie viventi.




SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE


La seconda rivoluzione industriale segna l'inizio dell'affermazione della scienza come unico strumenti gnoseologico e conseguentemente la grande fiducia riposta nella ragione; in tale periodo la produzione industriale s'impenna a dismisura, la rete ferroviaria in poco tempo quintuplica la sua estensione, nascono strumenti di comunicazione di massa quali il telefono e cinema e vengono compiuti i primi voli dai fratelli Wright. Vengono impiegati nuovi materiali in architettura, ed esempi sono la Tour Eiffel ed il Palazzo di Cristallo.

Nei primi decenni del 900 si ha una trasformazione epocale nell'ambito industriale. L'industria, infatti, cambia radicalmente con un maggior impiego delle macchine, che provoca una maggiore disponibilità dei prodotti e dei materiali. Tale industrializzazione, però, caratterizza solo alcune aree del pianeta escludendo le regioni povere.

La distinzione tra la prima e la seconda rivoluzione industriale, nasce dal fatto che la prima si basava sulla forza vapore e su materiali quali il carbone, invece la seconda sull'acciaio, la chimica, l'elettricità, ecc. Inoltre nella seconda rivoluzione industriale, la scienza viene applicata all'industria, quindi c'è un connubio vincente tra industria e scienza. In questo periodo le innovazioni più importanti sono: l'acciaio, che è una varietà superiore al ferro, il quale aveva dominato la scena nella prima rivoluzione industriale. L'acciaio presenta alcuni vantaggi. Esso, infatti, sa essere duro, elastico e plastico, quindi molto resistente a colpi e logoramenti. La chimica che a inizio secolo si va sviluppando nella fabbricazione del carbonato di sodio, dei composti organici e degli idrocarburi. Anche l'elettricità è simbolo del progresso e permette il trasporto dell'energia a distanza. Le caratteristiche essenziali di questa sono: la trasmissibilità e la flessibilità. La prima permette il trasporto di energia, la seconda la trasformazione in altre forme di energia. L'energia elettrica fu molto utile nelle industrie, soprattutto in quelle siderurgiche, divenendo una componente essenziale nella vita dell'uomo. L'invenzione della lampada a filamento di carbone, dovuta all'americano Edison (1879), rese possibile l'illuminazione elettrica delle grandi città nelle quali, gradatamente venne eliminata l'illuminazione a gas che pure era sembrata, qualche decennio prima, un importante simbolo di modernità. Anche l'industria chimica realizzò un rapido sviluppo con l'invenzione di nuove procedure nei campi dei coloranti, dei concimi artificiali, degli esplosivi, dei medicinali

Di conseguenza, si ha una maggiore rete commerciale e gli scambi internazionali triplicano. Questo porta ad un'espansione dell'economia dei paesi occidentali, quali l'Inghilterra, la Germania, la Francia che comporta un'egemonia su altri paesi, non solo di carattere coloniale, ma anche di carattere finanziario. Scoperte nel campo della medicina sono la realizzazione del siero antirabbico e del metodo di pastorizzazione ideato da Pasteur.

Dal 1850 al 1914, il mezzo di trasporto per eccellenza è il treno che in breve tempo permette di percorrere grandi distanze e di collegar vari paesi. Inoltre l'Europa intorno al 1870 è coperta da una fitta rete ferroviaria. Le più grandi reti ferroviarie, si trovano negli Stati Uniti e in Russia con la Transiberiana. Mentre in Europa, abbiamo l'Orient Express, che collega Parigi a Costantinopoli.

Nella fine dell' 800 le industrie cambiano il flusso di produzione. Il primo problema essenziale è quello di facilitare il flusso produttivo, infatti, in questo periodo cambiano le industrie chimiche, siderurgiche e le aziende alimentari. La soluzione trovata grazie alla realizzazione di montacarichi, elevatori e nastri trasportatori. Il secondo problema è quello di ricavare da ogni operaio una produzione maggiore. Entrano in campo due fattori: 1) la produzione in serie. 2) l'organizzazione scientifica.



IL MODERNISMO


Il modernismo è una corrente artistica che propone, a cavallo tra l'ottocento e il novecento, di assecondare lo sviluppo tecnologico delle industrie. I punti fondamentali delle tendenze modernistiche sono:

la rinuncia a riferirsi ai modelli classici sia nello stile che nelle tematiche;

la voglia di diminuire la distanza tra le arti cosiddette maggiori e quelle minori;

l'aspirazione ad uno stile internazionale;

l'impegno di interpretare la spiritualità da cui si diceva ispirato l'industrialismo.

All'interno del modernismo si formarono le avanguardie artistiche che rivoluzionarono le finalità dell'arte.


Art nouveau


Espressione tipica dello spirito modernista è l'art nouveau. Da punto di vista sociologico è un fenomeno nuovo che dovrebbe soddisfare il "bisogno d'arte" delle comunità appartenenti ai paesi industrializzati. E' un fenomeno tipicamente urbano che nasce in città e si diffonde nelle province. Abbraccia soprattutto le arti minori.

Per il modo in cui si diffonde sembra una vera e propria moda appartenente soprattutto alla borghesia moderna, entusiasta del progresso industriale.

I caratteri costanti dell'arte nouveau sono:

  1. la tematica naturalistica;
  2. l'impiego di motivi derivante dall'arte giapponese;
  3. la morfologia: cioè la preferenza per i ritmi impostati sulla curva e sull'aspirale;
  4. la ricerca di ritmi musicali con andamenti sinuosi e ondulati;
  5. la voglia di trasmettere un senso di elasticità e leggerezza.

I temi ricorrenti della libertà espressiva, della creatività, della primavera, della fioritura, si spiegano con l'ascesa della tecnologia industriale, trasmettendo l'impressione di essere all'alba di una nuova era.




VICTORIAN AGE


The Victorian age took its name from queen Victoria whose reign was the longest in the history England. For Britain, the Victorian period was a period of rapid expansion, both economically and territorially.

The Great Exhibition (1851) held in Crystal Palace, a magnificent glass building became a symbol for Britain's dominant position, as an industrial and imperial trading power.

Victorian literature reflect the social, political and religious upheavals of the reign of queen Victoria.

The industrial revolution brought increased wealth to the middle classes, while the lower classes continued to suffer poverty.


Charles dickens

Charles Dickens was born in 1812 near Portsmouth.

Charles Dickens wrote Oliver Twist, fist major English novel to feature a child protagonist.

He is the foremost representative of the Victorian novel; extremely popular in his age and after, he has been read and loved by millions of people all over the world.

Dickens wrote twelve novels. After the success of "the Pickwick papers", dickens turned to serious themes and plots.

However, he always introduced enough humour to keep his book entertaining.

Oliver Twist describes the adventures of a poor orphan boy.

The book was noted for its sensational presentation of London's criminal world and for its attack on England's mistreatment of the poor.










DISCORSO CRITICO SUGLI ASPETTI NEGATIVI DEL PROGRESSO


lo sviluppo di nuovi settori industriali porta ad una migrazione dei contadini dalle campagne alle città, con una conseguente sovraffollamento delle città stesse, con una conseguente mancanza di strutture.

Inoltre le condizioni per gli operai sono inaccettabili:

salari bassi;

ritmi di lavoro massacranti, fino a 15 ore di lavoro (classe proletaria succube del progresso)

nessuna assicurazione né occupazionale né pensionistica.

Anche il letteratura, visto il cambiamento portato dal positivismo a livello sociale, si sente l'esigenza di un'arte oggettiva, ispirata a fatti realmente accaduti e che analizzi anche gli aspetti negativi dalla società.


VERISMO


Il nuovo pensiero scientifico e filosofico legato alla seconda rivoluzione industriale e al Positivismo, ebbe immediati riflessi sulla letteratura del tempo che prese il nome di Realismo.

Il principio fondamentale della poetica realista, che in Francia prese il nome di Naturalismo e in Italia di Verismo, è che l'arte deve rappresentare il reale-positivo, cioè deve ritrarre i comportamenti e gli ambienti non delle classi privilegiate, ma di quelle più umili, perché sono esse quelle più vicine alla natura e al vero. Inoltre, l'arte deve essere impersonale: l'artista deve ritrarre il vero in modo distaccato e freddo, analogo a quello con cui gli scienziati descrivono un fenomeno della natura. Bisogna precisare che l'impersonalità, mentre fu esasperata dal Naturalismo al punto da ridurre l'opera d'arte a una rappresentazione fotografica e scientifica della realtà, la troviamo attenuata negli scrittori veristi, nelle cui opere, anche se latente, si individua l'impronta della personalità dell'artista e la sua personale visione del mondo.

Il genere letterario, espressione di questa nuova poetica, fu il romanzo sociale che soppiantò quello storico che lasciava tanta parte alla fantasia e alla manipolazione arbitraria dello scrittore. Al contrario quello sociale si prestava a rappresentare obbiettivamente personaggi, caratteri e costumi della società.

Altri elementi della tecnica realistica sono:

La descrizione particolareggiata dei paesaggi, dei personaggi e degli ambienti.

I frequenti monologhi e i dialoghi che conferiscono alla narrazione un andamento rapido e serrato simile a quello teatrale.

Il linguaggio semplice, popolare aderente al carattere dei personaggi, intriso di termini e costrutti dialettali.







GIOVANNI VERGA


Lo scrittore più rappresentativo del Verismo italiano fu Giovanni Verga che pur partendo dai postulati teorici del verismo, scrisse opere di grande valore umano e poetico. Infatti il suo verismo non fu una fredda e distaccata riproduzione del reale, ma rispecchia un forte sentimento di dolore e di tristezza difronte alla vita soprattutto di quella della povera gente della sua terra. In effetti il Verga ebbe una concezione dolorosa e tragica dell'esistenza umana. Alla base del pensiero di Verga c'è la concezione secondo la quale gli uomini sono sottoposti ad un destino impietoso e crudele, che li condanna non solo all'infelicità e al dolore, ma anche ad una condizione di immobilismo nell'ambiente familiare, sociale ed economico in cui sono trovati nascendo. Chi cerca di uscire dalla condizione in cui il destino lo ha posto, non trova la felicità sognata, anzi va immancabilmente incontro a sofferenze maggiori, come succede a 'Ntoni Malavoglia e a Mastro don Gesualdo.

Quindi all'uomo non rimane che una vita immobile e rassegnata come lo stesso Verga sottolinea con l' 'ideale dell'ostrica' secondo il quale al gente è abituata come l'ostrica che vive fino a quando è attaccata allo scoglio e quando si stacca il mare come un pesce vorace la ingoia.

Questa concezione fatalistica e immobile dell'uomo sembra contraddire la fede nel progresso, propria delle dottrine positivistiche ed evoluzionistiche. In verità Verga non nega il progresso, ma lo riduce alle sole forme esteriori, per lui progredisce l'umanità nel suo complesso, grazie alle conquiste scientifiche e tecnologiche, ma l'uomo singolo è sempre dolorante ed infelice, costantemente posto nelle mani del destino. Uniche note positive che si riscontrano nella sua poetica vanno individuate:

In quel sentimento della grandezza e dell'eroismo umano che lo portano ad assumere verso i vinti un atteggiamento misto di pietà e di ammirazione: pietà per le loro sventure, ammirazione per la loro virile rassegnazione.

La fede in alcuni valori che sfuggono alle ferree leggi del destino e della società: la religione della famiglia e della casa, la dedizione al lavoro, il senso dell'onore e della dignità.

La saggezza che ci viene dalla coscienza dei nostri limiti e ci aiuta a sopportare le delusioni, saggezza condensata nei frequenti proverbi di Padron 'Ntoni.


I MALAVOGLIA


Nella prefazione ai 'Malavoglia', lo scrittore siciliano mette in evidenza ancor più la condizione dolorosa e tragica della vita.

Nei Malavoglia il Verga narra le vicende di una famiglia di pescatori (i Toscano, detti i Malavoglia). Il suo unico patrimonio è costituito: da una grossa barca, la Provvidenza, e dalla casa del Nespolo.

Spesso nomi e nomignoli sono usati in senso ironico, col sentimento del contrasto con la realtà.

Così è per la barca, la Provvidenza, che non mantiene certo la promessa del suo nome ben augurale, così è per Maruzza, detta la Longa, che però è tutt'altro che lunga, essendo bassissima e minuta. I Toscano sono soprannominati i Malavoglia, ma sono tutt'altro che svogliati, essendo attivi ed operosi.

L'ideale di questa povera gente è proprio quello dell'ostrica, ossia l'attaccamento alla casa, alla famiglia e al lavoro.

Nei Malavoglia si scontrano due concezioni della vita: la concezione di chi, come padron 'Ntoni, si sente legato alla tradizione e riconosce la saggezza dei valori antichi, come il culto della famiglia, e la concezione di chi come il nipote 'Ntoni si ribella all'immobilismo dell'ambiente in cui vive, ne rifiuta i valori aspirando ad una vita diversa. La simpatia di Verga è verso Padron 'Ntoni e Alessi dei quali ricostruisce il focolare domestico andato distrutto.

La lingua è semplice, viva, popolare modulata sui dialetti e sui modi popolari.


MASTRO DON GESUALDO


In "Mastro Don Gesualdo" il Verga narra le vicende di un ex muratore, Gesualdo Motta, che con la sua tenace laboriosità è riuscito ad arricchirsi.

Sul piano sociale il romanzo rappresenta la borghesia in ascesa di nuova formazione, avida e ambiziosa, simboleggiata da Mastro Don Gesualdo, e le vecchie aristocrazie in declino simboleggiate dai Trao.

I due romanzi hanno in comune il tema di fondo del ciclo dei "vinti". Mettere in evidenza il movente dell'agire umano che genera il progresso, ma mentre ciò che mette in moto le vicende ne "I Malavoglia" è il bisogno di uscire dalla miseria, in "Mastro Don Gesualdo" è la brama di ricchezza e di ascesa sociale.

Differente è il motivo di aspirazione: nei Malavoglia è la religione della famiglia e della casa; in Mastro Don Gesualdo è la religione della roba, divenuta quasi oggetto di culto per le fatiche che è costata.

Differente è anche la struttura dei due romanzi: nei Malavoglia è compatta, organica; in Mastro Don Gesualdo è a quadri staccati (lo dimostra la divisione in quattro capitoli).

Differente è il tono della narrazione: lirico quello dei Malavoglia; polemico e satirico quello di Mastro Don Gesualdo dovuto allo sdegno nello scrittore per gli eccessi dell'economicità pura, cioè del progresso fine a se stesso.

Differente, infine è anche il pessimismo che domina nei due romanzi: nei Malavoglia è lenito dal conforto della religione, della casa e della famiglia riservata a chi resta fedele al loro mito come avviene per Alessi; e più cupo e totale in Mastro Don Gesualdo la smania di ricchezze e della scesa sociale chiude il cuore dell'uomo d'affari, lo rende vile e spietato condannandolo a una solitudine amara e senza speranze.


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