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La partenza dai Caraibi e l'esperienza londinese




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La partenza dai Caraibi e l'esperienza londinese




Tra coloro che cominciavano ad affermarsi, in patria e a Londra, grazie all opera di diffusione letteraria di Bim e Caribbean Voices, si affermò ben presto la figura di un giovane scrittore trinidadiano di origine indiana, Samuel Dickson Selvon, il quale sarebbe diventato una delle voci più rappresentative nel panorama culturale caraibico e inglese nella seconda metà del XX secolo.

Selvon nacque il 20 maggio 1923 a San Fernando Trinidad) da padre di origini indiane e madre indo scozzese e crebbe in un ambiente multietnico, profondamente influenzato dalla cultura occidentale britannica e americana . Questo contesto, e la conseguente educazione creola, si rivelarono fondamentali sia nella sua formazione personale che in quella letteraria. Costretto ad abbandonare prematuramente gli studi per andare a lavorare, Selvon sviluppò e consercomunque un grande amore per la lettura che ben presto si trasformò in passione per la scrittura.

Durante la Seconda guerra mondiale lavorò come marconista presso la Royal Naval Reserve, esperienza che ispirò numerosi racconti pubblicati al ritorno in patria su alcune riviste e giornali locali. Il primo approccio con la scrittura fu, tuttavia, rappresentato dalla produzione poetica e giornalistica; se, da una parte, si vide ben presto costretto a dedicarsi alla poesia principalmente per piacere personale in quanto attività poco remunerativa, l'attività giornalistica, dall'altra, gli permise di pubblicare i primi scritti e di farsi conoscere nell'ambiente, inizialmente sotto pseudonimo, poi con il proprio nome. Nel 19 5 divenne così giornalista al Trinidad Guardian ed editore del Guardia Weekly, rivista letteraria dedicata principalmente alla pubblicazione di opere narrative.

Fu proprio in questi anni che numerosi suoi racconti, poesie e articoli furono pubblicati su diverse riviste letterarie caraibiche, tra cui la prestigiosa Bim - alla quale, come si è detto, tutti gli scrittori delle Indie occidentali dovettero la propria notorietà -, e che, entrato in contatto con la cerchia dei collaboratori del programma radiofonico inglese Caribbean Voices, allora diretta da Henry Swanzy, si profilò l idea di emigrare per trovare fortuna.

Poicle isole caraibiche non offrivano agli autori alcuna possibilità di diventare scrittori professionisti, numerosi giovani talenti colsero l opportunità offerta da Caribbean Voices e si trasferirono nella capitale culturale ed economica dell Impero. Tra questi giovani, uno dei primi a prendere la decisione di emigrare fu proprio Sam Selvon, il quale, mosso dalla passione per la scrittura e volendo sottrarsi all'apatia which lured people into accepting their situation and social and cultural

circumstances nel 1950 si imbarcò sulla SS Empire Windrush ed emigrò per


l Inghilterra. Oltre alla volontà di mettersi alla prova come scrittore e di rifuggire un destino già scritto, il giovane scrittore trinidadiano fu spinto ad andarsene dalla sua isola natale anche dal desiderio di fare un esperienza di vita completamente diversa e di vedere finalmente di persona la campagna inglese, di cui si era innamorato attraverso lo

studio della poesia.


L esilio londinese gli permise di dare un senso alla propria vita, di "confront the challenge of the mainstream culture, or what had been presented to me as such at school. I needed not only the intellectual stimulation but the possibility of being published, heard; the possibility of making a living by writing as I did, for the BBC

Eppure, nonostante il successo che incontrarono prontamente le sue opere, l'esperienza londinese non si rivelò essere affatto facile: gli scrittori caraibici in cerca di fama non furono gli unici a vedere nell Inghilterra una possibilità di riscatto e gli inglesi non si mostrarono pronti ad accogliere e gestire quella che divenne una vera e propria immigrazione di massa.



Considerata la profonda crisi economica in cui versavano le Indie occidentali dopo la Seconda guerra mondiale e la conseguente assenza di lavoro, migliaia di caraibici si videro costretti a emigrare all'estero, chi verso gli Stati Uniti, chi verso la


Gran Bretagna.


L emigrazione alla volta del Regno Unito fu incentivata dallo stesso governo inglese: in seguito alla guerra, compagnie britanniche quali la London Transport e il National Health Service e numerose fabbriche del nord del Paese, alla disperata ricerca di lavoratori, reclutarono migliaia di uomini dalle colonie, molti dei quali emigrarono con l'altruistica idea di aiutare la madre patria Cos , nell agosto del 19 8 l'arrivo di

492 giamaicani a bordo della SS Empire Windrush segl inizio dell immigrazione di


massa dai Caraibi alle principali città dell Inghilterra. Per quanto quella inglese fosse sempre stata una società multiculturale, fu con questa data che i cittadini della periferia dell Impero cominciarono a far parte in maniera sostanziale e permanente della popolazione britannica



Gli abitanti delle Indie occidentali erano cresciuti con la convinzione di essere a tutti gli effetti cittadini britannici e, per quanto l'esperienza della guerra avesse dimostrato loro di non essere considerati dagli inglesi loro pari, partirono per la Gran Bretagna convinti di trovare lavoro e fortuna. Si aspettavano di essere accettati e di essere trattati in modo rispettoso, ma vedevano nell'emigrazione anche una grande risorsa per il proprio futuro e per quello dei propri figli. La loro delusione non sarebbe potuta essere più profonda: il sogno della Golden Chance, di una nuova Eldorado britannica, fu presto sostituito dall'esperienza dell isolamento, dell ostilità e della

discriminazione. Gli anni Cinquanta segnarono infatti non soltanto la nascita di una


comunità nera a Londra e nelle maggiori città inglesi ma anche e soprattutto quella del razzismo britannico

Per la prima volta nella loro vita, gli inglesi si trovarono a vivere fianco a fianco con persone che ritennero, o vollero ritenere, troppo diverse da loro. Non considerarono affatto significativo che i caraibici avessero ricevuto la loro stessa istruzione, religiosa e letteraria, o che parlassero la stessa lingua: tutto ciò che gli inglesi riuscirono a vedere nei nuovi arrivati fu il diverso accento con cui si esprimevano e il diverso colore della pelle. L impatto negativo che ebbe l immigrazione caraibica sui cittadini britannici fu tale che, nell'arco di brevissimo tempo, si consolil idea che tutti coloro che non erano bianchi rappresentavano un gruppo altro e alieno, impossibile da assimilare all idea tradizionale di Britishness. Il passo verso la diffusione della convinzione che l unico requisito valido per riconoscere un inglese come tale fosse il colore della pelle, inequivocabilmente bianco, fu breve:



to many white Britons these Caribbean migrants were uncomfortably and surprisingly English, and in order to proper exclude them and reinforce their alien status, white Britons needed to accentuate the one aspect of their identity these people could do nothing about - their race - which, of course, accounts for the perversely physiological racism to which Caribbean migrants were subjected. Despite the evidence of the British passport in the hand of the Caribbean migrant, the nation could certainly agree on one thing: a black man could never be a British man.



Fin dal loro arrivo, gli immigrati caraibici furono perciò vittime di ogni sorta di pregiudizio. Venivano considerati ignoranti, sporchi, scansafatiche o, all opposto, troppo zelanti, asociali, lussuriosi, incapaci o per nulla propensi ad assumersi responsabilità in ambito familiare Alla pessima considerazione di cui godevano agli occhi degli inglesi si aggiunse la totale incapacità politica di fronteggiare la massa di uomini che di anno in anno si riversavano sempre più numerosi sul suolo britannico. Invece di spiegare agli inglesi che gli indiani occidentali, giunti per aiutare, erano a tutti gli effetti cittadini britannici, il Governo di fatto incentivò una campagna mediatica di disinformazione il cui unico effetto fu quello di accrescere il comune malcontento.

Poiclo Stato fu incapace di fornire un valido sostegno ai suoi cittadini di serie


B - tali si sentivano ormai gli uomini caraibici -, gli immigrati si videro costretti a doversi procurare un lavoro e un alloggio autonomamente o tramite canali di supporto informali, i più efficaci dei quali si rivelarono essere il sistema del passaparola e la pratica delle collette.30

Fu così che all interno delle realtà urbane si crearono delle vere e proprie aree occupate dalla popolazione nera, o forse sarebbe meglio parlare di un limitato e ben circoscritto numero di zone in cui gli immigrati neri erano ammessi. Le principali conseguenze del razzismo inglese consistettero infatti nella difficolt , spesso nell impossibilit , per gli uomini di colore di trovare lavoro e alloggio.

Nonostante le porte dell Impero fossero state aperte alle colonie ed ex colonie con il Nationality Act del 1948, those doors guarding the nation s residential hinterlands were effectively closed. Housing was, perhaps more than any other threshold in the 1950s, subject to a 'colour bar'" Gli inglesi non consideravano conveniente né opportuno affittare le proprie case agli immigrati e ancor meno desideravano abitarvi vicino. Le uniche abitazioni in cui gli immigrati potevano sperare di alloggiare erano catapecchie e seminterrati, tutti luoghi malsani, bui e pericolanti.

Eppure, proprio perché trovare una stanza si rivelò essere tanto difficile, il fatto stesso di avere un tetto sopra la testa diventò di massima importanza, soprattutto in un paese freddo come l Inghilterra. Non avere un posto dove poter riposare e sentirsi al sicuro - l'abitazione rappresentò per gli immigrati un luogo di congregazione e un momento di condivisione e sollievo - poteva diventare una vera e propria fonte di

disperazione, una necessità assoluta. Nonostante ciò, anche coloro che riuscivano a


procurarsi un alloggio, sperimentavano immancabilmente un processo di alienazione causato dalle scarse condizioni igieniche delle stanze in cui vivevano: non solo erano costretti a vivere in stanze minuscole e sovraffollate, ma nella maggior parte dei casi gli unici alloggi disponibili erano seminterrati in cui non penetravano né i rumori né i colori del giorno. Abituati al clima caldo e soleggiato dei Caraibi, le sistemazioni britanniche non potevano che risultare scioccanti.

Trovare e mantenere un lavoro risultò ugualmente difficile. Per quanto solo il


30% degli immigrati fosse costituito da lavoratori non qualificati, ancora una volta fu il colore della pelle a essere determinante nell'assegnazione delle mansioni. Se nei Caraibi ciò che contava erano merito e capacit , in Inghilterra l'essere nero significava soltanto essere inferiore.33


T]he question of skill was an irrelevance to most employers, who purposely took on men. in order to fill positions considered beneath the dignity of the white man. Most humiliating still, West Indian men found themselves expected to display a "courteous subservience and contentment with a lowly state of menial employment" out of gratitude to their white taskmasters



Inoltre, se trovare e mantenere un lavoro non era già di per sé facile, i rigidi inverni inglesi resero l impresa ancora più ardua: in aggiunta ai pregiudizi e alle relative canzonature o, peggio ancora, ai maltrattamenti, la difficoltà degli immigrati di sopportare il freddo si aggiunse alla lista di cose che i britannici non capivano e non erano disposti ad accettare.

Nell'arco di pochi anni dallo storico arrivo della SS Empire Windrush a Tilbury, lo scontento e il sentimento xenofobo si diffusero sempre più tra gli inglesi fino a sfociare in casi di vera e propria violenza, quali le rivolte razziali di Notting Hill nell agosto nel 1958. A ciò si aggiunsero le politiche razziste di Conservatori, i quali basarono le proprie campagne propagandistiche su motti quali Keep Britain White", e le progressive restrizioni sull immigrazione, che portarono a sancire, con l Immigration Act del 1971, la perdita per i cittadini del Commonwealth del diritto automatico di rimanere nel Regno Unito.

All interno di questo panorama, gli scrittori caraibici non costituirono esattamente un eccezione. Se sul piano culturale, come vedremo, godettero di un trattamento privilegiato, da un punto di vista sociale e razziale subirono gli stessi maltrattamenti e ingiustizie dettati dai pregiudizi dei britannici. La pubblicazione e il successo delle loro opere, infatti, non li resero immuni dal razzismo inglese, tanto che, come qualsiasi altro immigrato nero, ebbero enormi difficoltà a procurarsi lavori ben retribuiti e all'altezza delle proprie capacit , a trovare stanze in affitto e a essere considerati essere umani invece che propriet ' dell impero britannico.

Eppure l'esperienza britannica portò con sé anche elementi positivi, il più importante dei quali fu senza dubbio la formazione di un nuovo e più genuino senso di identit .

Come ho già detto e come meglio si vedrà nel capitolo 4, gli abitanti delle Indie occidentali avevano ricevuto un'educazione puramente britannica e, proprio a causa dello stretto contatto in cui avevano vissuto per secoli con i colonizzatori e padroni bianchi, avevano introiettato una visione di se stessi e di questi ultimi inequivocabilmente europea. Tale convivenza aveva infatti portato alla diffusione e solidificazione del mito della galanteria e della superiorità dell uomo inglese e dell Inghilterra come centro del mondo. Inoltre, benché da sempre esistesse una

gerarchia razziale all interno della società caraibica,




n]o black West Indian, in his own native environment, would have a] highly oppressive sense of being a Negro.. It has to do with the West Indian s social and racial situation. The West Indian, however black ad dispossessed, could never have felt the experience of being a minority. For the black faces vastly outnumber the white or expatriate white. This numerical superiority has given the West Indian a certain leisure, a certain experience of relaxation among white expatriates; for the West Indian has learnt, by sheer habit, to take that white presence for granted.



Perciò, quando alla fine degli anni Quaranta e per tutto il corso degli anni successivi decisero di emigrare, i caraibici dovettero confrontarsi con una realtà ancora più dura e ingiusta se confrontata con l idea che se ne erano fatti in patria. Scoprirono infatti ben presto che anche l uomo bianco svolgeva lavori da nero e, cosa che ebbe effetti ancora più sconvolgenti e devastanti sugli animi dei nuovi arrivati, che il comportamento degli inglesi poteva essere molto lontano dalla galanteria.

L esperienza dell'emigrazione fu quindi indissolubilmente legata alla riformulazione dell idea di se stessi e dell'altro, anche e soprattutto in termini di "razza". Nonostante ciò, la profonda delusione causata dall arrivo nella supposta home of gentlemen' fornì una ragione per far apprezzare maggiormente e forse, in alcuni casi, per la prima volta le proprie origini e la propria cultura. Come scrisse significativamente George Lamming in The Pleasures of Exile, l incontro con altri immigrati delle Indie occidentali si rivelò essere un importante lezione di storia coloniale:


No Barbadian, no Trinidadian, no St Lucian, no islander from the West Indies sees himself as a West Indian until he encounters another islander in a foreign territory. It was only when the Barbadian childhood corresponded with the Grenadian or the Guianese childhood in important details of folk lore that the wider identification was arrived at. In this sense, most West Indians of my generation were born in England. The category West Indian, formerly understood as a geographical term, now assumes cultural significance



Fu proprio questa importante scoperta, quella cioè di appartenere a una realtà più grande di quella isolana in cui erano cresciuti, che rese in qualche modo più sostenibile per gli immigrati l'esilio britannico e che, in campo letterario, diede vita alla prima vera affermazione e diffusione della letteratura delle Indie occidentali.


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