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James Joyce - Vita, L'Ulisse: genesi e fortuna dell'opera




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James Joyce


Vita

James Joyce nasce a Rathgar, sobborgo elegante di Dublino, il 2 febbraio del 1882, il primo dei dieci figli di John Stanislaus, che compare in molte opere come un personaggio esuberante ed espansivo.

Frequenta scuole di gesuiti e poi si iscrive all'università, dove consegue la laurea in materie letterarie.

Già in quegli anni manifestava il carattere di un ribelle e di un anticonformista, come dimostrano le conferenze sul teatro in Irlanda e sulla produzione drammatica di Ibsen.

Si trasferisce poi a Parigi per studiare medicina alla Sorbona; in Francia conduce una vita letteralmente misera, facendo il collaboratore per il Daily Express.

Torna a Dublino nel 1903, alla morte della madre; attraversa in quell'anno una forte crisi depressiva, e pensa di intraprendere la carriera di cantante lirico sfruttando la sua voce da tenore.

Ma nel 1904 scrive due racconti che saranno il nucleo centrale del Portrait (Dedalus), e riesce a far pubblicare su un giornale tre racconti che andranno a comporre Gente di Dublino, e il 16 giugno conosce la donna che poi sposerà, Nora Barnacle.

In ottobre, insieme a lei, abbandona l'Irlanda, e vive in varie città europee, Parigi, Zurigo, Trieste, Pola, per poi stabilirsi a Trieste.

Raggiunto dal fratello Stanislaus, i due si trasferiscono a Roma, ma Joyce, deluso dall'ambiente della capitale, torna nuovamente a Trieste, dove ottiene una cattedra di professore di inglese all'università, collabora con qualche giornale e tiene conferenze sulla letteratura inglese.

Nel 1912 tornerà ancora una volta a Dublino, nel tentativo di far stampare i racconti Gente di Dublino, ma senza successo.

Ma nel 1913 conosce il poeta Ezra Pund, che riesce a far pubblicare a puntate Dedalus sulla rivista The egoist.

Nel 1916 comincia a scrivere i primi capitoli dell'Ulisse, che verranno pubblicati due anni dopo, e comicia a scrivere il dramma Esuli, rappresentato tre anni dopo con scarso successo.

Durante la guerra si trasferisce a Zurigo, dove vive del provvidenziale sussidio dell'associazione letteraria inglese.

Nel 1923 comincia a scrivere un'opera, Work in progress, che poi chiamerà Finnegans Wake.

Gli anni successivi sono anni difficili, a causa della malattia mentale di cui è affetta sua figlia Lucia, e per i problemi economici.

Si trova a Parigi quando inizia la guerra, e nel '41 riesce a stento a rifugiarsi in Svizzera con la famiglia.

Muore nel '41, durante un'operazione chirurgica.


Le opere

Joyce pubblica la sua prima opera all'età di venticinque anni, è il libro di poesie Musica da camera.

Disse in sostanza di aver pagato il tributo alla giovinezza.

Ne ha invece trentadue quando pubblica Gente di Dublino, un ritratto pietoso ed impietoso allo stesso tempo, della odiata e amata città, in cui Joyce ambienta tutte le sue opere.

Tutto ruota intorno a Dublino, la città della paralisi, abbandonata in volontario esilio, ma presente nella mente dell'autore, che porterà a compimento l'immane opera di ricostruzione letteraria della città.

Il Dedalus, opera di tipo autobiografico, molto più della altre presenta già, anche se in forma embrionale, quello che sarà il linguaggio dell'Ulisse e del Finnnegans Wake: un monologo interiore labirintico e dalla grandiosa complessità lessicale.




L'Ulisse: genesi e fortuna dell'opera

Joyce concepì l'Ulisse nel 1906, come quattordicesimo racconto dei Gente di Dublino, il racconto conclusivo dell'opera, la storia di un signor nessuno, Hunter; di lui a gente dice che è ebreo, e che la moglie lo tradisce. Un aneddoto non confermato dice che un certo Hunter avesse riportato a casa Joyce che si era ubriacato ed era rimasto coinvolto in una rissa.

In sostanza il racconto doveva avere per temi principali l'emarginazione del non-integrato (un ebreo nell'Irlanda cattolica) e il pregiudizio, la calunnia.

Ma non inizierà mai a scriverlo: quando metterà mano alla penna, il progetto sarà mutato in un romanzo, e Hunter sostituito da Leopold Bloom.

Iniziò la stesura del romanzo nel 1914, ma solo in maniera disordinata, più che altro prendendo appunti che distribuirà poi nei vari capitoli; il lavoro sistematico parte quando la pubblicazione a episodi, sul Little Review, una rivista di New York.

Ma nel 1920 arrivarono i primi problemi, quando la rivista venne citata in giudizio da un'associazione di bigotti della città.

L'accusa, oscenità, era riferita al capitolo denominato di solito Nausicaa, la rivista fu condannata a pagare una multa.

Nel 1922 il libro, ormai completo, veniva dato alle stampe: l'accoglienza della comunità letteraria fu discordante.

Eliot scrisse allo stesso Joyce <<egoisticamente, vorrei non averlo letto>>, la Woolf disse <<E' l'opera di un uomo maleducato. Joyce è uno studentello con problemi gastrici che si gratta i brufoli>>, il critico Gosse scrisse addirittura che Joyce era una sorta di marchese de Sade, solo che scriveva molto peggio; Moore disse <<questa non è arte. E' come cercare di copiare l'elenco telefonico>>, Hemingway invece definì l'Ulisse <<Un libro maledettamente stupendo>>; Ezra pund definì Joyce l'erede di Flaubert, Murry, che recensì il romanzo sul The Nation affermò che Joyce era <<un genio dei più grandi>>.

Un giornale, Lo Sporting Times, scrisse che era invece <<non solo sordidamente pornografico, ma profondamente noioso>>.

Nell'ottobre del '22, varie copie, stampate in Francia per essere spedite in Inghilterra e USA, vennero confiscate al momento dello sbarco e distrutte.

Solo nel '33 il libro fu prosciolto dalle accuse di pornografia e oscenità, e venduto poi anche in Inghilterra: l'Irlanda dovrà invece aspettare il 1966.



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