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Dieci piccoli indiani - Agatha Christie




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Dieci piccoli indiani



AUTORE:                             Agatha Christie

TITOLO:                              Dieci piccoli indiani


CENNI BIOGRAFICI: Torquay 1890 - Wallingford 1976.

Non segue studi regolari ma viene educata privatamente.

La vigilia del Natale 1914 sposa Archibald Christie, giovane ufficiale d'artiglieria, che due giorni dopo parte per la guerra.

Durante questo periodo Agatha presta servizio come crocerossina nell'ospedale di Torquay; qui nasce la sua prima detective story "The Mysterious Affair at Styles" ("Poirot a Styles Court") che sarà pubblicata nel 1920.

Nel 1918 Archibald ritorna in patria e un anno dopo nasce la loro figlia Rosalind.

Nel 1928 divorzia da Archibald e si risposa nel 1930 con Max Mallowan.

Nel 1933 scrive "Murder on the Orient Express" ("Assassinio sull'Orient-Express").

Nel 1939 scrive "Ten Little Niggers", letteralmente "Dieci piccoli Negri", che nel 1977 viene cambiato in "Dieci piccoli Indiani".

Nel 1956 riceve l'onorificenza di Commander of the Order of the British Empire.

Nel 1961 riceve la laurea honoris causa in lettere dall'università di Exeter.  

Nel 1971 viene nominata Dame dell'Impero Britannico.

Nel 1973 scrive il suo ultimo romanzo "Postern of Fate" ("Le porte di Damasco").

Ha scritto più di 65 romanzi, numerosi racconti e ha partecipato alla prima del film "Assassinio sull'Orient Express" tratto dall'omonimo romanzo.


RACCORDO: Il libro è stato scritto nel 1939 con il titolo originale "Ten Little Niggers"; appartiene al genere giallo e la vicenda è ambientata su un'isola misteriosa.


RIASSUNTO: Otto persone, estranee l'una all'altra, vengono invitate a trascorrere una breve vacanza in una splendida villa a Nigger Island, un'isola di cui non si conosce il proprietario. Tutti, chi per curiosità chi per altri motivi, accettano l'invito; giunti all'isola trovano due domestici i quali a loro volta non conoscono il nome del proprietario perchè sono stati assunti per mezzo di lettere firmate con il nome di U.N.Owen.

Nelle stanze dei dieci residenti di Nigger Island ad accoglierli vi è una poesia infantile appesa al muro di tutte le camere da letto e sul camino della sala da pranzo:


Dieci poveri negretti

se ne andarono a mangiar:

uno fece indigestione,

solo nove ne restar.


Cinque poveri negretti

un giudizio han da sbrigar:

uno lo ferma il tribunale,

quattro soli ne restar.

Nove poveri negretti

fino a notte alta vegliar.

uno cadde addormentato,

otto soli ne restar.


Quattro poveri negretti

salpan verso l'alto mar:

uno un granchio se lo prende,

e tre soli ne restar.

Otto poveri negretti

se ne vanno a mangiar:

uno, ahimè, è rimasto indietro,

solo sette ne restar.


Tre poveri negretti

allo zoo vollero andar:

uno l'orso ne abbrancò,

e due soli ne restar.

Sette poveri negretti

Legna andarono a spaccar:

un di loro s'infranse a mezzo,

e sei soli ne restar.


I due poveri negretti

stanno al sole per un po':

un si fuse come cera,

e uno solo ne restò.

Sei poveri negretti

Giocan con un alvear:

da una vespa uno fu punto,

solo cinque ne restar.


Solo, il povero negretto

in un bosco se ne andò:

ad un pino s'impicco,

e nessuno ne restò.

Gli ospiti trovano inoltre nella sala da pranzo un centrotavola originale con sopra dieci statuine di porcellana che raffigurano dei negretti.

Dopo cena, una voce misteriosa, inumana e penetrante, proveniente da un disco posto sul grammofono azionato dal sig. Rogers (uno dei due domestici), sotto le istruzioni di U.N.Owen (il presunto proprietario dell'isola e U.N. sta per unknow cioè sconosciuto), li accusa di essere degli assassini e contesta a ciascuno, compresi i domestici, le loro colpe, le date, l'anno in cui erano state compiute, le modalità e a danno di chi.

Questo evento sconvolge tutti, per primi i Rogers (i maggiordomi) e fa nascere accese discussioni: ognuno si giustifica esponendo la propria versione dei fatti e dichiarandosi innocente. Poco dopo l'annuncio, Martson, bevendo dal suo bicchiere del whisky, cade a terra improvvisamente; il dottor Armstrong, visitandolo, ne constata la morte per asfissia da cianuro di potassio e nota che nella sala da pranzo vi è una statuina di meno.

Tutti pensano al suicidio ma il mattino seguente, Armstrong viene svegliato da Rogers, il maggiordomo, preoccupato perché la moglie (l'altra domestica) non si sveglia. Dopo colazione il dottore informa tutti che la signora Rogers è morta nel sonno per cause sconosciute e che è necessaria l'autopsia per avere maggiori chiarimenti.

Il maggiordomo restante nota che sul tavolo vi sono soltanto otto statuine e, seppur addolorato per la perdita della moglie, continua il suo lavoro. Tutti sono preoccupati e temono che sull'isola vi sia qualcuno che desidera la loro morte per punirli delle colpe commesse.

Blore, Lombard e Armstrong, nel pomeriggio, decidono di ispezionare l'intera isola ma non trovano nulla, nemmeno una grotta o un passaggio segreto che l'assassino possa utilizzare come nascondiglio o via di fuga.

Verso sera scoppia una terribile tempesta e Armstrong, vedendo che il generale Macarthur non è rientrato, esce a cercarlo; torna poco dopo di corsa per annunciarne la morte dovuta ad un forte botta subita alla nuca con un corpo contundente: si deduce quindi che l'assassino potrebbe essere anche una donna.

I superstiti, sospettando che l'assassino sia uno di loro, cominciano ad indagare. La sera stessa Vera spiega agli altri, che non lo hanno ancora intuito, il nesso logico tra la poesia appesa in tutte le camere, le morti degli ospiti e la scomparsa delle statuine di porcellana, che nel frattempo sono rimaste soltanto sette: le statuine sono gli abitanti della casa e diminuiscono ad ogni decesso. Solo una mente infantile e inferma può aver compiuto gli omicidi ma nessuno di loro sembra corrispondere a queste caratteristiche. Il mattino seguente Rogers viene trovato morto con una ferita d'ascia sul cranio infertagli mentre stava tagliando la legna per accendere il fuoco.

Tutti sono turbati soprattutto dopo aver notato che le statuine sono diventate sei. Dopo aver fatto colazione, più tardi del solito per lo spiacevole evento accaduto, la signorina Brent accusa vertigini, si sdraia nella sala da pranzo e poco più tardi viene ritrovata morta. Il decesso viene attribuito ad una puntura di ape sul collo, ma dopo un'attenta osservazione si capisce invece che le è stato somministrato del veleno tramite una siringa; le statuine intanto sono diventate misteriosamente cinque.

Improvvisamente si spegne l'alternatore che genera corrente e gli ospiti sono così costretti ad usare le candele contenute nella dispensa.

Nel pomeriggio i quattro uomini rimasti in salotto a discutere sul da farsi, sono richiamati da un urlo di Vera; tre di loro salgono e la trovano con un'alga bagnata sul corpo. Quando i quattro ridiscendono trovano il giudice Wargrave morto per uno sparo di pistola alla testa e deducono che la probabile arma del delitto sia la pistola di Lombard visto che gli era stata rubata poco tempo prima. I presenti portano il giudice sul letto della sua camera così come avevano fatto con tutti i cadaveri e notano ancora una volta che le statuine si sono ridotte a quattro.  

Nella notte Armstrong sparisce misteriosamente e Blore, Vera e Lombard convinti che l'assassino sia lui, si dirigono alla scogliera per cercarlo ma il loro tentativo si rivela vano. I tre sono senza provviste e Blore decide di ritornare indietro per rifornirsi; Vera e Lombard, dopo averlo atteso invano, tornano anche essi alla casa e lo trovano morto sulla veranda col cranio schiacciato sotto un blocco di marmo a forma di orso.

I due, dopo aver notato che anche altre due statuine sono scomparse e che quindi ne sono rimaste solo due, ritornano alla scogliera dove vedono un corpo galleggiare in mare: è il cadavere del dottor Armstrong.

Vera, sconvolta, ruba la pistola a Lombard che se l'è portata appresso e gli spara, poi tornata a casa vede che vi è una sola statuina di porcellana, la prende, va in camera sua e, trovando il cappio e la sedia già pronti, in preda alla disperazione e consapevole della gravità dell'atto compiuto s'impicca.

L'SOS lanciato dagli ospiti durante la tempesta viene raccolto da un gruppo di giovani esploratori che si recano sull'isola ed avvertono Scotland Yard dell'accaduto. I detectives di Scotland Yard non trovano traccia dell'assassino e nemmeno il movente dei misteriosi omicidi.

Nel documento manoscritto mandato a Scotland Yard dal capitano del peschereccio "Emma Jane", Wargrave spiegava che stanco della solita vita da giudice ed avendo un piacere sadico a vedere e causare morte, aveva deciso di compiere un assassinio teatrale destinato a restare sempre irrisolto; in accordo con Armstrong aveva ideato la propria morte che avrebbe scagionato lui dai sospetti. Alla morte di Vera aveva chiuso il documento in una bottiglia, l'aveva gettata in mare e si era tolto la vita.   


ANALISI TECNICA

STRUTTURA: La struttura del romanzo è articolata e complessa, sono inesistenti le prolessi invece sono numerose le analessi e i flashback che servono al lettore per focalizzare meglio la mentalità, la psicologia e il carattere dei personaggi.

Lo sviluppo della narrazione è complesso e la fabula non coincide affatto con l'intreccio.

Il libro si suddivide in sedici capitoli ai quali va aggiunto l'epilogo finale in cui viene rivelato il colpevole dei delitti.

La maggior parte delle sequenze sono dialogate e permettono al lettore di seguire l'evolversi delle indagini; conferiscono alla narrazione un ritmo lento ma mai privo di suspence e di tensione emotiva.

Il livello lessicale è ricercato ma non specialistico, i termini utilizzati fanno parte del linguaggio tipico dei libri gialli e l'aggettivazione è ricorrente e particolareggiata.

Sono molto usate le similitudini e le figure retoriche (Vera era come un uccello che ha battuto la testa..; .poi raggruppati di nuovo come un piccolo gregge.).


PERSONAGGI PRINCIPALI: Il protagonista è descritto accuratamente e si tratta di Lawrence John Wargrave, giudice da poco in pensione, ormai prossimo alla morte per una strana malattia, che decide di diventare un assassino.

Egli fin da piccolo aveva avuto l'istinto di uccidere, ma era frenato da un forte senso della giustizia.

Dopo aver concluso la carriera, decide di commettere lui stesso un delitto: l'uccisione di dieci persone che a suo avviso, pur avendo commesso un crimine, non erano mai state riconosciute colpevoli dalla giustizia ordinaria

Era un uomo molto orgoglioso e sicuro di sé, razionale e molto testardo, non era forte e aveva una corporatura poco massiccia e anche piuttosto debole.

È un personaggio a tutto tondo dinamico e imprevedibile.


Vera Claythorne non era molto ricca e viaggiava in uno scompartimento di terza classe. La giovane ragazza insegnava come maestra di ginnastica in una scuola elementare di terz'ordine; sperava di trovare un posto in una scuola migliore e per le vacanze cercava un impiego come segretaria. Aveva un carattere molto chiuso ed era spesso soggetta a crisi di nervi o crisi isteriche.

Philip Lombard aveva ricevuto la domanda di soggiornare alla villa in un modo piuttosto strano: era stato affiancato da un misterioso ebreo che gli aveva promesso cento sterline in cambio di una settimana passata a Nigger Island. Lombard aveva accettato lo scambio più per una questione di soldi che per altro; non gliene erano rimasti molti e aveva solo qualche spicciolo per un pasto decente.

Era un uomo fidato, sicuro di sé e con idee chiare.

Il compito che gli era stato assegnato per tutta la settimana era quello di difendere gli altri ospiti in caso di pericolo; era per questo motivo che portava sempre con sé una Revolver.


Emily Brent era una signorina di sessantacinque anni, sedeva rigida, nella posa abituale, era sempre avvolta in un'aura di rigidezza e di inflessibili principi, disapprovava qualsiasi forma di rilassatezza. Aveva ricevuto un insegnamento rigido da suo padre che era sempre stato severo per quanto riguardava il portamento. Non era per niente ricca e il fatto di trascorrere le vacanze gratis la compiaceva molto.


Macarthur era un generale di guerra, molto riservato; la proposta di trascorrere una vacanza su un'isola misteriosa gli interessava perché sperava così di rivedere qualche amico dei vecchi tempi e scambiare qualche chiacchiera con lui.

Era un signore abbastanza vecchio con due baffi particolari, dietro ai quali si nascondeva il sorriso.


Armstrong: era un dottore che godeva di modesta fama e, grazie ad alcune diagnosi esatte e alle gratitudini di alcune ricche signore, aveva ricevuto dal destino una vita di successo.

Aveva rischiato anche di perdere tutto il successo quando aveva cominciato a bere, fortunatamente era riuscito a smettere e a continuare la sua vita attiva. Aveva accettato di trasferirsi sull'isola perché lo avevano chiamato per la sua fama di dottore ed era così diventato il medico sociale della villa.


Tony Marston era un bell'uomo appassionato di automobili e devoto ai liquori e agli alcolici. I soldi non gli mancavano e gli interessava avere un bancone nella villa traboccante di liquori. Gli sarebbe anche piaciuto trovarsi nella villa di una diva del cinema, anche se era sicuro che qualche bella ragazza l'avrebbe trovata lo stesso. Era un uomo appariscente e interessante, aveva anche molto successo con le ragazze. Aveva i capelli ricciuti il volto abbronzato e gli occhi celesti.

Blore era un ex agente di polizia e si era presentato agli altri ospiti sotto falsa identità, si era finto infatti un colono del sud Africa perché voleva che il suo compito e la sua identità restassero un segreto. Poiché era stato un agente di polizia doveva mantenere il controllo e la sicurezza durante il periodo del soggiorno. Era un uomo affidabile e molto determinato, era di corporatura massiccia e muscolosa ma il viso non esprimeva molta espressione.


Rogers: era il maggiordomo della villa, lui e la moglie erano stati chiamati a servire gli ospiti, senza però sapere l'identità dei padroni di casa. Era un uomo di classe e rigoroso, un ottimo casalingo ed era portato per le faccende domestiche. Aveva i capelli grigi ed era alto e magro.


Signora Rogers: era la moglie del maggiordomo e anche lei, come il marito, prestava servizio agli ospiti svolgendo i lavori in cucina. Era una donna piuttosto strana, aveva una voce piatta e monotona e un'aria rispettabile, i capelli raccolti sulla nuca e il vestito nero.


PERSONAGGI SECONDARI:

Freed Narracott era il timoniere del battello che trasportava gli ospiti e i viveri alla villa; riceveva gli ordini dal signor Morris.

Isaac Morris non era un gentiluomo infatti era implicato in una truffa in Borsa e immischiato in traffico di stupefacenti. Ha comprato l'isola dichiarando però di averla acquistata attraverso un terzo, sconosciuto.


AMBIENTE TOPOLOGICO: La vicenda si svolge esclusivamente sull'isola misteriosa di Nigger Island, sulla quale sorge un'altrettanta sinistra villa, solitaria, a largo contatto con la gente e il paese.

Si tratta di un luogo chiuso al quale nessuno può avvicinarsi e da dove nessuno può fuggire.

"Il lato sud dell'isola era tutto diverso, scendeva dolce declivio fino al mare. La casa era là: bassa, quadrata, modernissima, con grandi finestre che lasciavano penetrare molta luce. Una casa pienamente all'altezza di ogni aspettativa".     


AMBIENTE CRONOLOGICO:

Tempo della storia: una settimana

Tempo del racconto: 16 capitoli, epilogo

Tempo narrante e tempo narrato coincidono, infatti come è già stato detto, le sequenze dialogate e quelle descrittive danno alla storia un ritmo lento.


NARRATORE:

Il narratore è esterno alla vicenda, scrive in terza persona ed è onnisciente cioè sa tutto dei personaggi.


ANALISI CONTENUTISTICA E COMMENTO PERSONALE:

Questo romanzo è piacevole, interessante e coinvolgente; è ricco di suspance ed è impossibile capire chi può celarsi dietro la figura del signor U.K.Owen visto che il vero assassino muore quando sono ancora in vita quattro persone.

È ricco di descrizioni e riflessioni dei personaggi; l'autrice ha messo in evidenza la differenza tra uomini e donne di fronte ad un omicidio impunito: le tre donne sono tormentate dal ricordo, dal rimorso della loro colpa mentre gli uomini sono meno turbati e più indifferenti; anche tra loro però c'è chi non ha nulla da pentirsi (Tony Marston o Philiph Lombard) e chi pur avendo riconosciuto la propria colpa non ne parla per non infierire su sé stesso.

L'autrice è molto attenta a descrivere gli omicidi e a farli combaciare con la poesia facendo così salire la tensione e al tempo stesso la curiosità.

Senza la spiegazione finale descritta nel documento contenuto nella bottiglia ritrovata in mare non si sarebbe mai conosciuto il vero colpevole.


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