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Relazione del libro di Voltaire: il Candido




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Relazione del libro di Voltaire: il Candido

Titolo: Candido          Autore: Voltaire Casa Editrice: BUR Anno di pubblicazione:1974 n°pag.:183



Notizie sull'autore:

Voltaire nasce il 21 Novembre del 1694 a Parigi; è l'ultimo di cinque figli di un ricco notaio parigino.

Nel 1704 entra nel collegio dei gesuiti e da prova di grande intelligenza anche in età precoce. Nel 1711, tuttavia, fugge dal collegio attratto dalla società libertina e dalla vita del bel mondo. Nel 1713 si reca in Olanda dove tocca con mano le idee liberali ma nel 1716 è richiamato a Parigi in seguito ad un'avventura amorosa e qui scrive alcuni versi irriverenti verso il duca Filippo D'Orleans. Questo gli costa addirittura un anno di detenzione alla Bastiglia dove sarà rinchiuso anche successivamente nel 1727 in seguito ad un litigio con il cavaliere di Rohan. Dal 1729 al 1733 continua a scrivere e pubblicare dei testi ma poi l'edizione in francese delle "Lettere, " un suo romanzo, provoca un mandato d'arresto e lo costringe a fuggire in Lorena dove incontra madame du Chaletel che sarà poi la sua amante. Verso il 1741 (circa) fa amicizia con il principe Federico di Prussia e, nel 1749, quando muore madame du Chaletel decide di accettare l'invito del principe prussiano e si reca alla corte dove vive per tre anni.

Nel periodo che va dal 1758 al 1777 dopo aver lasciato la corte di Prussia a causa di un grosso litigio con il principe si stabilisce nella dimora di Ferney dove vive circondato dagli onori della nobiltà europea.

Nel 1759 scrive il suo romanzo più importante "Candido" che è una satira spietata dell'ottimismo filosofico; in questi anni inoltre egli continua a scrivere satire, opere teatrali, racconti filosofici e trattati universali sui grandi temi della vita e trattiene anche una corrispondenza numerosissima (quasi seimila lettere). Nel 1778 è chiamato a Parigi per la rappresentazione della sua ultima tragedia "Irene" e muore il 30 Maggio tra le accoglienze trionfali e le ovazioni del pubblico.

Genere letterario:

Il Candido è un breve racconto filosofico che si divide in trenta capitoli.

Struttura del libro:

Il racconto si compone di 30 brevi capitoli e presenta una rapida struttura lineare, scandita dalle tappe del viaggio del protagonista. La narrazione si può dividere in 4 parti: cacciata dal castello e fuga di Candido verso il Nuovo Mondo, soggiorno nell'Eldorado, ricerca di Cunegonda e ritorno nel Vecchio Mondo fino al giardino di Costantinopoli.

Trama:

Il romanzo si articola intorno ad un lungo viaggio costituito da varie tappe che compie Candido quando va alla ricerca di Cunegonde la sua amata fanciulla.

Egli dovrà vivere delle situazioni terribili per seguirla ma sarà destinato a non incontrarla mai fino alla fine in cui i due si ritrovano e Candido, vedendola, crede di non amarla più (è diventata molto brutta). Ormai il loro destino è stato preparato e i due, come era prevedibile, si sposano.

Comincia così per Candido un altro periodo d'inferno in cui vivrà accanto alla donna che ormai non ama più, costretto per sempre a questo infelice destino.

Nell'ultima parte, infatti, c'è la ricerca da parte di Candido e Pangloss di "un modo per rendere la vita tollerabile" e questa riflessione porta alla conclusione che è necessario lavorare perché l'uomo è stato creato per questo e perché è l'unico modo per dimenticare le sofferenze che la vita ci mette davanti giorno per giorno.

Rapporto tra fabula e intreccio:

In questo romanzo, la fabula tende a coincidere con l'intreccio, ad eccezione dell'inserimento dei racconti dei vari personaggi che richiamano eventi passati ed esperienze vissute. E' ciò che avviene nel caso dell'aneddoto della vecchia che aiuta Candido e Cunegonda a ritrovarsi, o dello stesso racconto dell'esperienza vissuta da Cunegonda dopo la partenza del protagonista.

Narratore:

Per quanto riguarda le avventure di Candido, il narratore è esterno al racconto e narra la vicenda in terza persona. I personaggi secondari sono invece narratori in prima persona delle proprie esperienze non condivise con il protagonista, cosicché si può dire che, per queste parti, il narratore diventa interno alla vicenda, così che lo si può definire narratore di secondo grado. Si può quindi parlare di un narratore multiplo.

Gli ambienti della vicenda:

La narrazione si svolge nel 1700 in un periodo di circa un anno e mezzo.

La storia è ambientata in luoghi differenti che comprendono la Westfalia (nel castello di Thunder-ten-Tronckh), l'Olanda, Lisbona, Cadice, Buenos Aires, il Paraguay, la terra di Eldorado, il Surinam, la Francia, l'Inghilterra, Venezia e Costantinopoli.

Analisi dello spazio:

La vicenda si svolge in giro per il mondo, visto che Candido e la sua compagnia vivono mille peripezie che li portano spesso a fughe precipitose per evitare delle condanne per le loro malefatte. Nel romanzo vengono toccate le città commercialmente più prospere (Lisbona, Anversa, Londra, Venezia, Costantinopoli, ecc.), ma spicca sopra tutte la descrizione del Regno di Eldorado, da sempre sogno di tutti gli uomini. Nel Regno regna la pace più assoluta e tutti gli uomini sono felici, ma, soprattutto, le materie prime sono: oro argento diamanti e pietre preziose in generale che si trovano ovunque e vengono usate per la costruzione degli edifici come noi usiamo il cemento. Questo regno è in aperto contrasto con tutti gli altri luoghi descritti nel romanzo perché qui la vita si svolge in maniera ordinata al contrario, per esempio, dei porti o della città di Venezia, dove la vita è caotica e disordinata; a Eldorado Cacambo e Candido vengono trattati come se fossero dei re mentre nelle altre città gli stessi vengono truffati o vengono trattati come dei furfanti. La differenziazione dei luoghi si può notare anche dal tipo di descrizione che ne dà l'autore: Eldorado viene descritta con termini grandiosi e dà l'idea di una città luminosa, libera, semplice; mentre gli altri luoghi danno un'idea di buio, di disonestà, d'intricatezza (esempio la descrizione della missione dei Gesuiti). Inoltre in ogni luogo, tranne che in Eldorado, è sempre presente la descrizione della sofferenza che può essere impersonata da dei mendicanti, da degli schiavi (rematori nelle galee) o addirittura da dei morti causati dalla guerra o da una calamità naturale (terremoto di Lisbona), come a voler sostenere che solo in una città che non esiste è possibile essere tutti felici perché la sofferenza fa parte del nostro mondo e ci accompagna ovunque.

Analisi del tempo:

La vicenda si svolge all'incirca nell'arco di due anni nel romanzo viene tuttavia descritto un arco di tempo piuttosto circoscritto che ci permette di ricostruire gli avvenimenti del periodo e anche le usanze dei gentiluomini del tempo.

Il tempo della narrazione non corrisponde a quello della storia, poiché il ritmo viene spezzato frequentemente con dei flashback sul passato dei vari personaggi che raccontano le loro storie o le loro avventure.

Epoca:

Il Candido fu scritto da Voltaire nel 1759, periodo durante il quale si vede affermarsi la corrente illuministica, la quale si diffuse in tutta Europa, modificando strutture del pensiero e atteggiamenti civili proponendo il rinnovamento della società.

Per quanto riguarda la storia il diciottesimo secolo è un secolo d'innovazione e delle riforme religiose, sociali e politiche.

Il Candido è collocato sotto il regno di Luigi XV il quale tentò di riformare la Francia soprattutto da un punto di vista religioso (con l'espulsione dei gesuiti) e finanziaria.

Ma sono anche gli anni della rivalità franco-inglese (guerra di successione d'Austria 1740-1748 e la guerra dei sette anni 1756-1763) durante la quale la Francia subì delle pesanti sconfitte.

Personaggi:

Candido: è un ragazzo semplice e perspicace, dal carattere dolce. Fin da bambino aveva vissuto nel castello del Barone di Thunder-ten-tronckh ed era intelligente e dai costumi aristocratici. Tutto il suo pellegrinaggio non è guidato da un disegno provvidenziale e continua a viaggiare con il suo ottimismo, anche fino alla fine quando capisce che il proprio destino bisogna costruirlo con il lavoro.

Pangloss: è il precettore nel castello del Barone, ispirato dalla filosofia di Leibniz e insegna a Candido a vivere secondo i suoi canoni e in ogni esperienza che fa non perde occasione di ribadire sue convinzioni. Sostiene che il mondo in cui vivono i personaggi del racconto sia il migliore dei mondi possibili.

Madamigella Cunegonda: è la figlia del Barone, di cui Candido è innamorato. A 17 anni aveva un colorito acceso, era grassa e appetitosa.

Il figlio del Barone: già dalla tenera età sembra essere degno di succedere il padre ed è fermamente convinto delle sue idee.

Il Barone: è uno degli uomini più potenti della Westfalia.

La Baronessa: è una donna robusta, gentile e molto considerata dalla società.

La Vecchia: serva di Cunegonda, è in realtà la figlia di Papa X e della principessa di Palestina. Per i suoi continui spostamenti è diventata intelligente e furba, infatti riconosce gli errori delle idee di Candido, poiché sa che non esiste uomo che almeno una volta non abbia maledetto la propria vita.

Cacambo: è il servo che dal Portogallo segue e aiuta Candido. Nonostante il suo livello sociale sa parlare tutte le lingue in uso in America Latina, si dimostra furbo e fedele al suo padrone in molte occasioni.

Martino: è un uomo molto sfortunato, che Candido sceglie come compagno di viaggio per il ritorno in Europa. Si rivela molto intelligente e affezionato a Candido, nonostante sia un manicheo e non consideri valide le idee di Pangloss.

Messaggio dell'autore:

Il romanzo narra la storia e i viaggi di Candido, il cui nome indica colui che guarda il mondo con innocenza.

Attraverso una riflessione filosofica sui fatti della vita, Voltaire è giunto in questo libro alla conclusione che la somma dei mali supera di gran lunga quella dei beni e che il mondo procede senza che la volontà dell'uomo possa alterarne il corso. Candido, il suo precettore Pangloss e la sua fidanzata Cunegonda, scaraventati senza sosta in viaggi, disastri e disavventure, stanno a dimostrare esattamente quello che vuole esprimere. Ma il messaggio finale è che l'uomo può, attraverso uno sforzo quotidiano, migliorare la sua triste esistenza.

Stile dell'autore:

Il testo presenta una sintassi piuttosto semplice e un'aggettivazione abbondante; trattandosi di un trattato filosofico sono presenti nello scritto alcune parole difficili ma facilmente comprensibili dal contesto.

Il testo non presenta l'uso di figure retoriche particolari, il racconto è obiettivo (non è narrato in prima persona) e i dialoghi tra personaggi sono abbastanza frequenti ma ciò che è più importante notare è il ritmo incalzante della narrazione che, in poche righe, racchiude una serie innumerevole di avvenimenti.

Sono presenti inoltre, esterne alla narrazione, delle spiegazioni dell'autore.

Commento:

Credo che questo libro sia stato scritto per ridicolizzare le teorie leibniziane sull'ottimismo dato che il protagonista del romanzo applica queste teorie in maniera radicale e non riesce ad approdare alla felicità o comunque ad una stato di benessere che le assomigli minimamente perché è sempre tormentato da mille dubbi e da mille domande a proposito di qualsiasi avvenimento.

Mi piace molto l'idea dell'autore di esporre il pensiero di una corrente filosofica non tramite concetti complicati, ma attraverso l'esempio di comportamento di un sostenitore di questa teoria nella vita di tutti i giorni e davanti ai problemi della vita, penso che sia un modo sicuro per rendere la filosofia, non solo più chiara, più tangibile, ma anche più interessante perché il lettore può immedesimarsi nel personaggio e riflettere su come avrebbe reagito o come si sarebbe comportato se si fosse trovato in una situazione identica o simile.

Secondo me Voltaire ha un modo molto accattivante di scrivere di filosofia, ma le continue allusioni a personaggi o ad avvenimenti realmente esistiti rendono il libro di difficile lettura se non si possiedono le adeguate basi storiche sul periodo trattato; comunque ho molto apprezzato il modo ironico con cui l'autore fa riferimento alle persone con le quali ha in qualche modo avuto dei contrasti ideologici o personali, ad esempio i critici contrari all'illuminismo o l'Imperatore Federico II il Grande.


Scarica gratis Relazione del libro di Voltaire: il Candido
Appunti su: Falcioni Candido Franco C3A8 presente nel libro della nobilta27 europea 3F, https:wwwappuntimaniacomumanisticheletteratura-italianorelazione-del-libro-di-voltair15php,



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