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Alexis de Tocqueville




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Alexis de Tocqueville




Autore molto affascinante è uno dei grandi teorici del pensiero liberale, così come Smith. Di un liberalismo diverso da quello di Smith, e diverso anche da quello di Montesquie che comunque rimane uno dei suoi autori di riferimento. Visse tra '700 e '800, la sua opera principale "La democrazia in America" è pubblica in due volumi nel 1835 e 1840.




Egli vive proprio all'indomani della rivoluzione francese, vive il periodo napoleonico, e poi la cosiddetta seconda repubblica e poi il secondo impero, quello di Napoleone III.


Di nobili origini, di professione giurista partecipò, anche se non per molto, alla vita politica francese, arrivando ad occupare la carica di Ministro degli esteri per un breve periodo.


Un evento importante nella vita di Tocqueville, fu il suo viaggio in America. Si recò negli Stati Uniti per studiare il sistema penitenziario americano. Non studiò solo quello, da curioso osservatore che era, e quando tornò scrisse appunto "La Democrazia in America", che rappresenta un delle più penetranti analisi mai prodotti sulla genesi della democrazia degli Stati Unti d'America.


La Democrazia in America.


Egli è quindi interessato soprattutto a questo nuovo sistema politico che aveva trovato radici negli Stati Uniti: La Democrazia. La prima vera grande repubblica democratica.


Ma perché proprio il popolo americano ?


Per Tocqueville, è più interessante studiarlo rispetto ai popoli europei, in quanto, mentre l'origine dei popoli europei si perde nella notte dei tempi, gli USA sono una nazione relativamente recente. Per lui, studiare l'origine di un popolo è l'unico modo che abbiamo per dare certezza alle nostre analisi politiche. In pratica, parlare di politica è più facile se noi parliamo di una nazione di cui conosciamo le sue origini, conosciamo i valori su cui si è fondata.

Gli Usa erano una nazione recente, nati dopo la rivoluzione americana, alla fine del '700, con la Dichiarazione d' Indipendenza di Filadelfia del 1776 e la successiva Costituzione Repubblicana approvata definitivamente nel 1787. (la data di nascita degli usa è domanda d'esame!)

Alla quale, nel 1791, sono stati aggiunti i famosi emendamenti, che rappresentano una specie di dichiarazione dei diritti.


E' interessante (per il professore!) notare che la Costituzione Americana, non presenta nel preambolo la dichiarazione dei diritti, differentemente dalle Dichiarazioni della rivoluzione francese li riportavano sempre.


Quindi un paese giovane e per questo molto interessante. Una Repubblica Democratica Federale.


La Democrazia appare a Tocqueville come la forma di governo del futuro, anche se egli individua subito dei terribili rischi nel governo democratico. Tocqueville, come quasi tutti i liberali, non crede nelle esagerazioni e nei facili entusiasmi. Non è né un partigiano sfegatato della Democrazia, ma nemmeno un acerrimo critico.

La Democrazia gli sembra la forma di governo più razionale, più giusta, la forma di governo del futuro, al punto che avvertirà i governi europei di prepararsi in quanto questa sarà la loro futura forma di governo.


Tuttavia la Democrazia non è esente dai rischi, presenta dei rischi molto gravi.


Il rischio maggiore è quello della tirannia della maggioranza, cioè, che anche il governo su cui si basa la maggioranza può abusare del proprio potere. Egli si chiede : "perché se ammettiamo che un monarca può diventare un tiranno, non ammettiamo la stessa cosa per un'assemblea di un governo democratico?" Anche un governo può abusare del proprio potere. E allora ciò che è importante veramente è la libertà dei cittadini, che deve essere mantenuto all'interno di una cornice costituzionale che possa quanto più possibile limitare gli abusi e gli eccessi. E che possa stabilire dei freni, dei meccanismi di pesi e contrappesi (suggerimenti di Montesquie), che si trovano in qualche misura all'interno della struttura costituzionale americana.

All'interno dello Stato americano, Tocqueville, vede sia il rischio della tirannide della maggioranza, ma anche meccanismi che possano arginarla. Occorre quindi soffermarsi sull'analisi dei primi popoli che hanno conolizzato dall'Europa gli Stati Uniti. In quanto è quello il punto originario degli Stati Uniti D'America.


Bisogna analizzare la struttura sociale e politica dei primi gruppi colonizzatori.


Questi gruppi avevano alcune caratteristiche in comune. La prima è che a loro interessavano due valori:

libertà e uguaglianza. Essi scappavano dall'Inghilterra in quanto perseguitati per motivi religiosi.

Scelsero quindi di intraprendere questo viaggio proprio per la libertà.

Un altro aspetto interessante era che tutti i coloni appartenevano più o meno alla stessa classe sociale, sicuramente non c'erano tra loro dei nobili di sangue. Più o meno erano tutti appartenenti allo stesso status sociale, rappresentanti del ceto medio, con un reddito più o meno comune, e sicuramente erano tutte persone istruite, alfabetizzate, tutti avevano come testo chiave le sacre scritture, antico e nuovo testamento.


Date queste caratteristiche, naturalmente, la prima forma di governo che si diedero, non fu certo la Monarchia, eleggendo un Re, ma una forma di governo democratica, basata sull'uguaglianza, una forma di governo contrattuale, basata su un contratto consensuale tra persone più o meno uguali da un punto di vista sociale.


Sono tutti fattori fondamentali per i successivi sviluppi, soprattutto quei due fattori che Tocqueville chiama :


Lo spirito di religione

Lo spirito di Libertà


Che sono i due fattori fondamentali per cui sono nati gli Stati Uniti D'America.




Tuttavia, disse Tocqueville, questi popoli, ovviamente, erano anche loro figli del loro retaggio culturale, provenivano dall'Inghilterra, di conseguenza, portarono qualcosa del loro mondo e del loro assetto sociale e politico. Proprio nel sistema penitenziario americano si percepisce la presenza di questo mix, la compresenza di elementi inglesi ed elementi nuovi. Ad esempio, l'istituzione della cauzione, la forma della possibilità di essere scarcerati dietro pagamento di una somma di denaro.


Tocqueville per primo comprende che proprio in questo nuovo mondo ci sono alcune contraddizioni.

Sempre sulla cauzione, egli afferma che è un mezzo poco democratico, in quanto favorisce il ricco e penalizza il povero, che certamente non avrà la possibilità di pagare.


Tocqueville, evidenzia quindi dei difetti evidenti del sistema americano. Siamo agli inizi dell'800 prima della guerra civile americana, egli è ben conscio della grande differenza che esiste tra il nord e il sud degli Stati Uniti: una cosa sono il nord con le sue importanti industrie, un'altra il sud con i suoi latifondi e la schiavitù.


Tocqueville individua una frattura tra i valori degli stati uniti e i valori delle colonie del nord. Questi valori, lo scontro tra queste due differenti posizioni, porterà alla nascita degli stati uniti d'america.


Sull'uguaglianza.

Da buon liberale Tocqueville ha fiducia dell'uguaglianza ma non nell'eccesso di uguaglianza.


Esistono due passioni per l'uguaglianza:


una passione che lui chiama "maschia e legittima", che è quella che porta i poveri e chi ha di meno ad elevarsi e a cercare di migliorare e a progredire per avere di più, questa porta ad un miglioramento della società;

una passione deleteria per l'uguaglianza, basata sull'invidia e sulla rabbia. E' quella che porta chi ha di meno ad abbassare la ricchezza di chi ha di più, portandola al proprio livello. Questa porta ad un evidente peggioramento della società.


Infatti, quando si parla di uguaglianza, bisogna capire bene cosa si intende, se miglioramento di chi sta peggio, oppure peggioramento di chi sta meglio. Sono due cose molto diverse.


Tocqueville, era anche molto acuto nel determinare il contrasto che può esistere tra i due grandi valori della libertà e dell'uguaglianza. Spesso, egli dice, dai grandi rivoluzionari, queste due parole sono state messe insieme, ma, se andiamo a vedere bene, queste due sorelle possono essere sorelle nemiche.


Perché, se prendiamo sul serio la libertà, andiamo per forza ad incidere sull'uguaglianza.


Se invece prendiamo in maniera radicale l'uguaglianza, finiremo per forza a diminuire la libertà.


E' chiaro che se io voglio mantenere l'uguaglianza, ad esempio sociale, è chiaro che devo intervenire per forza sulla libertà di chi, invece, potrebbe accumulare molto di più. Dove invece c'è la libertà assoluta, si creano per forza situazioni di disuguaglianza, perché gli uomini sono differenti tra di loro.


Quindi l'equilibrio tra libertà ed uguaglianza e una delle cose più difficili da mantenere in politica.


Abbiamo detto quindi, dei rischi della maggioranza e della democrazia americana. Questi sono molto importanti perché sono di stretta attualità.

Abbiamo detto che Tocqueville chiama il rischio principale "Tirannia della Maggioranza".


Egli afferma che tutto il potere politico, laddove è accentrato in un solo individuo o in un solo organo senza controlli, tende all'abuso. Se non ci sono pesi e contrappesi, prima o poi ci sono abusi.

La maggioranza può essere ingiusta, tirannica, soprattutto nel senso di opprimere la minoranza, opprimere la diversità di opinione, che per Tocqueville è il sale della Democrazia. Perché proprio nella democrazia deve essere garantito il pluralismo.


Il rischio del governo americano è quello di eliminare proprio il pluralismo. In che modo. Non attraverso gli strumenti delle antiche tirannie, la tirannide della maggioranza è una tirannide diversa.

Non ci sono il carnefice o i carnefici, non agisce su chi non si conforma attraverso la ghigliottina o arresti arbitrari, non è così, questo è il funzionamento antico. Invece, funziona in maniera molto più subdola, attraverso quello che lui chiama il "conformismo". Cioè la tirannide della maggioranza agisce semplicemente attraverso l'esclusione tacita, ma per questo non meno violenta di tutte le opinioni divergenti. Attraverso il controllo capillare di tutti i meccanismi di formazione dell'opinione pubblica e del partito dell'opposizione. Egli si chiede :"a chi posso rivolgermi per andare contro la maggioranza? " All'opinione pubblica? Ma se è questa che ha eletto la maggioranza ! Al Legislativo ? Il Legislativo è espressione della maggioranza! All'esecutivo? L'esecutivo è nominato dalla maggioranza! Ai giudici ? Spesso anche loro sono vittime della maggioranza, oltretutto in alcuni stati sono nominati dalla maggioranza!

Quindi vediamo come, chi la pensa in modo differente, trovi numerosi ostacoli. Egli afferma :"la maggioranza crea come un cerchio interno al pensiero di chi la vuole pensare in modo differente".

Questo fa sì che ci si possa muovere liberamente all'interno del cerchio, ma se cerchi di uscire, sei isolato, la carriera politica ti è preclusa, e non solo quella, ogni tentativo di scalata sociale. Perché è la maggioranza che distribuisce il potere, è la maggioranza che assegna le cariche, ed è per questo che tutti tendono ad allinearsi alla maggioranza.

Quindi si crea una situazione che costringe chi si trova all'opposizione a rientrare passivamente nell'opinione di maggioranza, se non altro perché gli conviene. Ci sono troppi rischi, e la vita all'opposizione è troppo difficile. E' il rischio del conformismo. Tanto più vasto è lo stato e tanto più elevato è il rischio del conformismo.


Tuttavia, anche negli USA esistono dei freni, dei meccanismi, che influiscono a mitigare la tirannia della maggioranza. Si sono creati spontaneamente o no, dei pesi e contrappesi che mitigano il rischio.


Ce ne sono vari.




Freni alla tirannide.


1. Assenza di accentramento amministrativo.


Innanzitutto la struttura federale stessa, quello che lui chiama il decentramento amministrativo. Tocqueville fa una differenza tra accentramento politico, accentramento amministrativo e decentramento amministrativo. Vediamo come.


Alcuni interessi sono comuni alla nazione intera, come la formazione delle leggi generali e i rapporti internazionali. Altri interessi sono propri di alcune parti della nazione, come per esempio, gli affari riguardanti i singoli comuni.


Si ha accentramento politico, quando si concentrano in uno stesso luogo o in una stessa mano il potere di dirigere gli interessi comuni a tutta la nazione;

Si ha accentramento amministrativo quando si concentrano in uno stesso luogo o stessa mano il potere di dirigere gli interessi di alcune parti della nazione


In America esiste solo l'accentramento politico ed è quasi sconosciuto l'accentramento amministrativo c'è un regime di decentramento amministrativo, che è considerato da Tocqueville un fatto positivo, un freno alla tirannia, un freno allo strapotere della maggioranza dato dai governi locali, che sono in continuo conflitto con il governo centrale.


2. Spirito legista.

Altro freno alla tirannia della maggioranza è lo spirito legista. Si tratta essenzialmente dell' espressione della carta dei giudici. E' lo spirito che proviene dalla amministrazione della giustizia. Non solo i giudici, ma anche avvocati e tutti gli operatori del diritto. Questi rappresentano un freno in quanto dipende dal carattere particolare dal potere giudiziario presente negli Stati Uniti. In America, i giudici rappresentano una sorta di carta e si sentano come facenti farti di un gruppo con dei valori precisi. La sentenza dei giudici americani è una sentenza conservatrice. Normalmente i giudici non tendono a portare innovazioni. In generale si diffida della novità, e questo tende ad essere un freno alla tirannide, a leggi strane, non confacenti con la tradizione giuridica.

Un'altra grande differenza tra il diritto statunitense e il diritto europeo è proprio nella natura della sentenza. La sentenza americana si basa sui fatti precedenti, sulle sentenze dei loro predecessori, non sul codice civile, che non esiste neppure. Ed è per questo che il giudice americano è portato alla tradizione, a cercare nella storia e nel passato, quindi a guardare con sospetto a qualsiasi novità che la maggioranza potrebbe mettere in atto in un momento di abuso.


3. Il giurì come istituzione politica.

Altro freno alla tirannia della maggioranza è l'istituzione del giurì. Il giurì è quello che noi chiamiamo oggi la giuria popolare, ossia quel gruppo di persone che viene scelta attraverso alcuni criteri per emettere la sentenza su un certo caso. Per Tocqueville, l'istituzione di una giuria del popolo, chiamata a giudicare un determinato fatto, è un freno alla tirannia della maggioranza. Perché è un meccanismo di tipo pedagogico. L'essere parte per un momento della vita giudiziaria della nostra nazione, porta il cittadino normale ad avvicinarsi al diritto, sono costretti a studiare e a porsi domande, formandosi una coscienza critica. Partecipano alle cose dello Stato. Quindi la giuria popolare secondo Tocqueville è un istituto pedagogicamente positivo.


4. La libertà di stampa

Costituisce un altro freno, anche se Tocqueville non la vede in maniera estremamente positiva, tuttavia, egli afferma che, è importante garantire in Democrazia la libertà di stampa, più per i rischi che evita piuttosto che per i benefici che apporta.

In Democrazia è importante che ci siano, attraverso la libertà di parola, di stampa, degli scontri di opinioni divergenti, creare diverse fazioni, diversi partiti. Il pluralismo è importantissimo per la tutela delle minoranze. Vediamo quindi come Tocqueville sia in una posizione di scontro con Rousseau, per Rousseau la minoranza era un errore, quello che contava era l'espressione della maggioranza, per Tocqueville, è invece importante la minoranza, il pluralismo, solo dallo scontro di opinioni diverse può nascere la legge migliore per la nazione.


La pluralità religiosa è importante proprio per questo. Gi usa sono nati da persone perseguitate in Inghilterra per le opinioni religiose.



Egli, poi si sofferma su alcuni tratti caratteristici che ancora oggi si vedono nella società americana.


L'attitudine degli americana alla pratica piuttosto che alla teoria, Tocqueville, si accorge che anche gli studi sono più orientati alla pratica piuttosto che alla teoria.


In un certo senso Tocqueville, annuncia alla guerra fredda. Sostiene infatti che (siamo alla fine dell'800) Stati Uniti e Russia saranno i popoli del futuro in quanto sono popoli nati da poco, mentre l'Europa, secondo lui è un po' in decadenza e deve prendere spunto da questi.


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