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Vicende giuridiche




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Vicende giuridiche


Costitutiva, modificativa ed estintiva. La prima si ha quando la situazione soggettiva nasce, venendo per la prima volta ad esistenza. La seconda si ha quando la situazione soggettiva subisce una modificazione. La terza si ha quando la situazione soggettiva cessa di esistere per una delle cause previste dalla legge.


Per acquisto di una situazione giuridica soggettiva s'intende l'ingresso di una situazione soggettiva nella sfera giuridico-patrimoniale di un dato soggetto.

ESEMPIO: contratto di compravendita.

L'acquisto del diritto può avvenire in due modi: a titolo originario e a titolo derivativo. E' a titolo originario quando il soggetto acquista il diritto che non ha connessioni con un precedente titolare. E' a titolo derivativo nel caso opposto.

ESEMPIO: a titolo originario, nell'acquisto di una cosa non appartenente a qualcuno o nell'acquisto di una cosa abbandonata.


La successione può essere a titolo universale o a titolo particolare. E' a titolo universale quando un soggetto subentra ad un altro nella totalità dei diritti e degli obblighi appartenenti ad un altro soggetto. E' a titolo particolare quando un soggetto si sostituisce ad un altro nella titolarità di uno o più dati diritti o obblighi.

ESEMPIO: universale, successione per causa di morte; particolare, successione per atto tra vivi o per causa di morte.


Vicende estintive

prescrizione e decadenza.  Secondo l'art. 2934 ogni diritto si estingue quando il titolare non lo esercita per il tempo determinato dalla legge.


Secondo l'art. 2936 la prescrizione trova fondamento nella finalità di interesse generale di eliminare la situazione di incertezza che può determinarsi quando il diritto soggettivo non viene esercitato per un lungo periodo di tempo. Tale finalità spiega la conseguente nullità di qualsiasi patto che ne modifichi la disciplina legale. Tutti i diritti sono soggetti a prescrizione estintiva eccetto quelli indisponibili e indicati dalla legge. Secondo l'art. 2935 la prescrizione inizia a decorrere dal giorno in cui il titolare può esercitare il diritto stesso. La durata della prescrizione è fissata per tutti i diritti in 10 anni salvo che la legge disponga altrimenti. Il decorso della prescrizione può essere sospeso o interrotto. La sospensione determina una parentesi nel decorso della prescrizione in quanto non si tiene conto del tempo in cui questa è stata sospesa. L'interruzione si verifica quando viene meno l'inerzia del titolare perché questi compie un atto col quale esercita il diritto o quando il soggetto passivo riconosce il diritto della controparte. Non può essere rilevata d'ufficio dal giudice. Ha fonte solo nella legge.


Si ha la decadenza quando il titolare non ha esercitato il diritto entro il termine previsto. La decadenza può trovare la sua fonte sia nella legge sia nella volontà privata.

Quarto capitolo: Nozioni generali sui negozi giuridici


Il negozio giuridico è espressione della volontà di una o più parti. Per parte s'intende il centro di un interesse, che può anche essere costituita di più soggetti.

ESEMPIO: i coniugi che vogliono acquistare la casa familiare.

I negozi bilaterali son costituiti da due parti che hanno interessi diversi. Nei negozi unilaterali invece vi è solo una parte.

ESEMPIO: testamento

Esistono negozi recittizi e negozi non recittizi. Nei primi la dichiarazione è diretta a un destinatario determinato. I secondi  producono il loro effetto indipendentemente dalla comunicazione a un qualsiasi destinatario.

ESEMPIO: recittizi, la dichiarazione di remissione del debito; non recittizi, accettazione di eredità.

-I negozi unilaterali recittizi producono effetto solo nel momento in cui vengono a conoscenza della persona alla quale sono destinati; quelli non recittizi producono effetto indipendentemente dalla comunicazione a un qualsiasi destinatario.


I requisiti soggettivi del negozio sono tre: capacità giuridica e capacità legale di agire (vedi quinto capitolo) e legittimazione del negozio che è l'idoneità del soggetto a porre in essere l'atto di autonomia con riguardo a un determinato rapporto.

ESEMPIO: un individuo non può compiere un atto concreto se non ha la proprietà della cosa stessa o se non gli è stato conferito dal proprietario uno specifico potere.


La sostituzione dell'attività negoziale: la rappresentanza

La rappresentanza è quel meccanismo mediante il quale un soggetto (rappresentante) sostituisce un altro soggetto (rappresentato) nella conclusione di un negozio. Affinché questo meccanismo possa operare è necessario che chi agisce sia fornito del potere di rappresentanza. Può essere legale o volontaria. E' legale quando è la legge che nomina il rappresentante del rappresentato. E' volontaria quando è un soggetto che sceglie il suo rappresentante. Questo potere viene conferito tramite un negozio unilaterale detto procura che contiene l'indicazione dei poteri attribuiti al rappresentante. Può accadere che il rappresentato trovi conveniente l'affare concluso dal rappresentante; può renderlo efficace nei propri confronti tramite un negozio unilaterale detto ratifica. Se il rappresentato non ratifica il negozio questo rimane inefficace. Può accadere inoltre che il rappresentante operi nei suo interessi o negli interessi di un terzo; in tal caso si parla di conflitto di interessi.








Gli elementi essenziali del negozio sono la volontà,la manifestazione, l'oggetto e la causa.

La volontà del soggetto diretta a produrre effetti giuridici assume rilevanza per il diritto soltanto se viene manifestata e quindi resa conoscibile a terzi. Si esprime attraverso un contegno dichiarativo cioè con la parola o con uno scritto. La volontà attraversa una fase di formazione e manifestazione durante la quale possono inserirsi fattori di disturbo che possono viziare la volontà.

L'oggetto è l'insieme delle citazioni con cui le parti fissano il contenuto del negozio. L'oggetto deve essere possibile, lecito, determinato e determinabile, affinché un negozio venga ritenuto valido. Per quanto riguarda la possibilità è sufficiente che l'oggetto sia suscettibile di venire ad esistenza. L'oggetto è lecito quando non va contro ordine pubblico e buon costume. L'oggetto è determinato quando le parti al momento dell'accordo abbiano esattamente individuato il contenuto concreto dei rispettivi impegni.

La causa del negozio rappresenta la ragione pratica che sorregge un atto  di autonomia privata affinché quest'ultimo produca i suoi effetti. Secondo l'art. 1325 la mancanza e la illiceità della causa provoca la nullità del negozio. In base alla causa i negozi possono essere tipici e atipici, e a titolo oneroso e a titolo gratuito.



I vizi della volontà sono l'errore, il dolo e la violenza.

Si distinguono l'errore vizio e l'errore ostativo. Il primo incide sul processo di formazione della volontà prima che questa sia dichiarata all'esterno. Il secondo cade ad opera della persona o ufficio che ne era stato incaricato. Secondo l'art. 1429 l'errore è essenziale quando: cade sulla natura dell'oggetto del negozio, cade sull'identità della prestazione dell'oggetto, cade sulla qualità della persona dell'altro contraente e quando è stata l'unica ragione del negozio. L'errore è causa di annullabilità del negozio quando sia stato essenziale  e riconoscibile dall'altra parte.

Il dolo consiste nell'inganno usato da un contraente nei confronti dell'altro al fine di concludere un negozio. E' causa di annullabilità  nel caso in cui i raggiri siano stati tali da concludere un negozio che altrimenti non si sarebbe concluso.

La violenza consiste nella minaccia di un male ingiusto che induce il soggetto a stipulare un negozio non voluto. Determina l'annullabilità quando è tale da far temere al soggetto l'esposizione di sé e dei suoi beni a un male ingiusto e notevole.












La divergenza tra dichiarazione e volontà: la simulazione

Si ha simulazione quando le parti stipulano un negozio che non corrisponde alla realtà del loro rapporto. Può essere assoluta o relativa. E' assoluta quando le parti fingono di stipulare un negozio ma in realtà non vogliono che si producano i suoi effetti; è relativa quando le parti  fingono di stipulare un negozio ma in realtà vogliono che si producano gli effetti di un altro negozio.

ESEMPIO: assoluta, quando un individuo vende simulatamene a un altro un immobile per sottrarlo all'esecuzione da parte dei creditori; relativa, un individuo decide di vendere un terreno a un altro e per non pagare molte tasse scrivono nel contratto un prezzo inferiore a quello reale.

Il negozio simulato non produce alcun effetto tra le parti; è inefficace. Può acquistare efficacia attraverso la revoca dell'accordo simulatorio. Quando la simulazione è relativa ha effetto tra le parti il negozio dissimulato, ma se lo scopo pratico perseguito dalle parti è illecito, il negozio dissimulato è inefficace.




La forma del negozio è il mezzo attraverso il quale le parti manifestano la loro volontà. Esistono svariate forme: scritta, orale e comportamento concludente. Secondo il principio della libertà della forma le parti possono decidere in quale forma manifestare la loro volontà. Altre forme sono: telegramma, telex e telefax. In alcuni casi la legge pone dei limiti a tale libertà a pena di nullità, per esempio il trasferimento della proprietà di immobili o la donazione; tali contratti son detti formali o solenni.<






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