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Gli Stati Uniti




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Gli Stati Uniti


Il territorio degli Stati Uniti occupa tutto il continente della costa atlantica a quella pacifica.

Per la gran parte è pianeggiante poiché le catene montuose si sviluppano lungo i bordi della massa continentale. Procedendo da ovest a est si trova prima la pianura intermontana, poi la grande pianura centrale e, lungo la costa Orientale, i monti Appalacchi delimitano la pianura costiera, affacciata sull'oceano Atlantico. Le montagne Rocciose dividono il continente in due bacini idrografici : a ovest i fiumi che sfociano nel Pacifico e a est quelli che sfociano nell'Atlantico e nei mari ad esso collegati, con i due grandi bacini del San Lorenzo e del Mississippi, raccordati tra loro da un sistema di canali che forma la più grande rete navigabile del mondo.

Le coste occidentali sono alte e rocciose; quelle orientali sono molto più ricche di approdi e segnate dagli ampi estuari dei fiumi.






A sud, infine, la pianeggiante penisola della Florida delimita l'ampio Golfo del Messico.

Il clima è per la gran parte temperato e favorevole all'insediamento, più mite sulle coste, continentale con forti escursioni nell'area della pianura interna e particolarmente arido nella regione delle montagne Rocciose che fermano i venti e creano una vasta zona desertica ad est.







Popolazione


La popolazione degli Stati Uniti è cresciuta nei secoli molto più per effetto delle ondate migratorie che per l'incremento naturale. Ai primi coloni inglesi ben presto si sono aggiunti gli europei in cerca di fortuna.

Nelle regioni meridionali inoltre erano già presenti milioni di Africani deportati per lavorare come schiavi nelle piantagioni .

Si calcola che ogni anno circa 700.000 persone entrino legalmente nel paese e a questi si devono aggiungere i clandestini che insieme sono quasi il 14% della popolazione totale e costituiscono il secondo gruppo del Paese. Il fatto di essere una nazione composta prevalentemente da emigranti, ha influenzato profondamente i comportamenti degli americani, la loro idea di sé e della vita.

La gran parte degli emigrati delle prime ondate era anche interessata ad integrarsi nel Nuovo Mondo, ad impararne la lingua e ad assimilarne le abitudini e la cultura. La società americana per molto tempo ha funzionato come un melting pot, un grande crogiuolo in cui e grandi culture modificano nel contatto, integrandosi tra loro.

A mosaico viene detto il processo che ha coinvolto solo in parte le minoranze non europee; asiatici ed emigranti tendono a "convivere" all'interno della società americana a fianco delle altre etnie, mantenendo tuttavia le caratteristiche della propria identità e conservando la propria cultura, lingua, religione, usanze tradizionali. Così il "crogiolo" americano non riesce più ad integrare e ad integrare le culture dei nuovi immigrati e gli USA si stanno trasformando in un mosaico in cui diversi gruppi vivono affiancati gli uni agli altri senza mescolarsi.

Questi cambiamenti si riflettono immediatamente nella lingua; fino a pochi decenni fa l'inglese era la lingua più parlata da tutti; gli immigrati si sforzavano di impararla e, soprattutto, di fare in modo che figli e nipoti la imparassero per integrarsi. Oggi il 12% della popolazione americana non usa l'inglese come prima lingua, ma parla cinese e soprattutto spagnolo, la seconda lingua del Paese. Molto spesso questa situazione porta a utilizzare testi scolastici e scritte bilingue.

Ancora più vario è il caleidoscopio delle differenti religioni: la maggioranza della popolazione è di fede cristiana protestante ( 54% divisi in differenti confessioni ), mentre i cattolici sono circa il 24%. Gli ebrei sono concentrati nelle città della costa est e rappresentano l'1 % la stessa percentuale dei musulmani.

Oltre il 76% della popolazione degli Stati Uniti vive nelle città. L'insediamento urbano tuttavia non è distribuito in modo uniforme sul territorio, ma tende a concentrarsi in grandi megalopoli con milioni di abitanti, cresciute a dismisura nel secondo dopoguerra, sfruttando le possibilità di spostamento offerte dalle automobili e dalle autostrade.

La più importante è la Megalopoli Atlantica che si estende per oltre 1000 Km e comprende New York, Boston, Washington, Philadelphia e Baltimora. Sulla costa pacifica si estende la Megalopoli Californiana che unisce i tre centri della costa pacifica si San Francisco, Los Angeles e San Diego.

Ancora oggi la maggior parte della popolazione vive negli stati orientali e centro-orientali, tuttavia la situazione sta cambiando per effetto delle trasformazioni in atto nelle strutture produttive e nelle abitudini di vita, sempre più attente alle possibilità di svago e all'uso del tempo libero. Inoltre gli americani hanno un tradizionale propensione al cambiamento: discendenti da coloni e immigrati non esitano spostarsi da un centro all'altro, da uno stato all'altro, alla ricerca di migliori opportunità di lavoro e di carriera o anche solo di clima più mite, tanto che nell'arco di dieci anni in media si sposta ben un decimo dell'intera popolazione.

Coloro che si spostano, si muovono dal centro delle città verso i sobborghi e in questo modo contribuiscono all'espandersi a macchia d'olio delle megalopoli. Più in generale poi, si trasferiscono nelle regioni del sud-ovest e del sud, sulla costa pacifica e negli stati meridionali affacciati sul Golfo de Messico. La fonte attrattiva di queste aree dipende in parte da clima più favorevole, ma soprattutto dal fatto che qui si concentra la maggior parte delle imprese in fase di sviluppo.


Trasporti


La crescita delle megalopoli e l'eccezionale mobilità della popolazione sono favorite da una rete di trasporti sviluppata e integrata che può contare su un sistema articolato di ferrovie, fiumi e canali navigabili oltre ad autostrade e aeroporti di ogni dimensione.

La rete ferroviaria, ha accompagnato e sviluppato l'industria. La rete dei fiumi e dei canali ha assicurato e assicura il trasporto a basso costo delle merci; le grande autostrade formano l'ossatura di un sistema stradale esteso per oltre 6 milioni di km.


Economia


L'agricoltura degli USA è la più sviluppata al mondo e contemporaneamente quella che occupa la percentuale più bassa di addetti. Le produzioni sono largamente in eccesso rispetto al fabbisogno cosicché vengono esportate grandi quantità. La California è ai vertici per la produzione di agrumi ed è in forte crescita la produzione di vini di qualità.

Altrettanto sviluppati sono l'allevamento e la pesca . Le foreste sono estese e forniscono grande quantità di legname.

Questi risultati sono stati raggiunti grazie a molti fattori favorevoli: un'enorme estensione dei terreni, la varietà dei climi, l'utilizzo delle nuove delle nuove tecnologie.

L'economia statunitense è avvantaggiata anche dalla disponibilità di enormi risorse minerarie concentrate prevalentemente nella regione montuosa.

Gli USA sono tra i primi al mondo nella produzione industriale e non c'è settore in cui le aziende americane non occupino i primi posti: dall'industria meccanica e automobilistica, a quella aeronautica e missilistica, dalla chimica all'informatica.

Gli USA hanno una straordinaria disponibilità di materie prime di ogni genere e hanno sempre avuto una grande capacità di organizzare e sviluppare la Ricerca scientifica in ogni campo. Hanno diffuso ovunque il proprio modello di vita, di consumi e di prodotti e hanno potuto così conquistare i mercati di tutto il mondo.

Giganti dell'industria, gli Stati Uniti sono anche giganti nell'inquinamento. Gli USA hanno il primato negativo nel consumo di risorse non rinnovabili e il modello di vita americano si è sempre basato sulla disponibilità di materie prime a basso costo.

L'inflazione rappresenta un grande pericolo: tutte le banche del mondo hanno grandi scorte di dollari con grande vantaggio per gli Stati Uniti, ma via via che crescerà l'uso di altre valute, come lo Yen o l'Euro, gli USA dovranno affrontare una forte inflazione.


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