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Diventa realtà il raccordo della rete irrigua dell'Alto Tevere con la diga del Montedoglio
Continuano a ritmo 'da volata finale' i lavori di costruzione delle condotte idriche di raccordo della rete irrigua nel comprensorio agricolo altotiberino con la condotta principale della diga di Montedoglio.Venerdi 21 maggio 1999, nella sala Consiliare del Comune di Città di Castello, alla presenza dell'Assessore all'Agricoltura e Foreste Maurizio Rosi, del Sindaco di Città di Castello Adolfo Orsini, del Presidente della Comunità Montana Alto Tevere Umbro Vincenzo Bucci e di altre Autorità locali, sono stati consegnati i lavori relativi al II° e III° lotto funzionale del progetto di 'Interconnessione irrigua della rete comprensoriale con la condotta adduttrice dalla diga di Montedoglio'. L'importo dei lavori del II° lotto è di complessive lire 9.560.000.000, quello del III° lotto di lire 9.709.000.000. Le opere relative al I° lotto, dell'importo di 8.197.000.000 di lire, già consegnate nel giugno 1998, sono in fase di avanzata esecuzione e se ne prevede il pieno esercizio per la stagione irrigua 2000 e, parimenti, per le opere inserite nei lotti ora consegnati, si prevedono tempi di esecuzione rapidi.La realizzazione del progetto generale consentirà l'utilizzazione delle acque provenienti dalla diga di Montedoglio per l'irrigazione di circa 6000 ha di terreno, in un vasto comprensorio comprendente i comuni di Citerna, San Giustino e Città di Castello, di particolare interesse per l'economia agricola umbra e per le coltivazioni industriali irrigue ad alto reddito che ivi si praticano.Il compimento dell'opera permetterà di affrancare il Tevere dai continui e consistenti prelievi idrici per uso irriguo, in particolare durante la stagione estiva, con indubbio beneficio per la fruibilità ambientale e turistica dell'ecosistema fluviale, nonché per la qualità e quantità delle acque.Per completezza di informazione, va ricordato che già dagli anni '70 l'esigenza di creare idonee strutture irrigue nel comprensorio altotiberino era particolarmente sentita dalla imprenditoria locale. Il metodo di attingimento idrico dalle falde sotterranee e dai fiumi, tuttora in uso, ha prodotto negative conseguenze sia per l'economia della pratica irrigua che per la qualità e disponibilità delle acque, nonché per l'equilibrio generale dell'ecosistema suolo - acqua.Recentemente sono emersi anche problemi di carattere igienico - sanitario connessi all'abbassamento del livello idrico delle acque fluenti e di quelle sottosuperficiali.La possibilità concreta di disporre delle acque invasate dalla diga di Montedoglio ha stimolato la Regione a realizzare una imponente rete di distribuzione irrigua 'in anticipazione' rispetto alle future disponibilità, rete sviluppata nel comprensorio altotiberino per circa 950 Km ed entrata in esercizio utilizzando le risorse idriche immediatamente disponibili, come detto, da acque fluenti, da subalveo e da falda sotterranea.Il progetto in esecuzione consentirà di raccordare queste reti capillari con l'adduttrice principale all'invaso di Montedoglio, utilizzando l'acqua in questo disponibile e risparmiando le altre fonti, con evidenti benefici di natura ambientale.Il costo dell'opera, finanziata con fondi Ue, Cipe e regionali, ammonta a 27.466.000.000 di lire.La Regione coordina direttamente i lavori, fino alla consegna all'Ente che gestirà il servizio idrico.
GIUNTA:TOSCANA;BARBINI,DIGA MONTEDOGLIO FORNIRA' VALDICHIANA
(ANSA) - CORTONA (AREZZO), 26 GEN - La diga di Montedoglio, nell' Alta Valtiberina, fornira' acqua alla Valdichiana. Lo ha detto oggi l' assessore regionale all' agricoltura Tito Barbini intervenendo al convegno promosso dalle confederazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil delle province di Arezzo, Siena, Perugia e Terni. ''Ci sono voluti 30 anni ma la Finanziaria 2001 - ha detto Barbini - consente all' invaso di Montedoglio di fornire acqua alla Valdichiana''. Secondo Barbini, ''siamo ormai in presenza di un progetto cantierabile per un lungo tratto e l' Ente Irriguo ha verificato le opere piu' importanti con i tecnici delle regioni Toscana e Umbria. Verranno realizzate le condotte del sistema irriguo per le quali ci sono i finanziamenti. Si tratta complessivamente di 190 miliardi: 50 sono gia' a disposizione dell' Ente e altri 140 arriveranno dalla Finanziaria''. Sui tempi, Barbini ha precisato che ''saranno ragionevolmente brevi''. Il segretario della Cisl di Siena, Massimo Umiliati, ha ricordato che ''le risorse previste in Finanziaria consentono non solo la disponibilita' di acqua in Valdichiana, ma anche la realizzazione di progetti per il rilancio delle produzioni ortofrutticole che si integrano con le infrastrutture gia' esistenti per stoccaggio e lavorazioni''.
Il fiume Tevere soccorre il lago Trasimeno
Dopo un lungo periodo di
preoccupante silenzio, ed una stagione estiva 'rovente', sembra
uscire finalmente dal letargo quel Progetto Montedoglio che dovrebbe garantire
al lago Trasimeno quel periodico reintegro per cui risultano già stanziati
finanziamenti complessivi per circa 150 miliardi. Questa volta (e salvo
ulteriori imprevisti) dovrebbe trattarsi della 'volta buona' dato che
le opere di adduzione della diga sul Tevere sono realizzabili con la
Finanziaria 2001 che si appresta ormai ad essere consegnata alla storia.
La complessa canalizzazione degli esuberi del Tevere (dalla diga di
Montedoglio, appunto!) interessa, in vario modo, le province di Arezzo, Siena,
Perugia e, in particolare, il Canale maestro della Chiana (Arezzo) ed i laghi
di Montepulciano (Siena), Chiusi (Siena) e Trasimeno (Perugia).
Nel darne la notizia l'assessore provinciale Katia Mariani ha offerto all'Ente
irriguo Umbro-Toscano 'la più totale disponibilità e collaborazione
dell'Ente per garantire al lago Trasimeno la soluzione per le sofferenze
causate dai luoghi e ripetuti periodi di siccità che creano seri squilibri
all'intero ecosistema lacustre. A questo punto - ha aggiunto l'Assessore
provinciale perugina - vi sono le condizioni affinché i problemi irrigui del
comprensorio lacustre, legati all'agricoltura ma anche al suo bilancio idrico
complessivo, possano trovare risposta in brevissimo tempo'.
Diga del Montedoglio al via
CASTIGLIONE DEL LAGO - Dopo lo stanziamento dei 100 miliardi di lire da parte
del Governo per le opere di adduzione dell'acqua dalla diga di Montedoglio sino
al Lago Trasimeno, ora toccherà alle istituzioni locali fare la propria parte,
per consentire che vengano attuate quelle azioni strutturali per la
salvaguardia idrica del bacino. Il monito arriva dall'assessore provinciale
Katia Mariani, la quale sollecita gli enti ad «avviare un nuovo progetto di
irrigazione anticipata da Montedoglio e fornire le indicazioni per
un'inversione di tendenza nelle politiche di gestione del territorio con
l'introduzione di significative fasce di rispetto della sponda lacuale ove
prevedere una riconversione degli attuali processi di conduzione agricola e di
colture, con minore fabbisogno idrico». In questo contesto, assumerà una
particolare importanza la disciplina delle attività sul lungolago e gli interventi
sui porti. «Per il porto di Castiglione del Lago - spiega la Mariani - è da
considerare una condizione imprenscindibile la previsione di azioni visibili di
recupero delle aree spondali attualmente occupate con evidente e negativo
impatto ambientale dagli stessi possibili utenti e fruitori delle nuove
strutture di ricovero, mentre la Provincia e la locale Amministrazione comunale
si dovranno far carico di una stringente verifica delle volontà di superamento
dell'attuale uso indiscriminato del lungolago, affinché le attività portuali in
esso presenti possano essere comprese con certezza nel progetto del nuovo
porto». L'assessore conclude dicendo che «l'importanza del risultato raggiunto
attraverso la lege finanziaria non deve far dimenticare l'obiettivo alto e
ambizioso che il lago Trasimeno deve raggiungere, cioè quello della
salvaguardia del bene primario idrico e della attività antropiche ad esso
connesse, con credibili politiche di sviluppo sostenibile».
La diga
di Montedoglio
fornirà acqua alla Valdichiana
CORTONA (Arezzo) - La
diga di Montedoglio, nell' Alta Valtiberina, fornirà acqua alla Valdichiana. Lo
ha detto l'assessore regionale all'agricoltura Tito Barbini intervenendo al
convegno promosso da Cgil, Cisl, Uil delle province di Arezzo, Siena, Perugia e
Terni. «Ci sono voluti 30 anni ma la Finanziaria 2001 - ha detto Barbini -
consente all' invaso di Montedoglio di fornire acqua alla Valdichiana».
«Siamo ormai in presenza di un progetto cantierabile per un lungo tratto e l'
Ente Irriguo ha verificato le opere con i tecnici di Toscana e Umbria».
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