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America




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AMERICA


L'America, estesa in entrambi gli emisferi, presenta una notevole varietà di climi ed ambienti naturali, favorendo gli insediamenti umani in alcune regioni, dove si formano civiltà urbane, e ostacolandoli in altre, dove le popolazioni non costituirono mai stati, ma rimasero divise in tribù. Lo sviluppo delle culture amerinde fu però bruscamente interrotto dall'arrivo degli europei, nel 1492: ebbe allora inizio lo sterminio delle popolazioni originarie, sostituite da milioni di europei che si stabilirono nel nuovo mondo, portandovi anche schiavi neri. L'America attuale è il risultato dello scontro ed a volte della fusione di queste tre popolazione, che ancora oggi e vi abitano. La forma dell'America, costituita da due zolle continentali saldate nella zona di Panamà, suggerisce una divisione tra l'America centro-settentrionale e l'America meridionale, collegate solo dall'istmo di Panamà. Le vicende storiche hanno però unito l'America centrale all'America meridionale: a sud degli Stati Uniti sono sopravvissute più numerose le popolazioni amerinde, che spesso si sono fuse con gli invasori europei: lo sviluppo economico è stato molto ridotto e sono presenti ampie aree di sottosviluppo; l'instabilità politica e la limitazione dei diritti civili caratterizzano tutta la regione. America meridionale e centrale vengono perciò considerate comunemente una ragione unica, chiamata America latina perchè furono spagnoli e portoghesi, popoli latini, a conquistarla, anche se in realtà la presenza degli amerindi è ancora importante. All'America latina si contrappongono i due stati della America settentrionale, USA e Canada, che furono domini inglesi: di qui il nome di America anglosassone usato per indicare la regione. Qui gli Amerindi costituiscono una minima parte della popolazione, l'economia è molto più sviluppata ed i governi sono da lunga data di tipo democratico.

Posizione

L'America si trova tra l'oceano Atlantico a est, che la separa dall'Europa e dall'Africa, e l'oceano Pacifico ad ovest, che la separa dall'Asia. Essa è il continente più esteso in latitudine, in quanto comprendente le terre più settentrionali(83° latitudine nord) e quelle più meridionali(56°latitudine a sud), Antartide esclusa, ma per oltre due terzi si trova nell'emisfero settentrionale. Un grande golfo dell'oceano Atlantico penetra nel continente, che si restringe nella parte centrale, dividendosi così in due parti, l'America settentrionale( o centro-settentrionale) è quella meridionale, entrambe hanno una struttura a triangolo, perché sono più estese a nord e vanno restringendosi verso a sud.

Climi

A causa della grande estensione in latitudine, della presenza di catene montuose che hanno un andamento nord-sud e che quindi ostacolano la circolazione dei venti oceanici, dell'influenza di correnti marine calde e fredde e della presenza di aree interne che sfuggono all'influsso al mare e l'America presenta una grande varietà di climi, che vanno dal clima polare della Groenlandia e delle isole più settentrionali al clima tropicale del bacino del Rio delle Amazzoni, dalle aree equatoriali fortemente piovose ai deserti della Valle della Morte o di Atacama, dove può non piovere per anni. Una descrizione del clima americano è perciò, necessariamente, molto sommaria.

Nell'America settentrionale dirigendosi da nord a sud il clima di tipo polare un lascia il posto al clima subpolare e poi a quello boreale freddo. Si passa poi alla zona temperata, che presenta una grande varietà climatica dovuta alla diversa intensità delle precipitazioni: più abbondanti ad est, lungo la costa atlantica, essi divengono via via più scarse man mano che ci si dirige verso ovest, fino che negli altopiani posti  tra le catene montuose si ha un clima di tipo desertico. Lungo la costa del Pacifico le precipitazioni divengono invece nuovamente abbondanti.

L'America centro-meridionale, attraversata dall'equatore, ha un clima di tipo subtropicale o tropicale, che solo nella parte più meridionale diviene di tipo temperato. Le precipitazioni sono di solito abbondanti, ma il clima umido diviene più secco in alcune aree, soprattutto in prossimità dei tropici e lungo la costa del Pacifico, per la presenza di una corrente fredda che riduce l'evaporazione marina. Sulle Ande e all'estremità meridionale del continente il clima è molto più freddo.

Ambienti naturali

Alla grande varietà di climi corrisponde una altrettanto ampia ha un varietà di ambienti naturali, dalla calotta di ghiaccio che copre quasi tutta la Groenlandia alla foresta equatoriale dell'Amazzonia o dal deserto. In America settentrionale dalla zona dei ghiacci si passa alla tundra(clima subpolare) e poi alla foresta di aghifoglie, che copre una vasta estensione del territorio a clima boreale freddo. Più a sud si trovavano un tempo la foresta temperata, conservatasi soprattutto in alcune montuose, nella prateria: esse hanno lasciato il posto alle coltivazioni, come pure la vegetazione mediterranea tipica della costa californiana del Pacifico. Solo sulle montagne e nei deserti della parte occidentale le condizioni climatiche avverse hanno permesso una migliore conservazione di alcuni ambienti naturali. Nella america centro-meridionale le regioni più umide erano un tempo e sono ancora in parte coperte dalla foresta tropicale umida, che si trasforma progressivamente in Savana nelle aree dove il clima più secco: qui si trova il più grande polmone verde della terra, la foresta massonica, che presenta la maggiore varietà di specie viventi tra gli ambienti terrestri. Le regioni più aride sono occupate del deserto o dalla prateria( tra cui la pampa argentina), mentre sulle montagne ed all'estremità meridionale la vegetazione è quella tipica delle praterie alpine e della tundra. Della foresta temperata, presente sulle coste dell'Atlantico, è rimasto oggi ben poco.

L'arrivo degli europei ha portato, in America come in Africa ed in Oceania, ad un forte degrado dell'ambiente naturale. Le foreste temperate sono state abbattute, la prateria ha lasciato spazio alle coltivazioni, molte paludi sono state bonificate e la caccia praticata dall'uomo bianco ha portato all'estinzione di specie animali un tempo numerosissime: l'ultima colomba migratrice, i cui mesi stormi potevano contare centinaia di milioni di individui, morì nel 1914; il bisonte americano, presente in milioni di esemplari, fu portato sull'orlo dell'estinzione, tanto che negli USA ne rimasero 29 esemplari. oggi le liste degli animali in di distinzione in America a lunghissima, dalle numerose scimmie sudamericane all'armadillo gigante, dallo scoiattolo del Kaibab al cincillà, dall'orso con gli occhiali alla lontra gigante, dall'ocellotto alla gru urlatrice. Per proteggere gli ambienti naturali dalla distruzione sono stati creati diversi parchi naturali, ma i grandi interessi economici che l'America settentrionale e la grande povertà dell'America centro-meridionale e spesso minacciano anche queste aree protette.

Idrografia

La presenza della grande catena montuosa lungo il margine occidentale del continente condiziona l'idrografia del continente. I fiumi che dalle montagne scendono verso il Pacifico sono necessariamente brevi e con un bacino molto ristretto perché i monti sono vicini al mare: solo a nord la catena principale delle Montagne Rocciose si trova più all'interno, alcuni fiumi più lunghi raggiungono il Pacifico, come lo Yukon, il Columbia e il Colorado. I fiumi che scendono dalla catena occidentale verso l'Atlantico sono invece lunghi, perché le montagne sono molto lontane dal mare, ed hanno stesso bacini particolarmente estesi: quello delle Rio delle Amazzoni è il più ampio del mondo, quello del Mississippi il terzo, quello del Rio de la Plata-Paranà il quarto.

Nell'America settentrionale e fiumi principali sono quelli che da ovest scendono verso l'oceano Atlantico(O verso il Mare Glaciale Artico): il Mackenzie, che raccoglie le acque del Gran Lago degli Schiavi, del Gran Lago degli Orsi e del Lago Athabaska e sfocia nel Mar Glaciale Artico; il Saskatchewan, immissario ed emissario del lago Winnipeg, che sfocia nella baia Hudson; il San Lorenzo, che ha una particolare importanza economica in quanto unisce i cinque grandi laghi all'oceano, attraversando una delle regioni economicamente più sviluppate e più popolose del continente; il Mississippi, il cui grande bacino si estende in tutta l'area delle grandi pianure e che sfocia con un grande delta nel golfo del Messico; il Rio Grande/Rio Bravo che segna parte del confine tra USA e Messico. Alla ricchezza dei fiumi corrisponde il grande numero di laghi, tra i quali vanno segnalati in particolare i cinque grandi laghi(Superiore, Michigan, Huron, Erie, Ontario), veri e propri mari interni, in grado di influire sul clima della regione in cui si trovano. I laghi che si trovano più a nord (degli Schiavi, degli Orsi, Winnipeg) sono anch'esse molto estesi, ma si trovano in regioni del clima molto freddo e quindi poco popolate.

Nell'America meridionale il fiume principale è il Rio dell'Amazzoni, che costituisce una via d'acqua quasi interamente navigabile, come pure diversi dei suoi numerosi affluenti(Madeira, Rio Negro). Più a nord scorrono il Magdalena, che sfocia nel mar Caraibico, e l'Orinoco, che forma un'ampio delta nell'oceano Atlantico. Più a sud il Sao Francisco, che scende dall'altopiano del Brasile, e il Paranà, che raccoglie le acque del Paraguay e confluisce con l'Uruguay nel grande estuario nel Rio della Plata. I laghi sono, a differenza di quanto accade nell'America settentrionale, poco numerosi e poco estesi: il principale, il Titicaca, con i suoi 8.300 Kmq è oltre 20 volte il lago di Garda, ma appena un decimo del lago superiore.

Orografia

COSTE ED ISOLE

L'America è bagnata dall'oceano Pacifico ad ovest, lungo il quale corre la più grande catena montuosa del continente( Montagne Rocciose-Ande): si tratta perciò di una costa alta e rocciosa. Essa è piuttosto lineare e solo alle due estremità, meridionale e settentrionale, diviene frastagliata e ricca di isole minori(Arcipelago Chonos ed arcipelago della regina Adelaide a sud, lungo la costa occidentale del Cile; arcipelago della regina Carlotta, arcipelago Alessandro isola di Vancouver a nord); un solo altro arcipelago si trova nel Pacifico, sull'equatore: le isole Galapagos. Le uniche penisole sono quelle della bassa California che delimita il golfo di California e quella della Alaska che delimita il golfo omonimo e dalla cui estremità si trova l'arco insulare delle isole Aleutine, protesa verso l'Asia: il continente asiatico è all'estremità settentrionale vicinissimo all'America, da cui lo separa solo lo stretto di Bering. Le coste orientali, bagnate dall'oceano Atlantico, sono di solito più basse ed assai più frastagliate e ricche di mari interni, golfi, penisole e isole. A nord, tra l'oceano è il mare glaciale Artico, si trovano la grande isola della terra, la Groenlandia, separata dall'Europa dal canale di Danimarca, e il grande arcipelago canadese che comprende altre tre che le dieci isole più estese del mondo (Baffin, Ellesmere e Victoria): si tratta di lembi del continente rimasti isolati per l'finanziarsi del livello dei mari. La costa settentrionale forma anche la grande baia di Hudson, delimitata dalla penisola della Labrador. A sud del Labrador si apre il grande estuario del fiume San Lorenzo, di fronte alla quale si trova l'isola di Terranova. La fascia centrale dell'America, dove il continente si restringe, comprende i grandi golfi del Messico e di Campeche, delimitati dalle penisole della Florida e dello Yucatan e il mar Caraibico limitato dall'arco insulare delle isole Antille. Questo arcipelago assai meno esteso di quello canadese ma molto più densamente popolato è tradizionalmente diviso in grandi Antille (Cuba, Hispaniola, Giamaica) e piccole Antille. L'America meridionale è povera di penisole e isole: a parte le isole costiere presenti nel mar Caraibico(Trinidad) si trovano a sud l'arcipelago delle Falkland(Malvinas in spagnolo) è la terra del fuoco separata dal continente dallo stretto di Magellano.

RILIEVO

Il rilievo americano presenta forti contrasti. Dalla Alaska alla terra del fuoco, lungo tutto il margine occidentale del continente, corre per quasi 16.000 Km la grande catena abitualmente indicata con il nome di Montagne Rocciose a nord, Sierra Madre nella parte centrale e Cordigliera delle Ande a sud. Essa può essere più o meno estesa e nella parte settentrionale è formata da catene parallele(Catena Costiera, Catena della Cascate e Montagne Rocciose a nord; Sierra Madre occidentale e Sierra Madre orientale al centro) che racchiudono vaste altopiani( Grande Bacino, altopiano del Colorado, altopiano del Messico) mentre nella parte meridionale è più compatta. Questa imponente formazione montuosa, che supera i 6.000 metri(Aconcagua, 6.960 metri nelle Ande, monte McKinley, 6.194 metri in Alaska) si è formata contemporaneamente ai grandi rilievi dell'Asia e dell'Europa meridionale, circa 65 milioni di anni fa, e rientra nella ' cintura di fuoco ' del Pacifico: la presenza dei margini in consunzione di alcune zolle( Cocos, Nazca) favorisce l'affiorare in superficie del magma e quindi il verificarsi di eruzioni vulcaniche e terremoti.

Ad est si trovano invece rilievi minori( i monti Appalachi a nord, che superano appena i 2.000 metri, il massiccio della Guiana e l'altopiano del Brasile a sud che non raggiungono i 3.000 metri), di origine molto più antica quindi sottoposti da lungo tempo all'erosione.

Tra questi rilievi si trovano alcune aree antichissime che non hanno subito sollevamenti( lo Scudo Canadese ) e le grandi pianure percorse dai fiumi: il Mississippi a nord e il Rio delle Amazzoni a sud.

La foresta amazzonica

La più grande foresta equatoriale della Terra è quella che si estende nel bacino idrografico del Rio delle Amazzoni e che è perciò detta foresta amazzonica: qui sono presenti almeno 30.000 specie vegetali(su 250.000 esistenti sul nostro pianeta). Questa immensa foresta pluviale costituì a lungo un ostacolo insuperabile per tutte le spedizioni di esplorazione ed un rifugio per le popolazioni amerinde minacciate di sterminio. Fino al nostro secolo solo risalendo o scendendo il fiume era possibile arrivare nella parte centrale della foresta. La costruzione di strade e di piste che permettano l'atterraggio di aerei ha mutato radicalmente la situazione, mentre la crescita demografica esplosa nel Brasile e negli altri stati dell'America latina ha creato una crescente richiesta di terre e di posti di lavoro: vaste aree sono già state disboscate per ricavare pascoli per il bestiame e campi per le coltivazioni, miniere sono state aperte nelle aree il cui sottosuolo è ricco di minerali ed il taglio del legname per l'esportazione è in continuo aumento. Poiché in Brasile la terra è concentrata in mano a pochi grandi proprietari(1% della popolazione possiede il 42% delle terre coltivate), lo sfruttamento della foresta è l'unica risorsa per milioni di contadini senza terra. Oggi la foresta amazzonica è gravemente minacciata e lo sono tutti i suoi abitanti: gli ultimi indigeni che hanno ancora conservato il loro modo di vivere, come gli Yanomani, sono decimati dalle malattie portate dai cercatori d'oro, quando non vengono deliberatamente sterminati perché non possano opporsi al saccheggio delle loro terre; gli Huaorani, che vivono in una zona dell'Ecuador dove sono stati scoperti giacimenti petroliferi, erano a circa 20.000 all'inizio degli anni 70, oggi sono forse 1.000. I grandi proprietari terrieri assolvono killer per eliminare chiunque si opponga ai loro progetti di deforestazione dell'Amazzonia e diversi sindacalisti e religiosi sono stati assassinati. L'intervento internazionale ha portato alla sospensione di alcuni progetti della banca mondiale che avrebbero contribuito alla distruzione dell'amazzonia(1990), ma questo non è sufficiente a garantire il futuro della foresta, soprattutto in Brasile, dove troppi interessi privati sono direttamente coinvolti nel disboscamento. Un po' migliore la situazione della Colombia, dove il governo ha affidato vaste zone della foresta agli indios stessi, con il divieto di vendere la terra ai non indios: in questo modo il diritto degli indios di vivere sulle loro terre e almeno teoricamente rispettato e nello stesso tempo si evita la distruzione della foresta.

Il canale di Panamà

Fino all'inizio di questo secolo l'unica via di comunicazione marittima tra la costa americana dell'Atlantico e quella del Pacifico era il passaggio all'estremità meridionale del continente, dove si trova lo stretto di Magellano: la circumnavigazione dell'America era perciò un'impresa molto lunga e anche pericolosa, per il frequente verificarsi di tempeste. La realizzazione di un canale che mettesse in comunicazione l'Atlantico e il Pacifico attraverso l'America centrale avrebbe permesso di ridurre enormemente i tempi di viaggio tra le due coste americane ma il taglio dell'istmo di Panamà, dove la distanza tra i due oceani era minima, presentava gravi difficoltà: non si trattava infatti come nel caso dell'istmo di Suez, di una zona pianeggiante in cui era relativamente semplice scavare un canale. Fu perciò preparato un progetto che prevedeva un canale a più livelli, in comunicazione gli uni con gli altri attraverso chiuse, in modo da superare il dislivello di oltre 25 metri. I primi lavori di scavo furono avviati nel 1881 da una compagnia francese, ma la malaria, la febbre gialla ed altre malattie decimarono gli operai e i costi in continuo aumento provocarono il fallimento della stessa compagnia. Capitali statunitensi permisero di riprendere e completare i lavori necessari, dopo un risanamento dell'intera zona. Nel 1914 il canale, lungo 84 chilometri fu completato ed allora rimase sotto il controllo degli Stati Uniti fino al 1979, quando un trattato né restituì la sovranità, sia pure limitata, alla repubblica di Panamà. Oggi vi transitano ogni anno 150.000.000 di tonnellate di merci.

L'America settentrionale

Secondo della Terra quanto a grandezza, il continente americano si compone di due grandi masse(subcontinentali) tra loro saldate da un cordone di terra accompagnate da numerose isole. Si dividono così tre parti chiamate rispettivamente: America settentrionale, America centrale, America meridionale. L'America settentrionale è stata colonizzata da genti anglosassoni e in parte francesi; l'America centrale e quella meridionale sono state colonizzate da genti provenienti dalla penisola iberica.

L'America settentrionale copre un territorio ampio due volte l'Europa, che si estende dal mar glaciale Artico al Messico. Comprende molte isole( tra le quali la gigantesca Groenlandia) e ha coste diverse a seconda dei versanti: al nord sono molto articolate e gelate per la più parte dell'anno; lungo l'Atlantico dapprima si aprono in baie ed estuari e poi si fanno piatte e paludose; lungo il Pacifico sono più accidentate presentando a nord la penisola dell'Alaska e, più a sud, l'ampia baia di San Francisco.

Geologicamente, la parte più antica del Nordamerica è lo scudo canadese attorno al quale si sono in seguito formate le altre terre. Quanto al rilievo vi si distinguono tre zone: al centro la ampia zona delle basse terre; a occidente i due sistemi montuosi paralleli della catena costiera e delle Montagne Rocciose; a oriente, il sistema montuoso degli Appalachi.

L'idrografia nordamericana comprende un cospicuo numero dei fiumi, tutti navigabili e ampiamente sfruttati per la produzione di energia elettrica. Molti anche i laghi, tra i quali spiccano i cinque grandi laghi tributari del fiume San Lorenzo.

Il clima è vario in funzione delle diverse latitudini e altitudini. Predomina tuttavia il clima temperato con conseguente notevole vantaggio per gli insediamenti e le attività umane.

Le risorse naturali primarie comprendono numerosi prodotti. In campo agricolo, a sud le colture di tabacco e cotone, a nord le ampie foreste forniscono legname; le basse terre favoriscono le colture di cereali. Abbondanti le riserve di energia idroelettrica, i giacimenti di carbone, uranio, petrolio, gas naturale e di tutti i metalli. La popolazione nordamericana ha una distribuzione non omogenea sul territorio( spazi vuoti ed altri densamente popolati ). In compenso questo subcontinente è il più urbanizzato della terra(soprattutto lungo le coste). Alla formazione della popolazione ha molto contribuito l'immigrazione di genti da tutti i paesi del mondo che vi sono state richiamate dalle prospettive di una vita migliore.

Nel Nordamerica la lingua più parlata è l'inglese. Si parlano anche il francese ( nella provincia canadese del Quebec) e lo spagnolo. Fra le religioni, le più seguite sono la protestante e la cattolica. Sono presenti comunque numerose altre confessioni tra cui quella ebraica.

Le vie di comunicazione sono perfettamente ramificate in tutti i settori e ciò per il forte sviluppo economico e per le condizioni ambientali favorevoli.

L'economia nordamericana è certamente la prima del mondo in tutti i settori.

L'America centrale

Posta tra Nordamerica e Sud America, l'America centrale viene comunemente divisa in due regioni: la regione caraibica asciutta nella regione caraibica umida.

Geologicamente tutto il centro America presenta una notevole instabilità: numerosi i vulcani; frequenti i fenomeni sismici.

Poiché è vicina al tropico del cancro quasi tutta la regione centroamericana è caratterizzata da un clima caldo-umido e tropicale eccetto che nel Messico dove influiscono anche i fattori di altitudine.

Le risorse naturali del centro America sono tra i prodotti dell'agricoltura, il caffè, il cotone, tabacco e la canna da zucchero; tra i prodotti estimativi, il petrolio del Messico e la bauxite della Giamaica.

La popolazione dell'America centrale non è distribuita omogeneamente( prevale infatti nelle zone a clima più favorevole). Essa inoltre è caratterizzata dall'elevata natalità e da massicci fenomeni di emigrazione verso i centri urbani e verso il contiguo Nordamerica.

Nel centro America predomina la lingua spagnola e viene professata, soprattutto, la religione cattolica. Numerosa, tutt'oggi, la presenza di neri, mulatti e meticci.

Le vie di comunicazione fanno tutte capo al canale di Panamà scavato nella regione istmica dotato di un porto di rilevanza mondiale. Notevole la funzione dei trasporti aerei.

L'economia centroamericana ha ancora uno sviluppo assai debole per varie ragioni: l'insufficiente industrializzazione; sovrappopolazione; dipendenza tecnologica dall'estero; discontinui rendimenti delle esportazioni.

L'America meridionale

L'America meridionale si estende dall'istmo di Panamà a capo Horn ed della più isolata delle masse subcontinentali.

Lambita dall'oceano Atlantico, dall'oceano Pacifico e dal mare caraibico, ha coste complessivamente uniformi e povere di insenature, eccezion fatta per i grandi estuari di alcuni suoi fiumi atlantici. Solo lungo le coste del Brasile fino all'estuario del regno de la Plata le coste si fanno alte e rocciose. Appartengono all'America meridionale vari gruppi di isole di modeste dimensioni.

Dal punto di vista del rilievo l'America meridionale presenta tre regioni principali: a ovest la Cordigliera delle Ande; al centro le pianura (Ilanos savanici; selvas di foreste pluviali; pampas); a est le grandi pianure orlata da alteterre( massiccio della Guyana; tavolato del Brasile; tavolato della Patagonia).

I fiumi dell'America meridionale hanno un corso più breve sul versante del Pacifico( per la prossimità all'oceano della Cordigliera andina); sono lunghi e ricchissimi d'acqua sul versante dell'Atlantico. Questi ultimi fiumi, in particolare, hanno una notevolissima importanza come vie di comunicazione. I laghi non sono molto numerosi.

L'America meridionale ha prevalentemente clima tropicale, più temperato nelle zone più elevate. Vi si distinguono quattro tipi di regioni di climatiche principali: la regione equatoriale, le regioni subequatoriali, le regioni temperate e le regioni montane, ciascuna con suo adattamento nelle precipitazioni e quindi sua tipica flora e fauna.

Le risorse naturali sono molto abbondanti. Tra le risorse del suolo: legname, tabacco, caffè, cotone, canna da zucchero, cacao, patate, ortaggi. Tra le risorse del sottosuolo: petrolio, gas naturale, ferro, magnese, metalli rari e preziosi.

La popolazione, oltre 255 milioni di abitanti, è distribuita sul territorio il modo non omogeneo accertandosi soprattutto nelle città più importanti e lungo le coste. Ha composizione assai varia in conseguenza della colonizzazione e delle massicce ondate immigratorie di cui queste terre sono stato oggetto e degli incroci tra colonizzatori ed immigrati o popolazioni indigene.

Caratteristica dell'America meridionale è la scarsità di reti di comunicazione stradali a parte la transamazzonica, sia ferroviarie. Discrete le comunicazioni esterne, che sia quelle marittime sia quelle aree.

Le lingue più diffuse sono lo spagnolo e il portoghese. La religione che ha più seguaci è quella cattolica.

Nonostante l'abbondanza di materie prime, l'economia sudamericana è gravemente sottosviluppata. Ciò per l'arretratezza della sua organizzazione l'assenza di imprenditorialità, la sovrappopolazione, la dipendenza dall'estero per l'approvvigionamento dei prodotti e delle tecnologie. L'arretratezza non interessa in egual misura tutti paesi. Infatti: Argentina, Uruguay, Cile e Cuba sono relativamente sviluppati; Brasile, Colombia, Venezuela sono soltanto in parte sviluppati; tutti gli altri sono sottosviluppati.

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