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Il campo della comunicazione politica




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IL CAMPO DELLA COMUNICAZIONE POLITICA


L'espressione comunicazione politica stabilisce un nesso tra i mondi della comunicazione (televisione, stampa, informazione) e della politica (partiti, leader, candidati, parlamento). Si tratta di un oggetto poliedrico che racchiude in sé altri campi che vanno dalla politologia alla sociologia, dall'antropologia alla retorica. La comunicazione politica ha un carattere interdisciplinare.

La prima volta che si toccò il tema della comunicazione in ambito politico è stato nella polis greche ai tempi di Platone e di Aristotele. Ci si interrogava sul potere della retorica, essa era l'arte della persuasione per eccellenza ma le sue tecniche erano applicate sopratutto alla politica (proto comunicazione politica). Era attraverso questa arte di comunicazione che i cittadini facevano politica. L'attività di seduzione e di persuasione si intensifica durante il periodo della repubblica nel mondo romano. Il governo era retto da magistrati eletti dai cittadini. Qui le numerose elezioni e le lotte per il potere intensificarono le attività politiche e dunque anche la comunicazione politica. La moderna comunicazione politica è il prodotto evolutivo del duplice sviluppo del processo di democratizzazione e di comunicazione. Occorre tuttavia aspettare il XX secolo per parlare di comunicazione politica in senso pieno, soltanto con la nascita dei mezzi di comunicazione di massa si creano le condizioni per lo sviluppo e la maturazione di tutte le forme e di tutti gli strumenti di comunicazione applicabili alla sfera politica. Il più grande laboratorio di comunicazione politica sono stati gli USA che hanno esportato modelli modelli complessi e avanzati di comunicazione politica (la dialettica tra potere politico e potere dei media culminata nel Watergate oppure il marketing politico mentre in Europa la competizione era ancora su larga scala in ambito ideologico ). oggi difficilmente la politica può prescindere dai mass media e sopratutto dalla televisione, gli attori politici si muovono in uno spazio pubblico mediatizzato, la videopolitica è diventato il volto più noto della politica.

Col tempo si è sviluppato ed è mutato anche il concetto di SPAZIO PUBLICO della Arendt e di SFERA PUBBLICA BORGHESE di Habermas. Questi sono due concetti o modelli che vedono nel pubblico dei cittadini il depositario delle strutture e dei processi della democrazia. Mazzoleni sostiene che un carattere fondante della comunicazione politica sia il suo legame con il contesto delle regole della democrazia. Lo scambio di risorse simboliche, la conquista del potere e la dialettica per lui sono possibili solo in un contesto democratico. Cosi facendo distingue fra propaganda (manipolazione di grandi masse da parte di gruppi ristretti) e comunicazione politica citando Habermas e la Arendt che rivestono il cittadino di un ruolo di opinione pubblica critica e informata. Tarchi è in disaccordo su questo punto sostenendo che la propaganda è comunicazione politica in quanto tutti fanno propaganda infatti nessun sistema politico può permettersi di mantenersi senza fare propaganda circa la bontà dei propri principi. La sfera pubblica è un idealtipo non  sempre concordante con la realtà dato che prevede un pubblico ben informato critico e attivamente partecipe della vita politica. DAHLGREN distingue tra:

SFERA PUBBLICA CULTURALE: sfera in cui circolano idee e discussioni sulla letteratura e sulle arti, non necessariamente in relazione con la democrazia e la politica

SFERA PUBBLICA POLITICA: sfera dove la popolazione nel ruolo di cittadini ha accesso al dialogo sociale che tocca questioni di interesse comune

MERCATO DELLE IDEE: concetto idealtipico angloamericano simile a quello di Habermas secondo il quale il cittadino grazie alla pluralità di fonti informative può formarsi proprie idee e visioni sulle issues più importanti.

Oggi nella società di massa è realizzata questa cittadinanza critica e informata concettualizzata da questi 2 idealtipi? Secondo lo stesso Habermas i salotti, i caffè e la stampa non sono più luoghi e strumenti di dibattito politico e la commercializzazione ha soppresso la funzione democratica dei media. Il pessimismo di stampo francofortese vede nell'azione dei moderni media commercializzati un impedimento alla crescita e alla consapevolezza critica dei cittadini. MEYROWITZ sostiene il contrario cioè che con i moderni media si realizzi effettivamente uno spazio pubblico allargato che supera i confini ristretti dell'interazione fra pochi eletti dell'epoca della stampa.

Ai giorni nostri si sta affermando lo SPAZIO PUBBLICO MEDIATIZZATO in cui i media vengono ad occupare il ruolo di perno della comunicazione ascendente e discendente tra pubblico e sistema della politica. Lo spazio pubblico mediatizzato non esaurisce lo spazio pubblico perchè esiste un territorio, quello della SOCIETÀ CIVILE (periferico rispetto al centro politico) in cui nascono sensibilità verso issues (pace, nucleare, femminismo) e si sviluppano dibattiti fra piccoli gruppi, da qui poi raggiungerà tramite i mass media l'opinione pubblica di massa.

MODELLO PUBBLICISTICO DIALOGICO

Gli attori della scena politica moderna sono cittadini, istituzioni politiche e mass media. Qui i media non sono lo spazio pubblico ma contribuiscono a crearlo ma la loro azione va a sommarsi all'azione dialogica degli altri due attori che mantengono la capacità autonoma di comunicazione (figura pag.20). Le istituzioni politiche interagiscono con i cittadini e questi con le istituzioni politiche. Da questa comunicazione immediata nasce uno spazio condiviso A. Lo stesso vale per i rapporti fra sistema dei media e attori politici e viceversa che danno origine allo spazio B. I media a loro volta si relazionano anche con i cittadini in una comunicazione a senso unico (data la loro natura di mass media) di tipo informativo nello spazio condiviso C. i 3 spazi comunicativi A,B,C  costituiscono una rete di scambi che è COMUNICAZIONE POLITICA. Questi 3 spazi sovrapponendosi costituiscono lo spazio D che coinvolge contemporaneamente tutti e 3 gli attori ed è la COMUNICAZIONE POLITICA MDIATIZZATA. In questo modello i 3 attori sono primi inter pares, la loro comunicazione politica prende forma nell'interazione che stabiliscono di volta in volta l'uno con l'altro.

MODELLO MEDIATICO

Dobbiamo affermare che il peso dei tre attori nelle concrete situazioni è di fatto sbilanciato risultando assai più forte quello dei mass media. Dobbiamo dunque attribuirgli un valore aggiunto. A questo si lega il concetto di MEDIATIZZAZIONE DELLA POLITICA secondo il quale oggi l'azione politica avviene all'interno dello spazio mediale o dipende in misura rilevante dall'azione dei media. Il modello raffigura la funzione inclusiva dei media infatti sia i soggetti politici che i cittadini comunicano tra di loro in un contesto mediale. La comunicazione politica avviene dunque all'interno dello spazio pubblico mediatizzato. I media cioè sono i canali di comunicazione, offrono lo spazio e sono interlocutori di entrambe gli attori. Qui i media si identificano largamente con lo spazio pubblico. Per questo modello la COMUNICAZIONE POLITICA È IL PRODOTTO DELL'INTERAZIONE E DELLA COMPETIZIONE TRA I DIVERSI ATTORI NELLO SPAZIO PUBBLICO MEDIATIZZATO (figura pag. 22).


Attori della comunicazione politica:

Sistema politico

Cittadini

Sistema dei media


SISTEMA POLITICO: insieme delle istituzioni politiche che costituisce l'ossatura della vita politica di un paese. È composto da i 3 poteri individuati da Montesquieu: parlamento (potere legislativo), governo (potere esecutivo), magistratura (potere giudiziario). La comunicazione di questi attori è di tipo ISTITUZIONALE cioè è espressione delle stesse istituzioni e non delle persone che ricoprono i vari uffici. Fa parte del sistema politico anche l'area non istituzionale identificabile nei partiti, movimenti, gruppi di pressione. La comunicazione di questi ultimi attori è quella "politico-partitica"

SISTEMA DEI MEDIA: all'interno dei confini di un paese il sistema dei media è l'insieme delle istituzioni mediali che svolgono attività di produzione e di distribuzione del sapere. Tutti in varia misura sono oggetto di misure legislative e amministrative varate dal sistema politico. I mass media si pongono come interlocutori delle componenti istituzionali e partitiche del sistema e si atteggiano spesso come portavoce della pubblica opinione.

I CITTADINI: non è immediatamente identificabile in una struttura organizzata. Le sue rappresentazioni "collettive" sono più nominalistiche che reali (opinione pubblica, l'elettorato). 

FLUSSI DI COMUNICAZIONE:

Dal sistema politico al sistema dei media: è vista come l'espressione di un rapporto di potere con il quale il sistema politico mira ad estendere il suo controllo e influenza sui media (imporre criteri di costruzione e selezione della realtà). Avviene attraverso 3 forme:

REGOLAMENTAZIONE: politiche pubbliche che governano l'attività dei media nell'arena politca.

MEDIA E NEWS MANAGEMENT: il sistema della politica cerca di condizionare l'attività dei media (lottizzazione)

FONTE DI INFORMAZIONE: stabilire rapporti di collaborazione o scambio con i media

Dal sistema politico al cittadino: assume le forme di :

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE: se a comunicare sono le istituzioni politiche considerate distinte dai partiti

CONTATTO PERSONALE: durante la campagne elettorali i politici si incontrano direttamente coi cittadini

PROPAGANDA PUBBLICITÀ: partiti o candidati si rivolgono direttamente all'opinione pubblica per persuaderli della bontà delle proprie proposte.

Dal cittadino al sistema politico: risposta del cittadino ai messaggi del sistema politico attraverso:

VOTO

DIBATTITO PUBBLICO: partecipazione alla discussione sulle questioni e sui problemi di interesse generale (caratteristica fondante per Habermas)

INTERAZIONE DIRETTA: incontri coi candidati che avvengono nelle piazze, nei talk show.

SONDAGGIO D'OPINIONE: moderna forma di espressione della volontà popolare

Dal sistema dei media al sistema politico: la comunicazione politica mediale si manifesta come:

INFORMAZIONE

VIGILANZA: i media assolvono la funzione di portavoce e di paladini del cittadino controllando l'operato dei partiti e delle istituzioni

PARTIGIANERIA: i media assolvono alla funzione di portavoce di lobby o di partiti (giornalismo dimezzato)

MEDIATIZZAZIONE: i media impongono i proprio linguaggi e i propri formati alla comunicazione degli attori politici

Dai media al cittadino:

INFORMAZIONE: di tipo referenziale (telegiornale) oppure misto (infotainment)

INFORMAZIONE PARTIGIANA: prodotto della faziosità dei media che rispondono prima di tutto a interessi di una parte del sistema politico-partitico

PUBBLICITÀ: i media prestano i propri canali alle comunicazioni di un attore politico

Dal cittadino ai media: questa comunicazione assume le forme di un generico feedback. E' una quasi interazione mediata e permette forme di intervento indiretto come decidere se spegnere o accendere la tv o acquistare un giornale o meno.


COMUNICAZIONE POLITICA (definizione): lo scambio e il confronto di contenuti di interesse pubblico-politico prodotto dai 3 attori: cittadini, sistema politico, media.

Tentativi di definizione:

WOLTON: guarda agli intrecci tra comunicazione politica e spazio pubblico. Attribuisce un forte peso ai sondaggi e ai mass media, sostanza della comunicazione politica attorno alla quale si organizza la vita politica.

La comunicazione politica nasce negli anni '50 negli USA. Essa include varie aree di interesse scientifico come gli studi di retorica, l'analisi della propaganda, gli studi sul cambiamento degli atteggiamenti, gli studi sul voto, i cambiamenti nelle tecnologie e il rapporto tra governi e organi di informazione, la comunicazione elettorale.

Blumer e Kavanagh propongono di guardare agli sviluppi della comunicazione politica da una prospettiva temporale individuando 3 grandi fasi dal dopoguerra a oggi.

PRIMA FASE (dopoguerra e anni '50): la scena politica era dominata dai partiti la cui azione si innestava sulle fratture e le dinamiche sociali tipiche degli anni della ricostruzione. La comunicazione politica era subordinata ad un sistema di istituzioni e di fedi politiche molto saldo. I partiti erano le cinghie di trasmissione fra il sistema politico e i cittadini. I leader non avevano preoccupazioni per l'immagine o le tecniche della comunicazione. I cittadini votavano in base a identificazioni di gruppo e in pochi comprendevano i temi dell'agenda politica.

SECONDA FASE (dagli anni '60 agli anni '80): diffusione del nuovo mezzo televisivo e il periodo di allentamento delle tradizionali fedeltà partitiche fondate sulle fratture culturali. In televisione cominciano ad apparire tutti i leader politici ampliando in tal modo le opzioni di attenzione del pubblico. Il mezzo televisivo rende possibile raggiungere quei segmenti di elettorato che non si esponevano alla comunicazione dei partiti. La televisione comincia ad esercitare un vasto impatto sui tempi della politica e sui suoi linguaggi. Per far fronte a tutto questo i leader iniziano ad abbandonare le prospettive legate alle ideologie in favore di una comunicazione più attenta alle variazioni nei climi di opinione. Si ha un'organizzazione più scientifica delle campagne elettorali.

TERZA FASE (dagli anni '90 ad oggi): accanto alla televisione e ai media tradizionali stanno apparendo altri media che spesso si pongono come alternative alla comunicazione ufficiale. Si ha una PROFESSIONALIZZAZIONE DEL RAPPORTO CON L'OPINIONE PUBBLICA. I politici sono sempre più costretti a ricorrere a professionisti della comunicazione per comunicare a rischio zero coi media e i cittadini.  È AUMENTATA LA COMPETIZIONE FRA I CONTENUTI DEI MEDIA E LA COMUNICAZIONEINFORMAZIONE POLITICA. Appare il genere dell' infotainment con un informazione giornalistica sempre più attenta al business. POPULISMO, prima il flusso della comunicazione politica era top-down, ovvero l'agenda politica era appannaggio di politici e giornalisti, gruppi di pressione davanti a un pubblico passivo. I media oggi invece si popolarizzano e fanno lo stesso con la politica puntando i riflettori sui sentimenti e sul privato. CONSUMO OCCASIONALE DI COMUNICAZIONE POLITICA. Si assiste a modalità di consumo della politica che assomigliano alle modalità di acquisto in un supermercato , la politica appare sempre più diluita nella programmazione televisiva.


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