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Gli effetti della comunicazion politica




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GLI EFFETTI DELLA COMUNICAZION POLITICA


Due diverse visioni della democrazia, quella diretta (che prevede una cittadinanza sempre informata, attiva e pronta a partecipare alle politiche pubbliche) e quella rappresentativa (istituto della delega come soluzione al problema della traduzione pratica della sovranità popolare), hanno portato a visioni contrapposte della crucialità per i cittadini di essere informati per poter esercitare i propri diritti e i propri doveri. Uno dei limiti della democrazia diretta è stata la non corrispondenza tra l'ideale di sovranità popolare e il cittadino che alla fine risulta non informato, non competente e non attivo. A favore dell'idea di democrazia rappresentativa si è detto che è inevitabile che una minoranza di cittadini che sono informati e attivi fungano da guardiani dell'intera cittadinanza. Sono queste minoranze informate che si scontrano nella competizione per la conquista del potere. È la visione della democrazia elitaria.

DOWNS E IL CITTADINO RAZIONALE: propone il concetto di cittadino razionale in contrasto alla figura del cittadino pigro. Il cittadino razionale sa che informarsi è una attività che costa (dunque cerca di scaricare i costi su altri) per questo egli si informa e si interessa quanto basta per farsi un'idea dei vantaggi che può ricevere. Egli ricorre a scorciatoie informative per ottenere vantaggi con il minimo sforzo. Una di queste scorciatoie è utilizzare l'informazione prodotta da chi è specialista. Un altra scorciatoia è l'ideologia dei partiti che impacchetta e incornicia l'informazione rendendola più facile e di immediata fruizione. Questa idea richiama i meccanismi di Lazersfeld di cui abbiamo parlato prima cioè la selettività.

MONITORIAL CITIZEN: Schudson sulla medesima linea di pensiero precedente ha formulato questa figura di cittadino. Egli tiene costantemente d'occhio la politica anche se in modo superficiale anche se quando nasce un problema di interesse particolare si attiva celermente e si sa focalizzare. Si è usata la metafora dei genitori che accompagnano i figli in piscina. L'informazione di cui il cittadino monitorante si serve è quella in pillole.

MODELLO DELL'ANTIFURTO: Zaller propone un modello giornalistico basato sulle soft news. L'informazione è drammatizzata, spettacolarizzante, sensazionalistica, rumorosa e risponde agli imperativi commerciali dell'infotainment ma senza dubbio è capace di suonare l'allarme sui problemi di interesse generale e di far percepire il suo suono ai cittadini monitoranti. Questo accade data l'impossibilità di avere un cittadino completamente informato.


I LIVELLI DI CONOSCENZA POLITICA (studio di Delli Carpini & Keeter): 3 diverse distribuzioni dei livelli di conoscenza della politica.

DEMOCRAZIA ELITARIA: rappresenta una minoranza di cittadini in possesso di ottima competenza politica a fronte di una grande maggioranza con una scarsa conoscenza politica.

DEMOCRAZIA FORTE: rappresenta la distribuzione delle conoscenze in quella che abbiamo chiamato democrazia partecipativa dove è la maggioranza dei cittadini ad essere bene informata

DEMOCRAZIA PRAGMATICA: distribuzione a diamante che si trova tra i due precedenti modelli idealtipici. Si tratta di un modello dove la cultura politica in cui l'acquisizione dell'informazione politica è una norma civica, questa informazione è abbastanza accessibile attraverso le scuole e i media e i cittadini hanno sufficiente motivazione e abilità cognitive da apprendere e ritenere un quantitativo moderato di conoscenza fattuale. Questo modello rappresenta al meglio la tipologia di cittadino che abbiamo tratteggiato finora.

Le conclusioni di Delli Carpini e di Keeter sono che:

il numero di cittadini bene informati sulla politica è una frazione minoritaria del pubblico più generale ma sufficiente ad assicurare un buon livello di cittadinanza

la maggior parte dei cittadini tende ad essere generalista nelle conoscenze politiche, cioè coloro che conoscono bene un tema, un problema o un fatto conoscono bene anche il resto della vita politica

la disuguaglianza nella conoscenza dei cittadini è correlata alla disuguaglianza tra gruppi di cittadini

la motivazione, l'interesse, il livello di istruzione sono fattori determinanti dell'acquisizione dell'informazione politica


CONCETTO DI PARTECIPAZIONE POLITICA: è quell'insieme di atti e di atteggiamenti diretti ad influenzare in maniera più o meno diretta e più o meno legale le decisioni dei detentori del potere nel sistema politico o in singole organizzazioni politiche nella prospettiva di conservare o cambiare la struttura del sistema di interessi dominante.  Vi sono 2 forme di partecipazione politica:

STRUMENTALE: le motivazioni che spingono all'impegno sono di tipo utilitaristico in vista di vantaggi personali concreti

ESPRESSIVA: quando le motivazioni sono di tipo ideale-ideologico

Una delle determinati psicologiche della partecipazione è il senso di efficacia che il cittadino possiede (o non possiede). Insomma alla fiducia che lo stesso cittadino ha elaborato nei confronti del sistema politico o delle istituzioni politiche nel loro complesso. Una delle critiche avanzate al sistema dell'informazione è quella di far da sponda all'antipolitica e al disimpegno civico spingendo all'ipercriticismo verso la classe politica.

Numerose ricerche hanno cercato di chiarire e misurare il ruolo dei media nei prcessi di partecipazione politica ed eventualmente nell'induzione all'apatia e al disimpegno. Le posizioni degli studiosi si possono dividere in due schieramenti: il primo sostiene che i media producono una sorta di "pseudo-partecipazione", il secondo raccoglie le voci più ottimistiche e vede i media come strumenti di crescita civile e democratica per il pubblico dei cittadini. Nel primo caso Lazersfeld parlò di "disfunzione narcotizzante dei media" riferendosi al fatto che dosi crescenti di comunicazioni di massa possono distogliere l'energia degli individui dalla partecipazione attiva verso la fruizione passiva. Per quanto riguarda la partecipazione elettorale italiana, cioè l'andare a votare dal 1976 al 2001 la partecipazione degli italiani è in costante diminuzione. Tuttavia secondo Mannheimer le elezioni del 2001 hanno attenuato questo dato. Questo è spiegato che l'elettore italiano potenzialmente astensionista si è trovato nel 2001 davanti a una semplificazione del confronto politico. La propaganda elettorale ha trasformato le elezioni in un referendum pro o contro Berlusconi e i media da parte loro hanno drammatizzato e spettacolarizzato lo scontro. Nei termini posti da Downs la partecipazione politica è apparsa una decisione meno costosa.

GLI EFFETTI SULLE SCELTE DI VOTO:

IDENTIFICAZIONE PARTITICA: è definita come la vicinanza psicologica e affettiva dell'elettore con il partito che rappresenta le proprie visioni e convinzioni.

POSIZIONI DEI PARTITI E DEI CANDIDATI SULLE ISSUES: la sua forza di fattore è direttamente proporzionale al livello di conoscenza da parte degli elettori dei programmi

PREFERENZE POLITICA NEGATIVA: avversione esplicita a votare un partito o un candidato

IDEINTIFICAZIONE DI AREA: autocollocazione dell'elettore sul contiuum destra sinistra

IMMAGINE DEL LEADER: l'immagine dei candidati proiettata dai media si lega con quella percepita dai cittadini trasformandosi in potente fattore di influenza sulla scelta di voto

INFORMAZIONE: intesa come bagaglio di conoscenze che  l'elettore possiede o si è costruiito.

TELEVISIONE E VOTO

MODELLO DELL'INFLUENZA: le preferenze televisive causano le preferenze politico-elettoriali, i cittadini mutano le proprie preferenze a seguito dell'esposizione all'una o all'altra fonte di informazione televisiva

MODELLO DELL'INCAPSULAMENTO: prospetta una relazione nella direzione opposta: le preferenze televisive sono effetto delle preferenze politche. Gli elettori strutturano il proprio menu di consumo televisivo in coerenza con le proprie simpatie politiche.


EFFETTI SULL'OPINIONE PUBBLICA: essa può essere messa tra le forme di partecipazione invisibile, intesa nel senso di un pubblico interessato e informato sulla politica senza che però sia attivato in maniera continuativa, in contrasto con la partecipazione visibile che invece si manifesta nei concreti comportamenti degli individui e dei gruppi. Sulla sua natura dibattono due gruppi contrapposti, da una parte si sostiene che l'opinione pubblica sia un costrutto mentale dall'altra parte si pensa che le sue dinamiche siano importanti nella società. Si tratta di una contrapposizione di tipo nominalistico perchè entrambe riconoscono che l'opinione pubblica non esiste nella realtà, cioè non ha le caratteristiche di gruppo organizzato come ad esempio i partiti o i gruppi di pressione. L'opinione pubblica è una forma imperfetta e temporanea dell'elettorato. Essa può essere vista sia come fenomeno individuale che come comportamento collettivo.

Come fenomeno individuale è un aggregato di opinioni di un certo segmento della popolazione. Le opinioni sono distinte dagli atteggiamenti, essi sono classificabili come pulsioni affettivo-emotive e sono predisposizioni e orientamenti a tendenze non manifeste. Mentre le opinioni sono la risposte osservabili ad un problema o ad una domanda. Le basi psicologiche delle opinioni sono una serie di fattori quali:

SCHEMI: intesi come strutture cognitive che conservano e organizzano l'informazione su un determinato evento o concetto e che condizionano la valutazione dei nuovi stimoli informativi

VALORI: credenze di natura valutativa e prescrittiva

IDENTITÀ DI GRUPPO:guidano la costruzione del concetto di sé, dell'indentità personale e sociale del soggett e condizionano fortemente le visioni del mondo.

Dal punto di vista della scienza politica il momento più importante è quello dell'esternazione. La focalizzazione sull'opinione come fattore individuale privilegia la valutazione degli stimoli comunicativi che attivnao processi psicologici della formazione delle opinioni. Lo spostamento del focus sull'opinione come fenomeno collettivo evidenzia dimensioni più significative per lo studioso di comunicazione politica. Essi studiano in questo ambito solo quelle opinioni che assumo una qualche rilevanza politica. In questo caso l'opinione pubblica si può definire come "un pubblico o una molteplicità di pubblici che interagiscono con flussi di informazione sullo stato della cosa pubblica". L'opinione pubblica viene vista come un gruppo temporaneo dalla struttura fluida perchè legato alla struttura cangiante delle issues del dibattito politico.

TIPI DI PUBBLICO E DI OPINIONE PUBBLICA:

PUBBLICO GENERALE: viene definita come mass opinion e corrisponde alla  somma delle opinioni degli individui di quella popolazione definita tramite sondaggi, referendum e le stesse elezioni

PUBBLICO ATTENTO: cittadini veramente informati sugli affari pubblici, è una minoranza qualificata la cui opinione legata ad una issue acquista un particolare valore nel dibattito pubblico

PUBBLICO ATTIVO: parte di cittadini che oltre che mantenere un opinione partecipano di persona nel dibattito politico e nella vita politica di partito. Questo pubblico è una ristretta elite

PUBBLICO DEGLI ELETTORI: è il pubblico più sondato in assoluto, l'intenzione di questo pubblico viene rilevata tramite sondaggi, intenzioni ecc.

OPINIONE PUBBLICA LATENTE: è la forma più importante di opinione pubblica, quella reale, vera che si nasconde sotto l'opinione effimera e superficiale rilevata dai sondaggi sul pubblico di massa. Viene messa in relazione alla capacità dei leader di "sentirla" e di cavalcarla

MAGGIORANZA PERCEPITA: tipo di opinione che si identifica con le proiezioni dei news media e dei politici.



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