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Descrizione della penisola di Vulcanello
Bini et. al , 1973 descrivono la penisola di Vulcanello come una piattaforma lavica, alta, a NE, fino a una ventina di metri, leggermente convessa al centro e degradante a sud fino all'istmo che la collega al corpo principale dell isola di Vulcano; tutt'intorno è tagliata a picco dal battente marino fig. 1 5 . Nel settore orientale sorgono addossati l uno all'altro in un unico complesso e con allineamento NE SO tre piccoli coni di cui il più alto, quello centrale, raggiunge appena i 123 metri.
N
Fig.
1 Foto aerea della penisola di Vulcanello. Sono evidenziati i crateri dei conetti. Foto
satellitare presa da Google Earth 8
La parte emersa di Vulcanello è sorta in epoca storica, a chiusura di precedenti eruzioni sottomarine di lave che raggiunsero la superficie del mare. Bini et. al. basandosi anche su pubblicazioni più vecchie Mercalli, 198 ; Bergeat, 1 9 ; De Fiore, 1922) ricostruiscono cronologicamente la storia evolutiva di Vulcanello nel modo seguente:
Formazione del basamento per eruzioni sottomarine (probabilmente prima del 50 a. C).
Attività prima esplosive, poi miste, sul bordo orientale del basamento con inizio nel 1 3 a.C ) che hanno originato il conetto di levante e, per spostamento dell'asse eruttivo verso SO, il conetto centrale 1 6 a C.).
Formazione di tutta la piattaforma a seguito di varie effusioni laviche
1 91 a.C ) provenienti dal conetto centrale.
Formazione del conetto occidentale per attività esplosiva.
Formazione dell'istmo per accumulo di piroclasti eruttati dal vulcano della Fossa ~ prima metà del XVI sec .
L attività fumarolica è durata fino al 19 8 impostandosi principalmente sulla pendice occidentale e all interno del conetto centrale e immediatamente a SO del conetto occidentale.
1 Morfologia dell edificio di Vulcanello.
Morfologicamente l edificio di Vulcanello può essere distinto in due unità: il complesso dei coni e la piattaforma lavica.
Il conetto orientale conetto I) ha una tipica struttura a strato vulcano visibile nella sezione naturale del fianco di NE demolito dall azione del mare (fig. 1 5 . Si distinguono almeno due colate laviche e numerosi livelli di materiali piroclastici scoriacei. Una effusione lavica finale chiude le attività del conetto. Nella sezione affiora un dicco spessore massimo di qualche metro) che taglia le coperture piroclastiche fino ad un altezza di 70 m (fig. 1.6).
Fig. 2 Il dicco taglia le sequenze piroclastiche che formano il conetto orientale. In secondo piano si vede parzialmente la sezione naturale del fianco di NE demolito dall azione del mare.
La formazione del conetto centrale conetto II) oblitera quasi totalmente il cratere del conetto orientale. Ha un cratere con orlo abbassato a Nord quasi completamente riempito dai prodotti di esplosione del conetto occidentale e coperto da folta vegetazione arbustacea.
Il conetto occidentale conetto III), più basso dei tre, si è formato per attività esclusivamente esplosive instauratesi sulle pendici occidentali del conetto centrale. I materiali sono fini ceneri di color rosso mattone, grige e giallastre con lapilli e scorie vetrose. Il fondo del cratere è piatto per deposizione di materiale proveniente da erosione e franamento delle pareti. Questa erosione ha messo a nudo, sulle pareti orientali, una serie di livelli tufacei varicolori (fig1 8 .
Fig. 3 Straterelli di tufi cineritici varicolori che si trovano sul lato orientale del cratere del conetto occidentale conetto III).
La superficie della piattaforma è irta di blocchi scoriacei e spuntoni lavici emergenti dalla copertura piroclastica rivestiti di un leggero strato d alterazione rosso bruno. Esplorando la falesia intorno alla piattaforma si notano più correnti laviche sovrapposte di potenza varia anche superiore ai tre metri. La parte bassa di ogni strato appare compatta mentre andando verso l alto fino al contatto con la base dello strato successivo si osserva un progressivo aumento della bollosità. Questa "stratificazione" potrebbe essere spiegata con l'arrivo di nuovi flussi lavici della medesima corrente, più che con correnti laviche di emissioni successive.
A lato dei tre coni, nella parte nord orientale della piccola penisola, scende verso mare la colata lavica massiva di Punta del Roveto testimonianza di una delle
ultime fasi di attività di Vulcanello. Il fronte della colata è molto irregolare mentre la parte sommitale mostra strutture convolute dovuto al comportamento plastico indotto da composizione ed elevata temperatura al momento della messa in posto. Queste strutture richiamano sembianze vagamente spettrali inducendo i locali a denominare quest area "Valle dei Mostri" (Calanchi N, Lo Cascio et al , 007 .
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