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La sicilia




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LA SICILIA



1-IDENTIKIT DELLA REGIONE


Chiamata dai greci Sikelìa e dai romani Sicìlia. La Sicilia prende il nome dai Siculi. I Siculi erano una popolazione italica migrata ( 1°millennio a.C.) dalla Calabria in Sicilia e stanziata nalla zona centro-orientale dell' isola,assorbendo le popolazioni già esistenti.Secondo le testimonianze degli storici antichi, questa popolazione si sarebbe mescolata ai Sicani preesistenti, ma non si può avere, nonostante i recenti ritrovamenti archeologici, un quadro chiaro dei popoli viventi nell'isola nel periodo   pre-greco. Le più imponenti testimonianze di civiltà pre-greca in Sicilia, all'epoca di ferro, sono le vaste necropoli con tombe a forno, scavate nella roccia, a Pantalica, Cassibile, Dessueri. I Siculi furono a loro valta assorbiti dalla colonizzazione greca, cui non opposero resistenza per la prevalente civiltà dei greci che assimilarono gradualmente, perdendo con il tempo la propria fisionomia. Siculiana fu una città fondata dai Siculi nel 14° secolo nella provincia di Agrigento, a 20 km a nord del capoluogo.


La Sicilia si trova nell'Italia insulare ( a sud )


Confina a nord con il mar Tirreno, a est con il mar Ionio e lo Stretto di Messina, a sud con il mar di Sicilia e il mar Mediterraneo,a ovest con il mar Mediterraneo e il Canale di Sicilia.


La superficie è di 25.707 km2.


Ci sono 5.097.336 abitanti.


Ci sono 198 abitanti per km2.


Le aree più popolate sono: Palermo, Messina e Catania.


Il capoluogo è Palermo.


Le province sono: Trapani, Messina, Enna, Caltanissetta, Catania, Agrigento, Siracusa e Ragusa.


2-ASPETTO FISICO


La Sicilia è per il 61% collinare, per il 25% montuosa e per il14% pianeggiante


I monti principali sono: M.Sparagio, La Pizzutta, Pizzo Carbonara, Pizzo Antenna, M.Castelli, M. Soro, Serra del Re, Pizzo di Verna, Montagna Grande, M.Rocco Busambra, Pizzo Cangialoso, M. Zimmara, M.Etna, M.Albano, M.Cammarata, M.Carangiaro, M.San Venere, M. Lauro, M. Altesina.


La pianura più vasta è la Piana Catania (430 km2).Un tempo malarica oggi è stata bonificata ed è molto fertile.Ci sono altre pianure come la Piana di Gela, la Valle del Bélice, la Conca d'Oro, le Madonìe


I fiumi sono: il Bélice, il San Leonardo, il Torto, il Plàtani, il Salso, l'Alcantara, il Dittaino, il Gornalunga, il Simeto, l'Anapo e l'Irminio.


I laghi sono: L.Trinità, La Pizzutta, il L. Arancio, L.di Pergusa, L. di Pozzetto,L.Lentini


I mari sono: mar Tirreno, mar Ionio, mar di Sicilia, mar Mediterraneo.


I golfi sono: il golfo di Castellammare, il golfo di Palermo, il golfo di Termini Imerese, il golfo di Patti, il golfo di Milazzo, il golfo di Catania, il golfo di Noto, il golfo di Gela.


Le isole sono: le Isole Egadi, le Isole Eolie,le Isole Pelagie e l'isola di Pantelleria.


Il clima è, in genere, caldo e asciutto.Le precipitazioni non sono abbondanti. Lungo le coste è più mite grazie al mare e ai venti, mentre all'interno fa più freddo d'inverno e più caldo d'estate.


3-CONOSCENZE APPROFONDITE


- TRACCE DEL PASSATO

preistoria:-Nel territorio a sud di Agrigento si sono rinvenuti molti strumenti su ciotolo e numerose amigdale risalenti al paleolitico inferiore, epoca in cui l'isola era unita al continente. Nelle Grotte dell'Addaura si conservano alcune delle più rare domcumentazioni d'arte parietale paleolitica. Ricchissimi i resti appartenenti al neolitico, come le colture di Stentinello, di Diana, di San Cono, di Serraferlicchio, tutte attestanti l'importante ruolo dell'isola al centro del Mediterraneo. La presenza dell'ossidiana a Lipari fu forse la motivazione che spinse all'occupazione stabile dell'isola (5° millenio a.C.). Nel 3° millennio la produzione di oggetti in rame, le cui tecniche di lavorazione provenivano dal Mediterraneo orientale, portò a una pluralità di espressioni culturali.

-1800 a.C. Nella prima età del bronzo, si sviluppa nella Sicilia meridionale la cultura di Castelluccio, caratterizzata da abitati rurali di piccole dimensione.

-1400 a.C. La cultura del Milazzese risente dei continui contatti con il mondo egeo. Tipiche dell'età del bronzo sono anche le culture di Capo Graziano, della Moarda, di Thapsos, dell'Ausonio e di Cassibile.

-1270 a.C. circa. I siculi, provenienti dal continente, varcano lo stretto e le popolazioni costiere si rifugiano all'interno, in grossi nuclei urbani collocati in luoghi impervi facilmente difendibili.

-800 a.C. abitata dai siculi, sicani ed elimi (rispettivamente nelle zone: orientale, occidentale, nord-occidentale), la Sicilia si apre a insediamenti di coloni fenici e, più tardi, intorno al 734, anche greci. I fenici, soprattutto cartaginesi, fondano come empori commerciali Panormo, Solunto e Mozia. I cartaginesi si alleano con gli indigeni elimi, i cui centri principali sono Segesta, Entelice ed Entella.


età antica:-i Fenici usano la Sicilia come base di commercio e danno il via allo sfruttamento indiscriminato dei boschi.

-735 a.C. Secondo le antiche fonti, Naxos è la prima città greca in Sicilia, fondata sulla costa nord-orientali da calcidesi guidati da Teocle. Dopo pochi anni ai margini della fertile Piana di Catania, sorge Leontinoi, che diventa in breve una prospera colonia agricola. Seguono Zancle (Messina) e Siracusa, fondata dai Corinzi, Megara Iblea, dai megaresi, Gela, da rodiesi e cretesi (690 a.C.). Le colonie greche non costituiscono un'unita politica e anzi sono spesso in guerra tra loro.

-500 a.C. Ippocrate, tiranno di Gela, vuole assicurarsi il controllo dello stretto; prende Naxos, Zancle e Leontinoi. gelone, suo successore, si impadronisce di Siracusa, l'arricchisce di opere d'arte, crea un forte esercito e una grande flotta.

-480 a.C. Terone tiranno di Agrigento e alleato di Sirausa, affronta i Cartaginesi a Imera infliggendo all'esercito punico una tremenda sconfitta. Selinunte e Reggio diventano suddite di Siracusa. Suo fratello Ierone, che gli succede, sconfigge gli etruschi nelle acque di Cuma (474) e si espande verso il meridione dell'Italia. Atene affronta Siracusa nel415 con una spedizione navale, ma è sconfitta; tuttavia la città siceliota ne esce indebolita.

-405 a.C. Dionigi il vecchio, tiranno di Siracusa, salva l'ellenismo della Sicilia dai cartaginesi, ma invano cerca di espellerli definitivamente dall'isola. Intraprende pure una grandiosa opera di fortificazione per proteggere Siracusa dal lato nord-occidentali.

-278 a.C. Pirro, re dell'Epiro, viene a difendere Siracusa dall'assedio dei Cartagine.

-264 / 241 a.C. L'esercito romano, chiamato in aiuto da Messana occupata dai cartaginesi, varca lo stretto e dà inizio a una lunga e faticosa guerra per ottenere l'egimonia sull'isola. Nelle acque delle isole Egadi la flotta romana, guidata da Gaio Lutazio, ottiene la piena vittoria.

-227 a.C. Roma è padrona dell'intera isola, che diventa la sua prima provincia. Solo il regno di Siracusa si mantiene indipendente, sotto il protettorato di Roma.

-200 a.C. Dopo la sconfitta di Annibale nella seconda guerra punica, la Sicilia è tutta sottomessa a Roma, che ne fa il 'granaio del popolo romano'. Ribellioni di schiavi si ripeteno tra il 136 e il 104 e sono domate a stento.

-46 a.C. Cesare concede il diritto latino alle città siceliote.

-36 a.C. Ottaviano sconfigge Sesto Pompeo che aveva occupato l'isola, di cui fa una provincia senatoria risollevandone le condizioni econmiche.

-212 d.C. Con la Constitutio Antoniana i siciliani ottengono la cittadinanza romana.


età medioevale:-440 / 486. I Vandali occupano gradualmente l'isola. La loro dominazione è duramente vessatoria anche in campo religioso.

-491/535. Gli ostrogoti di Teodorico succedono allo sciro Odoacre nella dominazione dell'isola, portando una relativa tranquillità.

-800. Gli Arabi si insediano nelle aree sud-occidentali e si dividono in due parti chiamate:'al di quà' e 'al di là' del fiume Salso

-800 / 827. Giustiniano inizia dalla Sicilia la riconquista dell'Italia: Belisario la occupa in sette mesi e il dominio di Bisanzio durerà quasi tre anni, incidendo profondamente sull'economia e sulla cultura dell'isola. Lingua e costumi greci vi penetrano largamente, fino a determinare una seconda ellenizzazione.

-827. Chimati dal dissidente Eufemio, gli Arabi iniziano l'occupazione della regione che si concluderà con la presa di Taormina nel 902. Forte risveglio in agricoltura con nuove tecniche e nuove colture; nel commercio si aprono i mercati di tutte le regioni musulmane del Mediterraneo; scienze e letteratura rifioriscono.

-1061 / 1091.L'iniziativa antimusulmana dei normanni, sorretta dalla chiesa, porta Ruggero d'Altavilla a impadronirsi di Messina e a conquistare la Sicilia nel 1091.

-1130. La regione, unita a gran parte del meridione d'Italia, entra a ar parte del regno normanno di Sicilia. Ruggero 2° vi introduce il regime feudale e si assista a una nuova ripresa economica e culturale.

-1190 / 1266. Nell'età degli svevi la regione gode di un periodo di tregua tra le parti sociali; sotto Federico 2° il regno di Sicilia è considerato il cardine dell'impero germanico. Palermo diventa una splendida capitale, redidenza prediletta dell'imperatore.

-1266. Investito dal papà e sorretto dall'Italia guelfa, Carlo d'Angiò conquista il regno di Sicilia, ma il rapporto con i siciliani rimane di ostilità e diffidenza.

-1282 / 1302. La guerra dei Vespri siciliani è un episodio cruciale del lungo conflitto che contrappose ia francesi i filosvevi aragonesi, finchè nel 1372 Giovanna d'Angiò rinuncia all'isola in favore di Federico 3° Aragona.


rinascimento:-1415. Le corone d'Aragona e di Sicilia sono definitivamente unite e inizia il gverno dei vicerè. L'anelito all'indipendenza, che per un secolo aveva fatto sognare maggior autonomia ai baroni, viene soffocato.                                                                                                                                                                                       -15° secolo: l'isola è trascurata dai sovrani spagnoli che,conquistando Napoli, realizzano un grande impero mediterraneo.Si tende a conservare un equilibrio tra forze diverse: baronaggio, vicerè, città, Chiesa,

essendo ormai chiaro che il baronaggio resta una forza di governo insostituibile, specie nelle campagne.


età moderna:-1600 / 1700. Aumenta la rendita fondiaria dei grandi feudi da un lato e la miseria della maggior parte della popolazione dall'altro. Sorgono 120 nuovi paesi feudali; si allarga il latifondo. La feudalità siciliana, che gode con il clero di ampliissimi privilegi fiscali, scarica sul resto della popolazione il peso finanziario delle crescenti richieste di Madrid. Torbidi e rivolte serpeggiano ovunque.

-1713-18. Con la pace di Utrecht la Sicilia passa a Vittorio Amedeo 2°,duca di Savoia.

-1734. Dopo una breve parentesi, di dominazione asburgica, l'isola ha in Carlo di Borbone un nuovo autonomo sovrano, che riunifica i due regni di Napoli e Sicilia, mantenendo tuttavia separati gli ordinamenti delle due regioni.

Inizia un rigoroso programma di riforme, per opera del vicerè Domenico Caracciolo.


- I SEGNI DEL PRESENTE


: sotto l'influenza delle idee liberali dell'inglese lord Bentinck,Ferdinando 4°di Borbone adotta un ordinamento istituzionale più adatto allenuove realtà politiche sorte fuori dall' isola: la nuova costituzione decreta l'abolizione del feudalesimo e introduce un regime rappresentativo bicamerale.


: Ferdinando abolisce la costituzione di quattro anni prima, ricostituisce il regno delle due Sicilie, ritorna a Napoli e assume il nome di Ferdinando.


: Palermo, con un moto separatista, rivendica la sua autonomia e la costituzione del 1812.


: con un'insurrezione viene proclamata la decadenza dei Borboni, ma nel 1849 gli insorti cedono.


11 maggio 1860 : Garibaldi e i suoi 'Mille' sbarcano a Marsala: la promessa dell' inizio di una nuova epoca.

Ma da allora e per quasi ottant'anni più di due milioni e mezzo di siciliani sono costretti ad andarsene, spinti dalla povertà sempre più diffusa.


: la Sicilia viene annessa al regno d'Italia.


: l'insurrezione di Palermo (1866) e i moti dei fasci siciliani (1894) sono originati dalle difficilissime condizioni economiche e sociali.

Inizia un'emigrazione in massa e tuttavia l'isola attraversa momenti di crescita produttiva molto intensa, in agricoltura e nell'industria, seguiti da crisi.


: la situazione peggiora: nel 1936 l'isola sfiora i quattro milioni di abitanti, i salari sono al minimo, in crisi l' industria dello zolfo, si riduce l'agrumicultura.


: dopo la guerra risplende il dibattito sull' autonomismo, sostenuto dai separatisti appoggiati dall'Elvis (esercito volontario per l'indipendenza socialista).


: la Sicilia ha uno statuto regionale autonomo.Il fenomeno mafioso trova ampia possibilità di espressione e diventà un problema sempre più grave.


: a Ragusa si scoprono giacimenti petroliferi (il primo pozzo sarà aperto nel 1957). In seguito, investimenti industriali, di provenienza esterna all'isola riducono notevolmente il divario di modernizzazione tra la Sicilia e il resto dell'Italia.


4-ECONOMIA


agricoltura:l'agricoltura dà lavoro a una parte consistente della popolazione attiva.                                                                                                     

La produzione di agrumi, praticata in particolare nella Piana di Catania e nella Conca d'Oro palermitana, ha perso importanza a favore di altre colture specializzate(fiori, ortaggi, primizie e prodotti coltivati con metodi biologici) per le quali spicca in particolare il territorio di Ragusa.

Nella provincia di Trapani(zona di Marsala e valle del Belice) è diffusa la monocoltura dell'uva da vino.La vasta area interna, la zona più arida dell'isola, è caratterizzata invece dalla prevalenza della coltivazione del grano duro, quello usato per la pasta, che viene effettuata su grandi estensioni di terreno.Prodotti tipici sono i capperi e i pistacchi.Dagli anni Ottanta in poi la Sicilia ha visto anche la grande diffusione delle aziende che praticano colture biologiche, cioè senza uso di sostanze chimiche:è la regione italiana che ne conta di più.


allevamento:l'allevamento più diffuso,nelle zone interne, è quello degli ovini; nelle zone irrigate è praticato soprattutto quello dei bovini.


pesca:la pesca è molto produttiva:in Sicilia viene sbarcato circa un terzo del pescato totale italiano.La crescente difficoltà di trovare grandi banchi di pesce nelle acque più vicine ha ridotto l'importanza della pesca, un tempo praticata quasi ovunque lungo le coste.Solo lingo il litorale meridionale e occidentale, dal quale si raggiungono facilmente le acque del Canale di Sicilia, più profonde e pescose, i porti si sono sviluppati ancora: in quello di Mazzara Vallo si raduna la flotta peschereccia più grande d'Italia. Spesso, però, le navi entrano nella acque tunisine e corrono il rischio di essere sequestrate. I pesci sono: tonno, pesce spada ( stretto di Messina ), sardine, alacce; decaduta quella del corallo e delle spugne.


sottosuolo:la Sicilia è una regione abbastanza ricca di materie prime: oltre al petrolio e al gas, vi sono per esempio, la saline (concentrate tra Siracusa e Trapani), le miniere di salgemma (nell'Agrigento), i sali potassici (San Cataldo) utilizzati per produrre fertilizzanti, le cave di pietra pomice di Lipari, lo zolfo (nella parte centrale dell'isola),le rocce asfaltifere (Ragusa, Scicli), la salgemma ( Cammarata ), il sale marino ( Trapani, Augusta), petrolio ( Ragusa, Gela) e materiale da costruzione ( pietra di Siracusa, di Trapani, cave etnee). Molte le sorgenti termominerali.        


industrie:gli insediamenti industriali più importanti sono quelli legati alla raffinazione e trasformazione del petrolio, localizzati lungi le coste orientali e meridionali.                                                                                                                                      Palermo, il capoluogo regionale, è la città che offre più posti di lavoro nel settore dei servizi di tipo amministrativo.La zona che presenta la maggior concentrazione di imprese è, invece, Catania, dove esistono industrie di settori diversi , anche molto avanzati tecnologicamente. Altre aree importanti sono quelle dedite alla petrolchimica, caratterizzate dalla presenza di grandi impianti sparsi in varie località: Porto Empedocle, Gela, Augusta, Milazzo. Attraverso lo Stretto di Messina c'è un elettrodotto. Le industrie alimentari producono: paste, conserve, vini, cassate, cannoli, frutta candita, torrone. Quelle chimiche producono: concimi fosfatici, acido solforico; derivati dagli agrumi: citrato di calcio e acido citrico, essenze. Quelle che lavorano il legno producono: mobili, imballaggi e botti. Quelle dell'artigianato producono: carretti, pupi e merletti.


servizi:il settore dei servizi dà lavoro alla maggioranza della popolazione attiva siciliana: si tratta però in gran parte di attività legate alla pubblica amministrazione e al piccolo commercio.Il turismo è un settore importante. Alcune località, come Taormina, la Valle dei Templi ad Agrigento, Siracusa, Erice, sono famose e visitate fin dall' Ottocento.Negli ultimi decenni si è sviluppato anche il turismo balneare grazie alla costruzione di vari villaggi e campeggi.Molto frequentate sono le isole più piccole, in particolare le Eolie e Lampedusa.


5-INSEDIAMENTI


-le principali città sorgono lungo le coste.Nelle aree fra Trapani e Palermo, a ovest, e tra Messina e Catania, a est, oltre ai capoluoghi, sono presenti varie città di medie dimesioni come Marsala e Bagheria (a ovest), Acireale (a est) e Mazara del Vallo lungo la costa meridionale.Solo due capoluoghi provinciali sono nell'interno: Enna e Caltanissetta.


-la Sicilia è la quarta regione più popolata d'Italia, con una densità di poco superiore alla media nazionale.Le aree più abitate sono quelle costiere, dove la densità raggiunge valori elevati, mentre nelle aree interne lo spopolamento determina talvolta densità molto basse.Gli insediamenti prevalenti sono quelli urbani. 



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