Nicola cusano - la filosofia umanistica

Nicola CUSANO

Nicola Cusano ( 1401-1464) , sebbene il nome sembri dire il contrario, fu di origini tedesche.

Il suo nome deriva dalla sua città natale, Kues, latinizzato in Cusano.

Viaggiò moltissimo e, pur essendo molto influenzato dall'Umanesimo, il suo pensiero risente anche delle teorie scolastiche.

Ricoprì diverse cariche sia in campo politico che in campo ecclesiastico e ciò fece sì che si occupasse della teologia ma anche della politica della Chiesa e del suo ordinamento.

Per comprender meglio questo filosofo si devono ricordare due episodi della sua vita: nella prima metà del '400 fu coinvolto nelle vicende del "conciliarismo", che si basava sull'idea che la Chiesa non è fatta dal Papa ma dall'assemblea dei vescovi, di contro vi era la tesi dei "curialisti" che vedevano il potere concentrato nelle mani del Papa; tesi che ebbe la meglio rispetto alla prima.

Cusano fu coinvolto in questa diatriba ideologica ed in pochi anni abbracciò prima l'una e poi l'altra tesi.

Nell'argomentare le sue idee su questo dibattito si fonderà la sua filosofia.

Secondo episodio fondamentale della sua vita fu il viaggio che intraprese per l'oriente: in questo periodo, ricco di forti contrasti civili scopriamo un Cusano tollerante per tutte le fedi e la scoperta di quella che in seguito chiamerà "dotta ignoranza" che è poi la base della sua filosofia.

La Fede è per Cusano la salvezza per tutto, a differenza di Lutero la fede però non deve portare alla spada, ma come dice Erasmo  alla tolleranza.

In fondo in tutte le religioni  è radicata l'idea di fede e soprattutto nelle tre religioni piu diffuse, il cristianesimo, l'ebraismo e l'islamismo; tutte e tre sono monoteiste e quindi prevedono la credenza in un unico Dio.

Inoltre per Cusano è importante la pluralità delle religioni ed è positiva perché crea uno spirito emulativo reciproco dove ogni religione cerca di superare le altre nell'adorare Dio.

Inoltre nessun punto di vista potrà mai esaurire l'essenza di Dio e darne un'immagine giusta : la pluralità delle religioni e delle fedi aumenta la conoscibilità di Dio, infatti Dio appare all'uomo a seconda di come l'uomo lo guarda.

Con la stessa tolleranza Cusano affronterà il dibattito tra conciliarismo e curialismo nel quale spiegherà in che modo il Papa è simbolo e strumento della Chiesa.

Il concetto di dotta ignoranza si richiama a Socrate e ad Agostino.

Cusano intende evidenziare l'aspetto positivo del non sapere, infatti il non sapere diventa stimolo a sforzarsi di sapere.

Alla base di questo ragionamento vi sono 2 presupposti:

aristotelico l'uomo per sua natura tende alla conoscenza; il sapere è naturale e proprio in quanto naturale tende ad essere soddisfatto:

platonico la conoscenza consiste nell'istaurare rapporti di proporzione tra quello che gia conosciamo  quello che non conosciamo ancora.

Tuttavia in questa conoscenza non rientra la conoscenza di Dio, che non si potrà mai conoscere bene perché matematicamente non c'è rapporto tra infinito e finito.

Una sua opera "De coniecturis" tende a spiegare come arrivare alla conoscenza tramite congetture, ma le congetture non saranno mai la realtà vera.

Altro scritto di Cusano è "La caccia della sapienza" nel quale il filosofo paragona la sua ricerca a d una forma di caccia alle cui prede sono rappresentate dalle varie forme del sapere.

Interessante in Cusano è il concetto di " contrazione" pensato in tre termini:

il massimo assoluto  è Dio

il massimo contratto è il mondo

il massimo contemporaneamente assoluto e contratto è la figura di Cristo perché è unione di natura umana e divina.

Questo discorso sulla contrazione permette a Cusano di non essere accusato di panteismo, ma la Chiesa malgrado ciò non poté accettare le sue dottrine.