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L'america latina




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L'AMERICA LATINA


LA MORFOLOGIA

Le Coste Atlantiche tra il Messico e Panamà sono piatte e orlate da lagune, le rimanenti sono prevalentemente basse e paludose eccetto in alcuni punti in cui il rilievo raggiunge la costa. Numerose sono le ampie insenature: il golfo del Darén, del Venezuela e del Messico. Anche la costa della Patagonia è ricca di insenature.

Le Coste dell'Oceano Pacifico, sono per lo più alte e rocciose, nella parte meridionale sovrastate dalla catena delle Ande. Nell'estremo sud (Cile meridionale) sono molto incise e assumono una struttura a fiordo.

AMERICA CENTRALE → A nord e al centro del territorio Messicano si incontrano vasti altipiani delimitati da due catene montuose: la Sierra Madre Orientale a est, la Sierra Madre Occidentale a ovest (prolungamento Montagne Rocciose). Nell'istmo di Tehuantepec (divide la zona centrale dall'america meridionale) la terra si restringe fino a 80 km e si ha un unico allineamento montuoso formato da apparati vulcanici (alcuni ancora attivi) che sorgono lungo le coste del Pacifico. Sull'Atlantico si aprono brevi pianure, spesso acquitrinose, come la massiccia pianura dello Yucatan, un tavolato calcareo altro mediamente meno di 200 metri e geologicamente instabile.

AMERICA INSULARE → è caratterizzata da rilievi con struttura e morfologia simili a quelle dei rilievi della terraferma.

AMERICA MERIDIONALE → lungo tutta la costa del Pacifico si articola il sistema delle Ande: a nord le Cordigliere Occidentale, Centrale e Orientale che, in corrispondenza della Colombia e dell'Equador si riuniscono nelle Cordigliera Reale. Al centro la Cordigliera Costiera si apre in varie catene parallele a quella principale che corre lungo la costa. A sud la catena s riunisce e scende gradatamente fino ai fiordi e alle isole della Terra del Fuoco e di Capo Horn. Queste catene racchiudono profonde valli, altipiani sconfinati, salinas (paludi formate da corsi d'acqua che, a causa del clima arido e della composizione del suolo, si disperdono nelle aree pianeggianti formando distese d'acqua salmastra di notevoli dimensioni) e bacini interni (Lago Titicaca). I rilievi andini sono di origine vulcanica e le cime più elevate sono ricoperte da nevai e ghiacciai.

Nella parte centrale prevalgono le pianure occupate da vasti bacini fluviali: quello dell'Orinoco e del Rio delle Amazzoni. In tutta l'America latina si estendono molti altipiani: ●del Messico, ●della Guayana, ●del Brasile e ●della Patagonia (molto freddo) nella parte più a sud del continente.

A sud del Brasile e a est delle Ande si estende, invece, il Bassopiano del Gran Chaco, costituito da materiali lessici trasportati dai venti, che si immette nella grande pianura alluvionale formatasi in seguito all'accumulo dei detriti dei fiumi Paranà e Paraguay.

A sud si incontrano le Pampas, pianure che si estendono da Buenos Aires fino ai versanti occidentali delle Ande.

L'IDROGRAFIA

L'idrografia dell'america meridionale è assai ricca. Vi sono i fiumi che si gettano nel Pacifico che essendo stretti tra le Ande e l'Oceano sono ripidi e brevi; e quelli che si gettano nell' Atlantico più numerosi ed estesi, danno origine ad alcuni dei bacini idrografici più estesi e complessi del mondo. Da nord a sud i più importanti sono: il Rio Magdalena, l'Orinoco, il Rio delle Amazzoni secondo fiume più lungo del mondo e, con i suoi affluenti, forma il bacino idrografico più esteso del mondo, il san Francisco, l'Uruguay e il Paranà-Paraguay. Molti di questi fiumi formano cascate alte e ampie. Alcuni fiumi interni non hanno sbocchi al mare e alimentano bacini interni. Il lago più grande dell'America istmica è il Nicaragua; America meridionale laghi maggiori negli altipiani andini: Titicaca e Poopò. Mar Caraibico lago costiero di Maracaibo. Patagonia numerosi laghi ghiacciati: Buenos Aires.


LE AREE CLIMATICHE E I BIOMI

L'America Latina fa parte della fascia dei climi caldi (è attraversata dai due tropici), tranne nell'estremo sud→ clima temperato.sono presenti una grande quantità di climi e ambienti per: notevole estensione in latitudine, presenza di rilievi, influsso dei venti e degli oceani.

L'AMERICA ISTIMICA E LE ANTILLE clima tropicale caldo - umido. Precipitazioni scarse a nord, abbondanti a sud. Versante Atlantico→ più caldo e piovoso. Le coste orientali sono investite dai cicloni. ANTILLE clima tropicale caldo - umido, temperature particolarmente elevate in estate (stagione delle piogge). 

AMERICA CENTRALE In base all'altitudine e alle temperature il territorio viene suddiviso in: tierras calientes, tierras templadas, tierras frias e tierras heladas. La vegetazione originaria è stata quasi completamente distrutta per far posto alle piantagioni.

LA REGIONE ANDINA grande varietà di climi per effetto dell'altitudine e della latitudine. Sulle Ande settentrionali, in corrispondenza della fascia equatoriale, fino a 1000 m è diffusa la foresta equatoriale, fino a 3000 m si trova la savana, e oltre domina la prateria di graminacee (i "paramos"). Le temperature sono abbastanza elevate e le precipitazioni costanti tutto l'anno. Nelle Ande centrali si trova un'estesa fascia costiera desertica, poiché le coste del Pacifico sono bagnate dalla fredda Corrente di Humboldt (una diramazione della Corrente Antartica; essa corre lungo le coste del Cile e del Perù da sud verso nord) che impedisce l'evaporazione e il verificarsi delle precipitazioni. Qui la vegetazione si differenzia molto tra l'arido versante oceanico, spoglio, con arbusti spinosi e piante grasse, e il versante influenzato dal clima amazzonico, ricco di vegetazione.

Negli altipiani interni domina il cosiddetto "clima caldo di montagna", caratterizzato da  scarse precipitazioni, temperature moderate, minime escursioni termiche annue, ma elevate durante il giorno. Qui prevale la steppa priva di alberi, la "puna", molto diffusa in Perù, dove vivono animali tipici come il lama, l'alpaca e la vigogna. Oltre i 4000 m il clima diventa freddo e le precipitazioni diventano nevose.

Nelle Ande del sud le temperature si abbassano notevolmente e abbiamo una zona fredda battuta dai venti dell'ovest; si verificano abbondanti nevicate che contribuiscono alla formazione dei ghiacciai.

ALTIPIANI ORIENTALI E I "ILANOS"→ pianure coperte da un tipo di savana erbacea e priva di arbusti: clima tropicale, con molte piogge estive e le pianure sono coperte da una savana ricca di erbe nella stagione umida, che inaridiscono in quella secca.

Negli altipiani orientali (Massiccio della Guayana e Altopiano del Brasile) predomina il clima tropicale con precipitazioni periodiche, ad eccezione della costa atlantica, dove il clima assume caratteristiche subtropicali (paesaggio simile a quello della savana). Quando la densità degli alberi diminuisce ulteriormente e al tappeto erboso si sostituiscono cespugli spinosi , la vegetazione tipica, in Brasile, prende il nome di "caatinga" (l'unica attività possibile in queste regioni è l'allevamento estensivo). Il popolamento è molto rado e concentrato in alcuni punti all'interno di immense proprietà fondiarie lasciate incolte. Le condizioni di vita sono tra le più difficili in America Latina (c'è sempre il pericolo che la stagione secca si prolunghi, mettendo a rischio la vita del bestiame e degli uomini).

FORESTA AMAZZONICA→ è la più grande foresta pluviale del mondo, dominata da un clima equatoriale umido, con temperature elevate e piovosità regolare. Le svariate specie vegetali esistenti formano un intreccio quasi impenetrabile e i fiumi sono le uniche vie naturali d'accesso (tra gli alberi della foresta amazzonica forse il più importante è l'albero del caucciù, da cui si estrae il lattice con cui si fabbrica la gomma naturale). La densità della popolazione è bassissima; solo alcune tribù indigene vivono in villaggi lungo i fiumi e sono destinate a veder diminuire la loro consistenza numerica a causa della penetrazione dell'uomo bianco. La costruzione di una strada o di nuovi insediamenti urbani e industriali, distruggendo l'ambiente naturale indispensabile agli indigeni e diffondendo malattie contro le quali essi non sono immunizzati, ne provoca la distruzione.

BASSOPIANO DEL GRAN CHACO E LE PAMPAS→ esso è in gran parte desertico con clima temperato e caratterizzato da alcune piogge estive (da novembre a marzo, dato che siamo nell'emisfero australe). Più a sud si trovano le Pampas, grandi praterie che si estendono immensamente. Gli alberi sono radi e crescono in prevalenza lungo i corsi d'acqua, gli stagni o attorno ai rari centri abitati. Esse si distinguono in Pampas umide e secche, in base alla quantità di precipitazioni e la vegetazione. Queste terre, dopo essere state dissodate, sono risultate molto adatte alla coltivazione dei cereali. Un tempo nelle Pampas predominava l'allevamento estensivo di ovini e bovini. Dopo, quando cominciò la congelazione l'attività poté essere razionalizzata e condotta con metodi moderni; nacquero le prime "estancias", grandi fattorie che specializzarono le loro produzioni destinando una parte dei terreni al pascolo e un'altra a coltivazioni, per la fertilità dei suoli alluvionali. Gli impianti frigoriferi, situati vicino ai porti, fecero dell'Argentina il più grande esportatore di carne del mondo. Il passaggio da un'agricoltura estensiva ad una specializzata, fu la creazione, nelle Pampas, di centri abitati situati molto lontani l'uno dall'altro.

PATAGONIA→ si estende all'estremo sud dell'America latina, quasi a ridosso delle Ande; c'è un clima desertico-freddo per il "pampero", un vento freddo che proviene dall'Atlantico. Essa ha un aspetto stepposo e desolato; solo certe vallate, riparate dal vento sono più ricche di vegetazione e rendono possibile l'insediamento umano.

LE ETNIE, LE LINGUE E LE RELIGIONI

L'America Latina presenta una molteplicità di etnie e culture.

La popolazione attuale è formata da bianchi si trovano nelle aree dove il clima si fa temperato, Brasile meridionale, Uruguay, Argentina, Cile centro-meridionale creoli bianchi che discendono dai vecchi coloni spagnoli e portoghesi, amerindi puri e meticci, neri discendenti degli schiavi, si trovano nel nord est brasiliano e nello stato di Bahia cosi come i mulatti.

Gli INDIOS si trovano negli stati andini e nelle regioni più impervie e isolate del Venezuela e nell'Amazzonia.

L'America Latina presenta numerosi gruppi etnici diversi, ma i contrasti razziali non sono così radicati come nell'America Settentrionale. Gli indigeni e i neri occupano i gradini più bassi. Nelle città la segregazione razziale è forte e la popolazione più povera (neri e discendenti degli indigeni) vive in enormi agglomerati di catapecchie, le favelas, costruite con materiali rimediati e prive di fognature, acque e servizi igienici.

L'avanzata della civiltà industriale compromette la sopravvivenza di numerose comunità indie: è il caso di molte tribù indigene vissute in villaggi isolati nel cuore della foresta amazzonica.

Le lingue ufficiali dei vari Stati sono quelle dei colonizzatori: la più diffusa è lo spagnolo, poi il portoghese, l'inglese, il francese, l'olandese. Nelle regioni dove ci sono i discendenti degli schiavi si parla il creolo mescolanza delle lingue europee e dialetti africani. Tra i popoli amerindi sono diffuse le lingue originarie.

La religione maggiormente praticata è il cattolicesimo importato dai colonizzatori. Nelle aree dove le minoranze di colore (Brasile), le pratiche e le credenze religiose, sono caratterizzate da forme di sincretismo religioso fusione di elementi mitologici, culturali e dottrinali in cui si fondono la religione cattolica e credenze animistiche originarie. I riti cui danno luogo assumono nomi diversi a seconda delle zone in cui sono praticati (macumba a Rio de Janeiro) protestantesimo colonie inglesi e olandesi. riti animistici popolazioni amerinde.


La colonizzazione legata alla ricerca dell'oro, delle materie prime e delle grandi proprietà terriere. ELDORADO mito della grande ricchezza. I coloni avevano visto i re Incas che venivano coperti d'oro e fatti lavare nel fiume. Questo era solo un rito religioso e in realtà n c'erano enormi quantità d'oro come essi immaginavano.

La divisione dell'America è stata fatta su una base culturale: America del Nord era stata occupata dai paesi del nord Europa; America del Sud e del Centro era stata colonizzata da popoli latini dell'Europa e del sud. Grande varietà etnica e divisioni a livello sociale. Livelli più bassi vivono di caccia e raccolta. Si arriva poi a livelli più alti, con una struttura complessa. Questi imperi si sono sgretolati perché gli spagnoli furono visti come alleati perché avevano le armi da fuoco e sembravano dare alla popolazione la possibilità di vendicarsi contro l'impero. Gli Aztechi, gli Incas e i Maya avevano grandi imperi, l'america era piena di tribù. I popoli dell'Amazzonia si sono preservati con la foresta, ma oggi il problema è la scoperta di miniere di rame, mentre prima era solo importante per il caucciù.


LA DEMOGRAFIA

La popolazione dell'America Latina rappresenta l'8,3% di quella mondiale.

La densità è pari a quella dell'Africa, le ragioni di questa bassa densità sono storiche: i popoli autoctoni hanno subito un vero genocidio da parte dei colonizzatori. Oggi molti stati dell'America centrale e meridionale presentano alti tassi di natalità. La mortalità infantile resta però piuttosto elevata e la speranza di vita ha valori quasi pari all'Africa. La popolazione è distribuita irregolarmente sul territorio; zone quasi spopolate si affiancano a zone urbane affollatissime. Aree più  popolate costa atlantica. Altipiani interni del Messico e delle Ande altamente popolati, le popolazioni vivono ad altitudini elevate. Aree meno popolate centro del continente (clima e ambiente ostile).


L'AMERICA LATINA

Il popolamento dell'America centrale e meridionale gruppi provenienti dalle aree settentrionali, che si diressero verso i vasti territori del sud. Sono venuti dall'Asia attraverso lo stretto di Bering. I primi insediamenti regioni costiere affacciate sul Golfo del Messico popolazioni seminomadi divengono sedentarie (sfruttamento del suolo per fini agricoli). Condizioni favorevoli allo sviluppo dell'agricoltura: fiumi che rendevano fertile il terreno con il limo. Secondo centro dello sviluppo agricolo coste del Perù e Ande.

Nei secoli successivi il panorama etnico si fece più articolato comprendendo diverse popolazioni fra cui gli Aztechi nel Messico, i Maya nello Yucatan e gli Incas nelle Ande.

Tra i prodotti coltivati grande importanza hanno granturco e patate molto nutriente, portata in Europa per i suoi fiori, resiste al freddo, quindi sostituì il pane nelle regioni del nord. Il suo valore nutritivo favorì l'incremento demografico che generò una forte crescita economica e culturale cui si accompagnò lo sviluppo di civiltà molto avanzate. Soprattutto quella dei Maya, degli Aztechi e degli Incas raggiunsero alte conoscenze scientifiche e forme complesse di organizzazione politico-sociale. Realizzarono impianti di irrigazione artificiale, una complessa rete stradale e opere di architettura monumentale nonostante disponessero solo di rudimentali mezzi tecnici. Importanti scoperte anche in campo astronomico (conoscevano i solstizi e gli equinozi), della geometria, perfezionarono le arti della tessitura, della ceramica e dell' oreficeria. Il primato della vita spirituale su quella materiale, il carattere episodico delle guerre, lo scarso dinamismo militare, congiunto a rivalità interne per il potere, possono in parte spiegare la rapidità pochi conquistadores riuscirono a conquistare rapidamente grandi imperi provocandone la totale distruzione.

Gli AZTECHI credevano nel messia che aveva il volto bianco (colore dei morti). Perciò avevano pensato che fossero i bianchi il messia, quindi li hanno aiutati. I MESSICANI adoravano una divinità simile ad un serpente, e pensavano che se fosse tornato avrebbe portato l'era della felicità, e pensavano che questo serpente avesse la testa bianca.

I conquistadores resisi conto che il bottino non consisteva in metalli preziosi, ma in uomini e terre, si orientarono verso l'agricoltura mito dell'ELDORADO.  In un primo tempo si insediarono nel territorio in qualità di encomienderos venivano affidate loro vastissime aree di cui potevano disporre liberamente.

Encomienda dovere di convertire i nativi di quel luogo al cattolicesimo; questa è la motivazione dei proprietari per avere i territori. Gli encomienderos divennero in seguito proprietari delle terre e le comunità agricole furono sostituite dalle haciendas, condotte direttamente dagli spagnoli, in cui si producevano il tabacco e la canna da zucchero. Per la manodopera, dopo che gli indigeni si rivelarono inadatti al lavoro di piantagione (per le malattie e le condizioni di lavoro), furono deportati migliaia di schiavi dall'Africa. La scoperta dell'oro e dei diamanti nella zona di Sao Paulo nel 1698, provocarono una forte immigrazione e un sempre più consistente afflusso di capitali. In Messico lo sviluppo delle zone minerarie e della capitale fece crescere i settori dell'economia e dell'agricoltura commerciale a discapito di quella di sussistenza. Il colonialismo spagnolo e portoghese introdusse il latifondo, che determinò il predominio di una ristretta oligarchia di proprietari terrieri e commercianti, che si impegnarono però a dare sviluppo all'arretratezza agricola. Nel 1810 scoppiò un'insurrezione avviando il cammino verso l'indipendenza che Spagna e Portogallo non furono in grado di impedire. L'America Latina si aprì e conobbe un discreto progresso tanto da chiedere prestiti all'estero; questo portò ad una progressiva dipendenza dal sistema finanziario e mercantile europeo, soprattutto inglese. All'interno degli stati perduravano enormi squilibri sociali fra la popolazione costretta a vivere in condizioni precarie e un ristretto numero di proprietari terrieri, decisi a difendere i privilegi in modo autoritario e militarmente. Ciò favorì il formarsi di una casta militare, che si mantenne al potere con la forza e perpetuò una situazione d ingiustizia sociale. La situazione rimase inalterata fino alla fine degli anni 80, quando si affermarono i governi democratici. L'influenza degli USA è divenuta sempre più determinante all'inizio del 900 a causa del rigido controllo esercitato sui governi locali.

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