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VITA DI Vincent van gogh




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VITA DI Vincent van gogh


Theodorus Van Gogh, padre di Vincent, è il pastore protestante di Groat Zundert, un piccolo centro rurale del Brabante nell'Olanda meridionale. La madre, Anna Cornelia Corbentus, è figlia di un rilegatore di libri alla corte dell'Aja.. Vincent nasce il 30 marzo 1853. Il primo maggio 1857 nasce il fratello Theodorus, detto Theo, cui Vincent è da subito molto legato.

Vincent studia in collegio ma le condizioni economiche della famiglia lo costringono ad interrompere la sua formazione scolastica e a cercarsi un lavoro.

Lo zio Vincent riesce a far assumere il giovane nipote nella filiale dell'Aja della casa d'arte parigina Goupil nell'estate 1869.

Nel 1873 anche il fratello Theo entra a Goupil ma nella filiale di Bruxelles.

Nello stesso anno Vincent viene trasferito a Londra dove rimarrà per due anni.Intanto matura il suo interesse per l'arte: il lavoro gli consente di approfondire le sue conoscenze nel campo.

In una lettera a Theo del gennaio 1874 Vincent elenca i pittori preferiti tra i quali compaiono Millet, Rousseau, Breton, Tayon Mauve, tutti esponenti del realismo.

In dicembre torna dai genitori che nel frattempo si sono trasferiti  a Etten presso Breda. Nel frattempo dipinge senza sosta. Nel 1880 si stabilisce a Bruxelles dove diviene amico del pittore Anton van Rappard.Vincent va a Nuenen, nel Brabante del nord , dove il padre si è trasferito e dove trascorre due anni di intenso lavoro;dipinge centinaia di opere a contatto con i contadini del luogo.



Durante il periodo di Nuenen, matura in van Gogh l' intento di dare avvio ad una personalissima ricerca su luce e colore. La gamma di colori sulla sua tavolozza inizia a schiarirsi nettamente.



Nel marzo 1885 la morte del padre. In novembre si trasferisce ad Anversa: non tornerà mai più in Olanda. La sua formazione si perfeziona: legge Zola e scopre le stampe giapponesi. Il 28 febbraio 1886 arriva improvvisamente a Parigi dove viene ospitato nella casa del fratello. Vincent è intenzionato a trarre profitto dalla sua esperienza parigina: decide di incontrare gli impressionisti e di frequentare l'atelier Carmon, uno dei più noti studi artistici della città, per cercare di ammorbidire il suo segno grafico.



Van Gogh non ama la città e preferisce la campagna. Nella sua ansia di impadronirsi delle tecniche impressioniste, si dedica a ritrarre scene urbane. In alcuni dipinti di questo periodo è evidente il suo tentativo di far proprie anche le tecniche dei divisionisti.




Ma l'atmosfera parigina non si fa di Van Gogh che si trasferisce ad Arles dove comincia subito a lavorare e a spedire sistematicamente le sue tele a Theo. Il 1° maggio affitta un'ala della casa gialla, soggetto di molti suoi dipinti e vi si stabilisce con l'intenzione di crearvi una comunità di artisti. Fa amicizia con il postino Roulin che ritrarrà in molte occasioni. A fine luglio invia a Theo trentacinque quadri. Alla fine di ottobre il pittore Paul Gauguin accetta finalmente i ripetuti inviti di Vincent e giunge ad Arles. Ben presto però i rapporti si deteriorano.

Alla vigilia di Natale, dopo l'ennesimo litigio Vincent si avventa sull'amico con un rasoio in mano. Quella stessa notte Vincent si taglia un lobo di un orecchio. In seguito dipingerà degli autoritratti con l'orecchio bendato. L'8 maggio1889 si ricovera volontariamente nell'ospedale psichiatrico presso Saint Remy.

Il suo stato mentale migliora e può dipingere e disegnare; finchè ha una crisi durante la quale ingerisce dei colori.

Nel suo periodo peggiore dal punto di vista medico a Saint Remy dipinge 150 tele, come scrive Bernard "forse non aveva mai dipinto così bene".

All'inizio del 1890 Theo è riuscito a vendere per la prima volta un quadro del fratello: "il vigneto rosso". Il trasferimento ad Auvers e l'amicizia del Dottor Gachet sembrano aver restituito serenità a Vincent che dipinge circa 80 tele.

Il 27 luglio esce per dipingere; rincasando alla sera dice ai coniugi Ravoux presso i quali alloggia di essersi sparato un colpo di rivoltella.

Muore il 29 dopo una giornata trascorsa a fumare la pipa e a parlare col fratello.

Theo morirà il 25 gennaio 1891 e le sue spoglie saranno sepolte ad Auvers accanto a quelle di Vincent.




AUTORITRATTI


La difficoltà di procurarsi modelli spinge  spesso Van Gogh alla scelta dell'autoritratto, così lascia frequenti testimonianze del suo aspetto ma soprattutto del suo stato d'animo.

Si tratta di una quarantina di immagini tra le quali ci sono : "Autoritratto con cappello di paglia", "Autoritratto con cappello di feltro", "Autoritratto al cavalletto" e "Autoritratto con orecchio bendato".




LA CASA GIALLA (1888)


I colori della Provenza si impadroniscono presto della tavolozza di Van Gogh: giallo e blu tendono a dominare. Vincent usa uno schema prospettico per dipingere la casa gialla. Ma quel che conta è il contrasto dei colori.


I GIRASOLI


Si tratta di un vaso di girasoli molto brillante e luminoso. Le pennellate sono applicate a densi strati, i colori, gialli e marroni e la tecnica esprimono un mondo meraviglioso di luce e speranza in un periodo non molto bello per il pittore.


LA CAMERA DI ARLES


Van Gogh costruisce le sue composizioni con il colore, al quale affida il compito di comunicare sensazioni e creare armonie, ma non rinuncia a delimitare i contorni con una linea scura.

Il tutto è volto ad un effetto di armonia che l'artista afferma di voler ottenere per rendere l'idea del riposo.


NOTTE STELLATA


Nello spettacolo della notte stellata il paesino, al centro, ha un ruolo decisamente secondario. Le stelle e il cielo hanno invece un ruolo primario per i colori chiari e i vortici che Van Gogh ha dipinto. Il cipresso ha il ruolo di dare misteriosità. Il significato del quadro è stato a lungo discusso, ma non si è ancora capito che cosa il pittore volesse rappresentare.


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