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La roma repubblicana




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LA ROMA REPUBBLICANA


La felice posizione sul Tevere le consentiva il controllo della via lungo la quale transitava il sale


Grazie a questo Roma progredì

VI e V secolo:

cacciata dei re etruschi da Roma

la vittoria dei greci contro gli etruschi


chiusura dei contatti con il mondo greco T regresso economico e culturale


Roma divenne una repubblica indipendente


concentrò tutte le sue energie nel tentativo di:

conquistare un proprio territorio

allacciare relazioni dirette con le potenze marittime


la società romana era divisa in classi:

aristocrazia

cavalieri

plebe

schiavi

I romani erano uomini duri, violenti, caparbi, astuti, laboriosi, pragmatici


non vi era molto tempo per le preoccupazioni estetiche: non esistevano tagliapietre, architetti, pittori, scultori

letteratura e arte: contavano l'abilità tecnica e l'utilità, tutto il resto era considerato dannoso.



estetica = lusso, mollezza, decadenza, corruzione morale.

II sec. a.C. = la letteratura ha prodotto solo opere storiografiche e trattati

fra le arti visive si è sviluppata soltanto l'architettura pubblica, ingegneristica


espressione più alta della civiltà artistica romana, quella che riuscì a produrre opere magistrali e imperiture



1. LE GRANDI OPERE PUBBLICHE

V sec. a.C. = Roma è una città informe

390 a.C. = i galli l'invasero, l'incendiarono e la distrussero


nacque una città che conservava l'aspetto semplice e austero, ma pareva consapevole della propria funzione urbana


L'architettura romana:

deve molto agli etruschi

si affida alle grandi realizzazioni d'ingegneria civile e idraulica (Mura serviane, copertura della Cloaca massima e la creazione dei suoi sbocchi nel Tevere, la Cisterna, la via Appia, gli acquedotti)


Tutto questo era il segno di una tensione continua all'utile, che si accompagnava ad una grande sobrietà decorativa e si misurava col metro della funzionalità


L'utilità era basata su:

una disciplina dell'urbanistica

l'architettura razionale


fondata su una tipologia di base:

gli edifici erano tutti catalogati (le domus, per esempio, sono ripetute con poche variazioni)

c'erano degli elementi fissi in ogni cosa


Nel tempo l'estetica è cambiata, ma non gli elementi fissi, che rispondono alle esigenze dell'utilità. Spesso gli edifici cambiano la loro funzione. Per esempio la basilica romana era sede della magistratura, dei mercati, del tribunale; la basilica cristiana era sede del culto.


LE GRANDI STRADE ROMANE

Le arterie principali che si diramavano da Roma erano 3:

a Sud la via Appia (312 a.C.), che arrivava fino a Brindisi

a Ovest la via Aurelia (241 a.C.), che costeggiava l'Etruria giungendo in Liguria

a Nord la via Flaminia (220-2219 a.C.), che si spingeva fino a Rimini, dove si collegava con la via Emilia (187 a.C.) diretta a Piacenza



2. L'URBANISTICA E LA NUOVA CONCEZIONE DELLO SPAZIO ARCHITETTONICO


I romani

erano grandi costruttori

cercarono di assorbire tutto il possibile della grandiosità e ricchezza monumentale delle città ellenistiche

giunsero ad elaborare una tecnica che sintetizzava tutte le conquiste del mondo mediterraneo


L'organizzazione si avvale dell'utilizzo di nuove strutture (come l'arco) importanti e legate all'utilizzo di un materiale nuovo, il cemento (sabbia e acqua "malta" + pietre di dimensioni variabili) che riesce a legare i materiali usati. L'uso del cemento dà la possibilità di ampliare ciò che era stato utilizzato dagli etruschi. Infatti l'Arco a tutto sesto degli Etruschi diventa la volta dei romani. La volta può essere a botte o a crociera
























Una delle prima opere dove è stata applicata la volta è il Tabularium, dove venivano conservate le leggi repubblicane (la parte superiore è più recente) e il ponte Milvio.


11. TABULARIUM

Il tabularium:

era adibito ad archivio di stato

è una costruzione in opus quadratum con soffitti a volta

ha un alto basamento in tufo e pietra

sul basamento si erge un porticato con semicolonne doriche di valore estetico, dalle quali si elevano archi

dall'arco centrale parte la volta a botte


4. PONTE MILVIO

I ponti erano:

semplici, solidi e progettati per offrire una resistenza calcolata alla forza dell'acqua

poggiati su piloni e ampie arcate

rivestiti in opera quadrata o in laterizio


Con l'utilizzo del cemento si possono costruire anche muri curvilinei (Cecilia Metella)









L'architettura curvilinea poté esaltare al massimo la vastità degli interni; gli elementi lineari degli ordini architettonici greci furono mantenuti solo all'esterno, con funzione puramente decorativa


Tra una struttura piena e una parzialmente cava è più resistente quella parzialmente cava.

Infatti le mura attorno a Roma esistevano, ma sono andate totalmente distrutte.


III sec. a.C. = Roma aveva un aspetto in tutto simile a quello delle città etrusche dell'Italia centrale


L'abitato era attraversato da vie strette e tortuose e l'unico riferimento comune (il Foro) era confinato in una valletta ai piedi del Palatino


Successivamente prevalse lo schema razionale ellenistico che si adegua al sistema dell'accampamento militare romano (castrum), che divideva la città in 4 parti.

Alcuni luoghi erano destinati alle abitazioni, mentre altri rimanevano vuoti e servivano come spazi di riunione


divisione del territorio o meglio centuriazione del territorio


Nel grande reticolo delle strade ne prevalgono due:






FORO





L'impianto di Roma non riesce a rispecchiare ciò che viene fatto nelle altre città (Torino, Aosta, Brescia, perché è partita già sfavorita.


si estende sui sette colli

le pianure sono paludose

Per queste ragioni Roma non ha una struttura organica e continua a crescere in modo disordinato.



LE CASE DEI ROMANI: DOMUS E INSULAE

Possiamo distinguere due tipi fondamentali di case:

le domus, le dimore di cittadini benestanti, le case unifamiliari. Erano spaziose, aerate, igieniche, fornite di bagni e gabinetti e riscaldate d'inverno dagli ipocausti


complessi dispositivi che facevano passare correnti d'aria calda sotto i pavimenti

le insulae, i grandi condomini popolari a più piani divisi in appartamenti.


LE INSUALAE

erano costruite da speculatori senza scrupoli con il pretesto di dare asilo alle masse

avevano:

strutture in conglomerato cementizio rivestito di laterizio

tetti generalmente inclinati e coperti con tegole

balconi e ballatoi retti da mensole di legno o pietra

gli appartamenti erano distribuiti su 4 o 5 piani

le stanze erano piccole, buie, fredde, senza acqua corrente e scarichi fognari

erano frequenti gli incendi, perché:

quando si costruivano nuovi appartamenti si utilizzavano preesistenti muri di legno

si utilizzavano bracieri per cucinare e scaldarsi


LE DOMUS










Una porta (ostium), preceduta da un ingresso (vestibolum), immetteva in uno stretto corridoio (fauces), affiancato da stanze di servizio

L'ampia sala centrale (atrium) era parzialmente coperta dalle 4 falde del tetto. Il tetto era spiovente verso l'interno (compluvium) per poter convogliare l'acqua piovana in una vasca al centro dell'atrio (impluvium)

Intorno all'atrio si disponevano alcune stanze da letto (cubicula) e due ambienti di disimpegno aperti (alae) alle sue estremità. In fondo all'atrio si trovava una sala di soggiorno (tablinum). Il soggiorno era affiancato da un corridoio di passaggio all'orto-giardino (hortus) alle spalle della casa.

Nel II sec. a.C: l'originario hortus si trasformò in un leggiadro giardino (peristilium) con fontane e statue

Gli interni si arricchirono di marmi policromi, affreschi, statue e mosaici



MATERIALI E TECNICHE COSTRUTTIVE

Le pietre venivano tagliate in base alla loro natura (tufo morbido = regolare). Si possono distinguere in due gruppi:

opus quadratum = il tufo è morbido e quindi è possibile tagliarlo in blocchi regolari

sistema poligonale = il duro travertino calcareo è duro e quindi utilizzabile in blocchi di forma poligonale irregolare

Col tempo però si sono diffuse l'opus caementicium, cioè frammenti di pietra con malta (calce e sabbia). Ci sono vari tipi di opus caementicium:

opus incertum = casuale (il più antico)

opus reticulatum = a scacchiera (epoca repubblicana)

opus testaceum = corsi regolari di mattoni

opus mixtum = alternanza di mattoni con blocchi regolari di pietra


1. MURA SERVIANE

La costruzione risale al 378 a.C.

Sono dette impropriamente "serviane", perché attribuite al re Servio Tullio del VI sec. A.C.

Collegano i 7 colli e sono lunghe 8 km

I resti sono pochi, ma sufficienti per farci capire che:

raggiungevano i 4 m di spessore e 10 di altezza

erano costruite da grandi blocchi di tufo giallo lunghi da 1 a 2 m.

3. MODELLO SI SEZIONE STRADALE

Il segreto delle strade romane stava nel fondo che era:

costruito con grandi pietre

ricoperto di pietrisco, ghiaia, malta cementizia

Su questa base veniva steso il piano di calpestio, costituito da pietre lisce e squadrate


Le strade erano:

abbastanza larghe per permettere il passaggio di due carri affiancati

con il fondo convesso per poter consentire lo scolo dell'acqua

con marciapiedi

molto spesso con dei pietroni che le attraversavano, per evitare che i pedoni si bagnassero


8. MODELLO DI PERCORSO DELL'ACQUEDOTTO

184 = Cloaca Massima = grande sistema fognario coperto


I romani avevano gli acquedotti sopraelevati (aquae pensiles).

In città l'acqua si raccoglieva in cisterne e poi veniva portata con tubature alle fontane, nei bagni pubblici e nelle terme. I privati potevano utilizzare l'acqua che rimaneva, ma dovevano pagare l'allacciamento delle tubature (aqua caduca)


A Brescia c'erano due acquedotti:

uno che scendeva da Lumezzane

uno che scendeva da Mompiano (in parte è ancora utilizzato)

Erano costituiti da 2 tubi:

uno per l'acqua potabile

uno per l'acqua non potabile per le fontane di abbellimento



EDIFICI DI CARATTERE RELIGIOSO

Si mantengono in una posizione intermedia tra linguaggio greco ed etrusco.


il SANTUARIO DELLA FORTUNA PRIMIGENIA

è dislocato su 7 livelli; si arriva in cima tramite una rampa di scale

è uno straordinario impianto scenografico, calcolato abilmente per offrire un colpo d'occhio improvviso a chi finiva la rampa di scale

tutti i porticati e le esedre sono a volta

la tecnica di costruzione è la opus incertum

presenta molti caratteri simili all'arte greca


Molte volte le opere non venivano eseguite da persone del luogo, ma venivano commissionate da gente straniera


il TEMPIO DELLA FORTUNA VIRILE ha caratteristiche miste


ricorda per alcuni caratteri il tempo etrusco e per altri il tempo greco.

Le dimensioni e le proporzioni non sono simili alla perfezione greca: i rapporti proporzionali non sono studiati bene


l'eccessiva altezza è data dall'inserimento di un elemento etrusco: il podio


Alla fine dei gradini c'è il pronao: l'ingresso.

Ci sono serie di 4 colonne che sostengono il frontone

semicolonne In molti casi il tempio aveva 3 naos (Giove, Giunone)

In questo caso le celle si estendono oltre il pronao e le

colonne estreme del tempio sono appoggiate al muro

gradini di

accesso


podio

muro pieno decorato

a colonna

basamento


PODIO


ingresso



Nel periodo più antico è possibile trovare templi come quello di VESTA


E' a pianta circolare (diametro 15m) con:

podio in muratura

cella aperta verso oriente

peristasi di 20 colonne corinzie.

La copertura è a tetto conico aperto alla sommità per l'uscita del fumo del fuoco sacro

la copertura è stata rifatta


Si utilizza la copertura muraria curvilinea, cioè la variazione di direzione delle pareti. Si ha così la possibilità di:

usare delle tecniche pittoriche particolari

ottenere effetti di luce


si dispone in modo morbido in tutta la superficie con un effetto plastico maggiore


16. TEATRO MARCELLO

E' uno dei primi esempi di teatro romano

La parte superiore è stata costruita in età medioevale da nobili che l'avevano trasformata in loro abitazione

Le arcate sono inquadrate da semicolonne, doriche al primo piano, ioniche al secondo.

Lo spazio è inquadrato e raccolto in un'intelaiatura che crea una sensazione di fermo e quilibrio

Questa costruzione corrisponde ad un preciso impegno politico: il dominio dello spazio, eleganza contenuta in solida compostezza


L'IPOCAUSTO

Nelle domus il pavimento era doppio, in modo da formare un'intercapedine collegato ad una stanza sotterranea in cui veniva bruciata della legna. In questo modo l'aria calda passava nell'intercapedine, riscaldando il primo pavimento.


Piano di calpestio





Nelle terme venivano riscaldate in questo modo anche le pareti


LA SCULTURA

La matrice prevalente della scultura romana è quella ellenistica, ma grande influenza esercitarono anche gli etruschi.

L'arte romana è legata al discorso di moralità, di rigore. Si dimostrano i caratteri morali della persona; non si cercava di mostrare tutto il bello. Quello che conta è il carattere morale del personaggio che viene rappresentato; è importante le sua dignità interiore. Il carattere si riflette sul viso e sull'abbigliamento

Dopo il II sec. a.C. Roma fu letteralmente presa dalla mania per l'arte greca; i ricchi gareggiavano nell'adornare case e giardini con le statue importate dalla Grecia. Poiché le originali non bastavano a soddisfare le richieste, si cominciò a produrre copie. Ma i romani non erano capaci di farne di così belle; così vengono importati a Roma i maestri greci, per insegnare agli allievi romani.

Il rilievo storico ha le sue radici nell'arte plebea, che ha saputo conservare i caratteri peculiari della tradizione medio-italica

Il ritratto:

si può considerare la creazione della mentalità e del costume dei patrizi.

era espressione di un desiderio di affermazione individuale comune a tutto il mondo antico

Non si ha l'utilizzo della decorazione, perché questa svia i romani dai loro principi


ARA DI DOMIZIO ENOBARBO

È uno dei primi esempi di rilievo storico

Era un altare su cui venivano fatti i sacrifici

Si pensa che quest'ara sia stata costruita da più persone, perché i suoi pannelli sono molto particolari:

1. una parte ellenistica:

decoro molto sinuoso ed elegante e volontà di morbidezza passando da una parte in luce ad una in ombra

motivo con divinità marine e tritoni

2. una parte romana:

i romani cercano un aggancio con la realtà:

tema legato alla realtà: motivo rappresentante la Soave Taurillia


rito compiuto a Roma una volta all'anno. Venivano sacrificati un bue, un maiale e una pecora

volontà di far conoscere ai posteri la propria storia attraverso i rilievi (utilità)


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