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Arte bizantina




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Arte bizantina

L'architettura bizantina è essenzialmente religiosa e si manifesta nella costruzione di chiese. Queste possono essere a struttura basilicale e a struttura centrale. La tipica chiesa bizantina è quella in cui tutti gli elementi sono raggruppati attorno a un quadrato centrale, quasi sempre sormontato da una cupola. Tale sistemazione crea uno spazio interno che procura sensazioni particolari. Se in una chiesa paleocristiana si percepisce lo spazio come orizzontale con un preciso punto di riferimento, l'altare, nella chiesa bizantina ci si trova immediatamente immersi nello spazio, senza punti di riferimento: un ambiente, quindi, adatto alla contemplazione. Oltre alla pianta centrale possiamo considerare due caratteristici elementi architettonici: la cupola e la colonna. La cupola bizantina è voltata con un sistema costruttivo diverso da quello dei Romani. Questi impostavano la cupola semisferica su una base cilindrica, per cui il raccordo era molto facilitato; i Bizantini, invece, impostando la cupola semisferica su una base quadrata inventano un accorgimento tecnico per il raccordo: incurvano, per così dire, gli angoli superiori del quadrato, sino ad ottenere una forma rotonda su cui innalzare la cupola. Questi angoli incurvati sono detti pennacchi. Se la cupola è poligonale e il vano sottostante ha un minor numero di lati rispetto ad essa, incurvano ugualmente gli angoli suddetti, però in modo da creare una forma di poligono con tanti lati quanti sono gli spicchi della cupola. Gli angoli incurvati sono chiamati trombe. Il secondo elemento caratteristico è la colonna o, meglio, il capitello pulvinato: sopra il normale capitello è posto il pulvino, elemento a forma di tronco di piramide rovesciato. Esso, oltre ad avere una funzione decorativa, conferisce maggior slancio alla colonna. Come il capitello vero e proprio è decorato con motivi naturalistici e trafori di marmo, che evidenziano una straordinaria capacità d'invenzione e una grandissima abilità tecnica. Gli ordini tuscanico, ionico e corinzio vengono gradualmente abbandonati e sostituiti da motivi ed elementi decorativi del tutto originali, anche di derivazione orientale.

S.Vitale (Ravenna)

Basilica VI sec. A pianta centrale; esempio di arte bizantina. Probabilmente in origine aveva la funzione di Cappella Palatina (dell'imperatore). Ha forma ottagonale preceduta da un quadriportico del quale rimane solo il nartece, che termina con due absidi. L'abside non è in asse con l'ingresso. Lo spazio è diviso in due parti separate da pilastri triangolari che sostengono grandi archi che costituiscono la struttura di copertura insieme alla cupola: un corridoio circolare esterno e uno spazio centrale più alto e più ampio. Questa struttura dava un senso di disorientamento a chi entrava.

Decorazioni

Tutta la chiesa era ricoperta da mosaici. La decorazione riprende alcuni aspetti dell'arte paleocristiana (effetto di superfici), sviluppandoli. I capitelli sono geometricamente semplici, decorati a traforo: ne emerge il contrasto tra marmo bianco e fori dei capitelli neri. La scelta della pianta centrale, diventata poi usuale, è legata alla visione di un'architettura irrazionale, leggera. i personaggi più vicini all'imperatore sono i più importanti e i più caratterizzati e viceversa;

  • i colori delle vesti rappresentano il rango delle persone
  • Le figure sono piatte, quasi assente il chiaroscuro, non c'è profondità;

In quest'arte non è importante il realismo, ma l'effetto simbolico degli accostamenti di luce e colore. Il simbolismo è ottenuto con la convenzionalità della rappresentazione.

L'arte romanica

L'a. r., che riguarda architettura e scultura, non pittura, si diffonde in gran parte dell'Europa a partire dall'anno 1000 con la rinascita delle città e dei suoi edifici. Essa si differenzia da nazione a nazione e da regione a regione. Non vi è un elemento distintivo, ma una nuova concezione dello spazio e dell'architettura. Sua caratteristica è la combinazione di elementi diversi armonizzati. Prende il suo nome nell'800 dall'antica arte romana. Gli esperimenti artistici dell'alto medioevo maturano a partire dall'anno 1000:

La cripta (VIII sec.) è il luogo dove è situata la tomba o la reliquia del santo. Mentre in epoca paleocristiana era un corridoio sotto il presbiterio, in ep. Romanica, è più ampia perché ha la forma di una scala semi interrata perché in parte sporgente. La chiesa romanica dunque ha tre piani: quello della cripta, quello della navata e quello del presbiterio.

  • La copertura della chiesa: in ep. paleocristiana era in legno facile da costruire, ma facilmente incendiabile. In ep. Romanica si usano soffitti in muratura (volte a botte o a crociera, cupole, archi a tutto sesto).

La chiesa rom. ha un'articolazione dello spazio più complessa di quella paleocristiana. Abbondano elementi solo decorativi ed è caratteristica la suddivisione dello spazio nella navata centrale.

Volta a botte:

  • Volta a crociera:

la più frequente in Italia. Costituita da sei archi: quattro nel perimetro (che formano quattro vele triangolari) e due sulle diagonali. Questo spazio coperto dalla volta è la campata. I pilastri sono detti compositi. Ad ogni campata della navata centrale ne corrispondono due per ogni navata

San Francesco ad Assisi (12281250)

Prima chiesa francescana, è costruita su tre livelli: in basso la cripta contenente la tomba del santo, sopra due chiese sovrapposte: una per i pellegrini, l'altra solo per i monaci. Come stile è una delle chiese italiane più vicine al gotico francese. Entrambe le chiese hanno pianta longitudinale a croce latina; manca la divisione in navate. Nella ch. inf. vennero costruite delle cappelle per ospitare la tomba di nobili locali che volevano essere sepolti vicino al santo. La forma dell'abside è semicircolare sotto e poligonale sopra; entrambe coperte da volta a crociera, in quella inferiore troviamo archi a tutto sesto e nessuna finestra, in quella superiore archi a sesto acuto. I pilastri sono a fascio (vedi arte gotica). La chiesa superiore ha elementi gotici (sviluppo verso l'alto, finestre decorate) e romanici (campate quadrate). Notevoli gli affreschi. La facciata, molto semplice, coincide con l'ideale di povertà di San Francesco.

Arte Gotica

L'arte gotica ha origine in Francia nel 1200

La chiesa era considerata la costruzione più importante e doveva essere vista da ogni punto della città per dare sicurezza e serenità pertanto era molto alta, a sviluppo verticale.

. Vengono usati materiali più preziosi come ad esempio il marmo. L'interno della chiesa doveva essere molto illuminato perché Dio è luce, quindi ci sono molte aperture, le finestre sono più grandi e le vetrate sono istoriate, ossia dipinte con soggetti religiosi. Il verticalismo viene fuori dagli elementi cuspidali: guglie, pennacchi ed archi rampanti anche le proporzioni cambiano: la navata centrale è sì il doppio delle laterali, ma in altezza.

Si creano quindi problemi di staticità che sono risolti all'esterno dagli archi rampanti che scaricano sui contrafforti.

All'interno invece, il verticalismo è ottenuto con pilastri polistili e poco cruciformi; la campata è rettangolare perchè si usano volte a crociera con archi acuti, o ogivali, in cui il raggio di base è minore di quello di altezza.
Le aperture si trovano sia nella navata centrale sia in quelle laterali poiché il presbiterio doveva essere molto illuminato. Nella parte posteriore ci sono le cappelline a raggiera, di forma curvilinea.

. Il gotico francese è molto pronunciato e il centro maggiore è l'Ile de France a Parigi.

  • Basilica di San Francesco d'Assisi: è stata iniziata 2 anni dopo la morte del santo. Presenta elementi del periodo romanico e gotico. Si divide in 2 parti:
    1. la basilica inferiore o cripta dove si trovano le spoglie del santo;
    2. la basilica superiore.

Nella basilica inferiore ci sono caratteristiche del periodo romanico, infatti, é piuttosto buia con volte a crociera ed archi a pieno centro e a tutto sesto. È uno spazio molto basso con grossi pilastri. La basilica superiore è costituita da un'unica navata molto luminosa, con archi ogivali.
In entrambe le basiliche si trovano affreschi di pittori come Giotto.


GIOTTO




Le notizie sulla giovinezza e la formazione di Giotto sono molto poche, nacque da una famiglia di contadini, nel 1267 circa, a Colle di Vespignano.

Il suo maestro fu Cimabue, con il quale Giotto collaborò in alcune sue opere.

Altrettanto importante per la sua formazione fu il viaggio a Roma che intraprese prima di entrare a far parte del cantiere di Assisi. A Roma si sviluppava a quel tempo un'importante scuola pittorica, quella di cui facevano parte  alcuni noti pittori (Pietro Cavallini, Jacopo Torriti e Filippo Rusuti), che rappresentano in pittura la tipica monumentalità dell'arte classica.

Dopo quest'esperienza Giotto lavorò al cantiere di Assisi. La basilica di San Francesco d'Assisi è costituita da 2 chiese sovrapposte, la basilica inferiore ha una pianta articolata e presenta una serie di cappelle affrescate da diversi artisti, mentre la chiesa superiore ha un programma iconografico unitario e chiaramente leggibile: le Storie dell'antico e del nuovo testamento sono collegate dalle illustrazioni della vita di San Francesco secondo il racconto di San Bonaventura composto nel 1260 circa.
Tra il 1277-80 Cimabue iniziò la decorazione del transetto sinistro della chiesa superiore, successivamente l'esecuzione degli affreschi passa ai suoi collaboratori, tra i quali Jacopo Torriti e Duccio da Boninsegna, iniziando a decorare gli spazi tra le finestre della navata con storie dell'antico e del nuovo testamento; alcuni di questi episodi sono attribuiti alla mano di Giotto avveribile soprattutto nelle due Storie di Isacco e nella frammentaria Deposizione nel sepolcro.
Nelle decorazioni del registro inferiore, al di sotto delle finestre, lungo le pareti della navata, invece Giotto è il protagonista assoluto. Il ciclo decorativo su compone di 28 affreschi rettangolari, e rappresenta Scene della vita di San Francesco nelle quali Giotto ci presenta il santo rappresentato per la prima volta come un uomo, fra la gente, nella natura, in spazi architettonici, in luoghi riconoscibili e concreti.

Giotto realizza un anticipo della moderna prospettiva.

Con la rappresentazione di queste scene Giotto chiude in maniera definitiva con lo stile bizantino e le rappresentazioni bidimensionali e frontali delle scene sacre, immettendole invece in un mondo che diventa reale, nell'affresco di San Francesco che dona il mantello al povero uno dei primi dell'intero ciclo sono presenti gli elementi tipici dell'arte giottesca e cioè il gioco di chiaroscuri con il quale dare volume alle cose, la loro rappresentazione prospettica e interesse verso una composizione armoniosa ma non statica.
Giotto ritornerà più tardi al cantiere di Assisi curando la decorazione della volta della basilica inferiore con Allegorie francescane e la decorazione della cappella della Maddalena.
Dello stesso periodo degli affreschi di Assisi è un dipinto su tavola, con fondo in oro, San Francesco riceve le stimmate, che oggi si trova al Louvre e che egli realizzò per la chiesa di San Francesco a Pisa nel quale sono rappresentati alcuni momenti della vita del santo.
Nell'anno 1300 a Roma realizzò alcuni affreschi di cui oggi non ci rimane traccia se non nelle fonti, dopodichè Giotto fa ritorno a Firenze dove eseguì altre opere.

Intorno al 1304-1306 Giotto lavorò a Padova dove decorò la cappella degli Scrovegni eretta da Enrico Scrovegni per espiare i peccati del padre condannato da Dante nella Divina commedia alle pene dell'inferno.

Nel 1320 ritornò a Firenze realizzando opere andate perdute o smembrate e disperse in vari musi del mondo.

Nel 1335-1336 fu a Milano alla corte di Azzone Visconti ma anche di questo periodo non ci resta più nulla. Tornato a Firenze morirà l'otto gennaio del 1337 a 70 anni.


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