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Architettura gotica in italia: differenze con l'arte gotica francese




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ARCHITETTURA GOTICA IN ITALIA: DIFFERENZE CON L'ARTE GOTICA FRANCESE


Mentre l'arte gotica in Francia è un'arte innovativa e in qualche modo sostitutiva dell'arte romanica che ha una maggiore brevità temporale di sviluppo, in Italia, dove arriva con circa mezzo secolo di ritardo, giunge come semplice aggiornamento dell'arte romanica, cioè nelle chiese vengono introdotti alcuni elementi tipologici dell'arte gotica, l'inserimento del rosone, l'apertura di numerose finestre a taglio verticale in corrispondenza all'abside, una maggiore altezza nelle crociere delle navate per far penetrare più luce e l'inserimento di corpi scultorei autonomi (nell'arte romanica la scultura aderisce alle forme architettoniche, vedi lastre nel muro, da ciò si può definire scultura integrata, mentre nell'arte gotica si avranno corpi scultorei autonomi, vedi i pulpiti, quindi la scultura è autonoma dall'architettura) all'interno della chiesa.

Secondo aspetto, l'arte gotica è definita come arte di potere, ricchezza vedi la maestosità delle cattedrali, in Italia il gotico è portato dagli ordini monastici: l'ordine cistercense, che si chiama così perchè la città d'origine è Citeaux in Francia, e poi dall'ordine dei francescani, dei benedettini e dei dominicani, che sono gli ordini monastici principali dell'epoca. Portato dai monaci assume un aspetto totalmente diverso da quello francese, se il gotico in Francia è grandiosità, splendore, ricchezza architettonica, il gotico in Italia vuole essere semplice, umile, disadorno (non ama ornamentazione), in quanto questa essenzialità ha la funzione di richiamare la chiesa alle sue origini ai suoi valori che devono essere quelli della povertà e della spiritualità, valori dai quali in qualche modo la chiesa si era allontanata in quel periodo. Gli ordini sono detti anche ordini predicativi, in quanto attraverso la predica, al commento delle scritture sacre si concentrata l'opera di convinzione delle masse di fedeli che ascoltano.

Il gotico ha due fasi: la prima è quella della semplicità, già descritta, ma pian piano questo atteggiamento cambia e diventa quello della grandiosità e suoi fini quindi puntano alla politica.


Pg. 159 : confronto chiese monastiche: BASILICA DI SANTA MARIA NOVELLA (dominicana); BASILICA DI SANTA CROCE (francescana)

FRANCESCANI: nato dopo la testimonianza di S. Francesco il quale aveva creato un movimento popolare in forma religiosa nell'Umbria e che si era diffuso in tutto il territorio. Valore è la povertà, abbandono delle cose terreno, perchè è la condizione per avvicinarsi a dio la spiritualità ha come contrappunto materialità.


DOMINICANI: ordine intellettuali, teologi della chiesa, quelli che danno le linee interpretative dei vangeli, è un ordine che da anche informazione scolastiche, ovviamente alle classi più agiate, alle classi mercantili.


Questi due modi si riflettono nell'architettura:

Le chiese sono costruite secondo un andamento perimetrale rispetto alle città, alternativa all'idea del potere e che quindi non trova collocazione nel centro della città.


Le due chiese in pianta sono molto simile ma in foto sono profondamente diverse.


Caratteristica della pianta:

  1. si predilige la pianta a T: il transetto slitta e si attacca all'abside, perchè la navata si allunga e i rapporti cambiano completamente, e quindi per aumentare la presenza di fedeli, lo spazio è per i fedeli, la chiesa viene interpretata come una grande aula didattica.

Differenze :


Dominicana

È formata da 3 navate coperte da volte a crociera a nervature policrome e archi di separazione tra una campata e l'altra, bianche e nere, che richiamano i colori della veste monastica dominicana, mentre la parte restante rimane intonacata, quindi c'è comunque un richiamo alla semplicità, ma compare anche una evidenza dello spazio che porta l'osservatore a capire con estrema chiarezza la struttura della chiesa; chi la guardia vede un impianto chiaro e quindi uno spazio logico e sequenziale. Ed è comprensibile che sia così per un ordine intellettuale che ha il compito di rendere evidente, attraverso la ragione, la fede; quindi l'elemento architettonico è perfettamente in corrispondenza con l'impostazione che l'ordine vuole dare, chiarezza nell'evidenza della ragione della fede.

Nella parte terminale ecco i tagli verticali in corrispondenza dell'abside che hanno la funzione di illuminare intensamente questo spazio e di costituire l'aspetto di fuga prospettica dello spettatore verso la parte finale.


Francescana

È una chiesa dove l'aspetto prospettico è ottenuto da una effetto capriata in legno che da una sequenza più veloce verso il presbiterio, per concentrare l'attenzione dello spettatore nel luogo della celebrazione e della predicazione. Tanto è forte il ritorno alle origini come valore dei francescani che non fanno la volta a crociera ma fanno ancora la capriata paleocristiana, anche le colonne con i capitelli tendono a richiamare il ritmo paleocristiano con il discorso del percorso della redenzione, della salvezza. Anche qui c'è la parete intonacata e un'ornamentazione totalmente assente e ridotta all'estremo. I protagonisti sono il vuoto e la luce che hanno funzione di essenzialità e profonda attenzione spirituale.


LA CHIESA DI ASSISI

Nasce da un dibattito: siamo nel 1200 e i suoi fedeli si pongono un problema: dove seppellire le spoglie di San Francesco, due sono i schieramenti: chi è più vicino alle regole, ai principi: vissuto da povero ha rinunciato ai beni terreni, quindi doveva essere sepolto nell'eramo; e poi i contestuali dicono che la sua è stata un opera grandiosa che ha coinvolto le masse e bisogna quindi creare un luogo degno della grandiosità delle sue opere .

Ha la meglio la seconda parte e allora si costruisce questa chiesa, con una mediazione cioè un chiesa che nasce sopra a un'altra. Noi vediamo la superiore, ma c'è ne una tipo cripta che si espande e che coincide parzialmente con la navata centrale. La prima è una chiesa cripta, con archi a sesto ribassato che da un aspetto schiacciato verso la sepoltura, un luogo poco illuminato e chiuso, mentre la chiesa superiore è esattamente l'opposto è alta luminosa perchè dalla morte alla resurrezione e il rapporto straordinario tra luce e colore, dato dalle pitture di Cimabue e di Giotto, affreschi che rappresentano la vita del santo, dove c'è si ha la prova della concretezza della testimonianza di San Francesco. Mancano le navate laterali, perchè non si vuole disperdere l'attenzione dei fedeli nelle parti letterali e quindi rivolta solo verso il presbiterio. Le volte a crociera azzurre a richiamare la volta celeste.


LA PITTURA GOTICA


Nella pittura gotica si sviluppano due temi: quello principale è di carattere religioso, dove si mantiene un forte legame con la pittura bizantina, che presenta alcune caratteristiche: il bordo dorato, che rappresenta la luce divina, figure bidimensionali, cromatismo più accentuato rispetto quello romanico che si avvale del rosso e blu, l'altro è di carattere civile e della vita urbana. Questa fase è rappresentata ai due pittori senesi: Duccio di Buoninsegna e Simone Martini. abbiamo anche due temi il primo è quello più collaudato da quello della maestà in trono e per Madonna in trono si intende Madonna e il bambino sul trono con intorno gli angeli e questo manifesta l'aspetto istituzionale della Chiesa perché quel trono sta a significare la l'istituzione della Chiesa voluta da Dio tanto vero che questo trono assume un carattere di natura architettonica che ci riportano a elementi del gotico italiano.


Lettura dell'opera: Madonna Rucellai, Duccio di Buoninsegna, 1285 (pag 162)

Composizione: il dipinto ha una struttura simmetrica (quindi un impianto di natura geometrica, la simmetria è determinata da un asse centrale che è la Madonna), accentuata dalla particolare taglio della cornice (segna l'asse di simmetria centrale). Al centro la Madonna in trono mostra il bambino (a differenza degli altri personaggi il bambino comincia ad assumere caratterizzazioni più umane e anche punto di vista rappresentativo tende a essere l'unico elemento tridimensionale, sia per questa rotazione che assume rispetto alle gambe della Madonna sia anche per i caratteri anatomici che lo descrivono, questo perché Cristo è una figura reale, cioè esiste un rapporto tra la sua esperienza umana e la sua dimensione divina; pur essendo un Cristo bambino è un Cristo benedicente, cioè ha già in sé quello che è la sua natura che si svilupperà nella maturità. La Madonna invece rimane come un elemento simbolico rispetto figura del Cristo, in quanto la sua figura è limitata dal punto di vista corporeo dalla veste blu che tende ad allungare la sua dimensione fisica, l'unico elemento che in qualche modo tende a raccordare questa figura è il bordo dorato della veste) ai fedeli. Sei angeli disposti simmetricamente sorreggono il trono e presentano le figure sacre.

Spazio e volume: si percepisce la profondità del trono grazie alla raffigurazione assonometrica (ecco i primi elementi che tendono a superare la visione bidimensionale attraverso la visione di profondità delineata da una linea pressoché 45°); il lieve panneggio delle vesti degli angeli accenna al chiaroscuro (l'altro rapporto è quello della luce, se una figura è bidimensionale non può produrre ombra, se una figura è invece tridimensionale comincia a svilupparsi il così detto chiaroscuro determinato principalmente dal panneggio della veste dal fatto che le pieghe della veste presentano linea d'ombra e la luce si diffonde in modo non omogeneo sul corpo, anche questo è un passaggio importante perché l'aspetto bidimensionale e di un colore idealizzato (oro e giallo) andava a indicare figure immateriali, quindi in cui la dimensione spirituale era prevalente. quando invece andiamo indicare questi rapporti di profondità significa che riportiamo queste figure anche a una concretezza materiale, la volontà è quella di riportare in una dimensione che è percepibile dall'uomo quello che ha un tema di carattere spirituale e questo accenno che diventerà sempre più forte con la pittura di Giotto indica quella separazione che sarà sempre più evidente tra pittura orientale e pittura occidentale, la quale si distingue nel fatto che la pittura orientale manterrà nei tempi la rappresentazione bidimensionale, la cultura occidentale invece tenderà a rendere sempre più evidente l'aspetto tridimensionale, cioè la ricerca di uno spazio e di un rapporto tra la figura umana e il contesto che può essere architettonico che poi diventerà ambientale in cui si inserisce; è chiaro che la scelta tra bidimensionale e tridimensionale cambio di significato: nella prima si vuole affermare soltanto una dimensione smaterializzata in cui non è presente la materia ma è presente lo spirito, se il primato dello spirito tutto ciò che è materia ci impedisce di percepire questo spirito e lo riconduce ad una dimensione finita e limitata; per la dura occidentale la presenza dello spirito va dimostrata per la pittura occidentale la presenza dello spirito va dimostrata secondo un processo logico che parte dalla percezione visiva dell'uomo e dalla sua capacità di elaborarlo e quindi questo aspetto sarà sempre più forte man mano che ci avviciniamo alla fine del gotico e all'inizio del Rinascimento. questi riferimenti realistici sono però attenuati dal fondo dorato (legame con la tradizione bizantina); il corpo di Maria sembra svanire, non esiste dietro al manto, campito uniformemente di blu intenso, quindi vediamo che da un lato si segnalano elementi di profondità e di chiaroscuro ma dall'altro si vedono sostanzialmente

Espressività: l'importanza della figura della Madonna è determinata dalla sua centralità nella composizione, dalle dimensioni maggiori rispetto agli angeli e dalla diversità del colore, che risalta sul luminoso fondo dorato, contrasto con lo sfondo dorato e il colore della veste di Maria, elemento centrale.


Questa pittura gotica è tecnicamente diversa da quella romanica, infatti vediamo che si sta sostituendo la tecnica dell'affresco, tecnica di pittura murale, ad una tecnica detta a tempera, ciò sta a significare che la pittura è in qualche modo autonoma rispetto alla parete architettonica perché io posso collocare queste tele dove voglio, in modo indipendente rispetto all'architettura

La tempera a una resa cromatica molto più accentuata rispetto all'affresco, che tende a dover ricevere una luce indiretta e che per suo processo non tende ad avere colori eccessivamente accesi; La tempera su fondo loro, invece, accentuare la luminosità dell'opera in quanto il quadro sembra non solo assorbire la luce proveniente dall'esterno ma anche emetterla. l'altro punto di diversità è rigorosamente tecnico: l'affresco è una tecnica senza pentimento, cioè io posso dipingere finché l'intonachino è fresco e che quindi è capace di assorbire la pennellata e una volta che si secca questo rimane dentro nel piccolo strato di intonaco e ciò rende impossibile il ritocco successivo dell'opera o me lo rende particolarmente difficile da eseguire, con la tempera, invece, posso eseguire venature e strati successivi per cui posso fare il piano di fondo, l'impianto cromatico, ma posso intervenire sui particolari. queste tavole sono solitamente fatte di legno di quercia perché è un legno che è stabile all'umidità e che quindi non subisce modificazioni e la sua superficie viene trattata ricoprendola da un piano di gesso, che costituisce un piano sufficientemente poroso per poter puoi procedere con la pennellata.


Lettura dell'opera: Annunciazione, Simone Martini, 1333 (pag 163)

Composizione: la composizione segue rigorosamente la struttura del trittico, cioè la divisione in tre parti( lo spirito Santo nella parte centrale, in una nicchia a destra la Madonna e nell'altra a sinistra l'angelo) e vediamo come queste figure accompagnano la loro presenza dentro il profilo che gli è stato prestabilito, e la ricca cornice accompagna armoniosamente le figure. Maria e l'angelo si dispongono ai lati, ma l'impostazione geometrica è tutt'altro che rigida: si osservi il gesto di Maria che si ritrae, con il libro socchiuso nella mano sinistra, nell'ascoltare il messaggio dell'angelo. Rispetto a Duccio la figura è meno schematica meno impostata secondo una costruzione di carattere geometrico e dotata di una maggiore libertà compositiva, come per esempio, la figura della Madonna che appare più umana in quanto si ritrae alla presenza dell'angelo che le comunica la futura nascita del Cristo e che appare anche più colta nel tenere in mano un libro.

Spazio e volume: le figure sono prive di volume, quasi incorporea, immerso in uno spazio soprannaturale, sicuramente accentuata anche dal tema di carattere spirituale. La posizione frontale di Maria annulla lo scorcio del trono.

Linea: le linee descrivono i contorni e gli eleganti particolari decorativi, quale il bordo sinuoso del manto di Maria, che segue la posizione ad "esse".

Espressività: l'eleganza dei gesti e la semplicità della composizione sono espresse mediante linee avvolgenti armoniche (si può notare al contrario di Duccio l'eleganza che è presente nella rappresentazione, un esempio ne è la mano dell'angelo chi è completamente allungata): queste, infatti, evidenziano i viene minuti con positivi principali. Le parole dell'Angelo, incise sul fondo dorato, sembrano spinte da un'energia che determina una direzione visiva e il movimento del suo manto ci indica l'attimo, colto dal pittore, in cui è sceso in terra. I gigli, al centro, esprimono simbolicamente la purezza di Maria.


È una tavola con pittura a tempera, dove si possono notare le diverse forme, la dimensione del quadro è data dall'ampiezza della tavola di legno, in questo quadro la forma si vede come gli elementi della cornice assumano chiaramente una funzione architettonica e il trittico formato da una serie di tre archi a sesto acuto con ai lati delle colonnine andamento a spirale, quindi è chiara la visione architettonica: inserisco la visione dentro il profilo architettonico, è come se guardasse questa scena che avviene all'interno di uno spazio architettonico anche se eppure indicando la pavimentazione, il trono, rimane sempre quell'impostazione bizantina del fondo dorato



IL PRIMO RINASCIMENTO

Il termine 'rinascita' è stato usato, fra i primi, dal Vasari, a metà del XVI secolo, per significare che l'età di cui anch'egli faceva parte avrebbe fatto 'rinascere' l'arte e la cultura classiche, che si ritenevano ormai morte da diverso tempo.

Secondo la concezione comune nel XV e XVI secolo, l'arte è stata nell'antichità, ed è tornata ad essere ora, 'imitatrice della natura'; si tende a capire il reale piuttosto che riprodurrò meccanicamente. Questa affermazione basta per rendersi conto del disprezzo verso tutte quelle opere in cui gli oggetti rappresentati non sono uguali a quelli che vediamo, come accade per tutto il medioevo. Che il rinascimento sia una ripresa dell'antichità classica, tuttavia non è vero; se lo fosse,sarebbe soltanto imitazione.

Con un luogo comune si suole ripetere che, attraverso lo studio dell'antico, il rinascimento giunge alla scoperta dell'uomo e della prospettiva. E' però sbagliato affermare che durante il medioevo si sia ignorato l'uomo; è vero però che nel rinascimento l'uomo è considerato copula mondi, perché non può conoscere ciò che lo circonda se non attraverso se stesso, attraverso la propria ragiona Per capire l'universo, l'infinito, egli non ha che la sua ragione, finita. Ma questa ragione è stata creata da Dio. Poiché Dio ha creato l'universo attraverso leggi matematiche, è mediante la matematica che l'uomo può risalire al suo creatore, conoscere il mondo, capirlo, esserne il centro. Come sbagliare che durante il medioevo si sia ignorato l'uomo, così è sbagliato pensare che, prima del rinascimento, si ignori la prospettiva. E tuttavia è vero che la visione prospettica è fondamentale nel rinascimento, Tutti i messaggi della realtà sono trasmessi alla ragione solo attraverso gli occhi Elaborando i dati che riceve dagli occhi essa può, dai particolari che sono intorno a noi. risalire alle grandi leggi che regolano l'universo, Di qui l'importanza della prospettiva che ci permetta di vedere gli oggetti nelle tre dimensioni e di capirli nella loro esistenza, La prospettiva rinascimentale è ben diversa da quella medievale: questa è ideologica, ossia tende a mostrare le idee attraverso la realtà apparente; quella rinascimentale è invece lo strumento che ci permette di comprendere la realtà sottoponendola a una legge razionale e universale. E' dunque una prospettiva geometrica e unitaria perché relaziona tutte le cose ad un unico punto di vista, quello dello spettatore, che è quindi padrone dello spazio. L'importanza data alla prospettiva, ha dato credere che l'arte del rinascimento consiste nella copia della realtà, senza considerare che la prospettiva, in natura non esiste. Né esiste in natura il disegno, ossia la linea che costituisce l'ossatura della prospettiva. Prospettiva e disegno sono un codice fatto di segni, attraverso il quale trasmettiamo un concetto. La prospettiva crea una serie di rapporti fra noi e gli altri; la prospettiva ci consente di renderci esattamente conto anche dell'esistenza degli altri, di rispettarne la presenza: ogni uomo ha dignità pari a quella di ogni altro uomo. Questa conoscenza dell'uomo, questa importanza che gli si attribuisce, questa sua dignità è il significato più profondo dell'umanesimo. Lo studio dell'antichità classica, anzi il culto di essa, che sono una caratteristica dell'età rinascimentale, hanno uno scopo ben più alto: esaminando i vari comportamenti degli uomini che hanno vissuto prima di noi, colloquiando con loro, noi possiamo capire l'uomo e perciò capire noi stessi. Il rinascimento non è perciò ripresa dell'antico né imitazione della natura; l'antico viene rivissuto come cultura; la natura non viene imitata, ma capite intellettualmente. Tutto viene giudicato dall'uomo e collocato nel tempo e nello spazio. Per quanto riguarda i rapporti col medioevo, è errato credere che vi sia una frattura. Il rinascimento è laico ma non nega Dio; afferma la priorità del problema umano perché solo così può giungere attraverso la ragione a Dio. Neppure si può affermare che il rinascimento scelga forme classiche escludendo quelle medievali. Gli elementi classici che usa li trova nella tradizione medievale fiorentina. A causa del suo razionalismo, il rinascimento cerca anche di dare ordine alla città, sviluppando lo studio dell'urbanistica. Ma sono idee che avranno scarsa applicazione pratica perché le città italiane hanno ormai un tessuto formatosi nel corso della loro lunga storia.


ARTE DEL RINASCIMENTO (pag 176-177)

Schema compositivo immagini:

nelle 4 immagini vi è il piano prospettico, una prospettiva centrale che mette in contrapposizione l'osservatore con l'immagine del quadro. La scelta prospettica è 1 elemento fondamentale della cultura dell'umanesimo perchè rappresenta lo strumento che l'uomo utilizza per sottoporre la realtà k lo circonda alla sua 4 aspetti:


Analisi San Gerolamo nei suo studio, 1465, Antonello da Messina (pag 176)

Nel san Gerolamo il punto di fuga è collocato in corrispondenza alla figura. L'ambiente circostante si può dividere in due: interno ed esterno. È interno perché è presento uno studio con la pedana, lo scrittoio, la libreria, con il personaggio attento a leggere e a meditare per capire il contenuto. Dalle finestre retrostanti si può ammirare invece il paesaggio esterno molto curato nei dettagli. In questo dipinto si può notare un'architettura civile e religiosa allo stesso tempo. È civile perché è presente un paesaggio di grande profondità, come se la sapienza dell'uomo non rimane solo dentro al luogo dove si svolge l'azione, ma si amplia anche all'esterno. La nitidezza rimane a tutti i livelli dal primo piano al piano di fondo come se l'uomo potesse comprendere tutto ciò che lo circonda con la stessa nitidezza.


Analisi San Sebastiano, 1480, Andrea Mantegna (pag 176)

Il tema di questo dipinto è archeologico. È un'archeologia rivisitata in quanto è presente il piede di una statua antica, la cornice di una colonna di un tempio che affiora dal luogo dell'abbandono sovrastato dalle foglie di una pianti di fico, presente sul piano di fondo. Questo dipinto rappresenta il passato che rivive nel presente a dimostrare che non c'è frattura tra cultura antica e nuova cultura, come se la città contemporanea fosse la continuità della città antica.


Ritratto di Federico da Montefeltro, 1467, Piero della Francescana (pag 177)

in questo dipinto è presente il committente che rappresenta il signore che protegge le arti e la cultura che accoglie nella sua corte i dotti e gli artisti del suo tempo. Questo potere non ha bisogno di essere rappresentato con armi come accadeva nel medioevo, ma viene ritratto di profilo perché I lineamenti della figura sono vecchi. Dietro la figura principale, è presente un paesaggio non reale, con il mare, il fiume, la campagna, i monti e la città. Il dipinto è rappresentato con grande limpidezza, in primo piano il riccio del capello è rappresentato con la stessa precisione degli alberi presenti sullo sfondo. La chiarezza della ragione del signore il quale è espressione di controllo consapevole di se stesso nella realtà che lo circonda.


L'Annunciazione, 1470, Carlo Crivelli (pag 177)

Nel dipinto sono presenti diversi elemento storici, non collocati in tempo remoto e in collocazione spirituale ma collocato in contemporaneità storica dentro la città rinascimentale rappresentata nel suo splendore. In primo piano è presente una casa raffinata con una decorazione a candelabro k cresce nella lesena angolare nella ricchezza dell'architrave nei loggiati nelle piazze interne immagini della nuova architettura che fa da sfondo al tema sacro.


LA CITTA' IDEALE DEL RINASCIMENTO (pag 178-179)

Anche la città cambia profondamente. La nuova città può essere realizzata in due metodi differenti.
0 creare una nuova città (città ideale) o rinnovare quella antica. Naturalmente è più affascinante progettare e creare una città ideale, però vengono prodotte molte piante, ma ne vengono

realizzate poche in quanto molte città hanno un impianto romano con strade che non sono concentriche e poco distanti tra loro, quasi tutte parallele o perpendicolari. Infatti la città ideale è

una città geometrica, con una piazza centrale dove viene collocato il palazzo del signore, le altre

magistrature pubbliche e la chiesa, Da qui partono delle strade a circonvallazione (concentriche) che portano verso l'esterno dividendo la città in zone residenziali fino ad arrivare alle mura, dove sono presenti delle porte che collegano la città alla campagna, Il sistema di questa città ideale è gerarchico con i più potenti al centro e man mano si va verso l'esterno, il potere diminuisce. La pianta delle città ideali è geometrica e vi sono tante strade quante sono i lati della cinta muraria presente all'estremità della città, collegate alla rispettiva porta. Le piante possono essere pentagonali, ottagonali ecc..

Le città principali che hanno trovato spazio per questa novità sono Pienza (tra lazio e toscana), Savionetta (tra mantova e parma), Palma nova (al confine del friuli).

Le città nascono per un fatto straordinario. Pienza è nata grazie ad un comandante di ventura che creò con i bottini di guerra la sua città ideale. Sabbionetta è stata inventata da un comandante dì ventura che ha decìso di creare una sua città; Dunque queste città non sono nate in modo urbano, quindi in modo anomalo.


Concetto di città ideale applicato all'estero

Questa mal interpretazione de! concetto urbanistico ha portato oggi al problema della mobilità. Questo perché da noi non ci sono città ad alta densità abitativa che consentono mobilità pubblica con mezzi di massa e per questo le città 'ideali' non si riescono ad aggiornare seguendo il modello iniziale, ma bisogna adattarle alle necessità dell'uomo.

Per paradosso questo modello di ricerca della città ideale viene applicato ne! resto del mondo sul modello italiano a partire dal mezzo secolo ( 1450 - 1500) ed a partire dal 1500- 1600 tutte le città nuove che sorgeranno avranno lo stampo italiano, fotocopie di quelle che erano state pensate in Italia prima. Questo perché abbiamo un'area geografica con poco sviluppo economico con problemi territoriali. Tra il regno francese e quello olandese si era reso necessario costruire città fortificate e questo modello rinascimentale andava molto bene. Altri esempi possono essere le città coloniali spagnole e portoghesi, quelle dell' area dell'America latina e dell'America centrale.

Idea - non realizzata ora - realizzata poi.


Città ideale negli anni futuri

La città ideale non si ferma con la città coloniale del 600, ma prosegue nel tempo. C'è la continua

ricerca della città ideale, Alla fine del 700 gli illuministi immaginano la loro città ideale adatta alle

loro esigenze. Immaginano le città industriali. Propongono questi modelli dì città ideali che

vengono pensate in Francia e vengono realizzati dai coloni americani.

Alla fine della seconda guerra mondiale sì decise di costruire come città nuove città satelliti dai

grandi centri urbani - Ville nouvelle - città satelliti grandi come Verona - città autonome dai servizi

e dalle strutture. Anche a Londra accadde ciò.

L'uomo ha sempre cercato di affiancare una città che va in crisi, ad una nuova.

Queste città non hanno funzionato globalmente. All'interno hanno garantito una certa qualità da

un punto di vista urbano, ma non hanno tenuto testa di fronte all'attrazione della grande

metropoli e sono risultate deboli.

Si pensava che la storia fosse finita, ma non è così: 2006 biennale di Venezia è sta presentata la

città VEMAN, è una sigla VERONA-MANTOVA, città che dovrebbe nascere tra Verona e Mantova

per soddisfare le esigenze di un presunto sviluppo economico.

Altra linea di tendenza: come rinnovare le città antiche (anziché crearne di nuove)

Biagio Rossetti fa un intervento di città ideale nella città antica. Ferrara aveva il cuore al limite della città. Moltiplica la città facendo diventare il castello il centro della città. Vedi decumeni e cardi della nuova città.




LA CITTA' IDEALE

La città ideale e uno dei tempi fondamentali dell'architettura rinascimentale, a cui è stato dedicato una forte ricerca teorica riscontrabile in numerosi trattati scritti dagli umanisti in modo particolare da Leonbattista Alberti. In questi trattati (testi che presentano un argomento che viene sviluppato sotto un aspetto teorico attraverso esempi di riferimenti: esempio nel caso della città spiega perché ci deve essere una città ideale e poi disegna delle piante come se fossero dei prototipi di progettazione per le nuove città.) La città ideale è a pianta geometrica imperniata su figure geometriche riconducibili al cerchio ed al quadrato. Perché queste due forme trovano corrispondenza nell'architettura sono così fondamentali nel rinascimento, tanto da definirle forme pure, perfette? Xchè entrambe hanno 1 caratteristica: rispetto al centro il perimetro ,soprattutto nel cerchio, è costituito da punti equidistanti dal centro( l'uomo è centro di uno spazio) . Perciò il centro ideale è la piazza e in quel luogo ideale si muove l'uomo e tutto quanto è in relazione proporzionale all'uomo, al centro attraverso questo perimetro fatto da cerchi concentrici che si dipartono da esso.

Spesso la figura del cerchio è difficile da rendere come progetto concreto per la città e quindi viene a soccorrerlo il quadrato, che dal centro i lati sono uguali ed equidistanti.

La città può essere la fusione di entrambi : cerchio che inscrive un quadrato.

Quindi si possono avere delle forme poligonali, che si iscrivono in una circonferenza. Si avrà quindi una città a forma stellare e poligonale è dovuta da motivi militari. Infatti in questo periodo si sviluppano le armi da fuoco che portano ad un cambiamento sostanziale del sistema difensivo della città. Non è più costituita da esili mura e torri, ma da bastioni. Le torri diventano piazze a forme di lance, poligonali sostanzialmente e grazie questa situazione si viene a creare a linea geometrica che nono è altro che l'alternarsi di linee rette poligonali il tutto inscritto in circonferenze. C'è la ricerca di una figura geometrica perfetta ed un nuovo modo difensivo. Il tutto governato dalla geometria intesa come lo strumento che l'uomo ha per dominare la realtà razionalmente. ( ricerca tipologia città ideale 400-500-600). La geometria è qualcosa di definito, certo. Il tutto in rapporto all'uomo.

Ci sono due soluzioni:1) ricerca di città di nuovo impianto; 2) cerco di rinnovare le città vecchie.


Pienza

è una città che è disegnata in pianta. Era il paesino natale di Papa Picolomini, il quale decise di trasformare il suo borgo nato in una città rinascimentale, ideale. Anche la chiesa ha ormai assorbito la nuova cultura rinascimentale e si vede l'abbandono del gotico e la sostituzione con quello rinascimentale.

Questo borgo è tra la toscana e l'alto Lazio, che aveva a disposizione uno spazio abbastanza stretto perché alle spalle della chiesa c'è un fiume posto ad una quota bassa, quasi un dirupo quindi lo spazio a disposizione è molto piccolo . Se vedi le immagini ci sono delle linee a pettine indicano sbalzo di quota e quindi un dirupo. Questa città ha uno spazio molto piccolo ma ha la necessità di realizzare uno spazio monumentale.

Accorgimenti utilizzati geometricamente e otticamente : corpi di fabbrica : palazzo civico secondo il modello tardo medioevale, portico sottostante, torre civica , loggia sopra coperta sul luogo delle assemblee pubbliche (potere civile). Il potere civile è separato dalla strada ( l'asse principale di attraversamento della città) e viene collocato in una dimensione volumetrica e spaziale staccata e marginale rispetto agli altrui 3 corpi di fabbrica religiosi cioè : palazzo vescovile sulla sx, duomo al centro, ai lati palazzo papale o vescovile. Questi 4 elementi costituiscono 1 composizione. Sembra una composizione scoordinata xchè a parte la piazza geometrica abbiamo tutti i corpi di fabbrica inclinatirispetto alla matrice geometrica della piazza. Questo sembrerebbe contraddire quello detto fino ad adesso. Ma in realtà la geometria e perfezione visiva insieme devono essere interpretrate. L'uomo deve avere un rapporto equilibrato con lo spazio e questo equilibrio si ottiene attraverso il controllo geometrico. Ma capiamo che lo spazio che l'uomo domina non è uno spazio naturale è uno spazio intellettuale cioè è lo spazio che vede la mente non gli occhi. Se noi la guardiamo come costruzione geometrica è una prospettiva rovescia xchè l'inclinazione dei due corpi di fabbrica sono convergenti verso un centro ideale che sta dalla parte opposta, di solito il punto di fuga è visto dall'altra parte ed abbiamo questo effetto di convergenza.(effetto di convergenza :linee parallele che coincidono con un centro). Ma se io voglio vedere una pizza quadrata la devo disegnare trapezoidale xchè non è l'occhio che vede ma la mente e quindi non è lo spazio reale, ma è lo spazio che devo realizzare attraverso un certo equilibrio. Se io ho delle pareti trapezioidali vedendo prospetticamente le vedo quadrate per effetto della convergenza.

La posizione dell'osservatore è quella di essere in una posizione ideale che l'uomo deve porsi in questo spazio xchè deve avere le spalle al palazzo pubblico, guardare frontalmente la chiesa, e allora avrà la percezione che questa piazza diventa quadrata. Così anche3 la scacchiera del pavimento diventerà quadrata, cioè percepita in senso quadrato. Conseguenza: avanzamento piano di fondo portato in primo piano, quindi la chiesa acquista una monumentalità dominante.
Il pozzo situato vicino al palazzo dell'arcivescovaldo, serve a risolvere incidente geometrico; le linee delle losanghe sembrano divergere e allora grazie al cerchio, si rende meno evidente questo incidente. (La prospettiva non è nata per far vedere la realtà ma x fare vedere la realtà perfetta.)

La facciata della chiesa ha riferimenti classici, infatti la chiesa diventa tempio (non + cattedrale), recuperando le colonne, trabeazioni, archi, pronao (struttura antistante la chiesa). La facciata è costruita come fosse un elemento che coincide ed è in rilievo costituito da colonne e archi. Il palazzo è diviso su 3 livelli, su ogni livello è disegnata 1 lesena (proiezione su 1 piano di 1 colonna). Il palazzo subisce 1 trasformazione: la facciata non è + una sequenza di fori, ma diventa una sequenza sovrapposta di ordini architettonici. Il palazzo è formato da un cubo cavo al centro (cubo e sfera sono la conseguenza del quadrato e del cerchio). Al centro è presente un cortile con pozzo attorniato da portici su 3 livelli; la facciata diventa elemento spaziale all'interno. Il giardino è all'italiana ovvero geometrico, diviso in 4 parti delimitato da siepi di Bosso tagliate geometricamente; al centro è presente un tappeto erboso con delle aiuole.

La chiesa ha una pianta accorciata su tipologia gotica con l'abside fatto da cappelle radiali accorciato senza transetto e con la navata molto corta, perché il concetto della chiesa è lo spazio centralizzato (se tutto è dentro, la chiesa non può essere + a pianta basilicale dove l'asse è longitudinale prevalente, ma deve avere un asse verticale normalmente materializzato dalla cupola). La cupola è mezza sfera e dunque un luogo centrale dove al suo interno vi è l'uomo che si rapporta ad uno spazio geometricamente definito. Nella chiesa rinascimentale vi è il rapporto diretto tra uomo e Dio.


Urbino

città straordinaria del 400 perché convergono in questo territorio gli intellettuali e gli artisti maggiori dell'epoca (Piero della Francesca, Luciano e Francesco Laurana, Francesco di Giorgio Martini).

Federico da Montefeltro (capitano di ventura) crea un palazzo da un iniziale castello con due torri, la struttura possente, le merlature ingentilendolo togliendo il coronamento della merlatura e inserisce elementi classici come le 3 logge sovrapposte (romana). Le due torri contengono le scale che conducono ai vari piani, che sono interpretate come torri di epoca castellana con queste coperture strane.


Sforzinda

Sforzinda è forse il primo progetto di città rinascimentale concepita secondo un disegno unitario e dettagliato in ogni sua parte.

L'architetto e scultore fiorentino Filarete, fu inviato dai Medici alla corte di Francesco Sforza, duca di Milano, come portatore della nascente cultura rinascimentale toscana. Durante un secondo soggiorno nella città lombarda scrisse un trattato di architettura, nel quale vengono esposte le sue teorie sui 'modi e misure dello hedificare'.

La città dovrà sorgere in un luogo ideale, la valle dell'Inda, attraversata da un corso d'acqua e riparata dai venti. La costruzione dell'intera città viene pianificata con i tempi di lavoro, i materiali da usare e le maestranze da impiegare ( dodicimila maestri e ottantaquattromila lavoranti ).La data di inizio dei lavori viene stabilita da un astrologo e la stessa pianta stellare deriva probabilmente da motivazione di ordine cosmico - geografico ma anche da problematiche legate alla migliore difesa della città. La pianta presenta uno schema urbano di tipo radiale. la forma è una stella, generata dall'intersezione di due quadrati ruotati di 45° ed iscritta entro un fossato circolare: nelle otto punte di questa figura sono poste altrettante torri e negli spigoli rientranti otto porte, dalle quali otto strade radíocentriche conducono alla piazza centrale porticata, di forma rettangolare sulla quale si dispongono gli edifici destinati alle funzioni civiche più importanti, cioè gli spazi per le attività governative, amministrative, religiose ed economiche.

Lungo le strade si aprono otto piazze, collegate da un percorso circolare concentrico, che ospitano mercati specializzati. Altre strade radiocentriche collegano la piazza centrale con le torri, e su queste si troveranno altre piazze, nelle quali saranno collocate le chiese parrocchiali e quelle dei conventi.

Le strade radiali che conducono alle piazze di mercato sono costeggiate da un sistema di canali collegati al fiume esterno. che poi si riuniscono ad anello intorno alla piazza principale: la funzione di queste 'vie d'acqua' è quella di permettere in modo economico il trasporto delle merci. Un'idea, questa, certamente ripresa da Venezia e che sarà ulteriormente sviluppata da Leonardo.La piazza centrale è un rettangolo nel rapporto tra i lati di 1:2 (centocinquanta braccia per trecento). Intorno a questo spazio maggiore, alle cui estremità sorgono il palazzo dal principe e la cattedrale con l'episcopio, si aprono due piazze minori. sulle quali si affacciano gli altri edifici pubblici: il palazzo del comune, il palazzo del podestà, quello de capitano, la prigione. la dogana, la zecca, il macello, bagni pubblici. locande e il lupanare; inoltre le due piazze ospitano rispettivamente il mercato dei generi alimentari e quello delle altre merci. Il trattato prosegue con una descrizione analitica degli edifici principali, che sono anche illustrati, nella versione del codice Magliabechiano di Firenze, con fantastici disegni autografi: una torre diventi piani, che sorgerà nel centro della piazza, dall'alto dell quale 'si discernerà tutto il paese'. la cattedrale, a pianta quadrata con quattro campanili negli angoli e una cupola al centro; l'ospedale, che riprende il modello dell'Ospedale Maggiore di Milano progettato dallo stesso Filarete.

Per le problematiche affrontate anche in certo dettaglio, seppur in passi del trattato non corrispondenti a possibili e concreti sviluppi, Sforzinda appare un punto d'incontro tra città ideale e città reale.

E' forse la prima volta che si parla in termini di zone specializzate allo sviluppo di certe attività ; vengono prese in considerazione orientamenti e venti dominanti; si differenziano flussi di traffico con l'uso di corsi d'acqua specializzati per il traffico mercantile disposti parallelamente alle vie tracciate sul terreno; vengono teorizzate, se pur non rispondenti scientificamente, soluzioni di ingegneria antisismica per le costruzioni di importanza pubblica; si predispone una distribuzione dei servizi principali della città per un migliore servizio al cittadino.

Dalla descrizione delle opere, della intenzioni progettuali, Sforzinda più che una città del sogno o 'ideale' appare come una metafora della città dentro cui leggere indicazioni concrete per la pianificazione urbana e territoriale.


Brunelleschi

I caratteri generali dell'architettura sono:

Composizione modulare per fasce:
viene adottato un nuovo sistema progettuale basato sulla geometria e sulla modularità delle strutture. Composizione modulare cioè utilizzo un elemento geometrico base e lo riproduco in modo sequenziale attraverso moduli e sottomoduli (+ piccoli). Proporzionalità. Composizioni lineari cioè composizioni per fasce divise in livelli e ogni livello ha una fascia compositiva che è sequenziale. Sequenzialità.

Reintroduzione degli ordini classici:
Si studiano le opere dell'antichità classica, di cui vennero assunti i modelli formali (colonne, pilastri, trabeazioni, archi) per razionalizzare il nuovo progetto.

Spazio centralizzato:
tutto è costruito in relazione al centro, nell'architettura religiosa con l'introduzione della cupola.

Si concepì il cantiere in modo nuovo: l'architetto progettava l'organizzazione degli spazi, le strutture e i particolari decorativi, mentre gli operai seguivano le sue direttive. Nel medioevo, invece, le maestranze godevano di larga autonomia. L'attività intellettuale è separata da quella manuale.

Brunelleschi introduce questi elementi all'inizio del 400.

L'ospedale degli Innocenti non è solo un operazione architettonica ma è prevalente mente urbanistica cioè è il secondo caso della città ideale cioè la città antica va ripensata secondo la nuova cultura del rinascimento, realizzando 1 nuova centralità introducendo delle piazze che si rapportano alla piazza centrale. La piazza è un luogo di relazione pubblico-private e per questo ha una funzione pubblica, per questo l'ospedale ha una funzione assistenziale, in quanto serviva a raccogliere i bambini abbandonati dalle famiglie (x povertà) per essere nutriti, istruiti. L'aspetto assistenziale non è più riservato alla chiesa ma diventa un diritto dei cittadini e quindi l'ospedale diventa una struttura sociale pubblica a tutti gli effetti. La piazza dell'ospedale è collegata alla chiesa da una via che funge da piano prospettico che ha come punto focale la cupola.




BRUNELLESCHI

Vede il rinnovo della città contemporanea che coincide con gli ideali della nuova città rinascimentale. L'idea di creare una polarità nuova al centro con la cupola di Santa Maria in Fiore e 1 sistema coordinato di piazze urbane con funzioni di servizio al pubblico che si collegano funzionalmente ed idealmente. Il punto di visione prospettica è la cupola di S. Maria in Fiore. Dal punto di vista architettonico la piazza è spazio pubblico. Prendi il chiosco chiuso monastico e lo trasforma in uno spazio pubblico aperto. Guardando il prospetto vediamo i tre principi : 1) composizione per fasce contrapposte, c'è una sequenza orizzontale del primo livello e il livello superiore. C'è l'idea di comporre per fasce sovrapposte. L'altro elemento è la geometrizzazione dell'architettura : tutto è sottoposto alla combinazione modulare. Il modulo è costituito dalla distanza tra una colonna e l'altra. Il modulo lo possiamo vedere in modo lineare , planimetrico e volumetrico. Lineare = distanza tra due colonne. La profondità del portico è a pianta quadrata. Questo quadrato diventa cubo nell'altezza della colonna . IL cubo è sormontato da una mezza sfera. C'è sempre sequenza geometriche che controlla tutti i dati dimensionali dell'architettura,nella sequenza ritmica degli archi , nella loro visone di profondità. Quindi composizione geometrica e modulare. Lo spazio è sempre controllato. Vuoto sottostante x funzione con 9 gradini k raccordano la piazza alla facciata. il vuoto della piazza entra nell'architettura e viceversa il pieno dell'architettura entra nella piazza. La parte superiore è un pieno alternato da vuoti che si pongono sulla chiave di volta seguendo il ritmo d archi. Le colonne e le finestre sono riferimento all'arte classica. Tutto l'edificio è trattato allo stesso modo, nn c sn gerarchie (composizione unitaria).
Utilizza la pietra serena (verde)[elementi primari] e l'intonaco bianco [piano compositivo]


Chiesa di San Lorenzo

Era la cappella di famiglia dei medici che finanziano grandi opere e ospitano gli intellettuale nelle loro ville portando la cultura e nuove idee.
è un impianto di natura basilicale e Brunelleschi deve riuscire a dare il senso di centralizzazione dello spazio in questa chiesa gia in costruzione. Nella pianta c'è ancora distinzione tra presbiterio e navata perché di impianto basilicale.
x sopperire a problema di preesistenza Brunelleschi

Ogni elemento è finito in se e rappresenta un immagine di architettura ferma geometrizzata e statica perché se si deve comprendere la verità secondo un processo razionale che si esprime in architettura in impianto geometrico non ci può essere uno spazio emotivo, ma uno spazio freddo. È la ragione che porta alla conoscenza.

Colori usati: bianco con qualche particolare in grigio

In ambito prospettico è frenato xk in ogni punto in cui si trova l'uomo questo spazio è finito ed è sequenziale. Comprendendo la struttura geometrica di uno spazio, come la campata, si comprende la struttura geometrica di tutta la chiesa senza bisogno di attraversarlo tutto. Tutto con la stessa logica. L'uomo domina lo spazio, l'uomo è centro, l'uomo è misura.

Per ottenere una prospettiva frenata, disegna geometricamente ogni sua parte. Il pavimento è una scacchiera, divisa in fasce che dividono la navata centrale in due parti uguali che corrispondono alla grandezza delle navate laterali. Disegna delle fasce che bloccano a terra il basamento della colonna. In verticale sul capitello stacca il capitello dalla struttura dell'arco, mette il dado ovvero un secondo capitello geometrico che stacca il punto di imposta dell'arco in modo che non si abbia questa sequenza del ritmo tra le varie fasce. In questo modo la colonna frena la visione dell'uomo staccando il capitello dal punto di imposta dell'arco. Prosegue con la lesena sopra il ballatoio. Il soffitto è costituito da una serie di cassettoni a trama quadrata che sono lo specchio della pavimentazione in modo da misurare lo spazio. Utilizzato questo sistema per ottenere una geometria frenata, la capriata aveva il compito di dare una sequenza, e per questo non viene usata.

Nel transetto si prosegue la stessa composizione geometrica della navata perché la pianta deve essere una pianta a braccia uguali (corte) con una grande cupola al centro, anche se hanno un valore dimensionale diverso hanno lo stesso valore spaziale; non c'è più variazione tra navata, transetto e  presbiterio ognuno( quattro braccia) è stato trattato in modo architettonico nello stesso modo . Per questo può essere inserita la cupola, centro della chiesa. Il risultato non è quello sperato perché la lunghezza della navata è molto lunga e la cupola risulta debole. Il Brunelleschi riesce a dare senso a questa idea di spazio centralizzato in Santa Maria in Fiore perché esiste una serie di elementi transetto ed abside sono perfettamente uguali per dimensione i quali sono coperti da piccole cupole che fanno da corona ad una cupola più grande fino ad arrivare alla cupola enorme della chiesa ( dal basso verso l'alto per diventare un unico spazio grande) . I 3 aspetti che caratterizzano questo lavoro sono : un aspetto urbanistico, un aspetto formale, un aspetto costruttivo. Urbanistico , secondo LeonBattista Alberti: questa cupola copre tutti i popoli toscani , cioè è il centro ideale della città. Questo elemento rilevante è posto in relazione al sistema delle piazze. Valore formale: l'altezza d cupola = a lunghezza della navata. La grande lunghezza della navata è compensata dall'uguale altezza della cupola per il concetto della centralizzazione dello spazio.
Viene fatto un concorso di idee per la "costruzione" della chiesa. Esisteva il punto di partenza a pianta ottagona, ma mancava la copertura. Il vincitore doveva trovare una soluzione innovativa x coprire l'enorme spazio con grossi problemi tecnici e formali. Inoltre il vincitore del concorso doveva presentare un progetto di lavoro con tutti i materiali necessari e con i progetti dei macchinari da utilizzare. Il Brunelleschi sotto il profilo tecnico ha studiato il sistema costruttivo romano aggiornandolo alla suo problema. Cioè doveva fare una centinatura per poter costruire la cupola e la struttura (mentre si costruiva) doveva essere utilizzata. Una centinatura avrebbe comportato un costo molto elevato e allora decise di creare una cupola autoportante. Allora adotta diverse soluzioni:
Mette i mattoni a spina di pesce in modo da creare una struttura che man mano si costruisce, si sostiene autonomamente. Così può anche creare delle impalcature aeree in modo da non intralciare la vita della chiesa.
Altra soluzione è quella di realizzare una cupola a doppio guscio in modo da avere una sezione maggiore e dunque più resistente ma allo stesso tempo leggera perché cava. Decise di costruire una cupola a due calotte, parallele tra di loro, collegate da una serie di travature che fanno una specie di reticolo. Sulle nervature fa delle catene di muratura orizzontali formando così una specie di nido d'ape e dunque molto resistente.
Terza soluzione: arrivati nella chiave di volta il peso non si riesce a reggere e dunque decide di chiudere il foro con un corpo bianco chiamato lanterna (luogo in cui entra la luce). Ha anche un significato spirituale perché è la luce che scende dall'alto sull'asse della cupola stessa. Ma è anche una necessità costruttiva perché tutte le cupole devono essere fatte con un foro perché le forze di attrito non sono necessarie a mantenere il peso della struttura. La lanterna è abbastanza pesante e serve a contrastare le forze di attrito, creando un sistema stabile.

LeonBattista Alberti (Pag 182)

È un teorico che dimostra come l'arte non viene più affrontata con la bottega ma viene affrontata scegliendo la formazione culturale come elemento principale.

Laureato in giurisprudenza ed è un uomo di lettere, inizia a studiare l'architettura di DECUPIO del 1° secolo a Roma ed aggiunge il concetto di città ideale e tratta anche il tema della società . E' una visione unitaria delle cose ( concetto dell'Umanesimo). La cultura è globale ed interessa tutta la società.

Egli fissa le regole di progettazione e suggerì l'uso corretto delle nuove tecniche costruttive. Concepì la moderna idea di tipologia (la forma che assume l'architettura nella funzione che deve svolgete es chiesa - associa la forma alla funzione) architettonica : ogni edificio deve essere funzionale all'uso a cui è destinato ( utilitas), deve suggerire l'idea di monumentalità nel riferimento alle forme classiche (firmitas) e deve essere concepito come "unione concorde di parti", ove ognuna abbia medesima importanza rispetto all'insieme (venustas). Queste sono i tre elementi che recupera dal linguaggio decupiano (?) e li adatta e li ripropone alla cultura rinascimentale.(funzione, monumentalità classica cioè decoro urbano, composizione armonica dove non ci sia una parte che predomina sull'altra).

Le opere realizzate da Alberti sono realizzate in base al concetto che il disegna è la materializzazione dell' idea e quindi l'idea si concretizza. Ma questo suo progettare porta ad risultato che molte opere però sono risultate incompiute e non coerentemente interpretate dagli autori. L'altro handicap che tra Alberti è che la sua è un'idea innovativa intervenendo su strutture già esistenti e le sue idee andranno sempre un po' mediate. Il Tempio Maletestiano a Rimini e la Facciata si Santa Maria Novella a Firenze e la Chiesa di Sant'Eufemia a Verona

Il TEMPIO MALETESTAIANO : la chiesa non è più chiesa ma tempio , richiamo al mondo classico. La valenza religiosa viene sostituita da quella civile, di monumento pubblico. Malatesta era il principe di Rimini e quindi è il tempio del signore della città. La una chiesa si presentava con una navata unica, con delle piccole cappelle laterali e a pianta parrocchiale (?). Alberti doveva decidere se rifarla completamente o adattarla all'uomo. E sceglie la seconda ipotesi ristrutturando, creando un involucro che coinvolge tutta la struttura vecchia. Il valore formale di questa chiesa è quello di parlare alla città ; è un impegno civile. È un edificio che assomigliava ad un tempio ed ad una panteon. Questo anche perché a Rimini c'è l'arco di Augusto che richiama la romanità del passato. ( Rimini era uno stato cuscinetto tra lo stato pontificio e la repubblica di venezia ). Il Tempio ricorda nella facciata l'arco di trionfo di Augusto. Ai lati ci sono una serie di nicchie con delle tombe, con delle urne tombali inserite in queste archeggia ture ( ricordano gli archi romani degli acquedotti) . Accanto alla tomba di Malatesta ci sono quelle dei letterati che operavano nella sua corte. L'uomo passa alla storia attraverso le sue azioni che devono essere scritte nella pietra ( concetto che però non ha trovato una sua conclusione nel tempio).Questo tempio però non è stato concluso e sembra più un reperto archeologico che un opera compiuta.

L'Alberti a differenza del Brunelleschi adatta l'architettura alla cultura del luogo xhè il Brunelleschi ha un'artichettura disegnata(non opera per plasticità) bianco e pietra scura; l'Alberti usa il plasticismo più legato alla cultura romana (colonna, cavità ecc.) Ma Alberti quando si trova a Firenze per completare la facciata della chiesta si Santa Maria Novella recepisce il clima fiorentino utilizzando marmi

Bianco sullo sfondo ed il verde scuro . L'elemento plastico è dato dalle colonne. La facciata esiste già in stile gotico e doveva congiungerla con il concetto dell'artichettura rinascimentale utilizzando : Geometrizzazione della forma e composizione per fasce caratteristiche principali dell'architettura rinascimentale.

La prima fascia si trovano sepolture e archi gotici e Alberti ricompone il disegno attraverso un telaio gigante delle 4 colonne ed dell'architrave, cioè cerca di rendere unitaria questa parte. Poi fa una fascia che tende a separare la parte sottostante attraverso il disegno geometrico del quadrato, quindi profilo nero, contorno bianco. Riparte sopra questa cornice con un tempio disegnato non tridimensionale con 4 lisene, il progano (?) ed il timpano, con al centro il rosone. Per dare equilibrio al rosone e alla differenza di quota tra navata centrale e navata laterale c'è un raccordo morbido in modo che non sia quelle linee prevalenti alla forza del prono che deve essere elemento focale e disegna dei rosoni finti per riequilibrare la forza visiva del centro del rosone.

Un altro elemento tipologico è il palazzo nobiliare . E' il palazzo dei nuovi potenti : la borghesia ricca che sono i nuovi committenti . Il Palazzo Rucellai a Firenze è stato un prototipo per secoli del palazzo.

Le ricche famiglie commissionarono agli architetti le loro residenze che poi arricchirono di opere d'arte. Le caratteristiche principali del palazzo furono :

Semplicità di forme: il volume è quello di un puro parallelepipedo, che segue la conformazione del lotto di terreno

All'interno si apre il cortile , su cui si affaccia un porticato al piano terra e ai piani superiori, un loggiato sul quale si aprono le stanze

Le facciate sono ripartite orizzontalmente in sezioni(corrispondenti ai piani interni), diversamente lavorate e regolarmente modulate dalle finestre;

(circa 22 minuti della registrazione numero 5 che è in MICIN.DIR sul desktop)



CARATTERI FONDAMENTALI DELLA PITTURA DELL'UMANESIMO (pag 184-185)

1-Rigoso impianto geometrico e prospettico.

2-Uomo al centro ideale della composizione.

3-La luce della composizione è una luce che è coerente con l'impianto prospettico e segue la sequenza di profondità.

4-lnserimento del soggetto in un contesto storico-contemporaneo (contemporaneità

storica).

5-Repertorio classico


MASACCIO

TRINITA'

nel dipinto è presente un tema religioso con tre persone in una ovvero Cristo, lo spirito santo e Dio; questo tema spirituale e immateriale è stato trasformato in reale e razionale in quanto la realtà è compresa dall'uomo grazie alla sua ragione.

In primo piano ci sono i 2 committenti in preghiera che sono inginocchiati (hanno una dimensione ridotta, ma sono grandi come gli altri. Questo sta a significare la dignità dell'uomo). Il Masaccio introduce l'idea di dignità del personaggio: Dio, gli uomini comuni, e i santi sono grandi uguali e non più come nel medioevo in cui la grandezza della persona

nell'immagine rappresentava il suo valore.

DIGNITÀ': MUTUO COOLOQUIO: i personaggi sono statici, tutto è fermo perché il

movimento è nel pensiero. Il mutuo consenso è una ricerca della verità.

Nel dipinto, cristo è sull'asse prospettico del punto di fuga: c'è una luce bianca e fredda,

perché razionale; non c'è più quella oro, ovvero divina.

Molto importante è l'incisione a pian d'ombra nel panneggio delle vesti che conferisce una

maggiore realtà all'opera: le vesti sono infatti realistiche.


NATIVITÀ'

Questo tema è stato rappresentato da più persone: confronto pag. 185 e 170.

In quello a pag 185, ovvero il rinascimentale, i magi sono rappresentati con vesti sobrie (solo le calze rosse di particolare) e non sono coinvolti nell'emotività dell'evento.

Il corpo sociale è diverso ovvero sono i mercanti che dominano.

I personaggi sono fermi in piedi, con le mani nel mantello che testimoniano la nascita di Gesù. L'evento sembra non essere di per sé importante nel dipinto, e la natura è assente.

A sinistra c'è la madonna con il bambino seduta su di un 'semplificato' trono classico che conferisce importanza alla madonna.

C'è contemporaneità storica.


PIERO DELLA FRANCESCA (opera negli ambienti di Urbino: Urbino e Firenze sono i

principali ambienti rinascimentali).

LA FLAGELLAZIONE

L'ambiente è rigorosamente geometrico e prospettico (come dicesi nei caratteri

fondamentali), tanto che dalla pianta si riesce a ricostruire tutto l'impianto geometrico degli

spazi.

Questo è appunto una volontà classificare lo spazio secondo misure precisissime.

Le alte losanghe conferiscono un luogo chiuso e geometrico, tanto che le rassettature

coincidono con la pavimentazione geometrica che attorno al Cristo si fa più complessa.

Si presenta così la necessità di misurare lo spazio attraverso le losanghe bianche (che fatto già una suddivisione dello spazio in quadrati), le colonne (in verticale) e le trabeazioni.


BOTTICELLI

Con questo artistica cambiano alcuni caratteri della pittura:

1-La natura che si inserisce.

2-Si introduce la mitologia classica che comincia a diventare sostitutiva a quella cristiana.

3-lnserimento della TEORIA NEOPLATONICA che dal '400 in poi caratterizzerà l'ambiente

fiorentino:

L'uomo ricerca la perfezione mediante la ragione: questa perfezione è però temporanea,

di breve durata

C'è ancora fiducia nell'uomo ma gli si pone un limite: ci sarà la perfezione, che poi cadrà e

dovrà essere nuovamente ricercata.

Nella perfezione delle figure, quelle umane hanno una vela di malinconia perché non può

esserci una piena ricchezza della perfezione E' proprio da qui che partirà Michelangelo.

LA PRIMAVERA (vedi testo).

C'è un toccare e no del piede che rende il corpo leggero in un tappeto fantastico in cui

sono rappresentati 400 specie diverse di fiori.

Fissità della natura che accentua la chiarezza delle figure, cline e trasparenti.

Scarica gratis Architettura gotica in italia: differenze con l'arte gotica francese
Appunti su: https:wwwappuntimaniacomsuperioriarte-culturaarchitettura-gotica-in-italia-75php, differenze gotico francese e italiano, gotico italiano e francese differenze, differenza tra gotico italiano e francese, differenze tra romanico e gotico,



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