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La storia della coppa america




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La storia DELLA COPPA AMERICA


Lo schooner vincente
1851, Gran Bretagna: viene inaugurata a Londra la 'Great Exhibition', mostra internazionale ideata dal Principe Alberto, consorte della Regina Vittoria, per celebrare la supremazia britannica all'apice dell'era Vittoriana. Oltreoceano, gli americani non stanno a guardare e John Cox Stevens, Commodoro e fondatore del New York Yacht Club, istituisce un sindacato per finanziare la costruzione di uno scafo a vela veloce e innovativo, in grado di competere con la tecnologia degli avversari britannici. Nasce così lo schooner 'America', di cui giunge presto notizia in acque inglesi: il Conte di Wilton, Commodoro del Royal Yacht Squadron - il prestigioso circolo velico di Cowes - invita gli americani a partecipare alla 'Coppa delle 100 Ghinee', la tradizionale regata intorno all'isola di Wight. Dei quindici yacht partenti è proprio lo schooner 'America' a tagliare per primo il traguardo con un vantaggio tale da far pronunciare al comandante dello yacht reale la frase ormai leggendaria 'Maestà, non c'è secondo'. La Coppa attraversa così l'oceano nelle mani dei suoi vincitori.



Una Coppa di Nome America
Sopravissuta alla minaccia di venire fusa e trasformata in medaglie per i ricchi proprietari dello schooner 'America', la Coppa - ora denominata Coppa America in nome della goletta vincitrice della regata - viene affidata nel 1857 al New York Yacht Club insieme alla copia originale del 'Deed of Gift' - l'Atto di Donazione che costituisce il regolamento ufficiale su cui si baseranno successivamente tutte le edizioni della regata.
La Coppa, forgiata in epoca vittoriana in argento massiccio dal gioielliere londinese Garrard, è alta 65 centimetri e pesa 3.80 chilogrammi.
Nel marzo del 1997 la Coppa America, in mano al Royal New Zealand Yacht Squadron, fu letteralmente presa a martellate da un giovane attivista appartenente alla popolazione indigena neozelandese Maori; sensibilmente danneggiato, il leggendario trofeo è stato rimesso a nuovo sui disegni originali dalla medesima gioiellieria londinese che la realizzò quasi centocinquant'anni orsono.

132 Anni a New York
Fino al 1983 la Coppa rimane nelle sale del New York Yacht Club: per ben centotrentadue anni resiste agli attacchi degli sfidanti che cercano invano di farla propria. Alle origini le barche prescelte per la sfida furono via via schooners, enormi cutters o gli imponenti ed elegantissimi J Class (1930-1937). Nel 1958 inizia l'era dei 12 Metri, le barche lunghe circa 65 piedi (22 metri) che sostituirono i costosi J Class e che per prime sfoggiarono vele in Dacron TM (il rivoluzionario tessuto Dupont che utilizza fibre di poliestere). In questi 132 anni nemmeno gli attacchi di personaggi mitici - quali lo scozzese Sir Thomas Lipton, il barone francese Bich, l'australiano Sir Frank Packer - riuscirono a spostare il trofeo dalla sua sede statunitense.

La Chiglia Magica
Il 1983 è l'anno della prima sfida italiana, quella del 12 Metri 'Azzurra' che a Newport conquista un brillante piazzamento in semifinale, ma è soprattutto l'anno in cui per la prima volta la Coppa lascia gli Stati Uniti d'America e il New York Yacht Club alla volta di Perth, in Australia, per merito del 12 Metri di Alan Bond 'Australia II', che rimane famoso nella storia per la sua 'magica chiglia' provvista di ali - tenuta segretissima e coperta fino all'ultima regata. Il progettista australiano Ben Lexcen (già Bob Miller prima di cambiare nome) realizza infatti una serie di pinne innovative per i suoi modelli in scala accorgendosi che una di queste funziona a meraviglia. Si apre così una nuova era nella progettazione degli scafi a vela. Dennis Conner, skipper della barca americana 'Liberty II', accusa Alan Bond di illegalità ma non convince la giuria. John Bertrand, timoniere di 'Australia II', sconfigge Conner dopo un appassionante duello che tiene l'America con il fiato sospeso fino all'ultima regata.
Dopo ventun anni di valorosi tentativi gli australiani conquistano la Coppa America. Alan Bond, forte della vittoria nella precedente edizione della regata, rivela al mondo la chiglia misteriosa di 'Australia II' - rimasta sempre coperta e sorvegliata durante le regate - aprendo così la strada a una disputa tecnologica che si rinnova con ogni edizione della Coppa America.

Fantastica Plastica!
Nel 1987 Dennis Conner, il primo skipper nella storia ad aver perso la mitica Coppa, se la riprende con il 12 Metri 'Stars & Stripes' (anch'esso provvisto di chiglia con ali) sconfiggendo lo skipper avversario australiano Iain Murray a bordo di 'Kookaburra III'. Ma è questo anche l'anno del debutto neozelandese in Coppa America: un ingresso sensazionale e molto discusso, con il primo 12 Metri nella storia costruito in fibra di vetro. La barca di Sir Michael Fay, conosciuta come 'Plastic Fantastic', è al centro di una lunga disputa con l'avversario Dennis Conner nota come 'glassgate'. L'Italia partecipa a questa edizione della regata con i due 12 Metri 'Azzurra' e 'Italia'.




La Disputa in Corte Suprema
Soltanto cinque mesi più tardi, nel 1988, Sir Michael Fay abbandona i 12 Metri per riprendere il 'Deed of Gift' originale. Basandosi su di una parte desueta del documento e su una sua interpretazione particolare, Fay prepara un monoscafo di 132 piedi (oltre 40 metri di lunghezza) dotato di ali laterali e portato da trentadue persone. Lo Yacht Club di San Diego risponde alla sfida neozelandese realizzando un impressionante catamarano di 60 piedi (quasi 20 metri) portato da un equipaggio di sole otto persone. Ne nasce una lunga causa presso la Corte Suprema di New York e, nonostante le regate si concludano con la vittoria degli statunitensi per 2-0, la prima decisione finisce a favore dei neozelandesi, per essere infine revocata in Corte di Appello. La Coppa resta ancora nelle mani degli statunitensi.

I Classe America
Il 1992 è l'anno del debutto della International America's Cup Class - IACC - la nuova categoria di imbarcazioni lunghe 23 metri circa progettate al fine di scongiurare le controversie che avevano caratterizzato la passata edizione della regata e che avevano danneggiato lo spirito e l'immagine di questo storico evento. Quella del 1992 è una edizione storica di Coppa America per l'Italia, che con 'Il Moro di Venezia' di Raul Gardini (timonato da Paul Cayard) supera le fasi di selezione e sfida a San Diego il Defender statunitense 'America3' di Bill Koch, perdendo per 4 a 1.

Nel Nuovo Continente
Nel 1995 la Coppa America attraversa nuovamente l'oceano alla volta della Nuova Zelanda; da allora si trova nel Royal New Zealand Yacht Squadron di Auckland grazie alla vittoria di Sir Peter Blake e del Team New Zealand che si aggiudica la XXIX edizione della sfida con 'Black Magic', il velocissimo International America's Cup Class che in quell'anno sconfigge gli americani di 'Young America'. Appartiene al vittorioso team neozelandese il progettista americano Doug Peterson, impegnato attualmente con la sfida di Prada America's Cup. E' la seconda volta nell'arco di centoquarantaquattro anni che la Coppa America lascia le acque statunitensi.


Le Sfide Italiane
1983, Newport, USA: l'Italia partecipa alla sfida di Coppa America per la prima volta con il 12 Metri 'Azzurra', sponsorizzato da un consorzio di aziende appoggiato da Gianni Agnelli e da Karim Aga Khan. 'Azzurra', timonata da Mauro Pelaschier, conquista un brillante posto in semifinale risvegliando un vivace interesse del pubblico e dei media nazionali nei confronti di questa prestigiosa regata.
1987, Perth, Australia: nel 1987 l'Italia è presente con due 12 Metri, 'Azzurra' (Yacht Club Costa Smeralda) e 'Italia' (Yacht Club Italiano), che non riescono tuttavia a classificarsi per le semifinali.
1992, San Diego, USA: rimarrà negli annali della vela la sfida di Raul Gardini con 'Il Moro di Venezia' che, vittorioso delle regate di selezione degli sfidanti, conquista l'accesso alla finale contro America3 di Bill Koch che difende i colori del San Diego Yacht Club. E' la prima barca europea che accede alle finali dopo ventotto anni; risale infatti al 1964 l'ultima finale con un challenger europeo, quella dell'inglese 'Sovereign' di J. A. J. Boyden contro il 12 Metri statunitense 'Constellation' di Walter Gubelman. Il progetto della barca di Raul Gardini appartiene a German Frers, mentre quello di America3 è di Doug Peterson; da notare che entrambi questi architetti lavorano ora in simbiosi e fanno parte del Design Team di Prada America's Cup Challenge. Dopo un appassionante duello, Bill Koch si aggiudica la Coppa per 4 a 1.

<!DOCTYPE HTML PUBLIC '-//W3C//DTD HTML 4.0 Transitional//EN'><!-- saved from url=(0044)https://www.prada-americascup.com/regole.html -->IL REGOLAMENTO



Le regate di Coppa America hanno una connotazione del tutto speciale poichè si disputano utilizzando una formula particolare e un regolamento che comprende svariati documenti - il più importante dei quali, il 'Deed of Gift' (l'Atto di Donazione della Coppa), risale al 1857.


Il Deed of Gift
Il 'Deed of Gift' (l'Atto di Donazione della Coppa) venne stipulato tra il sindacato proprietario dello schooner 'America' che nel 1851 vinse la 'Coppa delle 100 Ghinee' a Cowes, in Inghilterra, e il New York Yacht Club. Il trofeo, denominato Coppa America, fu donato con la condizione che venisse conservato in qualità di Challenge Cup perpetua, ossia come premio per sfide amichevoli con yacht club stranieri.
Il 'Deed of Gift' rappresenta il documento ufficiale su cui si sono basate tutte le regate di Coppa America; nel corso degli anni esso ha subito svariate modifiche nella forma.

Il Protocollo
Il secondo documento in ordine di importanza nella regolamentazione della Coppa America è il 'Protocollo' che viene stilato dal 'Defender' - lo yacht club che detiene la Coppa - e i 'Challenger', ossia gli sfidanti, che vengono rappresentati ufficialmente dal 'Challenger of Record' (il primo yacht club a presentare la sfida per l'edizione da disputarsi).
Una peculiarità delle regate di Coppa America è rappresentata dal fatto che le sfide devono essere presentate da yacht club e non da nazioni. La medesima nazione può così essere rappresentata da più sfide lanciate da yacht club differenti.
Le sfide di Coppa America possono disputarsi con una cadenza non regolare poichè è il 'Defender' stesso che ha il diritto di scegliere la data delle regate.

La formato della regata
Le regate di Coppa America vengono sempre disputate tra un 'Defender' - letteralmente 'difensore', che è il rappresentante dello yacht club detentore della Coppa - e un 'Challenger' - ossia lo sfidante, che è il vincitore delle regate di selezione disputate tra tutti gli aspiranti alla conquista della Coppa.
Entrambi vengono selezionati attraverso alcuni gironi eliminatori di regate - i 'Round Robin' - disputate in duelli uno contro uno; questo tipo di regate è noto con il nome di 'match racing'.




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