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Mercato monetario




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MERCATO MONETARIO


Dopo la caduta dell'Impero Romano ogni principe imponeva generalmente una propria moneta sul territorio ove esso regnava.


Dal XIII secolo con l'inizio della rivoluzione commerciale vi fu un pressante aumento di domanda di moneta dovuto al suo scarseggiare che portò a determinate conseguenze per cercare di soddisfarla:

Aumento del ricorso al baratto

Affinamento delle pratiche che favoriscono il ricorso al credito

Uso di metalli diversi.

Proprio questa ultima strada fu intrapresa da tre fra le più importanti città italiane:

Firenze che nel 1252 coniò il Fiorino d'Oro

Genova che nel 1252 coniò il Genovino d'Oro

Venezia che nel 1284 coniò il Ducato anch'esso d'Oro


Per tutto il Medioevo l'unica moneta usata sarà quella in metallo, mentre come descritto da Marco Polo ne "Il Milione" in Cina era già diffuso l'uso delle banconote.


Con l'arrivo della peste nera, alla diminuzione della popolazione conseguì la naturale diminuzione della domanda di moneta.


Nel XV secolo la situazione ritornò però simile se non peggiore al periodo precedente alla peste. Anche stavolta si cercò di colmare tale vuoto ricorrendo a diversi metodi:

La ricerca di nuovi metalli preziosi, che portò alla scoperta di miniere di argento                    

nell'Europa Centrale

L'aumento delle importazioni di metalli preziosi dal Nord Africa.

Inoltre un forte aiuto ad allentare la stretta della domanda fu rappresentato dalla

scoperta dell'America e il conseguente arrivo di nuovi metalli preziosi

In altro modo si stava poi cercando di affinare ulteriormente le pratiche di ricorso al credito settore in cui eccelsero i mercanti banchieri fiorentini ed italiani in genere.


PARTITA DOPPIA


Tale sistema contabile che permetteva di valutare l'andamento degli investimenti nonché i crediti e i debiti di ciascun soggetto con cui si era in contatto di affari si sviluppò soprattutto in Italia dove però nonostante la larga diffusione non fu regolarizzato e teorizzato prima del '400 con la Summa di Luca Paciolli Dall'inizio del XVI sec inizio una progressiva estensione di tale sistema a tutta Europa.


STRUMENTI BANCARI


Lettera di cambio

Era utilizzata per trasferimenti internazionali di denaro senza che il denaro viaggiasse materialmente.

Coinvolgeva 4 soggetti :

Datore : colui che vuole trasferire il denaro all'estero

Beneficiario : colui a cui il Datore vuole trasferire il denaro

Prenditore : il mercante banchiere concittadino del Datore

Trattario : il mercante banchiere concittadino del Beneficiario


Il Datore si rivolge al Prenditore al quale chiede di inviare una somma x al soggetto Beneficiario e versa la relativa somma in moneta locale.


Il Prenditore consegna la lettera di cambio al Datore e invia una lettera di istruzioni al Trattario


Il Datore invia la lettera di cambio al Beneficiario insieme ad una lettera di istruzioni


Il Beneficiario si rivolge al Trattario alla data prestabilita e consegnando la lettera di cambio ottiene l'equivalente della somma versata dal Datore in moneta locale.


Considerando lo spettro dell'usura che spesso aleggiava sulle operazioni creditizie a volte le lettere di cambio erano usate anche, da sapienti banchieri, per approfittare dei diversi tassi di cambi. La lettera veniva infatti compilata e quindi veniva applicato il tasso di cambio ma poi non veniva ritirata ma rispedita al Prenditore dopo essere stato di nuovo applicato il cambio. Se il banchiere aveva fatto bene i suoi conti il valore di ritorno sarebbe stato maggiore. Tale operazione anche se di fatto generava una remunerazione del capitale non era considerata peccato.


Assegno

Le prime forme di tale strumento bancario vengono fatte risalire al XV secolo nella regione della Toscana.

Si trattava fondamentalmente di trasferimenti di denaro da un conto ad un altro per ordine scritto.

Generalmente (senza l'assegno) tali trasferimenti avvenivano oralmente, ma ciò comportava la presenza contemporanea di debitore, creditore e banchiere.

L'ordine scritto rendeva inutile la compresenza fra debitore e creditore.

Si nota quindi immediatamente come tale strumento era fortemente basato su un rapporto di fiducia fra il banchiere e il debitore. Infatti il banchiere doveva fidarsi dell'effettiva solvibilità del debitore.

Tale forma si sviluppò e fu di fondamentale importanza in Toscana proprio perché in tale territorio era più forte e sviluppata la componente fiduciaria. Si può inoltre notare che, come detto, anche le scritture contabili in Toscana erano maggiormente diffuse, infatti a volte a riprova del trasferimento effettuato bastavano le scritture contabili presenti nel libro del debitore e del creditore.

Compensazione


Tale pratica consisteva nel pagamento e nella riscossione di crediti e debiti non immediatamente nel momento della loro nascita ma solamente alla fine di un determinato periodo di tempo o alla fine di una determinata serie di scambi solamente per l'ammontare del loro saldo.

Poteva essere :


diretta : se la compensazione avveniva fra due parti

indiretta : se la compensazione avveniva fra più parti


Tale pratica era effettuata assiduamente nelle fiere di cambio, un'evoluzione delle precedenti fiere in cui si trattavano esclusivamente operazioni finanziarie, nelle quali avveniva appunto la compensazione fra crediti e debiti globali.

L'esempio più famoso ed importante di tali fiere era rappresentato da quelle genovesi fra il XVI e il XVII sec in cui dell'imponente mole di transazioni che avvenivano ¾  venivano compensati e ¼ pagati attraverso l'emissione di nuove cambiali.






Dai cambia valute alla banca moderna

I primi soggetti che svolgevano operazioni finanziarie possono essere considerati i :


Cambia Valute : operavano cambi fra monete di diverse città

Banchieri di deposito : una prima evoluzione dei cambia valute fu rappresentata dai

banchieri di deposito i quali effettuavano anche pagamenti per conto dei propri clienti

Prestatori di pegno : erano soggetti che in momenti di liquidità eccedente

effettuavano prestiti su pegno

Ebrei : non sottostando ai limiti imposti dalla chiesa cattolica sul prestito di denaro

ad interesse avevano ampia autonomia in tale settore

Mercanti Banchieri : tale figura, come detto, è molto sviluppata nel Medioevo poiché

i mercanti avevano spesso tutte le caratteristiche per effettuare anche operazioni

finanziarie:

a)godevano spesso di un eccesso di liquidità in seguito alle operazioni commerciali

svolte

b)possedevano spesso una fitta rete di filiali all'estero

c)godevano di una forte affidabilità poiché riconosciuti operatori di successo


Grandi fallimenti

La storia dei grandi banchieri del Medioevo è stata spesso testimone di grandi fallimenti. Tali fallimenti erano principalmente causati dai seguenti fattori:

I Banchieri non tenevano ovviamente tutta la moneta loro depositata ferma ma usavano investirne una parte. Se i depositanti avevano sentore di una crisi si riversavano a richiedere i soldi depositati con il risultato che il banchiere non poteva esaudire le loro richieste ed era quindi portato al fallimento.

Era poi uso del medioevo che i banchieri più importanti prestassero denaro ai sovrani degli Stati. Questo avveniva soprattutto poiché in seguito a tali prestiti i banchieri potevano beneficiare di migliori condizioni economiche nel paese in cui il sovrano aveva influenza oppure in seguito a tali prestiti il sovrano poteva concedere altri favori al banchiere come la riscossione di tasse o gabelle per conto del sovrano, e tali operazioni erano molto proficue per il banchiere. Tuttavia spesso i prestiti raggiungevano una tale consistenza che il banchiere non era in grado di sopportare tale peso.


Esempi eccellenti di tali fallimenti sono rappresentati dal fallimento della famiglia dei Bardi nel 1343 e della famiglia dei Peruzzi nel 1346


Tuttavia le conseguenze di tali fallimenti furono sicuramente evidenti per la città di Firenze ma del tutto marginali nel contesto europeo a dimostrazione di come nonostante l'indiscussa potenza di tali famiglie ancora tale settore era assolutamente marginale.






Banchi pubblici

Fra i più importanti si ricordano


La Taula de Canvi a Barcellona fondata nel 1401

Il Banco di S. Giorgio a Genova fondato nel 1408


Erano essenzialmente banche di deposito.

Si svilupparono nel XV sec per poi decadere e riprendere importanza nel XVI sec.


I monti di pietà

Erano operatori che effettuavano prestito su pegno. Dalla metà del XV secolo ebbero grande successo. Dal 1512 iniziarono ad effettuare anche operazioni di deposito. Erano finanziate da enti ecclesiastici o da lasciti testamentari ed erano anche un importante strumento contro l'usura.


Le banche moderne

Il primo esempio di banca moderna fu rappresentato dalla Banca d'Inghilterra fondata nel 1694.

Tale banca svolgeva sia la funzione di istituto di credito ma era allo stesso tempo banca di emissione.


Le caratteristiche delle banche moderne sono l'uso della banconota e il sistematico credito a favore di privati.


Il Settore Manifatturiero


Se guardiamo la distribuzione della popolazione per professione possiamo notare una struttura simile a quella della domanda.


Politica Economica Del Settore

Fino alla fine del XIII sec. il settore commerciale era molto più importante del settore manifatturiero che vide però, a partire da tale periodo, una forte ascesa determinata anche da un maggiore interesse dimostrato dalle attività pubbliche.


Le politiche effettuate dalle autorità pubbliche volte a favorire tale settore prevedevano :


  • una regolazione a vantaggio dell'immigrazione soprattutto di maestri bottegai che attraverso le loro conoscenze davano un forte impulso al settore.
  • una regolazione delle barriere doganali in particolare sfavorendo le importazioni e favorendo le esportazioni di prodotti legati al settore manifatturiero al fine di dare aiuto al proprio mercato interno.
  • favorire l'ingresso di capitali esteri e materie prime, sempre agendo sulle tasse doganali.

Tale periodo che vede quindi l'utilizzo di tali politiche prende il nome di mercantilismo ('600)


Controllo della Produzione

Tale controllo poteva essere svolto dal governo, come abbiamo visto, o dalle corporazioni.



Corporazioni o Arti o Gilde

Tali associazioni erano caratteristiche delle città e riguardavano l'artigianato l'industria ed il commercio (Arte di Calimala)

Svolgevano una fondamentale e rigidissima funzione decisionale che riguardava tutti i passaggi del processo produttivo come ad esempio :

  • Orario di lavoro
  • Tipologia dei prodotti
  • Standard qualitativo
  • Numero apprendisti
  • Durata dell'apprendistato
  • Ecc.

Erano fonte di una forte gerarchia che andava dal maestro artigiano all'apprendista.


I maestri aderivano alle corporazioni proprio al fine di limitare l'autonomia dei lavoratori e le loro eventuali rivendicazioni.


Tuttavia erano anche associazioni caratterizzate da una forte fratellanza e solidarietà, che poteva andare dalla maggiore forza nei confronti di governi o autorità pubbliche a cui potevano richiedere una migliore politica economica agli aiuti per le vedove degli iscritti.


Le Arti Maggiori Fiorentine

Oltre a 14 arti minori vi erano le arti maggiori considerate le più importanti :


  • giudici e notai
  • cambio
  • lana
  • seta
  • calimala
  • medici e speziali
  • vasai e pellicciai

Le arti spesso raccoglievano anche funzioni politico istituzionali. Ad esempio erano scelti fra i maggiori esponenti delle arti i priori fiorentini, che svolgevano anche un importante peso politico.


Produzione

Possiamo analizzare le principali differenze fra la produzione in bottega e quella nella fabbrica moderna:


  • differenze si notano nell'organizzazione del lavoro in quanto l'artigiano lavorava senza turni precisi ,cosa che avviene normalmente in fabbrica.
  • importante è che l'artigiano lavorava su richiesta mentre la fabbrica ha un ciclo di produzione continuo e di lavorazione.

Proprio questa ultima differenza oltre alla maggiore economicità della produzione in fabbrica detteranno soprattutto con l'aumento dell'offerta e quindi con la maggiore competitività la progressiva scomparsa delle botteghe troppo poco flessibili (anche per colpa delle arti) per adattarsi ai cambiamenti del mercato.


Industria Domestica

Tale modalità di produzione si sviluppò a partire dal XV sec

Con l'industria domestica il mercante forniva ai contadini le materie prime da lavorare. I contadini direttamente nelle loro case dedicavano parte del tempo a loro disposizione per lavorare tali prodotti generalmente con mezzi propri che poi consegnavano una volta ultimati al mercante.

Tale sistema era essenzialmente utilizzato nel settore tessile.


DRAPRIERS ( ? ? ? ? ? ? ??????)


Settore Tessile Fasi Della Lavorazione Della Lana Pulitura della materia prima Filatura Tessitura Follatura : schiacciamento dei panni di lana affinché ottenessero maggiore compattezza Cardatura : eliminava i pilucchi formati durante la lavorazione Tintura Innovazioni Tecnologiche Nel Settore Tessile - Telaio verticale (Fiandre XI sec.) - Ruota per filare (fine XIII sec) - Uso del mulino (XIII sec) : permetteva lo sfruttamento dell'energia idrica. Era utile soprattutto nella fase della follatura - Uso mulino a vento (XII - XIII) Centri Tessili Lana Le più importanti aree di produzione tessile erano l'area nord Europea (area fiamminga) e l'Italia centro settentrionale. Come già detto i pannilani fiamminghi semilavorati venivano importati dai mercanti fiorentini che formavano l'arte di Calimala, i quali dopo averli rifiniti e tinti li esportavano in tutta Europa conseguendo notevoli profitti. Dal '300 sempre Firenze cominciò anche a importare lana grezza da Inghilterra, Spagna, Italia del sud e Nord Africa e a svolgere tutto il processo produttivo. Cotone Tale produzione si sviluppò anche in Italia settentrionale a partire dal XII sec, ma i principali produttori rimasero i paesi del Medio Oriente, Siria in testa, da cui veniva importato quasi sempre il prodotto finito che arrivava in Italia tramite Genova. La produzione del cotone era tuttavia marginale rispetto a quella di lana e seta. Seta In Italia Le prime produzioni di seta in territorio italiano si svilupparono nella città di Lucca nel XIII sec per poi espandersi in altre città fra cui le principali Firenze, Bologna, Venezia e Genova. Tale espansione si verificò proprio grazie all'emigrazione dei maestri della seta lucchesi. Data la complicatezza del processo di lavorazione della lana tale settore era prevalentemente effettuato nelle città poiché era molto difficile realizzarlo attraverso l'industria domestica. Si sviluppò principalmente nel XV secolo e fino al secolo seguente l'Italia rimase la dominatrice indiscussa di tale settore per poi subire lentamente la concorrenza di Francia ed Inghilterra. Un caso particolare fu rappresentato dalla città di Bologna che nel XVII secolo rappresentava un'avanguardia assoluta in campo tecnologico per la lavorazione della seta. Tale città aveva infatti sviluppato un complesso sistema per l'utilizzo dell'energia idrica fornita dai mulini ad acqua grazie al quale forniva ottimi filati in rapporto di qualità prezzo. L'industria Capitalistica Erano industrie di grandi dimensioni spesso annesse ad orfanotrofi, ospizi o ricoveri che garantivano manodopera in quantità e a costi esigui. Caratteristiche: - concentrazione delle materie prime e del prodotto finito in un unico ente - processo produttivo in un unico luogo - alto numero di persone impiegate - fasi della lavorazione coordinate in modo costante e sistematico Esempi illustri di tali industrie furono rappresentati da: - Le Industrie di ?????? in Spagna. - L'arsenale veneziano per la costruzione delle navi (nel 1570 furono in grado di costruire 100 navi in un mese necessarie per combattere la battaglia contro i Turchi che avevano attaccato Cipro) Miglioramenti Tecnici e Altri Settori Produttivi

Stampa a caratteri mobili Fu inventata nel 1445 da Gutenberg nella Germania centrale ma si diffuse molto velocemente. Tale invenzione comportò: - La possibilità di copiare velocemente testi scritti senza dover ricorrere alla copiatura a mano - Stimolò la nascita di imprese innovative - Un maggiore accesso all'informazione a costi minori e quindi un generalizzato aumento della diffusione di dati ed informazioni Questo ultimo punto comporta importanti conseguenze anche in campo economico poiché una migliore circolazione di dati ed informazioni comporta una maggiore integrazione nei mercanti. Invenzioni Legate Al Settore Minerario Nell'attività estrattiva importanti evoluzioni furono comportate da: - Invenzione della Polvere da sparo che comparì in Europa a partire dal XVI sec e fu importante soprattutto in campo bellico - Nuovi Sistemi di pompaggio - Nuovi sistemi di Ventilazione - Uso dei Binari Un altro settore che si sviluppò molto a partire dall'età moderna fu la metallurgia che favorì anche l'industria meccanica Edilizia Si può effettuare una distinzione fra : - Edilizia ordinaria: tale settore ebbe ovviamente una notevole espansione con la rinascita delle città in cui avvenivano opere sia di costruzione ex novo sia di rinnovo di vecchi edifici. - Monumentale - Pubblica : palazzi comunali - Militare : mura, castelli e fortificazioni - Religiosa : chiese, cattedrali, monasteri I Palazzi comunali svolgevano ovviamente un'importante funzione politica come sede del governo, ma erano anche il simbolo dell'indipendenza delle città nei confronti del potere di origine feudale. Grandi opere come queste sviluppavano anche un forte indotto per quanto riguarda ad esempio la produzione di legno, vetro, ecc. Erano prevalentemente finanziati con imposte e tasse. Le Mura cittadine erano una fondamentale opera edile sia per quanto riguarda la protezione che esse offrivano alla città sia da un punto di vista economico-fiscale poiché il passaggio dalle porte della città comportava spesso il pagamento di tasse o gabelle sia per l'entrata di persone che soprattutto per quello delle merci. Inoltre erano anche il simbolo della distinzione fra la città e la circostante area rurale. I monumenti religiosi erano opere di imponenti dimensioni per cui spesso si ricorreva a tecnologie all'avanguardia e perciò vi era un frequente movimento di manodopera specializzata. Tali opere sviluppavano poi un forte indotto. Tali opere erano finanziate da fondi ecclesiastici o da altri contributi come lasciti testamentari di mercanti, che spesso temevano il giudizio divino sul loro operato. Come detto le grandi opere erano spesso fonte di promozione per l'economia di una città oppure per favorire generalmente l'economia come il ponte del diavolo nel San Gottardo, ma talvolta potevano anche rappresentare un forte ostacolo. Esempio di questo secondo caso è stato rappresentato dalla cattedrale di Beauvais che invece di favorire l'economia drenò troppi fondi e paralizzò quindi il suo sviluppo. Le finalità a cui le grandi opere potevano mirare erano molteplici Mura cittadine > protezione e funzione economico-fiscale Palazzi pubblici > funzione politica e simbolica Opere religiose > gloria ultraterrena e benevolenza Edilizia Privata A fine '300 inizio '400 nel periodo della rinascita delle città vi fu un conseguente boom nel settore dell'edilizia privata con costruzione di locali nuovi e ristrutturazione o rinnovo di edifici già presenti. Data l'importanza dell'edilizia l'Amministrazione Pubblica si occupò spesso della legislazione e delle normative del settore a favore di uno sviluppo ordinato e soprattutto al fine di garantire una igiene pubblica sufficiente; ad esempio regolò la distanza fra gli edifici o la tipologia degli stessi. Manodopera La percentuale impiegata direttamente nel settore edile non è molto elevata ma lo diventa se si aggiunge anche tutte le attività (falegnamerie -sia come impalcature che come materiale da costruzione- vetrerie, ecc.) ad esso collegate. In tale settore oltre alla manodopera normale si creò una elite di specializzati (maestranze??) che si spostavano in base a dove era richiesta la loro presenza per costruzioni particolarmente all'avanguardia o innovative soprattutto infatti nel campo dell'edilizia monumentale. La manodopera del settore edile poteva ricoprire vari ruoli dal muratore al carpentiere al fabbro ecc.





  • Riassunto Paese Per Paese

Italia intesa come entità geografica e non politica ) Per tutto il Medio Evo il polo guida fu l'area centro settentrionale. Il personaggio caratterizzante di tale sviluppo fu il mercante che attraverso il suo operato favorì gli scambi e ridonò dinamicità al sistema. Lo sviluppo italiano non interessò solamente il settore del commercio ma anche quello finanziario che come abbiamo visto è comunque strettamente collegato al commercio. Tale sviluppò è sottolineato dalla diffusione sul territorio del centro nord italiano di strumenti come la lettera di cambio, gli assegni, e lo stesso uso della contabilità. Le prime città che intrapresero una via di sviluppo economico furono le città marinare favorite appunto dalla vicinanza alla via di comunicazione largamente più usata ed importante. Le due città più importanti appartenenti a questa categoria sono Genova e Venezia che mantennero a lungo un ruolo centrale nell'economia europea. Tali città furono di fondamentale importanza per quanto riguarda i collegamenti con il bacino del Mediterraneo ed in particolare Genova nell'area più occidentale e Venezia nell'area orientale. Un altro fattore cha favorì lo sviluppo di alcune città fu la vicinanza a vie di comunicazione terrestri ed in particolare lungo la più importante la via franchigena due esempi sono la città di Siena e di Asti. In particolare per quanto riguarda Siena assunse un ruolo fondamentale nel 1200 nel settore finanziario. Firenze vide invece l'inizio del suo sviluppo fra la fine del 1200 e l'inizio del 1300 che portò la città ad essere un'avanguardia economica. I settori più importanti in cui Firenze operava erano il commercio della lana inizialmente e successivamente la produzione della stessa e particolarmente importante era anche il ruolo che i mercanti banchieri fiorentini assunsero nell'economia Europea con una fitta rete di filiali all'estero compreso l'Oriente. Il Meridione d'Italia fu l'area più sviluppata all'inizio dell'età medioevale grazie soprattutto alla sua posizione centrale nel Mediterraneo che gli permetteva di intrattenere rapporti con il mondo islamico bizantino in un periodo in cui il centro nord era in difficoltà per le numerose invasioni barbariche. Successivamente questo ruolo fu perduto per una serie di eventi, quali: - le invasioni dei Normanni, degli Svevi e degli Angioini - l'avversità dei governanti allo sviluppo delle città, che ,come visto, furono il fattore di spinta dello sviluppo del centro-nord - la volontà dei governanti di favorire le esportazioni, ma attraverso l'intervento dei mercanti del centro-nord. L'area dell'Italia meridionale risultò quindi alla lunga poco sviluppata e con le reti commerciali in mano ai mercanti del centro-nord. Già a partire dal 1100 il Sud aveva già perso la propria supremazia ed era destinato ad un irreversibile declino. La bilancia commerciale di tale area vedeva infatti una forte importazione di prodotti finiti provenienti in special modo dalle aree sviluppate del centro nord contro un'esportazione esigua di prodotti grezzi e materie prime. Firenze Come abbiamo detto invece un ruolo fondamentale nello sviluppo del centro-nord fu svolto dai mercanti banchieri. A Firenze tali figure raggiunsero il massimo splendore interessandosi a varie attività dal commercio internazionale al commercio locale alla gestione degli appalti di riscossione dei tributi per conto di re o del Papa che come detto offrivano queste opportunità a garanzia di crediti vantati dai mercanti banchieri in seguito a prestiti a loro effettuati. Oltre a queste attività potevano talvolta affiancare anche attività produttive tramite la proprietà di botteghe dell'arte della lana ecc. Nella prima metà del '300 le compagnie fiorentine raggiunsero dimensioni imponenti per gli standard dell'epoca e una diffusione e un raggio di azione molto ampi. Le famiglie più in vista furono quelle dei Bardi e dei Peruzzi. Tale sistema entrò però in crisi nel 1340 circa per la concomitanza di una serie di eventi: - l'eccessiva esposizione nei rapporti con il Re d'Inghilterra con cui vantavano numerosi crediti - la difficoltà interna di Firenze per la fallita conquista della città di Lucca - un clima di tensione fra Firenze e Napoli Questa serie di eventi portò i clienti depositanti a richiedere in massa il denaro da loro versato ma come detto solo una parte del denaro dato in deposito veniva tenuto disponibile mentre la gran parte veniva investito ed immobilizzato. Questa situazione portò quindi al fallimento dei mercanti banchieri. A tal proposito influì molto anche la struttura societaria dei Bardi e dei Peruzzi che comportava la responsabilità solidale e illimitata di ogni loro filiale e quindi le difficoltà delle filiali estere in particolare come detto quella di Londra portavano effetti negativi a catena su tutte le altre. Nonostante comunque la grande crisi che investì Firenze le conseguenze di tali fallimenti furono minime a livello europeo, a dimostrazione della scarsa integrazione fra i diversi mercati. Ad incrementare il periodo negativo va anche ricordato che proprio quelli furono gli anni della peste nera (1348) Comunque anche Firenze riuscì successivamente a riprendersi. Altri operatori fiorentini di grande fama furono: - Francesco di Marco Datini: fondamentale come detto anche per l'imponente quantità di fonti lasciate - I Medici: oltre al fondamentale ruolo politico rivestirono anche un importante ruolo economico . La struttura organizzativa di Datini e dei Medici era però diversa da quella dei Bardi e dei Peruzzi poiché ogni filiale in mano ai Medici e a Datini era comunque indipendente dalla casa madre come responsabilità scongiurando quindi quell'effetto di ripercussione negativa visto in precedenza.

Genova La città di Genova riuscì a stabilire una fitta rete di rotte commerciali per tutto il Mediterraneo e a partire dal 1200 come detto riuscì anche a instaurare un collegamento frequente con le Fiandre passando per lo stretto di Gibilterra e navigando nell'Oceano Pacifico. Importante a Genova da un punto di vista finanziario fu come detto il Banco di S. Giorgio (23 aprile 1407)  un banco pubblico che vide un'iniziale fase di decadenza seguita da una ripresa. Le attività dei banchieri genovesi fu estesa in tutte le principali piazze europee e divenne nel corso del '500 dominante. Un altro importante fattore dello sviluppo genovese fu il rapporto privilegiato a partire dalla fine del '500 inizio '600 con i sovrani spagnoli che in quel periodo gestivano le merci in arrivo dal loro impero coloniale in particolare dal territorio americano da cui provenivano metalli preziosi ed in particolare grandi quantità di argento. Venezia Venezia rappresentò un fondamentale porto nell'Adriatico con collegamenti con tutto il Mediterraneo e l'Oriente sia inteso come Medio Oriente che fino all'Asia più lontana con cui aveva contatti attraverso degli intermediari arabi. Inoltre rappresentava lo sbocco al mare per quanto riguarda l'area germanica che era un'importante realtà sia in termini di popolazione che per l'estrazione di argento. Venezia diventò quindi un importante centro commerciale e finanziario per quanto riguarda l'area dell'Europa centrale, l'Italia, il bacino del Mediterraneo e il mondo orientale. L'apertura di nuove rotte commerciali conseguente alla scoperta dell'America risultò negativa per l'Italia poiché perse l'importante ruolo di centralità che in modo evidente aveva contribuito al suo sviluppo. Questo causò sia una perdita di importanza da un punto di vista commerciale sia a lungo andare dal punto di vista finanziario. Effettuando un paragone fra lo sviluppo inglese e quello italiano possiamo notare come il primo sia sempre stato determinato dalla disponibilità delle risorse adatte ai vari stadi dello sviluppo economico :

  • Lana nel Medioevo
  • Ferro e carbone nella rivoluzione industriale
  • Petrolio (mare del Nord)  nel XXI sec.

Mentre l'Italia non ha mai avuto disponibilità diretta delle materie prime necessarie ed infatti si è maggiormente distinta nelle attività di intermediazione finanziaria o commerciale e di rifinitura dei prodotti semi-lavorati.

Paesi Bassi Meridionali o Fiandre (Attuale Belgio) Fecero parte del Sacro Romano Impero e ne sentirono sempre l'influenza, nonostante i numerosi aspetti di indipendenza ottenuti col tempo. Erano ottimi produttori di lana di buona qualità. Tale settore era spinto anche dalla vicinanza con l'Inghilterra, dalla quale proveniva la materia prima. Anche per questo l'economia delle Fiandre era abbastanza integrata con l'economia inglese. L'Inghilterra forniva le materie prime mentre le Fiandre svolgevano principalmente attività finanziarie e commerciali. A livello di città più importanti dell'area si succedettero: - Bruges : (nord-ovest di Bruxelles) vide il periodo di maggiore sviluppo fra il '300 e il '400 - Anversa : (nord di Bruxelles) soppiantò Bruges da metà '400 e mantenne un ruolo dominante

anche nel '500 diventando un importante snodo commerciale dei prodotti provenienti

dall'America che la Spagna poco evoluta non riusciva a gestire autonomamente. Nel '400 tale area accrebbe la propria importanza in seguito alla produzione di tessuti più leggeri rispetto a quelli italiani ma di ottima qualità: i New Drapery. Paesi Bassi Settentrionali (Attuale Olanda) Ebbero uno sviluppo successivo rispetto ai Paesi Bassi meridionali. Essenzialmente vivevano di agricoltura in particolare intensiva. Grazie alla vicinanza al mare favorirono lo sviluppo di una marina militare e commerciale efficiente anche se comunque il loro commercio rimase limitato al Mare del Nord  e al Mar Baltico. Tale condizione portò anche i mercanti di questa area ad entrare in conflitto con la Lega anseatica che raccoglieva prevalentemente città della Germania settentrionale. Tale area assunse però un ruolo dominante nel panorama mondiale nel corso del '600 e del '700.


Germania L'area germanica è sicuramente da ricordare per la nascita della Lega Anseatica, che riuniva principalmente città della Germania settentrionale insieme ad altre città del Nord Europa al fine di aumentare la propria forza contrattuale e ottenere migliori trattamenti economici e privilegi commerciali all'estero. Tale area risulta poi importante per le ricche e numerose miniere di argento e di altri metalli preziosi, che risultarono fondamentali in periodi di scarsezza di tali prodotti anche come materie prime per coniare moneta. Attorno al 1500 vi fu una chiara crisi delle città della Germania settentrionale che vennero soppiantate da quelle dell'area centro sud. Acquisirono infatti molta importanza le città di Norimberga e Aquisgrana e la figura del mercante banchiere. Tale area sarà infatti protagonista del finanziamento dell'impero spagnolo. Inghilterra La fondamentale risorsa si cui si basava l'economia inglese era la lana, che veniva esportata per soddisfare il fabbisogno delle aree fiamminghe e di altre aree europee. Nel 1450 circa l'esportazione della lana viene sorpassata per quantità dall'esportazione di pannilani il che evidenzia lo sviluppo di un settore secondario che si occupa della trasformazione e il conseguente sviluppo della figura del mercante. L'Inghilterra è sempre stata molto legata all'area dei paesi bassi meridionali dalle cui città (Bruges prima e Anversa poi) passavano la quasi totalità delle sue esportazioni. Francia L'area francese è sicuramente famosa per le fiere di Campagne. Anche dopo la decadenza di queste rimase comunque un'area di fondamentale importanza per il passaggio delle merci per via terrestre dal sud al nord Europa e viceversa. Spagna e Portogallo Queste aree sono sempre state piuttosto arretrate rispetto al resto del continente, ma riuscivano comunque a trarre un discreto vantaggio dalla loro posizione strategica a metà fra il mondo atlantico e mediterraneo.


Occidente e Oriente


Il contatto fra questi due mondi, inizialmente totalmente indipendenti e autonomi, iniziò a partire dal XIII secolo con un lungo processo di scambi sempre più frequenti.


Fra Europa e Asia vi erano già da lungo tempo contatti (ai tempi di Carlo Magno), ma a causa di numerose invasioni barbariche vennero pian piano interrotti.


A separazione fra l'Oriente e l'Occidente vi era il mondo arabo che nonostante svolgesse un fondamentale compito di intermediazione (come visto) negava di fatto un contatto diretto fra queste due realtà.


I Mongoli e la Cina


I Mongoli erano una popolazione nomade dell'Asia centrale.

Gengis Khan (1167 - 1227) allargò notevolmente i confini dell'impero mongolo sia verso ovest che verso est. Il successore Ogodai Khan (1227 - 1241) incrementò ancora tale allargamento.

Nel 1241 vi fu la maggiore avanzata mongola verso occidente con la conquista della Polonia, ma con la morte di Ogodai Khan tale avanzata venne interrotta.

Nel 1279 fu completata la conquista della Cina che aprì un periodo di dominazione mongola durato un secolo, in cui i mongoli cambiarono anche le loro caratteristiche avvicinandosi ad essere popolazioni sedentarie e assorbendo parte del sapere e della cultura cinese.

Tale secolo perdurò dal 1279 al 1368 con la Dinastia Yuan che fu seguita dalla dinastia di origini cinesi Ming (1368 - 1644)


Nel secolo della dinastia Yuan i mongoli possedevano territori che andavano dall'estremo Oriente compresa tutta la Russia e la Corea fino all'Europa orientale.

Tale regno era diviso in Khanati (regni) che erano comunque in mano a parenti e in pace fra loro.

Tale situazione passa infatti sotto il nome di Pax Mongola per la tranquillità e la stabilità che la contraddistingue. Tale ambiente favorì conseguentemente il commercio e gli scambi poiché seppur rischiosi i viaggi dall'Europa all'estremo Oriente erano comunque meno pericolosi e il mancato passaggio da numerose frontiere non aggiungeva alla merce costi per pedaggi ecc.


Le rotte principali che venivano seguite per arrivare in Cina erano :


Terrestre 1

Dal mediterraneo orientale o dal Mar nero proseguire verso oriente passando sopra il Mar Caspio per poi attraversare tutta l'Asia

Terrestre 2

Dal mediterraneo orientale o dal Mar nero proseguire verso oriente passando sotto il Mar Caspio per poi attraversare tutta l'Asia

Marittima 1

Passando dal Mar Rosso (o attraversando per via terrestre la penisola arabica) arrivare nel Golfo Persico e proseguire fino in Cina.


Le categorie di persone che tentavano tali viaggi erano generalmente:

  • Mercanti
  • Missionari religiosi

Durante il XIII secolo si ha testimonianze seppur poche di mercanti o missionari che hanno compiuto la traversata fra cui nel 1261 Marco Polo.


Il libro che descriveva il viaggio di Polo, "Il Milione" si diffuse rapidamente in Europa e si può considerare Polo come il rappresentante simbolo del periodo della Pax Mongola.


  • Francesco Balducci Pegolotti scrisse una pratica di mercatura che descriveva minuziosamente e dettagliatamente i passaggi e le operazioni da compiere per intraprendere un viaggio fino all'Asia orientale.

  • Jean de Mandeville scrisse invece un racconto fantastico totalmente inventato sul suo viaggio in Oriente (Libro sulle meraviglie del mondo), esempio d'ignoranza degli occidentali verso quel mondo e viceversa.

Il secolo di dominazione Yuan si concluse come detto in seguito a numerose rivolte della popolazione cinese a favore della dinastia Ming.

Tale dinastia fu molto meno favorevole ai contatti con l'esterno tanto che operò anche alcune espulsioni di stranieri dal suo territorio.

Solo un altro personaggio Tamerlano (1336 - 1405) tentò di riformare un grande impero mongolo ma fallì.

Già dagli ultimi decenni del '300 i rapporti diretti fra Occidente e Oriente si esaurirono.

Alla caduta della dinastia Yuan si sommarono anche:

l'espansione dell'impero turco, che formò un cuscinetto fra le due realtà

la minore importanza delle colonie genovesi e veneziane nel mediterraneo, i punti di partenza per le traversate verso Oriente.


I contatti furono ristabiliti solo a partire dal XVI secolo dal Portogallo anche se in modo molto lento.


Vele e Cannoni


Fino al XIV secolo in Europa vi erano due mondi nautici distinti :

  • Il Mediterraneo
  • I Mari settentrionali

La marina Mediterranea usava spesso navi lunghe a remi (principalmente) o con vele triangolari (latine)


La nave più rappresentativa di tale area era la Galea che aveva le seguenti caratteristiche:

  • utilizzava sia remi che vele
  • molto manovrabile
  • i rematori in caso di battaglia potevano essere utilizzati come combattenti

Nei Mari settentrionali si ricorreva invece solitamente a navi con vele di forme quadrate e con una chiglia più alta al fine di fronteggiare meglio le alte onde oceaniche.


Comunque lungo tutto questo periodo le due culture nautiche erano totalmente separate tanto più che solo nel '200 alcuni navi Genovesi riuscirono (come detto) ad arrivare nelle Fiandre.


Dal XIV secolo le due culture si avvicinarono a poco a poco. Terreno di tale incontro fu la penisola iberica proprio per la sua posizione geografica intermedia.


Una nave frutto di tale incontro fu la caravella

  • Utilizzava vele quadrate e triangolari
  • Aveva una superficie velica consistente
  • Molto maneggevole
  • Non era enorme ma poteva contenere molte provviste.



La caravella fu usata come nave da scoperta.

Successivamente con la creazione di rotte commerciali fisse le caravelle furono sostituite dalla caracca

  • più lenta rispetto alle caravelle
  • più capiente

il simbolo del dominio dell'Europa sulle rotte mondiali fu il Galeone

  • adatta a viaggi lunghi
  • pesantemente armata

Fluyt Olandese era una nave molto affilata, veloce e manovabrile ed era il simbolo della supremazia olandese sui mari. Era una nave che necessitava di poco equipaggio ed era molto capiente.








Spagna


La corona spagnola inizialmente non dava il permesso a stranieri di effettuare commerci con l'America, in seguito invece si, previa concessione della stessa.

La politica coloniale spagnola fu molto diversa da quella portoghese. Infatti la Spagna tentò di conquistare i territori, senza limitarsi alle coste.

La corona spagnola in cambio di una parte del ricavato concedeva ad alcuni nobili emigrati in quei territori non solo il diritto a sfruttare i terreni, ma anche quello di imporsi sulle popolazioni indigene. Questi diritti, benché ideati al fine di evangelizzare gli abitanti del nuovo continente, ebbero in molti casi risvolti molto negativi su di essi, spesso maltrattati e schiavizzati in virtù proprio di tale diritto. Addirittura anche tra gli spagnoli nacquero associazioni atte a difendere gli indigeni da questo tipo di soprusi.

L'ambito commerciale della Spagna con l'America, ed in seguito anche quello giurisdizionale ed istituzionale, venne regolato a partire dal 1503 dalla "casa de contratacion" a Siviglia. Questo ci aiuta molto dal punto di vista delle fonti perché esse si trovano così raccolte in un unico luogo, Siviglia stessa. Questa città vide questo come periodo di fioritura, dovuto proprio al suo acquisito ruolo di centralità e potere. La sua popolazione aumentò, così come anche la sua fama e i suoi commerci. Il suo porto fluviale era uno dei due porti dai quali la corona spagnola permetteva di effettuare viaggi commerciali( l'altro era quello di Cadice). I porti americani erano invece tre:

  • Nombre de dios, a Panama
  • Cartagena in sud america
  • Vera cruz

Le importazioni dall'America erano per lo più

  • Coloranti
  • Tabacco, cacao, zucchero
  • Metalli preziosi, quelli di gran lunga più esportati

L'oro e l'argento erano richiestissimi in quegli anni, soprattutto per la coniazione di nuove monete capaci di soddisfare la crescente corrente commerciale.

Dopo un certo periodo (1520-1530) l'argento cominciò a superare l'oro in quanto a kg importati, non però in quanto a valore delle importazioni (prezzo x quantità), dal momento che quello dell'argento era un valore 10 volte inferiore  all'oro

Dalla 2° metà del 500 addirittura l'argento superò l'oro anche in questo ultimo ambito, grazie alla scoperta di due importanti miniere in america

Potosi nell'attuale Colombia

Zacatecas in Messico

L'importazione dell'argento avveniva grazie a due navi che nell'estate di ogni anno cominciavano il loro viaggio a partire dal porto di San lucar a Siviglia: i galeones e la flota.

I galeones portavano al porto di Vera Cruz i prodotti esportati dalla madrepatria, per poi passare l'inverno a Cartagena in sud america.

La flota prendeva l'argento da vera cruz e salpava in direzione di cuba. Questa parte di commercio era la più semplice perché percorrere l'altipiano del Messico era relativamente facile.

Più difficoltoso era portare l'argento dalla cava di Potosi alla costa dell'Oceano Pacifico. Questo avveniva sul dorso dei muli, che trasportavano l'argento fino ad Arica, sulla costa appunto del Pacifico. Da la veniva trasportato fino a panama. Da panama esso veniva poi portato a vera cruz, sempre sul dorso dei muli, in maniera tale da essere caricato sui galeones a vera cruz, dall'altra parte dell'istmo rispetto a panama. A questo punto i galeones potevano cominciare il loro viaggio verso cuba, da dove insieme alla flota facevano ritorno a casa..il 25per cento dei proventi andava alla corona spagnola, il restante alle popolazioni locali..

Ci fu un problema in Europa e soprattutto in Spagna che alcuni, come ad esempio Hamilton, studioso del '900, attribuiscono a questa imponente importazione di argento: la cosiddetta rivoluzione dei prezzi.


Il Declino della Spagna

Filippo Il, re di Spagna, dedicò la potenza e le immense ricchezze del suo paese alla difesa del cattolicesimo e all'affermazione della superiorità della Spagna su tutta l'Europa.

Egli intraprese, senza successo, una lunga guerra contro i Paesi Bassi protestanti. Cercò di sottomettere l'Inghilterra protestante di Elisabetta I, ma la sua flotta (l'Invincibile Annata) subì una pesantissima sconfitta.

Spinto dal suo fanatismo religioso, cacciò dal paese tutti gli ebrei e i moriscos, che rappresentavano i gruppi sociali più intraprendenti.Questa politica determinò duramente l'economia spagnola.

Aumentato il peso delle tasse, le ricchezze delle colonie furono dilapidate per le spese militari, la maggior parte delle risorse umane furono impiegate nell'esercito, invece che nell'agricoltura e nelle attività manifatturiere

Alla morte di Enrico VIII d'Inghilterra, dopo il breve regno dell'impopolare regina cattolica Maria I Tudor, salì al trono la protestante Elisabetta I. Durante il suo governo (il 558-1603), l'Inghilterra conobbe un periodo di splendore: la Chiesa anglicana si affermò definitivamente; si sviluppò la manifattura tessile; si estese il commercio marittimo, difeso e sostenuto dalla Royal Navy (la marina da guerra); la cultura trovò il suo massimo rappresentante nello scrittore di teatro William Shakespeare.

La Francia della fine del Cinquecento fu travagliata dalle guerre tra i cattolici e i protestanti (ugonotti). Il re Enrico IV di Borbone pose fine alle guerre di religione. Convertitosi lui stesso al cattolicesimo, con l'editto di Nantes del 1598 concesse ai protestanti la libertà di culto.

Tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento le province protestanti dei Paesi Bassi, che comprendevano ricche ed evolute città mercantili, si ribellarono al pesante dominio della Spagna di Filippo II Sotto la guida del nobile Guglielmo d'Orange, le province ribelli ottennero l'indipendenza, costituendo nel 1609 il nuovo Stato dell'Olanda.

 

 

L'oro americano fa aumentare i prezzi L'arrivo in Spagna dei metalli preziosi provenienti dalle colonie americane non fu solo un vantaggio. AI contrario, creò difficoltà, squilibri e problemi nell'economia della Spagna e, di rimbalzo, in tutta Europa. Infatti l'oro e l'argento venivano usati soprattutto come denaro. La Spagna li riceveva, li trasformava in moneta e li spendeva. La quantità di moneta disponibile aumentò enormemente. Ma la quantità di merci da comprare: bestiame, terre, vestiti, armi aumentò anch'essa? La risposta è no: la quantità di merci non aumentò, semmai diminuì; la Spagna, che improvvisamente si trovò a disporre di tanto oro e argento, pensò più ad acquistare merci all'estero che non a produrre. Vediamo allora che cosa avviene se, da un lato, aumenta la massa di denaro che circola in un paese e, dall'altro, le merci disponibili non aumentano affatto. Accadrà semplicemente che in cambio di quelle merci si darà molto denaro, molto più di prima: in altre parole, i prezzi aumenteranno. Inoltre, si cercherà di comprare in altri paesi le merci che mancano: aumenteranno perciò le importazioni. Questo è quanto avvenne nella Spagna del Cinquecento con l'arrivo dell'oro americano: i prezzi aumentarono e l'economia spagnola peggiorò, diventò meno capace e meno produttiva. Altri paesi, come l'Italia o la Francia, produssero le merci per la Spagna. Delle difficoltà e della scarsa produzione dell'economia spagnola approfittarono quindi altre nazioni, che poterono sviluppare le loro economie. Leggiamo le parole di uno scrittore del tempo: «il male è venuto dall'abbondanza di oro, argento e monete [1. Sì pensa che il denaro è quello che assicura il mantenimento, ma non è così. Le terre lavorate di generazione in generazione, le greggi, la pesca, ecco quello che garantisce la sopravvivenza delle città e delle repubbliche. Invece l'agricoltore ha trascurato l'aratro, il mercante ha scambiato il banco con la sella del cavaliere, gli artigiani hanno sdegnato i loro strumenti».Il caso della Spagna del Cinquecento può oggi essere confrontato con quello di alcuni paesi produttori di petrolio. Essi realizzano enormi guadagni quando i paesi industrializzati lo richiedono in grandi quantitativi. Ma, se non utilizzano tali ricchezze per rafforzare le proprie economie, quando le vendite calano si trovano in difficoltà.


La produzione spagnola


Vi furono dei tentativi al fine di sviluppare un'industria laniera, ma questi furono fallimentari per la mancanza di manodopera specializzata e per le scarse doti di iniziativa da parte della classe imprenditoriale spagnola.


Altre industrie :


Seta

Armi

Costruzioni navali


L'allevamento e il ruolo della Mesta :


La Mesta era una compagnia che riuniva tutti i maggiori proprietari terrieri che destinavano i loro terreni all'allevamento


Vi era poi la presenza di attività legate all'esportazione di minerali quali il rame, il ferro e il mercurio.


L'agricoltura era ad un livello organizzativo e tecnico primitivo. I terreni venivano spesso destinati all'allevamento a scapito proprio dell'agricoltura. Proprio a causa dell'arretratezza di questo settore vi fu una forte emigrazione verso il nuovo mondo da parte di manodopera per l'agricoltura che in patria non trovava opportunità di lavoro.


Il Contrabbando


La produzione spagnola che come abbiamo visto era molto limitata e arretrata non riusciva a soddisfare la crescente domanda delle colonie. (1545 termine 6 anni).

Per colmare tale vuoto fra la domanda e l'offerta si ricorreva principalmente ai mercati stranieri

Inoltre vi era un diffuso fenomeno di contrabbando.

Ciò rappresentava sì un vantaggio per le colonie, ma era anche un chiaro segnale della decadenza spagnola.


La Visione dei Contemporanei


Secondo uno scritto del 1576 dell'ambasciatore veneziano Lorenzo Paioli le cause della decadenza spagnola erano riconducibili a:


il problema dell'inflazione crescente

l'emigrazione

la mancanza di manodopera


Questo ultimo punto può essere fondamentalmente spiegato dal fenomeno di emigrazione, dalle guerre ininterrotte in territorio spagnolo e dalla cacciata dei marrani e dei moriscos.





La mentalita'


La classe dirigente spagnola non era formata da imprenditori inclini quindi alle pratiche commerciali ma da nobili, i quali non erano assolutamente incline agli affari e al lavoro in genere e avevano un senso di disprezzo verso il commercio.


La condizione di dipendenza verso i mercati esteri per la soddisfazione della domanda interna spagnola era vista da parte di tale classe dirigente come motivo di orgoglio poiché la Spagna non aveva bisogno di produrre beni che altri avrebbero prodotto per lei.


Cause Del Declino


Strozzatura dell'apparato produttivo spagnolo a causa anche di corporazioni interne con atteggiamento restrittivo, che portava ad una forte domanda di prodotti e servizi esteri

La politica imperialista effettuata dai sovrani Filippo II e Carlo V, che comportava una diminuzione di manodopera e un forte impiego di risorse finanziarie in attività belliche.


La Rivolta Dei Paesi Bassi


Avvenne nella II° metà del '500 e vide dopo vari episodi l'indipendenza delle Province Unite (l'Olanda, allora Paesi Bassi settentrionale) ottenuta con la pace del 1609. La parte meridionale dei Paesi Bassi rimase invece sotto il dominio spagnolo 


I prestiti dei banchieri


Erano soprattutto genovesi e tedeschi coloro che prestavano denaro alla corona spagnola avendo in garanzia l'oro e l'argento americano. Con la bancarotta dello stato spagnolo dichiarata nella prima metà del '500, i debiti a breve termine vennero "trasformati" in debiti a lungo termine.

1550-1640: venne definito il "secolo dei genovesi", dati i loro ingenti profitti dovuti a prestiti bancari di questo tipo. Si calcola che essi avessero in mano annualmente il corrispettivo di Italia, Francia, Inghilterra e Spagna sommati insieme.

Dal 1640 gli ebrei portoghesi soppiantarono i tedeschi in questo campo.

Vista dall'esterno.

"in 64 anni sono giunti in Spagna 260 milioni di ducati in verghe d'oro e d'argento, dei quali 56 milioni sono rimasti in Spagna, 25 milioni sono andati invece ai genovesi come interessi sul prestito, mentre i restanti sono stati spesi per le loro guerre" (ambasciatore veneziano Vendramin:1595)

"la Spagna viene continuamente inondata di flussi d'argento dalle Indie, ma con la stessa facilità con la quale li riceve essa se ne riesce a disfare" (spagnolo anonimo)

Anche gli spagnoli dunque stavano capendo che la Spagna in quel periodo non era altro che un ponte per oro e argento tra l'America e l'Europa.


Conclusione


Le spese di guerra, la concorrenza sul mare di Olanda, Inghilterra e Francia e l'affrancarsi da parte di alcune delle sue colonie americane, rendono questo un periodo difficile per la potenza spagnola.

Il Declino dell'italia

Tempistica della crisi italiana

1494: discesa di Carlo VIII re di Francia in Italia

Melis: spostamento delle rotte commerciali verso nord in due fasi

Ehrenberg, Sapori e in parte Miskimin: la decadenza dell'Italia inizia con la crisi trecentesca.

M.Cipolla: nella seconda metà del '500 inizia "l'estate di S. Martino" grazie alla pace di Cateau-Cambresis (1559), che fece rifiorire l'Italia centro-settentrionale e determinò un incremento della popolazione. Ma tale incremento era difficilmente governabile, dal momento che necessitava di un'agricoltura più avanzata che garantisse il cibo per tutti.


Firenze


Nella prima metà del '500 vide l'emigrazione di molti dei suoi commercianti verso:

  • Andalusia (buon commercio con l'America)
  • Lisbona ( buon commercio con l'Asia)

Tuttavia essi raramente interruppero i contatti con la madrepatria Firenze, il che permise a questa città di mantenere in parte il proprio ruolo di prestigio commerciale.

Infatti la gamma dei prodotti da lavorare si ampliò moltissimo proprio grazie a quella emigrazione


Genova


Nonostante la crisi della penisola italiana dalla metà del XVI secolo alla metà del XVII i banchieri genovesi tengono le redini della finanza europea.

In particolare molto forte è il rapporto fra questi operatori e la corona spagnola.

Il ruolo centrale che la penisola iberica rivestiva per i reali spagnoli e viceversa è evidenziato dal fatto che il 90 % dei debiti del sovrano spagnolo Filippo III erano contratti con banchieri genovesi.

L'attività dei banchieri genovesi si manifestava soprattutto nel corso delle fiere di cambio un'evoluzione delle fiere in cui si scambiavano merci, espressamente dedicate ad attività di cambio. Queste fiere non avvenivano naturalmente in territorio genovese, dove sarebbe mancata la necessità primaria del cambio di valuta, ma in aree quali Piacenza e in alcune località francesi.

Tali fiere raggiunsero il loro apice attorno al 1600, periodo in cui si determina che il volume di affari di tali fiere fosse uguale all'entrate fiscali di Spagna, Francia ed Inghilterra.

Attraverso tali fiere gli operatori genovesi riuscivano ad ottenere i fondi da prestare alla corona spagnola.

È questo un chiaro esempio di come nonostante la crisi generale dell'economia italiana vi fossero comunque alcuni elementi positivi.




Venezia

Teoricamente questa città, dal momento che come visto traeva ricchezza principalmente dal commercio asiatico, avrebbe dovuto essere la più danneggiata dalla perdita di centralità del Mediterraneo e dall'apertura di una nuova via commerciale asiatica da parte dei portoghesi.

In realtà la decadenza veneziana fu molto lenta poiché l'antica via veneziana che si serviva degli intermediari arabi non fu abbandonata se non nel lungo periodo.

Venezia rimase quindi per tutto il '500 un'importante intermediaria avendo come unica conseguenza presso che immediata la limitatezza della sua area di competenza soprattutto in termini relativi rispetto alla scoperta dei nuovi mercati transoceanici.

Nel XVI secolo Venezia rimane lo sbocco fondamentale dei metalli preziosi provenienti dalle aree dell'Europa centro orientale e della Germania meridionale che di tale sbocco erano prive all'interno del loro territorio.


Manifattura


Verso la fine del '500 vi è una leggera ripresa dell'economia italiana e la produzione di lana ritorna a livelli importanti nelle sue città principali.

Vi fu in particolare un fortissimo aumento della produzione di lana che compensò addirittura la diminuzione di produzione totale.

Il settore tessile pur perdendo sicuramente terreno rispetto ai secoli passati mantiene comunque un ruolo importante nell'economia italiana.


Vi sono poi altri settori di nicchia in cui l'economia italiana regge.

Un esempio è rappresentato dalla produzione di armi a Milano.


Le città con il rifiorire della manifattura ripresero a loro volta vigore sviluppando quindi il settore edile.


A fine del 1500 la bilancia commerciale italiana era ancora attiva.


Crisi


Un primo periodo di crisi dell'economia italiana si ebbe nella prima parte del XVI secolo ma fu superata nella seconda metà dello stesso secolo.

A partire dal 1600 l'Italia iniziò invece come affermato da alcuni studiosi la sua carriera di paese sottosviluppato.

M. Cipolla: "l'Italia a fine Seicento aveva appena cominciato la sua carriera di paese sottosviluppato d'Europa"

Esempi di questa affermazione lo sono le città di Genova e Venezia


Genova


A partire dal XVII la città vide una crisi anche a causa dei già citati legami con la corona spagnola che non restituì interamente i prestiti effettuati e consolidò spesso debiti a breve scadenza per difficoltà economiche.

Tale situazione provocò una mancanza di liquidità nei banchieri genovesi che non riuscirono quindi a mantenere il loro ruolo predominante a livello europeo.


Venezia


Come detto nel corso del '500 Venezia riuscì comunque a mantenere un ruolo di rilevanza nell'ambito dei commerci asiatici. Questo venne progressivamente meno con l'arrivo in India anche da parte delle potenze Olandesi prima e degli inglesi poi.

Inoltre la già citata asse con le aree centro europee fu messa in difficoltà dalla Guerra dei Trent'Anni che si stava svolgendo in quel territorio.


Attivita' Finanziaria e Commercio


Nel corso del '500 le attività finanziarie vengono privilegiate nei confronti di quelle commerciali. Tali attività vengono svolte soprattutto all'estero.

Il centro nord perde quindi progressivamente il suo ruolo di polo produttivo a vantaggio di operatori con interessi all'estero nel campo finanziario.


Da un punto di vista commerciale in seguito alla scoperta di nuove realtà commerciali che danno vita ad una possibilità di economia globale l'area di competenza italiana si restringe in termini relativi limitandosi all'area del Mediterraneo.


Nella II metà del '500 il mezzogiorno d'Italia diventa addirittura il maggior partner commerciale dell'Italia settentrionale. Ciò fa capire la crisi delle esportazioni italiane nei confronti degli altri paesi.


Il 1600


Nel corso del XVII secolo la popolazione italiana aumenta (tranne eccezioni rappresentate da città del nord colpite dalla peste) anche se con un tasso di crescita minore rispetto ai periodi passati.

Il dato più significativo è comunque la contrazione della popolazione urbana. Un aumento generalizzato della popolazione concomitante con una contrazione della popolazione urbana evidenzia infatti una regressione economica.

La produzione italiana in tale secolo diminuisce sensibilmente soprattutto nel settore tessile e vi è inoltre una contrazione dei commerci, come segnalano i registri doganali delle principali città italiane. Ad esempio: a Firenze in 60 anni circa il numero delle botteghe diminuisce di 2/3. A Milano il numero dei telai si dimezza.

Un'unica felice eccezione è rappresentata da Livorno la quale aumenta il proprio traffico non tanto legato alle merci e ai mercanti italiani, quanto al ruolo dominante che si crea in qualità di scalo delle navi olandesi e francesi e in generale di tutto il nord d'Europa che commerciano nel Mediterraneo.


Agricoltura


La crisi in tale settore è forse addirittura precedente rispetto a quella degli altri settori.

Si verifica infatti già a partire dalla fine del 500 mentre negli altri settori vi era un momento di ricrescita.


Nonostante infatti il fenomeno di "ritorno alla terra", come abbiamo visto commentando i dati sulla popolazione, gli investimenti nell'agricoltura non migliorano la scarsa produttività del settore ed inoltre sono comunque capitali che vengono dirottati dagli investimenti in settori commerciali.


Produzione di Lana


Come abbiamo detto il settore tessile è quello che diminuì più sensibilmente la propria produzione.

I dati sulla produzione di lana evidenziano infatti un passaggio nel corso del solo XVII secolo da 22000 a 2000.


Produzione di Seta


La materia prima per produrre tessuti di seta veniva inizialmente importata dal vicino Oriente o dall'Italia meridionale per poi essere lavorata in centri come Firenze, Bologna, Genova ecc.

Nonostante anche questo settore fosse stato colpito dalla crisi nel corso del 1600, esso ritrovò brillantezza nel corso del secolo successivo, sebbene la concorrenza di altre potenze come la Francia fosse molto forte.

In termini assoluti la produzione di seta ritornò addirittura ai livelli del 1500 anche se in termini relativi aveva perso sicuramente importanza a livello Europeo.

Successivamente vi fu una caduta anche in termini assoluti nella produzione, fatta eccezione per il filato di seta e la coltivazione di gelso.


La produzione di gelso, concentrata soprattutto nel Sud Italia, attraversò un periodo di crisi ad inizio 1600 concomitante con la crisi nel settore di produzione della seta. Tale crisi si risolse ancora una volta con la ripresa del settore serico.


Nel corso del '700 l'Italia si specializzerà nell'esportazione di seta greggia senza quindi completare il processo produttivo poiché non in grado di competere con le potenze straniere, in primis la Francia e l'Inghilterra.


Alla fine del '700 la produzione di seta greggia italiana rappresentava l'80% del totale europeo.


Nel 1861 il 60% delle famiglie del nord aveva interessi o legami con la produzione di seta greggia ovvero collegamenti con il settore della gelsibachicoltura.


L'Italia era il primo produttore Europeo e il secondo mondiale dietro alla sola Cina.


Fra il 1861 e il 1881 l'Italia esportava i 4/5 della produzione di seta greggia e ciò rappresentava 1/3 delle esportazioni totali.


Cause della Crisi


Spostamento dei traffici commerciali dall'area Mediterranea all'area Atlantica. Tuttavia va ricordato che tale spostamento fu molto lento e per tutto il 600 gli scambi intereuropei saranno ancora i maggiori.

Dominazione spagnola in territorio italiano soprattutto nell'area meridionale anche se la sua influenza politica si espandeva a quasi tutta la penisola. L'inefficienza della classe dirigenziale spagnola ebbe quindi effetti negativi a cascata anche sulla nostra penisola. Tuttavia anche qui va ricordato che città come Firenze o Venezia non subirono l'influenza spagnola ma vennero comunque colpite dalla crisi.

La dominazione spagnola mise in crisi soprattutto il Sud che fu gravato spesso anche da pesanti obblighi fiscali.

La frammentazione della penisola italiana in un periodo in cui nascevano i primi stati unitari.

L'autonomia delle città le rendeva spesso facili obbiettivi di invasioni esterne.

Crollo delle esportazioni che erano tradizionalmente fondamentali per l'economia italiana.

Questo fu causato dal crollo delle economie nei mercati di sbocco quali l'area germanica, a

causa della guerra dei Trent'Anni, la Spagna e l'Impero Ottomano.


Le caratteristiche dell'apparato produttivo italiano caratterizzato dalla presenza di arti, gilde o corporazioni che garantivano sì un elevato standard qualitativo, ma impedivano la flessibilità necessaria per reagire alla concorrenza straniera o ai mutamenti del mercato.


Inoltre una tale struttura rendeva maggiormente controllabili le botteghe gravandole di un maggiore carico fiscale.


Le epidemie scoppiate nel nord Italia nel 1630 e nel 1657


Una limitata possibilità di investimento, che portò al già citato ritorno alla terra che fu sia causa della crisi perché i capitali venivano distolti da attività produttive sia sintomo.


Uno scarso potere di acquisto da parte della popolazione italiana.


Arretratezza tecnica


Anche il Sud Italia che nel corso dei secoli precedenti era stato un importante partner 

commerciale del centro nord nel corso del '600 e poi del '700 passò sotto il controllo di

potenze nord Europee.


Conseguenze


L'Italia stava diventando un paese sottosviluppato.

La domanda estera di beni italiani riguardava quasi esclusivamente la seta greggia.

Inoltre iniziò una forte ingerenza di potenze straniere in particolare di Olanda e Inghilterra nel Mediterraneo.

Vi fu una difficoltà nei settori finanziari e terziari in generale che avevano fatto in passato dell'Italia una potenza fra le più importanti.


Tempistica


I primi segnali di crisi strutturale si manifestarono solo all'inizio del 600.




Sintesi dell'Italia


Primato medioevale

Prima crisi tra fine '400 e prima metà del '500 con conseguente perdita di importanza nel panorama europeo.

Ripresa nella seconda metà del '500 anche se non tale da farla tornare ai livelli precedenti.

Dal '600 si avvia un lento ma irreversibile declino. Importazione di prodotti finiti da Olanda, Inghilterra e Francia che prima venivano autonomamente prodotti. Esportazione di semilavorati e prodotti agricoli.

Olanda


Caratteristiche Del Mare Del Nord


tradizionalmente sede di porti importanti

possibile sbocco al mare delle pianure densamente popolate dell'Europa centrale quali Francia e Germania settentrionali

Sbocco di vari fiumi navigabili che allargavano il territorio di attività delle navi fino all'entroterra dove erano presente varie città importanti

Costa agevole raramente frastagliata


Nel corso del XIV e XV secolo centro principale di questa area era rappresentato dalla città di Bruges.

Alla fine del 1400 inizio 1500 fu progressivamente superata e scalzata da Anversa che diventò il punto di riferimento delle reti commerciali dell'Europa centrale ma anche il centro di distribuzione delle merci e dei prodotti che arrivavano dagli altri continenti (ad esempio le Spezie asiatiche).


Un'altra importante città era Amburgo la quale già importante ai tempi della lega anseatica raggiunse un ruolo di preminenza sulle città che si affacciavano sul Mar Baltico, il quale comunque manteneva un ruolo secondario rispetto al mare del Nord.


L'area del Mare del Nord raggiunse quindi un ruolo centrale nel commercio e nella distribuzione di prodotti europei e internazionali rendendo meno il ruolo del bacino del Mediterraneo.


Inizialmente le città olandesi acquisirono un ruolo marginale in tale commerci ma successivamente si svilupparono anche in contrapposizione con le città della lega anseatica da cui furono espulse nel XV secolo.


Soprattutto il ruolo delle città olandesi era visibile per quanto riguarda la rotta commerciale con il Mar Baltico.


I Paesi Bassi


Meridionali : attuale Belgio


Tale area aveva un ruolo centrale per l'economia europea.

Era un forte polo di urbanizzazione anche se sprovvisto comunque di grandi città.

Aveva inoltre un forte sviluppo manifatturiero in particolare nel settore tessile ( pannilani fiamminghi).

Tuttavia il commercio internazionale di cui il Belgio si interessava era praticamente completamente gestito da mercanti stranieri (soprattutto italiani, spagnoli, inglesi e in un secondo momento olandesi)


Settentrionali : attuale Olanda


A causa della propria posizione tale area aveva storicamente avuto da sempre una forte spinta verso il mare.

Il settore agricolo era poco sviluppato a causa della difficoltà del territorio che non offriva grandi terreni da coltivare. A tale problema si ovviava attraverso la coltivazione intensiva e la ricerca di terreni da bonificare. Comunque i prodotti che si riuscivano ad ottenere erano limitati e perciò si era costretti ad una massiccia importazione di prodotti agricoli a fronte di un esportazione debole di prodotti manifatturieri soprattutto del settore tessile in parte sviluppato anche in questa area.


Per colmare il deficit della bilancia commerciale si ricorreva perciò al settore ittico il cui prodotto era esportato in tutta Europea.


La forza e l'avanzato sviluppo del settore ittico causava varie conseguenze fra le quali :


nutrimento della popolazione

stimolo di un settore industriale volto alla trasformazione e alla conservazione del prodotto

stimolo al commercio internazionale come visto

stimolo all'industria navale al fine di potenziare e migliorare la flotta.


Già dal '500 questi elementi facevano dell'Olanda una potenza economica e navale di tutto rispetto.


Fra le città olandesi spiccherà principalmente la città di Amsterdam che nel corso del '500 ha subito un vero e proprio boom demografico incrementando la propria popolazione di quasi 2 colte e mezzo nel corso di un secolo.


La Guerra Contro La Spagna


Le regioni nordiche dei paesi bassi erano a maggioranza protestante mentre le regioni meridionali cattolica. Fu anche una questione di carattere religioso quindi a portare le regioni nordiche a rivendicare la propria indipendenza dalla dominazione spagnola.


Nel 1579 le 7 regioni del nord si allearono nell'unione di Utrecht al fine di combattere la Spagna ed ottenere l'indipendenza dalla stessa.


Nel 1581 le regioni riunitesi a Utrecht proclamarono la loro indipendenza dalle regioni meridionali ancora sotto la dominazione spagnola e questo scatenò varie battaglie contro la corona spagnola.


Tale situazione proseguì fino al 1609 quando fu firmata una tregua e iniziò di fatto l'indipendenza politica delle regioni settentrionali anche se tale indipendenza non fu completamente riconosciuta dalla Spagna.


Le regioni settentrionali erano sede di attività fiorenti e prese da subito preminenza sulle altre città Amsterdam. In seguito all'indipendenza politica fu dettata anche una politica volta proprio a favorire il commercio. Inoltre in contrapposizione con l'area meridionale vi fu una tolleranza religiosa molto ampia che consentì e favorì l'immigrazione.


Nel 1648 l'indipendenza fu ufficialmente riconosciuta dalla Spagna.


La Cresita Olandese


Fino alla metà del XVI secolo circa il commercio olandese era prevalentemente limitato all'area del Mare del Nord e del Mar Baltico.

Successivamente a causa della crisi di Anversa e della sopradescritta separazione dalla Spagna, l'Olanda diventò il fulcro principale del commercio internazionale ed europeo e Amsterdam ricoprì il ruolo che era stato precedentemente di Anversa.


Fra il 1595 e il 1598 furono intrapresi i primi viaggi verso Oriente e iniziò quindi una concorrenza con la flotta portoghese.


Già dal 1600 le navi olandesi dirette verso oriente erano in numero uguale a quelle portoghesi.


Nel 1610 tale rapporto sarà addirittura di 4 a 1.


Vi era una differenza fra le modalità di scambio olandesi e portoghesi in quanto gli ultimi esportavano presso che totalmente argento mentre i primi anche manufatti.


Compagnie Privilegiate


L'Olanda effettuava i propri commerci con l'Oriente attraverso compagnie privilegiate ovvero compagnie che mettevano insieme capitali di privati i quali rispondevano dei rischi e ottenevano il profitto.

Erano tutelate dallo stato in quanto veniva garantito a tali compagnie il monopolio dei commerci nelle aree predefinite.

Lo stato si garantiva una piccola parte del profitto e la possibilità di influire sulle strategie delle compagnie.


La prima fu la Compagnia delle Indie Orientali fondata nel 1602.

La compagnia veniva divisa in camere a cui corrispondevano un gruppo di azionisti.

Il finanziamento della compagnia e l'acquisto quindi di una delle azioni al portatore in cui la compagnia era divisa non era destinato ad un singolo viaggio ma aveva durata decennale.

Tali azioni venivano scambiate alla borsa di Amsterdam.

Visto il successo che tale compagnia ebbe si decise di prolungare a tempo indeterminato la vita delle azioni alla scadenza dei dieci anni e divenne quindi una vera e propria S.p.A..


Confronto Portogallo Olanda


L'Olanda cercò a differenza del Portogallo di operare un controllo sulla produzione e quindi sui prezzi delle merci asiatiche.

Come il Portogallo invece anche l'Olanda limitò la propria azioni a scopi di carattere commerciale senza mai intraprendere una conquista territoriale.


Successivamente nel 1621 fu fondata la Compagnia delle Indie occidentali la quale aveva come aree di interesse l'America e l'Africa.

Tale compagnia fu decisamente meno brillante della prima e fu liquidata completamente nel 1684.

Sono comunque date da ricordare :

- la fondazione di New Amsterdam che successivamente fu conquistata dagli inglesi e divenne New York.

- la creazione d vari stanziamenti in Sud Africa


Nonostante comunque l'espansione dell'orizzonte dell'attività olandese il commercio con il Mar Baltico manteneva un ruolo di preminenza sia per la quantità di merci scambiate sia per la quantità di navi impiegate.


Organizzazione del commercio in tali aree era a differenza del commercio internazionale interamente in mano ai privati e libero.


La percentuale delle navi olandesi sul totale delle navi che operavano nell'area del Mar Baltico era di oltre il 50 %.


Le principali merci che viaggiavano dal Mar Baltico verso Ovest erano :


Segale

Canapa

Lino

Legname

Pelli e pellicce

Ferro

Rame

Piombo


Verso il Baltico


Sale in assoluta preminenza

Vino

Tessuti

Aringhe

Prodotti coloniali


Potenza Olandese


I contemporanei capivano e vivevano l'assoluto predominio olandese per mare.


Il Fluyt


Costruito a partire dal 1595 fu la nave attraverso la quale gli olandesi consolidarono il loro dominio.

Era dotato di grande manovrabilità e per questo aveva bisogno di scarso equipaggio il che lasciava spazio ad una maggiore capacità di carico.

Aveva la capacità di navigare controvento e la sua stazza variava dalle 200 alle 400 tonnellate.


Industria


Settore Tessile:


New Drapery un importante tessuto che portò forte concorrenza ai tessuti italiani.


Tale settore come altri furono stimolati dall'immigrazione di manodopera specializzata derivante come detto in larga parte alla politica di tolleranza religiosa.


Birra


Costruzioni Navali


Altro come lavorazione tabacco, raffinazione zucchero, ecc.


Da sottolineare comunque come l'Olanda fosse totalmente sprovvista di materie prime che era quindi costretta ad importare e riuscisse ad esportare grandi quantità di prodotti finiti.


Agricoltura Olandese Del Xvi - Xvii Secolo


La proprietà della terra era in mano a ricchi borghesi che la sfruttavano allo scopo di ottenere un profitto.

Vi era come detto un forte bisogno di prodotti agricoli anche a causa del forte tasso di urbanizzazione => forte domanda => conquista nuove terre dal mare (1590 - 1615 )

L'agricoltura era solitamente sotto forma di agricoltura intensiva e il prodotto veniva o destinato al mercato interno o all'esportazione.

Nonostante ciò come detto l'agricoltura aveva un impatto marginale sull'economia e ad esempio più importante era l'allevamento.


Amsterdam


La città dopo il boom demografico come detto del 1500 ha mantenuto un costante tasso di crescita per il secolo seguente raggiungendo alla fine dello stesso quasi 200.000 abitanti.


Era sede di un imponente traffico marittimo con rotte che seguivano sia l'asse nord sud che ovest est. Era perciò un vero fulcro dei commerci internazionali.

Vide un forte sviluppo dei servizi legati al commercio quali i trasporti e le assicurazioni.

Era sede della borsa in cui venivano scambiate le azioni delle compagnie privilegiate anche se solitamente svolgeva un ruolo di borsa merci. Tale istituto calamitò anche capitali esteri che fecero di conseguenza calare i tassi di interesse.

Era sede di una banca pubblica fondata nel 1609. Tale banca aveva essenzialmente il ruolo di banca dei cambi ed era necessaria per risolvere i problemi monetari legati alla varietà di moneta in circolazione sia estera sia delle stesse province che coniavano tutte monete diverse. Era inoltre un ufficio di giro nel quale appunto i clienti potevano depositare ed effettuare poi dei giroconti. Pur non essendo per i privati banca di credito effettuava delle eccezioni per le municipalità e per le compagnie privilegiate.



Ragioni Successo


Miracolo olandese "1580 - 1650"


Tradizione marinara

Indipendenza dalla Spagna

Contributo immigrati (capacità accoglienza capitale umano straniero)

Congiuntura favorevole poiché periodo di crisi di Portogallo e Spagna, Inghilterra rallentata da guerre interne, Francia continue guerre di religione.

Pochi ostacoli all'ascesa.


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