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Il giappone




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IL GIAPPONE











Monte Fuji, simbolo inconfondibile del Giappone


Il Giappone, monarchia parlamentare, comprende oltre 3.000 isole, le più grandi delle quali sono Honshū, Hokkaidō, Kyūshū e Shikoku. La maggior parte delle isole del Giappone sono montagnose e molte sono vulcaniche. La posizione geografica, l'estensione in latitudine di oltre 3000 km tra i 24° e i 45° latitudine Nord, la complessità orografica, la presenza di due opposte correnti marine, l'influenza dei monsoni, conferiscono a questo paese una gran varietà di climi, quindi di vegetazione, di paesaggi e d'insediamento umano. Al bambù si aggiungono piante come il ciliegio, il pesco selvatico, le azalee, i giaggioli. Il paesaggio giapponese è caratterizzato da coste frastagliate, ricche di porti naturali, da circa 3000 isole, da montagne spesso vulcaniche che offrono sorgenti termali.


Turismo e via di comunicazione


Oltre alla convinzione comune che il lavoratore giapponese deve migliorare la qualità di vita c'è la volontà del governo di mettere in moto un colossale business, quello del tempo libero. Il governo ha messo a punto un piano per ridurre le ore lavorative poiché solo il 28% dei lavoratori godono della settimana corta e la durata estiva va da 5 a 8 giorni. Per incentivare il turismo interno si stanno costruendo 200 centri di vacanze con alloggi e attrezzature sportive e ingenti capitali sono stati stanziati per gli investimenti nel settore. In Giappone la ricettività e il servizio alberghiero sono ottimi. La Ryokan sono alberghi in stile tradizionale: l'atmosfera familiare, la serena comodità, la calma e la bellezza degli ambienti stupiscono l'ospite occidentale. Si dorme sul tatami, una stuoia posta in terra e su di un cuscino incredibilmente duro. Si mangia necessariamente con le apposite hashi pesce crudo e alghe. Nel quadro naturale dei Parchi Nazionali e delle stazioni termali molti sono gli ostelli e i villaggi per le vacanze. L'esigente domanda nel settore dei trasporti e l'industria si è adoperata per realizzare mezzi sempre più veloci, sicuri ed economici. La montuosità del paese ha ostacolato lo sviluppo delle comunicazioni all'interno e ancora oggi sono molto meno sviluppati i collegamenti est-ovest che non quelli lungo i litorali. Le linee principali sono la longitudinale pacifica e la linea trasversale Tokyo-Nijgata. I treni Shinkansen coprono la distanza la distanza di 1070 km da Tokyo a Hakodate in circa 7 ore. Una velocissima monorotaia sospesa collega il nuovo aeroporto internazionale costruito a Marita nel 1978 con Tokyo. Sei città importanti sono dotate di moderne metropolitane: Tokyo, Osaka, Nagoya, Kobe, Yokohama e Sapporo. Gigantesco è lo sviluppo dei porti, soprattutto lungo la costa pacifica. Il più importante complesso portuale è quello di Yokohama-Tokyo. Sei città sono dotate di moderne metropolitane: Tokyo, Osaka, Nagoya, Kobe, Yokohama e Sapporo. Gigantesco è lo sviluppo dei porti soprattutto lungo la costa pacifica. Il più importante complesso portuale è quello di Yokohama-Tokyo. Le comunicazioni aeree internazionali sono molto efficienti e fanno capo a numerosi aeroporti. La bilancia turistica è molto passiva. Il Giapponese non si muove da solo o con la propria famiglia, ma la vacanza negli ostelli o nei villaggi dei parchi nazionali come quello all'estero e meticolosamente programmata, per lo più dall'azienda in cui lavora.


La natura e i Parchi Nazionali


L'amore per la natura ha portato i Giapponesi ad identificarsi con essa, ad esaltarla con la costruzione di Torii (portici) nei luoghi più suggestivi, ad estetizzarla con l'Ikebana, arte di disporre i fiori, il Bonkei, creazione di paesaggi in miniatura su vassoi, il Bonsai, coltivazione d'alberi nani in vaso, i giardini Zen, letto di sabbia bianca con qualche pietra sapientemente disposta. Il giardino giapponese ha lo scopo di realizzare la comunione dell'uomo con la natura che è spontanea. L'esasperato rispetto per la natura ha lasciato aree verdi e giardini curati anche dentro le grandi città e ha permesso la costituzione di numerosi Parchi Nazionali, progettati come aree di ricreazione più che di conservazione scientifica e molti accolgono templi buddisti, cascate e persino zone industriali. Il parco più rinomato è quello di Fuji-Hakone-Izo dove si trova il famoso monte Fuji, vulcano a forma conica di straordinaria bellezza, che da molti secoli è il simbolo del Giappone. Nel parco Kisishima si trovano 15 crateri e 10 laghi vulcanici, sorgenti d'acque calde. In primavera la fioritura di una rara specie d'azalee e di molti ciliegi rende più suggestivo l'ambiente. Nella parte centrale del parco, si coltiva il tè verde. Nel parco di Ise-Shima è possibile visitare, oltre ai grandi santuari scintoisti di Ise, i celebri banchi d'ostriche per le perle coltivate nella baia di Ago. Uno dei parchi più importanti è quello di Nikko caratterizzato da centri di villeggiatura e per gli sport invernali.


Le città giapponesi


In Giappone al vario insediamento umano dovuto a cause geografiche, si deve aggiungere la forte urbanizzazione quale conseguenza dell'industrializzazione del paese e il lento spopolamento dei buraku o villaggio rurale, che si contrappone al formarsi di un'enorme megalopoli che, facendo capo a Tokyo, si estende per circa 900 km dove si concentra ¼ di tutta la popolazione. Le città giapponesi rivelano i difetti dell'eccezionale concentrazione urbana: congestione, inquinamento, carenza di spazi verdi, elevati prezzi delle aree edificabili, penuria di alloggi. Tokyo, l'antica Edo, è per condizioni naturali adatta ad accentrare in una gran metropoli la vita moderna della nazione. Capitale politica, dell'industria, del commercio e della cultura è sempre la prima tappa per il turista. Tecniche antisismiche hanno consentito l'edificazione di costruzioni intensive e di grattacieli. Caratteristiche della città sono la sua topografia irregolare, la presenza di canali, l'assenza di nomi delle vie, i numeri delle case sono in relazione con la data di costruzione. I monumenti storici si limitano ad alcuni templi e alle mura che circondano il restaurato Palazzo Reale o Chioda-Jo. Attorno a questo nucleo la città si è andata sviluppando in modo radiale-anulare organizzandosi in quartieri distinti e sono state costruite strade sopraelevate, svincoli e una rete metropolitana con ben dieci linee. Nei quartieri di Chioda e di Chuo sono concentrate le funzioni amministrative, finanziarie e culturali. Il quartiere di Ginza è il cuore commerciale di Tokyo. Marunuchi è il cervello dell'economia: le banche e le ditte più importanti vi hanno la loro sede centrale tra cui la Mitsubishi. Uno dei templi più importanti e frequentati di Tokyo è dedicato all'imperatore Meji e a sua moglie, che a metà dell'Ottocento conclusero il Medioevo e iniziarono l'avventura della modernità. Una puntata va fatta anche alla Tomba dei 49 samurai costretti a suicidarsi per aver vendicato la morte del loro shogun nel 1707 e da allora eroi popolari della fedeltà feudale giapponese. Numerosi sono i parchi e i giardini di Tokyo, tra essi ricordiamo il Parco Ueno, famoso per la fioritura dei ciliegi. Il Museo Nazionale di Tokyo presenta tutta la storia del Giappone dalle statue preistoriche fino agli stupendi disegni dei monasteri Zen, alle armature dei samurai e alle maschere Noh. Il Museo d'Arte Occidentale progettato da Le Corbusier arricchito di opere acquistate in aste internazionali. Sparso nel parco sono anche un Auditorium, un Tempio dedicato al fondatore dell'antica Edo, una Pagoda a 5 piani laccata in rosso. Il simbolo della città è la Torre di Tokyo, copia della Tour Eiffel. Tokyo conta circa 45000 ristoranti. Gli alberghi sono numerosi e possono essere in stile giapponese o arredati all'occidentale. La città storica di Kamakura, a 50 km da Tokyo fu sede di un potente shogunato nel XII-XIV secolo e centro di diffusione del Buddismo Zen. È ricca di templi buddisti scintoisti, musei e gigantesche sculture come il Budda di bronzo del 1252, alto 13 metri e la dea Kannon dagli undici volti dell'VIII secolo. Nara, capitale dal 710 al 784, riveste grande importanza per l'arte giapponese dal IX al XIII secolo. Kyoto è il maggior centro culturale, monumentale e religioso del Giappone. Fondata nel 794, fu ricostruita dopo diverse distruzioni nel 1500 e fu splendida capitale fino al 1868. Le famiglie imperiali vi costruirono i loro palazzi, templi e santuari buddisti e scintoisti, 1600 templi buddisti. Al centro della città è il Palazzo Imperiale, il Padiglione D'Oro e il Padiglione d'Argento. Il tempio scintoista di Haiau è caratterizzato da grandi tetti in corteccia d'albero, da colonnati dipinti in rosso, da cortili che connotano ogni santuario scintoista. Ogni anno vi si celebra la festa delle Ere. Osaka conserva nel centro resti monumentali che testimoniano la sua origine molto antica. Oggi è un enorme polo industriale. Per decongestionare il traffico sono state costruite strade e autostrade a più livelli.


La religione


Le religione più praticata in Giappone è il Buddismo, ma esso convive con lo scintoismo di tradizione più tipicamente giapponese e con il Confucianesimo. Il Buddismo giunse in Giappone dalla Corea ed il Mahayana o "grande veicolo, "Shintò, in giapponese, significa "cammino degli dei" e gli dei sono i kami, essendo superiori onnipresenti, sotto la protezione dei quali entra ogni giapponese al momento della nascita e ai quali dedica culto particolare in fasi ben precise (3-5-7 anni) della sua vita. I kami desiderano che la gente goda, di un'esistenza di pace e di abbondanza. Per Shinto si intende anche il culto degli antenati e dei grandi personaggi storici. Con la restaurazione dell'Imperatore, nel periodo Meji, lo Shinto è stato posto come etica obbligatoria e fino al 1945 la religione fu a servizio dello stato. Nella maggior parte delle case giapponesi sono presenti due altari: altare kami, che ha la relazione con la vita e la produttività e l'altare buddista che ha relazione con la morte. Ad ambedue sono offerti cibo e bevande ad ogni inizio di giornata. Dopo la seconda guerra mondiale si è molto sviluppata lo Shinto delle sette, alle quali i giapponesi aderiscono soprattutto per motivi utilitaristici.. In esse è caratteristica la figura di un leader carismatico o kami vivente. Tutti i giapponesi frequentano i santuari scintoisti in occasione delle nascite ed effettuano visite in ricorrenza delle principali feste. Un'importante festa familiare è quella delle luci di mezza estate (15 agosto). La terza religione è il Confucianesimo, che soprattutto dà ai Giapponesi le norme morali, regola rapporti gerarchici in famiglia, in fabbrica. Da insegnamenti confuciani derivò il codice d'onore dei samurai. Questi ultimi erano buddisti, del buddismo Zen che indicava nella forza della meditazione la via per la redenzione.


Il teatro

Il noh, un teatro di simboli, la trama è appena accennata: il protagonista e antagonista sono il perno della rappresentazione e sono aiutati da pochi altri attori e dal coro. I costumi sono suntuosi e autentici e maschere, spesso vecchie di secoli, coprono il viso. La maschera cancella volutamente tratti del viso umano perché deve esprimere un personaggio non i sentimenti. Gli avvenimenti sono tragici e alludono a vecchie leggende o a spunti di vita reale. Fiorì nel XIV secolo alla corte dello shogun per lo svago della classe guerriera dominante. I suoi temi sono l'eroismo, la bellezza, l'amore negato, l'aldilà. Il teatro noh è frequentato da un pubblico ristretto. Altre forme di teatro, il Kabuki e il Bunraku che esso ha generato e alimentato nel XVII secolo. Il teatro Kaburi ha carattere popolare per rispondere ai gusti di un pubblico semplice quale era la classe emergente dei mercanti. Una caratteristica è l'assenza dell'interprete femminile poiché in passato non era permesso alle donne calcare le scene. La carnagione bianca è sinonimo di bellezza e di seduzione femminile. Questo tipo di teatro si avvale di musica e di narratori che, da una zona sopraelevata della scena, commentano i fatti con impegno e bravura. Anche il Bunraku, il teatro delle marionette, appartiene al teatro classico e i testi furono scritti nel XVII secolo da autori famosi. Le marionette giapponesi appaiono in scena insieme ai burattinai. I burattinai muovono numerose leve e danno vita agli splendidi pupazzi di legno. Forme di teatro-mimo sono culturalmente più vive ed hanno in comune con l'antico la prevalenza del gesto sulla parola; è un teatro muto che esprime sentimenti di passione, di sofferenza, di angoscia, di mistero.


Geisha  


Geisha, etimologicamente, significa persona dell'arte e all'inizio del XVII secolo indicava il compito di un giovane nell'intrattenere con recite, canti e musiche gli invitati ad un banchetto; successivamente divennero interpreti di quest'arte le donne che allietano le riunioni pubbliche e private. L'aspirante Geisha entra giovanissima nell'hanamachi, la comunità, ove, seguirà lezioni per affinare il proprio comportamento fin nei minimi particolari quali il muoversi, il parlare e per apprendere l'arte di disporre i fiori, di servire il tè, l'arte di cantare, suonare e danzare. La Geisha indossa abitualmente i preziosi kimono e tutti gli accessori che esso comporta, si acconcia i capelli e si trucca con il fondo tinta bianco. Alla Geisha è richiesto di essere la "non moglie", ossia una compagna desiderabile, mondana, riposante, che sappia compiacere gli uomini nei discorsi, ascoltare, affrontare ogni argomento, oltre che possedere una raffinata competenza nelle arti tradizionali.


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