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La clonazione




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LA CLONAZIONE


La clonazione, che parola misteriosa, fino a poco tempo fa non esistevaDa quando Dolly, la pecora, è salita alla ribalta della cronaca, non si fa che parlare di questo. E' veramente giusto manipolare geneticamente organismi per ottenere organismi atti alla produzione di beni o servizi (definizione ufficiale di biotecnologia). Da un lato penso di si, se si rispetta la definizione, cioè l'ottenimento di prodotti utili all'uomo, visti sia come piante che come animali inferiori (inferiori all'uomo). Basti pensare a quanti problemi potrebbero essere risolti creando per esempio piante resistenti alle siccità da impiantare in paesi dove il clima rende impossibile la loro crescita (vedi Africa). Produrre anche animali in laboratorio avrebbe i suoi riscontri positivi. Non ci sarebbero più problemi di cibo. Purtroppo, a prescindere dal fatto che è possibile che gli OGM (Organismi Geneticamente Modificati) potrebbero, e sottolineo, potrebbero essere dannosi per l'uomo in quanto produttori di tossine, si va incontro a innumerevoli problemi di etica. Le domande che mi pongo sono: è giusto sostituirsi alla natura? Natura che ha impiegato milioni di anni per creare specie sempre più evolute; è giusto occupare il posto del 'Creatore', andare contro le leggi della vita? No, io penso proprio di no E spero vivamente che l'uomo, anche se sono convinto che lo stia già facendo, non cerchi di creare cloni di se stesso. Dove porteranno le nuove tecniche Biotecnologiche? Nessuno lo sa, ma continuando di questo passo si giungerà certamente alla clonazione umana. Ottenere organismi umani geneticamente identicimhmmm. A mio parere l'uomo deve capire che ha dei limiti e che non può superarli MAI, e questo è un limite!!!


LA CLONAZIONE

I progressi della conoscenza e i relativi sviluppi delle tecniche in ambito di biologia molecolare, genetica e fecondazione artificiale hanno reso possibili da tempo la sperimentazione e la realizzazione di clonazioni in ambito vegetale e animale. Per quanto riguarda il regno animale si è trattato, di esperimenti di produzione di individui identici ottenuti per scissione gemellare artificiale, modalità che impropriamente si può definire clonazione. La notizia della nascita della pecora Dolly ad opera degli scienziati scozzesi ha però scosso, in modo eccezionale, l'opinione pubblica e ha provocato pronunciamenti di comitati e autorità nazionali e internazionali: questo perché si è trattato di un fatto nuovo e ritenuto sconvolgente.

IL FATTO BIOLOGICO

È da notare, che nell'ipotesi che la clorazione si volesse estendere alla specie umana, da questa replicazione della struttura corporea non ne deriverebbe necessariamente una perfetta identità della persona, intesa nella sua realtà sia ontologica che psicologica. L'anima spirituale, costitutivo essenziale di ogni soggetto appartenente alla specie umana, che è creata direttamente da Dio, non può né essere generata dai genitori, né essere prodotta dalla fecondazione artificiale né clonata. Inoltre, lo sviluppo psicologico, la cultura e l'ambiente portano sempre a personalità diverse; fatto ben noto anche tra i gemelli la cui rassomiglianza non significa identità. Nonostante questa impossibilità di implicare lo spirito, che è la sorgente della personalità, la proiezione della clonazione sull'uomo ha fatto già immaginare ipotesi ispirate al desiderio di onnipotenza: replicazione di individui dotati di genialità e bellezza eccezionali, riproduzione dell'immagine del « caro estinto », selezione di individui sani e immuni da malattie genetiche, possibilità di scelta del sesso; produzione di embrioni prescelti da trasferire in utero successivamente come riserva di organi.
 


PROBLEMI ETICI CONNESSI ALLA CLONAZIONE UMANA

« Nel metodo la più dispotica e nel fine allo stesso tempo la più schiavistica forma di manipolazione genetica; il suo obiettivo non è una modificazione arbitraria della sostanza ereditaria ma proprio la sua altrettanto arbitraria fissazione in contrasto con la strategia dominante nella natura ». Il corpo umano è elemento integrante della dignità e dell'identità personale di ognuno. La « clonazione umana » porta con sé un risultato chiaro: la « morte dell'uomo ». Genera nuove forme di schiavitù, nuove discriminazioni, nuove e profonde sofferenze. Si deve rimarcare ancora una volta la differenza che esiste tra la concezione della vita come dono di amore e la visione dell'essere umano ritenuto come prodotto industriale. In un regime democratico la prima garanzia nei confronti della libertà di ognuno si attua nel rispetto incondizionato della dignità dell'uomo, in tutte le fasi della sua vita e al di là delle doti intellettuali o fisiche di cui gode o di cui è privato. Nella clonazione umana viene a cadere la condizione necessaria per qualsiasi convivenza: quella di trattare l'uomo sempre e comunque come fine, come valore e mai soltanto come un puro mezzo o semplice oggetto.


DI FRONTE AI DIRITTI DELL'UOMO E ALLA LIBERTA DELLA RICERCA

Sul piano dei diritti dell'uomo l'eventuale clonazione umana rappresenterebbe una violazione dei due principi fondamentali su cui si basano tutti i diritti dell'uomo: il principio di parità tra gli esseri umani e il principio di non discriminazione. La ragione del rifiuto riguarda la negazione della dignità della persona soggetta a clonazione e la negazione stessa della dignità della procreazione umana. L'istanza più urgente appare ora quella di ricomporre l'armonia delle esigenze della ricerca scientifica con i valori umani imprescindibili. La ricerca scientifica a beneficio dell'uomo quando è rivolta a perseguire il rimedio alle malattie, al sollievo della sofferenza, alla soluzione dei problemi dovuti all'insufficienza dell'alimentazione e al migliore utilizzo delle risorse della terra rappresenta una speranza per l'umanità, confidata al genio e al lavoro degli scienziati. 


LA CLONAZIONE ANIMALE E I SUOI RIFLESSI PER L'UOMO


DOLLY E LA CLONAZIONE

Il 22 febbraio 1997, con sette mesi di ritardo, viene annunciata a tutto il mondo la nascita della pecora Dolly, il primo mammifero clonato nella storia dell'uomo. Nonostante che negli ambienti scientifici si conoscesse da tempo l'esistenza di diversi programmi di ricerca nel campo della clonazione animale, un brivido, non solo metaforico, ha percorso la schiena di milioni di persone in quanto, dall'articolo apparso su Nature, non si evidenziavano limiti tecnici insormontabili per l'utilizzo del procedimento della clonazione anche sull'uomo.


LE IMMEDIATE REAZIONI ALLA NOTIZIA

Il Papa parla di 'mercanti del tempio della nostra epoca' a proposito di coloro che fanno un mercato della loro religione, fino a calpestare la dignità della persona umana con abusi di ogni genere. Il ricorso alla clonazione per riprodurre esseri umani non è accettabile sul piano etico, poiché violerebbe alcuni principi fondamentali. Tra questi sono in particolare il rispetto della dignità della persona umana e la protezione della sicurezza del materiale genetico umano.


GLI ANIMALI TRANSGENICI

Per animali transgenici si intendono quegli animali ottenuti attraverso una manipolazione del genoma, inserendo uno o più geni, appartenenti alla stessa specie o, più spesso, ad altre specie. Nel primo caso solitamente si tende a migliorare l'animale. Nel secondo caso si crea un animale in vista di usi terapeutici o sperimentali. Uno scenario futuro nel quale il ruolo degli animali transgenici potrebbe essere decisivo è quello degli xenotrapianti: il trapianto di cellule e organi animali in pazienti umani. L'evoluzione della pratica medica ha reso relativamente comune e semplice il trapianto di rene, cuore, fegato, tra esseri umani. La scarsità delle donazioni di organi rappresenta il punto critico di una situazione nella quale solo una piccola parte delle domande di trapianto può essere soddisfatta.


LA CLONAZIONE PRIMA DI DOLLY

Con la clonazione non ci si limita a manipolare il patrimonio genetico di un individuo, inserendo o inattivando uno o più geni, ma si crea un altro individuo, uguale al precedente, attraverso una forma di riproduzione asessuata. Già da tempo le cellule venivano clonate: il clonaggio cellulare permetteva, appunto, la creazione di un clone. Intanto il clone ha perso in partenza lo status di essere dotato di identità genetica unica ed irripetibile per avere un corredo genetico già definito e conoscibile. Un clone si trova di fronte a un percorso per molti versi già scritto. Chiunque fosse al corrente di un esperimento di clonazione e conoscesse l'individuo originale, sarebbe capace di una preveggenza esistenziale nei confronti del clone.


IMPLICAZIONI ETICHE

LA CLONAZIONE ANIMALE

I cambiamenti genetici sono considerati da alcuni un ulteriore passo verso lo svilimento degli animali a strumenti di produzione. Gli animali sarebbero utilizzati come semplici cose.

Si ritiene, quindi, che la clonazione animale possa avere in prospettiva un ruolo accanto alle tecniche attualmente già in uso al fine di migliorare le prestazioni degli animali da allevamento.

Nell'ambito bioetico è possibile utilizzare per gli animali un quadro valutativo facendo riferimento agli stessi principi fondamentali della bioetica (autonomia, benevolenza, non malevolenza e giustizia):


Rispetto per l'integrità degli animali. Il principio indica l'esigenza di rispettare la 'integrità' del singolo animale ed il suo comportamento specifico.

Non - malevolenza. Il principio indica l'esigenza di astenersi dall'arrecare danno agli animali o di cercare di minimizzare i danni arrecati.

Esiste una salda tradizione che obbliga moralmente lo sperimentatore a utilizzare le 'tre R' della sperimentazione animale:

rimpiazzare l'uso dell'animale quando possibile;

ridurre l'uso dell'animale quando possibile;

raffinare le tecniche della ricerca animale per diminuire, per quanto possibile, il dolore e il disagio arrecati all'animale.

Benevolenza. Coniugando questo principio positivo nell'ambito della manipolazione genetica, i progetti di ricerca sulla biotecnologia animale non dovrebbero soltanto mirare ad astenersi dalla malevolenza, ma cercare anche di perseguire la salute e il benessere dell'animale.

Proporzionalità. Se arrechiamo danno a un animale, il fine giustifica i mezzi.

Soltanto un obiettivo scientifico importante inserito in un protocollo sperimentale ben strutturato può giustificare un livello, sia pur modesto, di sofferenza non alleviata.

I possibili correttivi. Se siamo incerti sulle conseguenze delle nostre azioni, dovremmo procedere con cautela, per poter correggere i loro effetti.

Siamo responsabili non soltanto di ciò che conosciamo, ma anche di ciò che non conosciamo.

Possibilità di controllo. In una società democratica e aperta, le azioni che investono importanti valori comuni devono essere discusse pubblicamente. L'accesso generalizzato alle informazioni e un efficace controllo democratico sono importanti pietre miliari delle democrazie moderne. A causa della sua scarsa trasparenza, la biotecnologia animale ha bisogno di strutture che possano contribuire a crearne l'accordo. Affinché questo accada è necessario che l'istituto di ricerca esegua una propria valutazione etica, integrando con il momento etico le normali strutture decisionali.


LA CLONAZIONE UMANA

La clonazione dell'uomo era stata già da tempo immaginata come uno degli eventi possibili.

Replicare individui di gran genio o di grande bellezza per migliorare la specie o rendere più piacevole la vita; Replicare individui sani per evitare il rischio di malattie ereditarie, insito nella lotteria della ricombinazione sessuale; Fornire grandi quantità di soggetti geneticamente identici per condurre studi scientifici sull'importanza relativa di natura innata e ambiente per i diversi aspetti delle prestazioni umane; Procurare un figlio a una coppia sterile; Procurare a qualcuno un figlio con un genotipo di propria scelta: di una celebrità che si ammira, di un caro estinto, del coniuge o di se stessi; Determinare il sesso dei figli che verranno; Produrre squadre di soggetti identici per assolvere compiti speciali in pace e in guerra; Produrre copie di embrioni di ogni persona da tenere congelate qualora siano necessarie come riserve d'organi per trapianti sul gemello geneticamente uguale.

LA PROSPETTIVA RELIGIOSA

La clonazione umana diviene un fatto scientifico possibile in tempi brevi. La Chiesa Cattolica, si è espressa fermamente contro ogni clonazione umana. Alcuni membri ritengono la clonazione umana una possibile forma di riproduzione umana. Altri, vedono la fecondazione assistita e la clonazione umana come una indebita ingerenza dell'uomo nel rapporto tra la coppia e Dio.

Nella prospettiva cattolica, la clonazione rappresenta l'ennesima offesa alla creaturalità e all'ordine della natura. Il desiderio di chi richiede la clonazione e l'intervento tecnico si sostituirebbero, infatti, alla volontà del Creatore, ampliando gli effetti della ormai diffusa cultura contro Dio e contro l'uomo.


PROSPETTIVA SUI DIRITTI DELL'UOMO

Nell'ambito della riflessione laica sui diritti e sulla dignità umana, si ritiene che la clonazione umana:

- non sia accettabile sul piano etico, perché violerebbe alcuni dei principi fondamentali della procreazione medicalmente assistita. Questi principi includono in modo particolare il rispetto della dignità della persona umana e la protezione della sicurezza del materiale genetico umano.

- la clonazione di esseri umani non può essere assolutamente giustificata o tollerata dalla società in quanto essa rappresenta una grave violazione dei diritti umani fondamentali, ed è contraria al principio di parità tra gli esseri umani poiché permette una selezione eugenetica e razzista della specie umana, offende la dignità dell'essere umano e richiede una sperimentazione sull'uomo.


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