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Il sonno




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Il sonno

Il sonno è caratterizzato da incoscienza, mancanza di attività, rallentamento dei processi metabolici, del battito cardiaco e del ritmo respiratorio oltre a una riduzione del tono muscolare.

Grazie a studi di neurofisiologia in cui si valuta l'andamento degli impulsi elettrici che sono condotti lungo i neuroni, si è potuto riscontrare che il flusso del sangue nei vasi che irrorano il cervello e i consumi di ossigeno restano simili a quelli dello stato di veglia.

La regolazione del sonno avviene nei centri del sonno, che si trovano nel cervello nella formazione reticolare, dove alcuni neuroni liberano la serotonina, un neurotrasmettitore che regola il sonno e la temperatura corporea.

Il talamo, struttura ovoidale al centro del cervello, è la stazione principale di collegamento tra i segnali che arrivano dagli organi sensoriali e le aree sensoriali della corteccia.


Fasi del sonno

L'osservazione dell'elettroencefalogramma registrato nel sonno permette di distinguere diverse fasi cicliche (ogni ciclo può durare 90 minuti):

 Stadio dell'assopimento in cui c'è un rilassamento muscolare e si stabilizzano movimenti respiratori e della frequenza cardiaca;

 Stadio del sonno leggero in cui il soggetto può svegliarsi con relativa facilità;

 Stadio del sonno medio;

 Stadio del sonno profondo che può continuare per 30-40 minuti in cui c'è un completo rilassamento muscolare, il cuore e la respirazione presentano una frequenza lenta e regolare;

Stadio REM (Rapid Eye Movements) o sonno paradosso (perché è una combinazione tra sonno leggero e profondo) in cui avvengono rapidi movimenti degli occhi, cambiamenti frequenti della respirazione e del polso oltre a una condizione di totale paralisi muscolare.

I fisiologi e gli psicologi sono convinti che la memoria sia fissata durante il sonno Rem e che questo sia importante anche per aspetti cognitivi, come la risoluzione dei problemi.

La misurazione dei movimenti oculari durante il sonno Rem può essere indicativa del quoziente di intelligenza.

Secondo alcuni biologi l'attività REM serve a lubrificare i circuiti nervosi quando gli stimoli provenienti dal cervello o dai sensi sono ridotti.Altri studiosi sostengono che questa fase esegua una potatura delle sinapsi (strutture che collegano le cellule nervose) in eccesso, rafforzando quelle con un ruolo rilevante.Il punto in comune tra queste teorie consiste nella convinzione che la fase REM sia responsabile dell'attività continua del cervello e che al suo interno siano generati stimoli che consolidano i circuiti allacciati durante la veglia.


Cosa succede durante il sogno?

Sognare può essere definito come un fenomeno fisiologico provocato dai cicli di attività cerebrale.


Il sogno è prevalentemente (ma non esclusivamente) legato alla fase REM. Anche nella fase non-Rem può capitare di sognare, ma i sogni sono meno nitidi.


Durante una nottata di sonno avvengono 4-5 cicli di sonno REM, per una durata complessiva di 90-120 minuti: possono quindi verificarsi più sogni nel corso di una notte.

Un episodio onirico può verificarsi in tempi brevissimi, anche pochi secondi in quanto non esiste un rapporto tra la dimensione temporale della veglia e quella del sogno.


La durata dei sogni cambia in base all'età: a 18 settimane di vita fetale compaiono i ritmi sonno-veglia (il che indica che l'ipotalamo sta maturando) e al sesto mese circa, il ritmo elettroencefalografico fetale e simile a quello di un neonato. Il feto e il neonato dormono la maggior parte della giornata e trascorrono in attività Rem più dell'80% del tempo. Probabilmente sognano rielaborazioni di sensazioni, come i suoni uditi nell'utero o, per i neonati, il viso o il seno della madre.Un bambino piccolo sogna circa il doppio di un adulto in quanto la sua attività onirica avviene anche nella fase di sonno leggero.


L'attività REM è un "bombardamento" di onde elettriche che si irradiano dalla base del cervello a tutta la materia grigia. Si verifica nel ponte (parte del tronco cerebrale che libera noradrenalina), nell'ipotalamo (dove si trovano nuclei che regolano i ritmi sonno-veglia) e nell'emisfero destro che presiede le funzioni di visualizzazione di immagini e di ricordi autobiografici anche durante la veglia. I sogni sono prodotti tramite la stimolazione del cervello da parte di segnali (onde a spina) emessi dal ponte del tronco cerebrale che si propagano in tutto il cervello, ma le cellule cerebrali che usiamo più spesso reagiscono con più facilità. Poiché per conoscere ciò che ci circonda utilizziamo principalmente la vista, facciamo esperienza soprattutto di sogni visivi.

L'attività onirica coinvolge tutti i sensi, anche se in percentuale diversa: le esperienze visive sono presenti sempre, quelle uditive nel 40-50% dei casi e quelle gustative, olfattive e tattili in percentuale relativamente bassa.


Se il sogno ha una forte carica emotiva, il soggetto può balbettare, mormorare, gridare, o piangere. Le parole pronunciate non hanno necessariamente un legame con il sogno: spesso dipendono dall'attivazione generalizzata del cervello.


Perché a volte i sogni non si ricordano?

La tendenza a ricordare più o meno i sogni dipende dall'attenzione prestata alla nostra vita notturna e dall'esercizio.



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