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Apparato respiratorio




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Relazione di biologia


RELAZIONE DI BIOLOGIA Venerdì 27 aprile le classi 2°D e 2°C accompagnati dai professori:
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APPARATO RESPIRATORIO



Frase del giorno :

'Il parlare ha portato alla più complessa e astratta simbologia del linguaggio. La funzione fondamentale del sistema respiratorio non viene modificata, ma la sua potenzialità fonetica primitiva, che ha portato alla fine alla parola, sembra essere un fattore fondamentale nell'evoluzione dell'intelligenza umana ' . H.G.


La laringe :

si estende dalla radice della lingua alla trachea, è coperta anteriormente dalla cute, dalle fasce e dai depressori dello joide. In alto si apre nella laringofaringe , in basso si continua con la trachea. Nel maschio adulto è situata a livello della 3*-6* vertebra cervicale, ma occupa una posizione un po' più elevata nel bambino e nella donna.

Le sue dimensioni medie nell'europeo sono le seguenti:

LUNGHEZZA     : 44mm (M) ; 36mm (F).

DIAM. TRASV.   : 43mm ' ; 41mm '

' SAGITTALE : 36mm ' ; 26mm '

Le dimensioni maggiori nel maschio adulto sono dovute a un forte ingrandimento durante la pubertà. L ' impalcatura scheletrica della laringe è costituita da cartilagini collegate da legamenti e membrane , e azionate da vari muscoli.


CARTILAGINI DELLA LARINGE


( NETTER TAVOLA 71)


comprendono la cartilagine tiroide, la cricoide e l'epiglottide, e le cartilagini pari aritenoidi, cuneiformi e corniculate.

La cartilagine tiroide è la più grande della laringe ; è formata da due lamine quadrangolari, le cui porzioni inferiori dei margini anteriori sono fuse ad angolo sul piano mediano , formando la prominenza laringea ('pomo di Adamo'). La porzione superiore di questa prominenza è meglio apprezzabile nella sua porzione superiore, più accentuata nel maschio. Subito sopr le due lamine sono sono separate da un ' incisura a V, l' incisura tiroidea superiore . Posteriormente le lamine divergono e si allungano in due corni, superiore e inferiore. Sulla faccia esterna una linea obliqua si estende dal tubercolo tiroideo superiore al tubercolo tiroideo inferiore, e dà attacco a dei muscoli. La superficie interna è liscia, e in alto e indietro leggermente concava e ricoperta da mucosa. Il margine superiore di ciascuna lamina è concavo indietro e convesso avanti. Il margine inferiore è concavo dietro il tubercolo tiroideo inferiore e rettilineo davanti ad esso . Il margine anteriore di ogni lamina è fuso con la controlaterale e forma un angolo di 90* nell'uomo e di 120* nella donna. Alla minore ampiezza di questo angolo , sono dovute nell'uomo il pomo d'Adamo, la maggiore lunghezza della plica vocale e quindi il tono più basso della voce. Il margine posteriore, spesso e arrotondato, riceve fibre muscolari. Il corno superiore si incurva verso l'alto e postero medialmente, e dà attacco a ligamenti . Il corno inferiore, corto e spesso, si articola con la cartilagine cricoide .

La cartilagine cricoide , avente forma di una anello con sigillo, forma le parti inferiore delle pareti anteriore e laterali e la maggior parte della parete posteriore della laringe. Comprende una lamina posteriore e uno stretto arco anteriore La lamina misura in altezza da 2 a 3 cm. E presenta una cresta mediana di attacco muscolare. L'arco è stretto anteriormente, con un'altezza da 5 a 7 mm, e presenta superfici di attacco muscolare. Nel passaggio dall'arco alla lamina, c'è una faccetta             articolare per la cartilagine tiroide. Il margine inferiore è orizzontale e connesso alla trachea, mentre il margine superiore dà attacco a legamenti. Posteriormente la lamina presenta un faccetta liscia, ovale, convessa, per l'attacco con la cartilagine aritenoide. La superficie interna della cartilagine cricoide è rivestita da mucosa.

Le cartilagini aritenoidi, pari, sono situate supero lateralmente sulla lamina della cartilagine cricoide nella parte posteriore della laringe. Ciascuna di esse ha una forma piramidale con una base concava che presenta una superficie liscia per l'articolazione con la cartilagine cricoide. L'apice è incurvato all'indietro e medialmente si articola con la cartilagine corniculata, un nodulo conico di fibrocartilagine elastica che si articolano con l'apice delle cartilagini aritenoidi, prolungandole indietro e medialmente. Le cartilagini cuneiformi sono due formazioni di fibrocartilagine bastonciniforme, situate ciascuna in una delle due pliche ariepiglottiche ove formano un rilievo biancastro, anterosuperiormente alle cartilagini corniculate .

La cartilagine epiglottide e una sottile lamina cartilaginea a forma di foglia di mirto che si spinge obliquamente verso l'alto dietro la lingua e il corpo dell'osso joide e davanti l'adito laringeo. Le sue facce laterali si attaccano alle cartilagini aritenoidi mediante le pliche ariepiglottiche. La parte superiore libera della faccia anteriore dell'epiglottide è ricoperta da mucosa, che si riflette sulla lingua e sulla pareti laterali della faringe formando tre pliche glossoepiglottiche., una mediana e due laterali. La depressione che si trova ambo i lati della plica glossoepiglottica mediana si chiama vallecula. La faccia anteriore è legata all'osso joide dal legamento joepiglottico. La faccia posteriore dell'epiglottide è liscia. Benché nell'uomo l'epiglottide ha funzione ridotta, la sua azione è quella di essere spinta verso l'alto e l'avanti durante la deglutizione, e di rimanere compresa fra la base della lingua e il resto della laringe, cosicché il bolo scivola sulla superficie anteriore di questa, che si inclina posteriormente a chiudere l'adito della laringe.


LEGAMENTI E MUSCOLI DELLA LARINGE


I legamenti laringei si dividono in esterni ( uniscono la laringe alla trachea e all'osso joide,) e interni ( collegano le varie cartilagini laringee)

Legamenti intrinseci :la laringe deve tornare ad una posizione fissa il più velocemente possibile, indipendentemente dalla sua muscolatura; tutti gli organi che hanno queste esigenze funzionali presentano al loro interno una forte componente di fibre elastiche. Infatti al di sotto della mucosa abbiamo una membrana fibroelastica di rivestimento della laringe. Il primo legamento riguarda il cavo sottoglottico ed è il cono elastico .

E' una struttura che si aggancia a tutto l ' anello della cartilagine cricoide , a forma di cono si porta verso l'alto e i porta alla faccia inferiore dei legamenti vocali. Per questo la variazione di apertura delle corde vocali è anche variazione di apertura di tutto il cono. Si compone di 2 componenti : 1) legamento cricotiroideo ; 2)leg. delle corde vocali . 1) è la porzione fibrosa del cono elastico tesa tra l ' arco della cartilagine cricoide, il margine inferiore della tiroide e i processi vocali delle cartilagini aritenoidi. Il legamento collega le tre cartilagini. 2)rappresentano i margini superiori e ispessiti del cono elastico, attaccati posteriormente ai processi vocali delle cartilagini aritenoidi, anteriormente alla superficie interna della cartilagine tiroidea. E' a livello del legamento cricotiroideo che si effettua la coniotomia, perché è il punto dove la distanza pelle-aria è minima.

A livello del vestibolo troviamo la cosiddetta membrana quadrangolare, che rappresenta la porzione sottile della membrana fibroelastica laringea. Essa si inserisce sui legamenti vestibolari, (false corde vocali), che ne rappresentano la superificie inferiore, e si estendono dalla superficie interna della cartilagine tiroide alla superficie antero-laterale delle cartilagini aritenoidee.

Leg. Cricoaritenoideo posteriore : rinforza la capsula dell'articolazione cricoaritenoidea.

Leg. Cricofaringeo si estende dalle cartilagini corniculate alla superficie posteriore del castone cricoideo, espandendosi sulla parete dell'esofago retrostante mediante fibre.

Leg. Tireoepiglottico, lega il peduncolo della cartilagine epiglottide alla cartilagine tiroide.

Legamenti laringei esterni o estrinseci

Membrana tiroidea : collega il margine superiore della cartilagine tiroide all'osso joide

Legamento tiroideo mediano ( fascio di rinforzo) : mostra ai lati due aperture, i forami del nervo laringeo superiore.

Leg. Tirojoideo :parte posteriore della membrana tiroidea, ha nel suo spessore una piccola cartilagine detta triticea

Leg. Tiroidei laterali ( fra corno superiore della cartilagine tiroide e il grande corno dell'osso joide ) (cartilagine triticea)

Questi legamenti permettono dei movimenti grazie anche all'aiuto dei muscoli.


MUSCOLI DELLA LARINGE


(NETTER TAVOLE 72 E 73)


si aggiungono tra le cartilagini per cambiare le dimensioni della laringe stessa; fanno muovere le parti dello scheletro laringeo avvicinandole o allontanandole. La loro funzione è quella di aprire la glottide durante l' inspirazione, chiudere il vestibolo e la glottide durante la deglutizione e variare il tono delle corde vocali vere nella fonazione.

Il primo muscolo , CRICOTIROIDEO è il solo muscolo esterno della laringe e tende le corde vocali tramite un' azione di basculaggio facente perno sulla cartilagine cricoide. E' innervato dal nervo laringeo superiore. I restanti muscoli tendono a formare uno strato circolare i cui vari punti di attacco sono evidenziati dai nomi stessi. Tutti questi muscoli sono innervati dal nervo laringeo ricorrente, che è importante clinicamente perché passa molto vicino alla tiroide e se esso dovesse essere leso , per esempio a causa dell' asportazione della tiroide, c ' è il pericolo di una perdita totale o parziale della voce. Questi muscoli hanno azione sfinterica eccetto uno, il muscolo cricoaritenoideo posteriore, posto ad entrambi i lati della laringe , che ruotando verso l ' esterno le aritenoidi viene a separare le corde vocali. Vediamo i muscoli della laringe in dettaglio :

M. CRICOTIROIDEO : origina bilateralmente dalla porzione antero-laterale della cartilagine cricoide. Si dirige suddiviso in due parti (parte ant.-med. = pars recta , parte laterale =pars obliqua ) verso il margine inferiore della cartilagine tiroide e verso la parte interna dei suoi cornetti inferiori. Tende le corde vocali ed è innervato dal laringeo esterno.

M.    CRICOARITENOIDEO POSTERIORE : origina dalla superficie dorsale del castone cricoideo e si inserisce sul processo muscolare delle cartilagini aritenoidi. Tira quindi il processo muscolare verso l ' indietro e di conseguenza il processo vocale lateralmente, allargando la glottide. E' l' unico muscolo dilatatore della glottide, ed è innervato dal nervo laringeo ricorrente.

M. CRICOARITENOIDEO LATERALE : origina dal margine superiore e dalla superficie esterna delle pareti laterali dell ' anello cricoideo e si inserisce sul processo muscolare delle cartilagini aritenoidi. Sposta quindi medialmente i processi vocali restringendo la glottide. E' antagonista del muscolo cricoaritenoideo laterale ed è innervato dal laringeo ricorrente .

M. TIROARITENOIDEO : origina dalla superficie interna della cartilagine tiroide nella parte anteriore vicinissimo alle corde vocali e si inserisce sulle superfici antero-laterali delle cartilagini aritenoidee Restringe la glottide ed è innervato dal ricorrente Medialmente a questo muscolo abbiamo il muscolo vocale che è responsabile del cambiamento di forma delle corde vocali.

M. ARITENOIDEO TRASVERSO :origina dalla superficie posteriore della cartilagine aritenoide per inserirsi sulla facci posteriore della aritenoide controlaterale. La sua azione è di avvicinamento delle aritenoidi quindi restringe la glottide. E' innervato dal ricorrente.

M. ARITENOIDEO OBLIQUO : è posto un po' più superficialmente rispetto all'aritenoideo trasverso. Consiste di 2 fascetti che si incrociano l ' uno sull'altro a formare una X. Origina dai processi ,muscolari delle cartilagini aritenoidi e si inserisce sull'apice dell'aritenoide controlaterale ( apice è quello della curniculata). Alcune fibre di questo muscolo continuano inserendosi sui lati della cartilagine epiglottide formando il muscolo ariepiglottico contenuto nella plica ariepiglottica.

E' innervato dal ricorrente e la continuità dei due muscoli assicura che le aritenoidi si avvicinano nello steso momento in cui la cartilagine epiglottide è tirata verso il basso. Quindi durante la deglutizione l'apertura della laringe è chiusa in due modi prevenendo l'entrata di cibo nelle vie respiratorie.

M. TIROEPIGLOTTICO : origina sulla superficie interna anteromediale della cartilagine tiroide e si inserisce sul margine laterale della cartilagine epiglottide .Contribuisce a restringere l'ingresso della laringe ed è innervato dal nervo laringeo ricorrente. M.VOCALI : originano dalla superfice interna anteromediale della cartilagine tiroide e si inseriscono sui processi vocali delle cartilagini aritenoidi. Mediante contrazione isometrica possono influire sulla tensione delle corde vocali e sulla loro vibrazione . Sono innervati dal laringeo ricorrente .


NERVI DELLA LARINGE


derivano dal vago, appartengono dunque al parasimpatico. Sono il nervo laringeo ricorrente o inferiore o il nervo laringeo superiore. Il ricorrente di destra origina a livello del collo e passa sotto l'arteria succlavia, mentre quello di sinistra origina a livello del torace, passa esternamente all ' arco dell'aorta, le esce dietro e sale alla laringe.

Il nervo laringeo ricorrente origina in basso ed entra nella laringe dietro l'articolazione crico-tiroidea. E' u nervo misto con fibre sensitive e motrici e la sua importanza è data dal fatto che è il nervo motore di tutti i muscoli della laringe eccetto il cricotiroideo. Le sue fibre innervano la mucosa della laringe dalle corde vocali (faccia inf. ) fino al limite inferiore della laringe stessa.

Il nervo laringeo superiore è un ramo del vago che si origina al centro del ganglio inferiore del vago, quindi arriva sulla laringe da sopra, e si divide in un ramo laringeo interno, un ramo piuttosto consistente il quale entra nella laringe attraverso una apertura sulla membrana tiroidea. E' un nervo sensitivo che innerva la mucosa fino alle corde vocali (faccia superiore ); il secondo ramo, il nervo laringeo esterno è motore e innerva solo il cricotiroideo.


VASI DELLA LARINGE


la laringe è irrorata dalle arterie laringee superiori e inferiori che derivano rispettivamente dalle arterie tiroidee superiori e inferiori. Questo spiega la stretta connessione funzionale tra laringe e tiroide. L'arteria laringea superiore decorre con il ramo interno del nervo laringeo superiore attraverso la membrana tirojoidea e irrora la laringe internamente. L'arteria laringea inferiore decorre con il nervo laringeo inferiore e irrora la mucosa e i muscoli della laringe inferiore. Le vene della laringe fanno capo alla vena tiroidea inferiore , tributaria della giugulare interna e alla vena tiroidea inferiore che drena nella brachiocefalica .


TRACHEA E BRONCHI


(NETTER TAVOLA 190)


La trachea è un tubo , composto di cartilagine e di una Membrana fibromuscolare, lungo circa 10-11 cm. Si estende dal margine inferiore della sesta vertebra cervicale fino al margine superiore della quinta vertebra toracica dove si divide nei due bronchi principali. Giace, per quasi tutta la sua estensione sul piano mediano, mentre il punto di biforcazione è leggermente deviato a destra . Non è perfettamente cilindrica, giacché la parete posteriore è appiattita ; il suo diametro latero-laterale è di circa 2 cm. nel maschio adulto e di 1,5 cm. nella femmina adulta.

RAPPORTI DELLA TRACHEA : la parte cervicale è coperta in avanti dalla cute, dalle fasce superficiale e profonda. Il secondo, terzo e quarto anello cartilagineo sono incrociati dall'istmo della ghiandola tiroide sopra il quale un'arteria anastomotica connette le arterie tiroidee superiori.

Indietro la trachea è in rapporto con l'esofago , che si interpone fra questa e la colonna vertebrale ; i nervi laringei ricorrenti , uno per parte, salgono entro o in vicinanza dei solchi fra superficie laterale della trachea e l'esofago. Lateralmente la trachea è in rapporto con i lobi della ghiandola tiroide. La parte toracica della trachea scende lungo il mediastino superiore. Anteriormente è in rapporto con il manubrio dello sterno , i residui del timo, le vene tiroidee inferiori, la vena brachiocefalica di sinistra, l'arco dell'aorta, il tronco brachiocefalico e la carotide comune sinistra, il plesso nervoso cardiaco profondo e alcuni linfonodi. Posteriormente la trachea è in rapporto con l'esofago che la separa dalla colonna vertebrale. Sulla destra è in rapporto con il polmone e la pleura di destra, la vena brachiocefalica destra, la vena cava superiore, il nervo vago destro e la vena azygos ; a sinistra con l'arco dell'aorta, l'arteria carotide comune sinistra e la succlavia sinistra. Il nervo laringeo ricorrente sinistro si trova dapprima fra la trachea e l'arco dell'aorta indi nel solco tra trachea ed esofago o appena davanti a tale solco..

BRONCO PRINCIPALE DESTRO :più ampio , più corto e più e con decorso più verticale rispetto al sinistro, è lungo circa 2,5 cm.. Dà origine al suo primo ramo, il bronco del lobo superiore, e quindi penetra nel polmone destro all'altezza della quinta vertebra toracica. Dato il suo maggior calibro e il suo decorso, corpi estranei possono penetrare più sovente nel bronco destro che nel sinistro. Dopo aver dato origine al bronco del lobo superiore, il bronco principale destro incroci dall'indietro l'arteria polmonare per entrare nell'ilo del polmone in posizione postero inferiore rispetto all'arteria, e poi si divide in un bronco del lobo medio e in un bronco del lobo inferiore.

BRONCO PRINCIPALE SINISTRO :più piccolo e a decorso meno verticale di quello destro, è lungo quasi 5 cm. E penetra nella radice del polmone sinistro a livello della quinta vertebra toracica. Decorre verso sinistra sotto l'arco aortico , incrocia dall'avanti l'esofago, il dotto toracico e l'aorta discendente. L'arteria polmonare sinistra gli si trova all'inizio davanti, poi al di sopra. Penetrato nell'ilo del polmone, si divide in un bronco del lobo superiore e in un bronco del lobo inferiore. ( Per la descrizione delle ramificazioni dei bronchi lobari rimando a H. Grey , Vol. 2, pagg. 1245-1247 ).

STRUTTURA DELLA TRACHEA E DEI BRONCHI PRINCIPALI : La trachea e i bronchi extrapolmonari possiedono una impalcatura di anelli incompleti di cartilagine jalina , uniti da tessuto fibroso e muscolare liscio. Il numero degli anelli cartilaginei della trachea varia da 16 a 20. Ognuno è costituito da un 'anello' incompleto che occupa circa i due terzi anteriori della circonferenza tracheale ; indietro, dove gli anelli si interrompono, la parete è piatta e completata da tessuto fibroso ed elastico e da cellule muscolari lisce. le cartilagini sono disposte orizzontalmente, una sopra l'altra, a brevi intervalli. Hanno un'altezza di circa 4 mm e lo spessore di 1 mm; la loro superficie esterna è piana in senso verticale mentre quella interna è convessa. In età avanzata queste cartilagini possono calcificare. La prima e l'ultima cartilagine tracheale differiscono dalle altre. La prima è più alta della altre e spesso biforcata alle estremità; l'ultima è più spessa e più alta nel mezzo, dove il suo margine inferiore si prolunga in un processo triangolare che si ripiega in basso e all'indietro fra i due bronchi formando una cresta chiamata carena. Questa cartilagine forma da ambo i lati, un anello incompleto comprendente la parte iniziale di un bronco principale. La penultima cartilagine è un po' più alta delle alte al centro.

VASI E NERVI : la trachea è vascolarizzata soprattutto dalle arterie tiroidee inferiori. la sua parte toracica più bassa è vascolarizzata anche dalle arterie bronchiali ; tutti questi vasi si distribuiscono anche all'esofago.

Le vene di drenaggio della trachea sboccano nel plesso venoso tiroideo inferiore. I vasi linfatici affluiscono ai linfonodi pretracheali e paratracheali. I nervi derivano dai rami tracheali del vago, dai nervi laringei ricorrenti e dai tronchi del simpatico. Si distribuiscono alla muscolatura della trachea e alla tonaca mucosa.



Pleure


Ogni polmone è rivestito da una membrana sierosa, a forma di sacco chiuso a doppia parete, chiamata pleura .Una parte della pleura aderisce alla superficie polmonare e alle scissure interlobari come pleura viscerale o polmonare , la restante parte della sierosa riveste la superficie interna della metà corrispondente della cavità toracica ed è denominata pleura parietale. Esse rimangono a contatto e scivolano l'una sull'altra durante tutte le fasi respiratorie : spazio virtuale fra le due pleure è la cavità pleurica. Lo spazio fra le pleure dei due lati è chiamato spazio interpleurico o mediastino.

Pleura Polmonare: aderisce intimamente al polmone, riveste tutte le sue superfici; manca nell'area in cui la radice polmonare penetra nel polmone e lungo una linea che da qui si estende verso il basso e segna l'inserzione del cosiddetto ligamento polmonare.

Pleura parietale : le diverse porzioni prendono nomi diversi : pleura costovertebrale, pleura diaframmatica, pleura cervicale , pleura mediastinica :

La pleura costovertebrale riveste lo sterno, le coste, il muscolo trasverso del torace e i muscoli intercostali, la superficie laterale dei corpi vertebrali, e ne può essere facilmente staccata. Esternamente ad essa si trova una fascia di connettivo addensato, la fascia endotoracica; corrisponde alla fascia trasversale della parete addominale.

La pleura diaframmatica è sottile e tappezza la maggior parte della superficie superiore della metà corrispondente del diaframma; è in continuità con la pleura mediastinica lungo la linea di attacco del pericardio al diaframma.

La pleura cervicale, o cupola pleurica, è la continuazione della pleura costale sopra l'apice del polmone. E' rinforzata da una espansione fasciale cupoliforme, chiamata membrana soprapleurica; in avanti è attaccata al margine interno della prima costa e indietro al margine anteriore del processo trasverso della settima vertebra cervicale.

La pleura mediastinica delimita lateralmente lo spazio interpleurico o mediastino. Sopra l'ilo del polmone è una lamina continua fra lo sterno e la colonna vertebrale. Quella di destra è in rapporto con la vena brachiocefalica destra, la vena cava sup. , l'ultimo tratto della azygos, il nervo frenico destro e il vago destro, la trachea e l'esofago. Quella di sinistra è in rapporto con l'arco dell'aorta, il nervo frenico e il vago sinistro, le vene brachiocefalica sinistra intercostale suprema, l'arteria carotide comune sinistra e la succlavia, il dotto toracico e l'esofago. Alla radice del polmone la pleura mediastinica si porta lateralmente, formando un manicotto di sierosa che racchiude le strutture dell'ilo e si continua con la pleura. Sotto la radice del polmone, la pleura mediastinica passa , in forma di due foglietti, dal margine laterale dell'esofago alla superficie mediastinica del polmone, dove si continua nella pleura polmonare. Questa lamina bistratificata si chiama ligamento polmonare . Il limite inferiore della pleura si porta ad un livello considerevolmente più basso di quello del margine corrispondente del polmone, ma non si estende fino all'attacco del diaframma ; perciò sotto la linea di riflessione della pleura dalla parte toracica al diaframma, quest'ultimo è a diretto contatto con le cartilagini costali e con i muscoli degli spazi intercostali. Inoltre, in una inspirazione normale, il margine inferiore del polmone non penetra tanto in basso da raggiungere la linea di riflessione pleurica, per cui la pleura costale e diaframmatica a questo punto si trovano a contatto : la stretta fessura tra le due i chiama seno o recesso costodiframmatico.

Vasi e nervi : la pleura parietale riceve la sua vascolarizzazione da arterie somatiche ( intercostali , toracica interna e muscolofrenica ); le sue vene fanno capo alle vene sistemiche delle parti adiacenti della parete toracica , anche i vasi linfatici si uniscono a quelli della parete del corpo e si portano ai linfonodi intercostali, parasternali, mediastinici posteriori e diaframmatici. I nervi derivano dai nervi spinali (intercostali e frenici). La pleura viscerale riceve sangue dai vasi bronchiali; i suoi vasi linfatici si uniscono quelli del polmone e i nervi derivano da quelli viscerali che innervano il polmone e accompagnano i vasi bronchiali. La pleura costale e la pleura della parte periferica del diaframma sono innervate dai nervi intercostali; la pleura mediastinica e la pleura della porzione centrale del diaframma dal nervo frenico.



Polmoni


Tav. Netter   187 - 197


FORMA : ogni polmone ha una forma pressochè conica , con un apice, una base, tre margini e due superfici.


DIMENSIONI : PER APPROSSIMAZIONE


PESO : il polmone destro generalmente pesa circa 625 gr. ; il polmone sinistro circa 565 gr., ma si riscontra una notevole variabilità.


COLORE : alla nascita sono di colore rosa, nell'adulto il colore è grigio scuro a chiazze, e con l'avanzare dell'età , questa marezzatura assume un colore nero. Di regola il margine posteriore è più scuro di quello anteriore.


CONSISTENZA : essendo spugnoso, galleggia nell'acqua e quando viene manipolato emette crepitii dovuti alla presenza dell'aria negli alveoli ; è un organo altamente elastico . Si noti che il polmone del bambino nato morto, cioè senza aver respirato, non crepita e affonda se immerso nell'acqua.

CONFIGURAZIONE E RAPPORTI : come già detto, il polmone presenta a considerare un apice, una base, tre margini e due superfici. L'apice, arrotondato, sporge sul piano dell'apertura superiore del torace, in contatto con la pleura cervicale. La sommità si trova a circa 2,5 cm. sopra il terzo mediale della clavicola . La base ha forma semilunare ed è concava , poggia sulla superficie convessa del diaframma, che separa il polmone destro dal lobo destro del fegato e il polmone sinistro dal lobo sinistro del fegato, dal fondo dello stomaco e dalla milza. Poiché il diaframma giunge più in alto a destra, la concavità della base del polmone destro è più profonda di quella del sinistro. La superficie costale è liscia, convessa e corrisponde alla forma della cavità toracica, che è più profonda indietro che in avanti; nei polmoni fissati in situ presenta leggeri solchi corrispondenti alle coste soprastanti. La superficie mediale è divisa in una parte posteriore, o vertebrale , e in una anteriore, o, mediastinica. La parte vertebrale vene a contatto con le superfici laterali delle vertebre toraciche e dei dischi intervertebrali, con i vasi intercostali posteriori e con i nervi splancnici . La parte mediastinica presenta una profonda cavità che si adatta al cuore, chiamata impronta cardiaca, più ampia ovviamente sul polmone sinistro. Sopra e dietro questa concavità c'è l'ilo. A parte queste caratteristiche comuni, la faccia mediastinica dei polmoni induriti in situ presenta impronte diverse dai due lati.

Nel polmone destro l'impronta cardiaca corrisponde all'auricola destra, alla superficie anterolaterale dell'atrio destro e ad una piccola parte del ventricolo dx. L'impronta prosegue verso l'alto come una grande doccia che accoglie la vena cava superiore e la vena brachiocefalica destra; questa depressione viene raggiunta dal' indietro da un solco dovuto alla vena azygos, che passa ad arco sopra l'ilo del polmone portandosi in avanti. Il margine destro dell'esofago produce un solco profondo; fra l'apice e il solco della azygos, la trachea e il nero vago prendono stretto rapporto con il polmone, anche se non vi corrisponde alcuna depressione sulla superficie relativa.

Nel polmone sinistro , l'impronta cardiaca è in rapporto con l'auricola e il ventricolo sinistro, con l'infundibolo e con il ventricolo destro. Questa doccia si continua verso l'alto per accogliere il tronco polmonare. Una doccia ampia e profonda descrive una arco sopra e dietro l'ilo, poi prosegue in basso : vi alloggiano l'arco e il tratto discendente dell'aorta. Dietro questo solco e sotto la doccia dell'aorta c ' è un solco più stretto dato dall'arteria succlavia sinistra. Dietro questo solco e sopra la doccia dell'aorta, il polmone viene a contatto con il dotto toracico e il margine sinistro dell'esofago.

Il margine inferiore è sottile e arrotondato medialmente. Il margine posteriore corrisponde al margine mediale della testa delle coste; non è segnato dal alcun rilievo riconoscibile. Il margine anteriore, sottile e affilato, ricopre anteriormente il pericardio. A destra è quasi verticale e corrisponde quasi esattamente alla linea di riflessione costomediastinica; a sinistra si avvicina alla stessa linea, ma in alto presenta una incisura di dimensioni variabili, l'incisura cardiaca. Il polmone sinistro è diviso in due lobi, sup. e inf., da una scissura obliqua, che di regola è più verticale di quella corrispondente del polmone destro. Il lobo inferiore è il più grosso dei due e comprende quasi tutta la base, una gran parte della superficie costale e la maggior parte del margine posteriore In genere è presente una piccola prominenza nell'estremità inferiore dell'incisura cardiaca, la lingula. Ovviamente, tutto il resto è lobo superiore. Il polmone destro è diviso da due scissure in tre lobi, sup. , medio e inf. Una di queste separa i due lobi superiore e inferiore, ed è l'incisura obliqua, poi una breve scissura orizzontale separa il lobo superiore dal medio. Il lobo medio del polmone destro è piccolo e cuneiforme e comprende una parte della superficie costale, una parte del margine anteriore e della porzione anteriore della base del polmone. Talvolta il lobo superiore presenta una piega sierosa derivata dalla pleura mediastinica che accoglie la vena azygos. Poiché il diaframma si spinge più in alto a destra per accogliere il fegato, il polmone destro è più corto del sinistro in senso verticale, ma dato che il cuore sporge verso sinistra, il polmone destro al contempo è più largo e più pesante. La radice del polmone e costituita da : bronco principale , arteria polmonare, le due vene polmonari le arterie e le vene bronchiali , il plesso nervoso polmonare, vasi linfatici , linfonodi broncopolmonari e connettivo lasso, il tutto avvolto dalla pleura . la radice del polmone destro sai trova dietro la vena cava superiore e l'atrio destro e sotto l'ultimo tratto della vena azygos . la radice del polmone sinistro si trova sotto l ' arco aortico e davanti all ' aorta discendente toracica. I seguenti rapporti sono comuni per le radici dei due polmoni : anteriormente si trovano il nervo frenico, l ' arteria e la vena pericardicofrenica e il plesso polmonare anteriore ; posteriormente il nervo vago e il plesso polmonare posteriore, inferiormente il ligamento polmonare..


VASCOLARIZZAZIONE : l'arteria polmonare e le vene polmonari entrano nell'ilo del polmone e qui istituiscono una fitta rete capillare e venulare fino a livello degli alveoli. Servono per il circolo funzionale del polmone. Le arterie bronchiale sono quello che forniscono il sangue ossigenato per nutrire il polmone. Deviano dall'aorta discendente toracica e accompagnano i bronchi, distribuendosi alle ghiandole bronchiali e alle pareti dei bronchi. I rami che ano i bronchi formano, nello strato muscolare, una rete capillare dalla quale dipartono delle diramazioni che danno origine ad una seconda rete nella mucosa, che comunica con le arterie polmonari e fa capo alle vene polmonari. Infine alcuni rami si arborizzano sulla superficie del polmone formando plessi capillari subpleurici. Oltre alle arterie bronchiali principali esistono anche rami bronchiali dell'aorta discendente toracica. Le vene bronchiali formano due sistemi distinti: le vene bronchiali profonde che iniziano con una rete plessiforme nei bronchi intrapolmonari e comunicano con le vene polmonari, e che infine si riuniscono a formare un tronco comune ce sfocia o nella vena polmonare o nell'atrio sinistro; le vene bronchiali superficiali, drenano i bronchi extrapolmonari, la pleura viscerale i linfonodi dell' ilo. Anche esse sono in comunicazione con le vene polmonari e terminano, quelle di sinistra nella vena intercostale suprema di sinistra o nelle vene emiazygos accessorie; quelle di destra nella vena azygos. I vasi linfatici originano da una rete che segue i bronchi , le arterie e le vene. I linfonodi principalmente interessati sono quelli polmonari , quelli tracheo -bronchiali o carenali , quelli paratracheali, quelli broncopolmonari ; sono in ampia comunicazione fra loro .

INNERVAZIONE : I plessi polmonari anteriore e posteriore sono costituiti prevalentemente da rami del simpatico e del vago. L'innervazione simpatica è inibitrice e fa rilassare la muscolatura liscia dei bronchi , come , d ' altra parte, avviene quando manca la stimolazione vagale. La vera forza che provoca la broncodilatazione è la pressione dell'aria inspirata.


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