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Il sentiero servizi




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IL SENTIERO SERVIZI



Come nasce la cooperativa

Il SENTIERO SERVIZI è una società cooperativa a responsabilità limitata, nata nel 1994 a seguito di una serie di circostanze che potremmo definire fortuite.

In quel periodo Romano Ruffini, l'attuale presidente della cooperativa, lavorava nell'unità sanitaria locale come paramedico. Negli anni di servizio nel settore sanitario acquisisce una certa esperienza nell'ambito cooperativistico[1] e, proprio per le sue competenze in questo campo, è chiamato a Firenze presso una cooperativa, la cui finalità era di dare lavoro agli stranieri, che si trovavano in difficoltà. Romano va a Firenze, chiede informazioni al consiglio d'amministrazione, analizza i bilanci e poi, consultandosi con altri esperti, arriva ad una conclusione: la cooperativa è stata portata avanti in maniera non corretta, la cosa migliore da fare è lo scioglimento immediato. Tale stato di cose era dovuto all'assunzione di immigrati che non erano in regola, il che comportava che la cooperativa, dopo aver portato a termine le commesse, pagava gli stranieri senza, però, poter avere delle pezze d'appoggio per certificare l'uscita di denaro. Dal punto di vista contabile, quindi, risultava che la cooperativa aveva dei soldi ma in realtà questi soldi non c'erano.

Nel frattempo si fa strada il discorso di Chiara Lubich sull'Economia di Comunione e, dai contatti avuti a Firenze, emergono delle idee interessanti, come quella di due ragazzi nel settore telematico. Dato che l'idea era buona, decidono di portarla avanti. Romano va poi a Pesaro per altri motivi e anche qui si incontra con delle persone che vorrebbero mettere in piedi qualcosa per l'Economia di Comunione, ma dal punto di vista amministrativo sanno di non avere le competenze. Anche a Macerata viene fuori la stessa esigenza. A questo punto Romano propone di costituire una cooperativa di servizi che possa fungere da incubatrice.

L'idea era quindi d'incubare quest'insieme di proposte fornendo loro una struttura in termini legali per poter diventare operative e, se nel tempo queste attività fossero riuscite a svilupparsi e ad avere una loro autonomia, si sarebbero potute staccare e diventare altre aziende. L'idea dell'incubatoio di aziende non nasce quindi a tavolino, ma dai contatti, dall'interscambio, dalla comunione tra persone.

Nasce così IL SENTIERO SERVIZI con la rappresentanza nel consiglio d'amministrazione delle regioni Marche, Umbria e Toscana. Le attività erano dislocate a Firenze, a Perugia, a Pesaro ed infine a Macerata.

La cooperativa, per portare avanti il progetto iniziale, relativo al settore telematico, aveva contattato un'altra società dell'Economia di Comunione , l'HP di Genova, che operava nel settore della compressione dei dati per grandi aziende. Il progetto era quello di acquistare un software ed un hardware che potevano permettere la compressione dati. Tale servizio era indirizzato ai grandi enti che spendono più di un miliardo l'anno per la trasmissione dati avrebbe portato loro un risparmio pari al 40%, che in termini monetari avrebbe significato una riduzione dei costi pari a £400.000.000 l'anno. Alla cooperativa doveva essere dato il 20% del risparmio del primo anno e con una lista di circa 70 aziende si può facilmente intuire la capacità di reddito di questo progetto.

Il lancio del servizio viene fatto insieme a TELECOMITALIA , che , per motivi concorrenziali, aveva la necessità di presentare alcune soluzioni d'avanguardia. La presentazione iniziale avviene nelle più grandi città della Toscana, ma sorgono i primi problemi: l'hardware arriva ma non funziona, il software, che doveva essere prodotto dalla MICROSOFT, non è disponibile. Aspettare altri due mesi avrebbe significato perdere l'investimento iniziale, pari a £ 50.000.000, e non andare più avanti. Si inizia così a pensare a soluzioni alternative che però non si mostrano adeguate a coprire le spese. Il consiglio d'amministrazione si riunisce e, poiché si erano rilevate divergenze con il responsabile di tale settore a Firenze, decide di anticipare lo scopo primo della cooperativa, quello cioè di fungere da incubatrice, decidendo di costituire una società assestante in quanto le divergenze emerse riguardavano le metodologie e gli obiettivi e l'esperienza a Firenze era già costata alla cooperativa circa £ 40.000.000.

Il progetto viene allora ridimensionato e localizzato nelle sole Marche. A Macerata viene avviata un'attività sempre nel settore telematico ma di altro genere. L'occasione si crea quando Romano conosce Sergio, l'attuale direttore tecnico, che decide di licenziarsi dalla banca nella quale lavora senza avere in mente un lavoro preciso ma solo un'idea. Nasce così il centro di costo di Macerata.

Non si evidenzia quindi una strategia ben precisa ma un'idea: essere fedeli ad un progetto iniziale e, di conseguenza, ad un'etica sociale.

Le attività della cooperativa

La cooperativa ha al suo interno tre centri di costo: Mercurio Net, per i servizi telematici, Edilsentiero per l'attività edilizia ed infine MediaProject per i servizi educazionali e ricreativi.

Il settore telematico, contribuisce per 80% al bilancio dell'intera cooperativa ed ha registrato un incremento dell'attività pari a circa il 40% dei ricavi ottenuti rispetto al '96. Il risultato positivo di Mercurio NET viene ricondotto: alla restrizione del panorama competitivo locale in quanto solo le aziende economicamente sane riescono a continuare la loro attività; al fatto che i prodotti commercializzati risultano essere concorrenziali; all'ampliamento dei servizi offerti al cliente.

Il servizio telematico con Internet conta 1000 utenti, con 94 porte telematiche in tutta Italia. La cooperativa si sta impegnando a creare posti di lavoro in Sicilia e in altre parti d'Italia. Ad Ancona, per esempio, è stato proposto ad un gruppo di persone disoccupate di costruire attorno ad una porta telematica già esistente una serie di servizi, come quelli forniti a Macerata, per i quali quindi non avrebbero dovuto affrontare alcun investimento iniziale. È nata così la PLURICOM, che conta attualmente 5 soci.

C'è poi il gruppo di Pesaro, l'Edilsentiero, che opera nella ristrutturazione edilizia. Questo settore è andato in crisi lo scorso anno perché la maggior parte degli operatori fa la scelta di lavorare senza fatturazione. In questo settore opera il geometra della cooperativa che fa il progetto e utilizza artigiani ai quali chiede ovviamente la fattura per il lavoro svolto. Questi lavoratori sono però abituati a fare lavoro nero, per cui si pone il problema: o scegliere di uniformarsi con quella che oramai è la norma, o rimanere fedeli al progetto etico che la cooperativa ha e quindi lavorare poco o per niente. Ovviamente la cooperativa ha optato per questa seconda scelta.

Un terzo settore nel quale IL SENTIERO opera è quello che riguarda il campo educativo, dove, da quasi un anno, si sta tentando di iniziare una serie di servizi di doposcuola, di educazione musicale ecc. MediaProject per l'anno '97, ancora in fase di lancio, ha fatturato solo l'1% dell'intera cooperativa.

In passato sono state portate avanti altre attività, come per esempio la gestione di un centro di rieducazione per handicappati. La filosofia dell'azienda è quella che ognuno è imprenditore di se stesso, deve quindi essere il promotore di progetti che poi la cooperativa supporta con la sua struttura amministrativa.

Le difficoltà che si incontrano sul mercato derivano innanzitutto dalle scelte fatte a livello etico e questo in particolar modo nel settore edilizio. Nel settore telematico la concorrenza è molto più bassa, in quanto diminuisce all'aumentare del livello tecnologico dei servizi offerti, mentre nei servizi telematici avanzati la concorrenza si mostra quasi inesistente.



Le fonti di finanziamento

Il problema delle fonti di finanziamento è quello che più si fa sentire nella società. Lo sviluppo è stato sempre autofinanziato. Il problema iniziale è stato quello di garantire lo stipendio a chi lavorava e contemporaneamente di garantire uno sviluppo delle attività.

Per far ciò chi ha creduto nel progetto, quindici persone circa, ha firmato a garanzia alla banca per un ammontare pari a £ 150.000.000, per garantire £ 130.000.000 tra castelletto e scoperto di conto. È stata scelta questa forma di finanziamento perché, dal punto di vista dei tassi d'interesse, risulta essere la più conveniente, in quanto l'interesse è calcolato sulla somma effettivamente utilizzata.

Bisogna inoltre rilevare che con la banca non c'è stata la possibilità di avere un rapporto di carattere personale, esistono soltanto delle normative che devono essere applicate, limitando così i gradi di discrezionalità.

Le cooperative dovrebbero avere vantaggi dal punto di vista dei finanziamenti, ma in realtà non è così. Per ottenere dei finanziamenti dagli organismi associativi delle cooperative bisogna avere un capitale sociale alto e con i £ 2.250.000 della cooperativa non risulta conveniente nemmeno richiedere informazioni.


I rapporti con i soci lavoratori

Tra le persone che lavorano all'interno della cooperativa si evince una forte eterogeneità, accresciuta questa dalla moltitudine d'interessi e di fattori, a volte delicati, che con questa interagiscono. Queste persone conoscono gli obiettivi che l'azienda ha e quindi devono in qualche modo accettarli. Si cerca così di utilizzare alcuni strumenti al fine di creare un'unità aziendale e, di conseguenza, un'unità d'intenti. Innanzitutto si fa in modo che il consiglio d'amministrazione sia reale e non fittizio, come succede il più delle volte nelle cooperative di piccola dimensione. Le riunioni avvengono una volta al mese e in questa occasione le cose vengono decise effettivamente insieme e, sino a quando non si raggiunge l'unanimità nelle decisioni da prendere, non si va avanti. Si cerca poi di utilizzare un linguaggio che possa essere comprensibile a tutti, andando così incontro al non credente, a chi aderisce ad altri groppi cattolici ecc.

Si delinea in tal modo una filosofia aziendale ben precisa, quella cioè di puntare ad un plus valore dato dall'attenzione alla persona e questo porta delle conseguenze tangibili sia nei rapporti tra i lavoratori sia in quelli con i clienti ed i fornitori. A riprova di ciò sta il bassissimo tasso di conflittualità interna, con gli utenti ed infine con i fornitori ( si evidenziano, per esempio, pochissime sofferenze bancarie).

Dal punto di vista del dinamismo aziendale, viene fatta una riunione ogni martedì dove vengono esposte le difficoltà, i problemi, gli eventuali cambiamenti di programma e la pianificazione del lavoro. La difficoltà maggiore sta nel fatto che spesso prevale una formazione di tipo individualista, mentre la necessità di lavoro è di tipo collettivo. Nelle riunioni del martedì vengono affrontati i problemi insieme a tutti, tranne nel caso in cui il problema riguarda un solo settore.

In questo modo il lavoratore non si trova nella situazione di essere interessato al solo stipendio, ma, conoscendo le difficoltà incontrate e i passi fatti, concorre nel prendere decisioni, sentendosi così pienamente coinvolto e valorizzato.

Nel '96 i soci lavoratori che hanno operato all'interno dell'azienda erano 6, tra cui 4 con uno stipendio part-time e 2 che prestavano il loro servizio senza percepire nessun compenso. Nel '97 tre soci sono passati da part-time a tempo pieno, e sono aumentati i soci collaboratori senza compenso. La cooperativa ha iniziato inoltre un nuovo rapporto di collaborazione professionale con una ragazza, dando così modo alla Mercurio NET di sviluppare un nuovo settore atto alla fornitura di corsi professionali.

Si potrebbe quindi concludere questo paragrafo constatando che un primo effetto generato da tale progetto è stato quello di produrre lavoro, un lavoro però che presuppone una certa mentalità che non tutti sono pronti a condividere. Questo è stato il caso di un lavoratore della cooperativa che ha preferito fare un altro tipo di scelta non riuscendo ad inserirsi nella mentalità dell'azienda. Ma è stato grazie alla qualifica raggiunta all'interno della cooperativa stessa che poi è riuscito a trovare un altro impiego.


I rapporti con i fornitori e i clienti

I rapporti con i fornitori e i clienti sono molto buoni, si evince un bassissimo tasso di conflittualità e a dimostrazione di ciò sta il fatto che l'azienda ha poche sofferenze bancarie. L'elemento che più viene in risalto in questi rapporti è la disponibilità al dialogo. Un atteggiamento che, se da un lato si mostra naturale, dall'altro è anche frutto della politica interna secondo la quale il plus valore dell'azienda è l'attenzione alla persona.


I rapporti con le altre imprese di Economia di Comunione

La cooperativa collabora in Italia con altre aziende di Economia di Comunione, e questo talvolta per supportare lo sviluppo di attività concorrenti. Un'esperienza in questo senso è stata fatta in Ancona dove ad un gruppo di persone disoccupate la cooperativa ha offerto la possibilità di sviluppare una serie di servizi, senza dover però affrontare l'investimento iniziale necessario per aprire una porta telematica che Il Sentiero servizi già aveva in quella città. Nasce così la cooperativa PLURICOM.

Ad Ascoli Piceno la collaborazione è nata con una cooperativa già esistente, la cooperativa Iride, che con l'aiuto di Il SENTIERO SERVIZI, sta cercando di sviluppare un'attività nel settore informatico.

La collaborazione esiste anche con società già costituite come la GLOBAL di Prato, l'UNIRAB di Roma, la SSD di Milano.

Il rapporto con queste imprese ha lo scopo di far sviluppare le proprie attività attraverso l'interscambio e il sostegno reciproco. In alcuni settori la cooperativa si trova ad essere concorrente alle altre società, ma la presenza di un tessuto comune che le unisce fa sì che si creino rapporti di fiducia reciproca per cui non si prova invidia per i passi e i successi dell'altro. La cooperativa sta per esempio aiutando la società UNIRAB di Roma a sviluppare una serie di servizi e, se da un lato sarebbe più conveniente per IL SENTIERO SERVIZI gestire direttamente le pagine elettroniche dall'altro c'è la volontà di permettere all'impresa romana di svilupparsi autonomamente. Da questi rapporti così creati nasce un plus valore di attività che in questo caso si è concretizzato nella proposta della società di Roma di inserire la cooperativa di Macerata in un depliant a diffusine nazionale per fornire dei corsi d'informatica nelle Marche.

Quest'integrazione, che talvolta si mostra difficile tra chi opera nello stesso settore, sembra essere fondamentale per la cooperativa in quanto è convinzione di chi vi lavora che la concorrenza, spinta fino a creare difficoltà all'altro, alla fine produce chiusure e quindi minori sviluppi.

Proprio per questa visione Il Sentiero servizi collabora anche con altre aziende che non aderiscono al progetto, come la PASADENA di Fabriano, senza fare troppe distinzioni e questo ". perché comunque chi crede in un principio lo attua con tutti, non solo con alcuni" anche se poi le risposte possono essere diverse.

L'impostazione che l'azienda si è data sin dall'inizio è stata quella di sfuggire alla cosiddetta cultura bulgara, non considerando quindi il Movimento come un campo dove poter raccogliere e cioè fare contratti. Tale modo di pensare, secondo cui le risorse devono essere consumate all'interno, viene ritenuto dalla cooperativa fallimentare e in ragione di ciò l'attenzione viene rivolta principalmente al mercato.

Quello che secondo il signor Ruffini manca alle imprese di Economia di Comunione , ad eccezione forse di quelle brasiliane, è la presenza di strumenti di coordinamento capaci di favorirne lo sviluppo. Per far ciò egli prospetta la costituzione di una società che eroghi dei servizi utili a tutte le imprese che aderiscono al progetto. Questo sembra tanto più necessario ora con la Comunità Europea, che talvolta mette a disposizione dei mezzi di sviluppo , come i finanziamenti, che solitamente le piccole imprese non riescono ad utilizzare, perché bisogna conoscere le modalità che non possono essere acquisite nel giro di poco tempo. È questo allora, secondo il signor Ruffini, l'obiettivo che tutte le imprese di Economia di Comunione dovrebbero darsi.

Un secondo elemento a cui, secondo lui, bisognerebbe prestare maggiore attenzione, è lo sviluppo di strumenti atti a far conosce maggiormente le imprese che aderiscono a tale progetto. Questo è stato in parte fatto con la pubblicazione di un inserto nella rivista Città Nuova,  nel quale venivano riportati gli indirizzi di tutte le imprese italiane che aderiscono al progetto, suddivise per oggetto sociale, ma, data la limitata diffusione del giornale, questa iniziativa non è da considerarsi sufficiente.


La pianificazione

La cooperativa, pur presentando dal punto di vista tecnico un forte grado di complessità, è molto semplice dal punto di vista contabile. Vi sono infatti diversi centri di costo che hanno la loro autonomia contabile, pur nell'abito della stessa azienda. In questo modo è possibile effettuare un'analisi più dettagliata della dinamica dei costi e dei ricavi, anche a livello settoriale, e capire se lo sviluppo è stato autofinanziato.

Una pianificazione a livello più formale viene fatta nel settore telematico, perché la conoscenza profonda del mercato lo consente. I piani di sviluppo vengono fatti per un arco temporale di un anno. Si stabilisce una base di partenza, si analizza il trend e da questo si determina il punto in cui l'azienda deve arrivare entro l'anno. La conoscenza del mercato permette inoltre all'azienda di capire gli sviluppi in corso e di sapere quando effettuare delle realizzazioni.

Per l'anno corrente l'obiettivo era di raggiungere il numero di 1000 abbonati. Attualmente la cooperativa ha già 1100 utenti che, con una media di £ 200.000 a utente si presume che ci sarà il superamento dei £ 600.000.000 di fatturato preventivati.

Una ben precisa scelta aziendale è stata quella di avere un revisore dei conti esterno, "non amico", iscritto all'albo ufficiale dei revisori dei conti e per questo responsabile penalmente del cattivo andamento dell'azienda.

Nell'intento di non fare le cose in modo approssimativo, la cooperativa pretende che il revisore bimestralmente effettui i controlli, con annessi i relativi verbali. Questa scelta è stata guidata dalla volontà di fare bene le cose da un punto di vista aziendale.

Nel rapporto con il revisore non si rilevano difficoltà particolari. Lo scorso anno si è verificato un problema col bilancio che ha sorpreso il revisore stesso. Il problema era relativo al fatto che il bilancio da presentare al 31/12 doveva essere fatto per competenza, mentre nell'ingenuità di tutti, la cooperativa aveva come prassi quella di effettuare il bilancio per cassa. Questo equivoco è nato dal fatto che sia gli amministratori sia il revisore pensavano che gli abbonamenti venissero pagati il primo gennaio e la scadenza fosse stata al 31/12. In realtà l'abbonamento può essere fatto in ogni momento dell'anno. Il problema, quindi, era quello di bonificare i bilanci fatti negli anni scorsi con il principio di cassa e di rettificare quello attuale. Si veniva così a delineare una situazione in cui al 31/12 sarebbe apparsa una perdita di £ 82.000.000 che, seppur fittizia, avrebbe potuto significare la chiusura della cooperativa, mentre all'1/1 risultava un ammontare di ricavi pari a £ 102.000.000. Una situazione quindi critica per la sua anomalia che è stato possibile risolvere grazie all'interessamento di alcuni esperti, per esempio il presidente dei consulenti del lavoro [2], che gratuitamente hanno dato il loro contributo per il sentimento di stima che nutrono nei confronti dell'azienda.


Gli obiettivi della cooperativa

L'obiettivo della cooperativa nel breve termine è quello di superare la fase d'investimento iniziale, che comporta il raggiungimento di un equilibrio capace di ridurre lo scoperto di conto e di consentire così una maggiore produttività. Se infatti all'inizio la vendita di un accesso ad Internet costava all'azienda 400.000 lire e veniva venduto a 220.000 lire, per consentire all'azienda di restare sul mercato, dopo un anno il costo è sceso

a 250.000 lire, fino a ridursi a 90.000, con la prospettiva di arrivare a 50.000 lire entro l'anno mantenendo il prezzo di vendita a 220.000 lire. Per arrivare a questo livello la cooperativa ha impiegato due anni e mezzo che non sono molti, se si calcola che in genere un'azienda per essere produttiva necessita di 4-5 anni.

La cooperativa mira dunque a creare dei margini in grado di autofinanziare lo sviluppo. La conseguenza immediata del raggiungimento di tale obiettivo è quella di poter dare concretamente il margine di utile per l'Economia di Comunione.







Era stato promotore della cooperativa di consumo presso l'ospedale psichiatrico e successivamente, accortosi che i pazienti avevano bisogno di risposte non solo dal punto di vista farmacologico, aveva costituito, insieme ad altri, una cooperativa sociale per questo scopo.

Nell'azienda sono presenti alcuni esperti, dei quali solo alcuni conoscono il Movimento, ma partecipano volentieri ai consigli aziendali e danno il loro contributo gratuitamente perché condividono gli obiettivi aziendali. Il presidente dei Consulenti del Lavoro è uno di questi e si è adoperato consultando anche "Il Sole 24 ore" per adattare il bilancio al principio di competenza. Partecipa inoltre ai consigli di amministrazione anche un dirigente TELECOM che, a causa del suo impiego, non può stare ufficialmente nel consiglio d'amministrazione per incompatibilità. È lui che si occupa di fare la relazione economica e cerca di renderla leggibile a tutti i soci utilizzando grafici ecc.

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