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METALINGUAGGI


Introduzione


Sempre più, nella società moderna, la necessità di una approfondita conoscenza della lingua inglese viene richiesta come requisito fondamentale nella preparazione di uno studente. L'inglese, scelto per la sua facile struttura grammaticale e lessicale, si ritrova ad avere un ruolo centrale nella comunicazione globale; basti osservare il linguaggio adottato in Internet, in riunioni internazionali e in affari commerciali di multinazionali per comprendere come l'inglese risulti essere un ponte comune fra diverse culture e popolazioni; l'importanza quindi di una lingua comune con cui comunicare risulta avere un'importanza fondamentale negli aspetti economico-culturali nella nostra società a carattere globale. Il problema dell'incomunicabilità non è una prerogativa delle sole lingue parlate, altre forme di comunicazione quali l'informatica, con i suoi molteplici linguaggi in continua evoluzione , e la matematica che, per la sua struttura stessa, deve risultare universalmente interpretabile sono solamente alcuni esempi del problema in questione. L'ambiguità della "parola" e la sua molteplice interpretazione risulta essere svantaggioso per questi linguaggi che richiedono precisione e univocità, mentre, per un utilizzo artistico che sfrutta la soggettività del pensiero quali la formazioni di poesie basate su figure retoriche e/o un utilizzo delle immagini come fonte di comunicazione, un linguaggio non universalmente interpretabile risulta essere malleabile e in grado di suggestionare il prossimo.

Un esempio di incomprensione è facilmente rappresentabile dalla parola "DICE", per il lettore la parola rappresenterà un verbo della lingua italiana, ma chi vi dice che io non abbia scritto la parola "dadi" in inglese? Questo problema riscontrabile sia nella comunicazione fra persone che nell'interpretazione di dati di differenti programmi introduce la necessità di un linguaggio universale con il quale interpretare le parole o i dati.

La lingua inglese, vista secondo questa mia interpretazione, assume il significato di metalinguaggio che è una parola composta; il prefisso "meta" deriva dal greco meta, significa 'dopo, oltre' ed ha dato origine a molti termini italiani. Il più famoso è metafisica che infatti vuol dire 'ciò che è al di là della fisica'. Il titolo venne dato ai libri di Aristotele che seguivano il suo trattato sulla fisica e che riportavano la parte più elevata della filosofia di Aristotele. Dunque con metafisica noi intendiamo argomenti superiori e più ampi rispetto alla realtà fisica quotidiana. Similmente con metamatematica intendiamo ciò che è più elevato rispetto alla matematica e che è sua logica generale. In informatica si trovano due termini con il suffisso "meta" : metadati, le quali sono informazioni che definiscono i dati, ad esempio i descrittori degli archivi e dei database sono metadati; metalinguaggio il quale è un linguaggio più elevato che infatti ne definisce un altro("linguaggio-oggetto"), inoltre, quest'ultimo termine, assume anche la valenza di linguaggio-tramite("linguaggio superiore") che permette l'interpretazione di un linguaggio diverso ("linguaggio inferiore"). È da questa ultima definizione che attribuisco il significato di metalinguaggio all'inglese e ad altre lingue che si prefiggono l'impegno di unificare le lingue scritte e parlate quali l'esperanto e l'europanto che sono solamente alcuni esempi recenti di questo obbiettivo globale.

In particolare è utile esaminare il concetto di metalinguaggio all'interno di un contesto di tipo informatico in cui è più facile considerare il concetto di linguaggio oggetto e metalinguaggio con esempi di implementazione reali e in uso, per rendere più evidente l'interdisciplinarietà del concetto in questione.


Informatica


Metadati


Durante il programma di informatica di quest'anno, mentre si parlava di database (indicato anche con l'acronimo DB), abbiamo incontrato le parole metadato riferito al data dictionary (dizionario dei dati) in quanto quest'ultimo non è altro che una specie di "base di dati sulla base di dati" che contiene le informazioni su schemi e sottoschemi del DB; in pratica il dizionario dei dati contiene una collezione di metadati che descrivono la struttura dello schema, i vincoli di integrità, domini, tipi di dato, le priorità di accesso a classi di utenza, le stored procedure e i trigger in esso contenuti. Il dizionario dei dati acquista importanza in quanto, avendo memorizzata la struttura del DB, permette di non confonderlo e trattarlo come un qualsiasi archivio e, appunto, godere dei privilegi di una gestione tramite DBMS (Data Base Management System).


Metalinguaggi


Metalinguaggio è stato definito in precedenza come un linguaggio che ne definisce un altro, un esempio reale di metalinguaggio è il BNF (Backus Normal Form), ovvero un formalismo attraverso il quale è possibile descrivere la sintassi di linguaggi formali. Si tratta di uno strumento molto usato per descrivere, in modo preciso e non ambiguo, la sintassi dei linguaggi di programmazione, dei protocolli di rete e così via; in particolare l'EBNF (Extended BNF) e sue varianti sono utilizzate per definire la sintassi dell'XML(Extensible Markup Language) il quale anch'esso si presta ad essere un metalinguaggio che permette di creare dei linguaggi personalizzati di markup che descrivono dati. Da questa struttura in cui un linguaggio è definito da un altro metalinguaggio che è anch'esso definito da un metalinguaggio o meglio da un metametalinguaggio comporta in se il significato di ricorsione in cui un linguaggio non conosce ciò che gli "sta sopra" ma conosce ciò che gli "sta sotto" e che esso stesso definisce; si potrebbe procedere all'infinito cercando di ottenere un metalinguaggio assoluto che comporti la fine delle ambiguità e agli errori di argomentazione, nonché una struttura flessibile che si adatti ad ogni evenienza, ma questo è un'utopia dell'informatica che sembra sfociare nel concetto di intelligenza artificiale (AI) in cui la macchina riuscirà a capire ogni singolo errore e correggerlo e adattare la propria struttura a seconda del contesto in cui si trova; questa considerazione sull'intelligenza artificiale sta alla base dei collegamenti con il significato della parola nella lingua parlata che tratterò più avanti.


XML


Tornando al concreto e in particolare alla trattazione dell' XML bisogna considerare le sue origini e i motivi che comportano la sua rapida diffusione; l'XML nasce dall'esigenza di portare nel World Wide Web lo SGML (Standard Generalized Markup Language), lo standard internazionale per la descrizione della struttura e del contenuto di documenti elettronici di qualsiasi tipo; ne contiene quindi tutta la potenza, ma non tutte le complesse funzioni raramente utilizzate. Si caratterizza per la semplicità con cui è possibile scrivere documenti, condividerli e trasmetterli nel Web. L'utilizzo di XML permette di superare il grosso limite attuale del Web, che è quello della dipendenza da un tipo di documento HTML, singolo e non estensibile. Questo linguaggio è nato per permettere agli utenti del World Wide Web di condividere le informazioni su sistemi differenti; il presupposto era che quelle informazioni fossero testo con al più alcune immagini e collegamenti ipertestuali. Attualmente però, le informazioni sul WWW sono database di testo, immagini, suoni, video, audio. Quindi l'HTML è stato chiamato sempre più di frequente a fornire soluzioni a problemi che non aveva lo scopo di risolvere, come dover descrivere tipi differenti e specifici di informazioni, definire relazioni complesse di collegamenti fra documenti, trasmettere informazioni in diversi formati. Per superare questi problemi, sono state create delle estensioni dell'HTML, spesso fra loro incompatibili. L'XML permette a gruppi di persone o ad organizzazioni di creare il proprio linguaggio di markup, specifico per il tipo di informazione che trattano; la caratteristica principale dell'XML è la possibilità di definire una qualsiasi struttura o tipo di dato, incluse formule matematiche, istruzioni di configurazione, in alcuni casi anche musica e fatture comprensibili sia dall'uomo che dalla macchina. L'XML è un linguaggio di markup che è utilizzato sia per la capacità di essere rappresentato come un diagramma ad albero nel caso dei DOM (Document Object Model )sia per la sua capacità di contenere lo schema , la sua istanza, le relazioni e le proprietà di un DB come nel caso dei DTD(Document Type Definition) garantendo una buona portabilità e mantenendo la coerenza di documenti XML di applicazioni differenti.Gli obiettivi progettuali di XML sono molteplici ma facilmente riassumibili in una decina di punti:

XML deve operare in maniera efficiente su Internet e soddisfare le esigenze delle applicazioni eseguite in un ambiente di rete distribuito.

XML deve supportare un gran numero di applicazioni: deve essere possibile utilizzare l'XML con un'ampia gamma di applicazioni, tra cui strumenti di creazione, motori per la visualizzazione di contenuti, strumenti di traduzione e applicazioni di database.

XML deve essere compatibile con SGML: questo obiettivo è stato definito sulla base del presupposto che un documento XML valido debba anche essere un documento SGML valido, in modo tale che gli strumenti SGML esistenti possano essere utilizzati con l'XML e siano in grado di analizzare il codice XML.

Deve essere facile lo sviluppo di programmi che elaborino documenti XML: l'adozione del linguaggio è proporzionale alla disponibilità di strumenti e la proliferazione di questi è la dimostrazione che questo obiettivo è stato raggiunto.

Il numero di caratteristiche opzionali deve essere mantenuto al minimo possibile: al contrario dell'SGML, l'XML elimina le opzioni, in tal modo qualsiasi elaboratore potrà pertanto analizzare qualunque documento XML, indipendentemente dai dati e dalla struttura contenuti nel documento.

I documenti XML dovrebbero essere leggibili da un utente e ragionevolmente chiari: poiché utilizza il testo normale per descrivere i dati e le relazioni tra i dati, l'XML è più semplice da utilizzare e da leggere del formato binario che esegue la stessa operazione; inoltre poiché il codice è formattato in modo diretto, è utile che l'XML sia facilmente leggibile da parte sia degli utenti che dei computer.

La progettazione di XML dovrebbe essere rapida: l'XML è stato sviluppato per soddisfare l'esigenza di un linguaggio estensibile per il Web. Questo obiettivo è stato definito dopo aver considerato l'eventualità che se l'XML non fosse stato reso disponibile rapidamente come metodo per estendere l'HTML, altre organizzazioni avrebbero potuto provvedere a fornire una soluzione proprietaria, binaria o entrambe.

La progettazione di XML deve essere formale e concisa: questo obiettivo deriva dall'esigenza di rendere il linguaggio il più possibile conciso, formalizzando la formulazione della specifica.

I documenti XML devono essere facili da creare: i documenti XML possono essere creati facendo ricorso a strumenti di semplice utilizzo, quali editor di testo normale.

Non è di nessuna importanza l'economicità nel markup XML: nell'SGML e nell'HTML la presenza di un tag di apertura è sufficiente per segnalare che l'elemento precedente deve essere chiuso. Benché così sia possibile ridurre il lavoro degli autori, questa soluzione potrebbe essere fonte di confusione per i lettori, nell'XML la chiarezza ha in ogni caso la precedenza sulla concisione.


La struttura vera e propria dell'XML è composta dai tag creati dallo sviluppatore, che hanno due caratteristiche: (1) Devono essere comprensibili in funzione dello scopo del tag stesso (onde evitare di non capirci nulla ad una seconda lettura e per facilitare la comprensione agli altri utenti); (2) Devono rispettare delle regole, come la differenza tra maiuscolo e minuscolo; non possono iniziare con numeri o caratteri speciali e non possono contenere spazi. In generale si devono rispettare le regole di assegnazione dei nomi alle variabili comuni a tutti i linguaggi di programmazione. Ogni record, per dirla in termini familiari a chi vuol pensare ad XML come ad un DB, viene chiamato nodo ed ogni tag può essere corredato da attributi.

Per capire meglio i vantaggi dell'XML presenterò ora un utile esempio di pagina XML.


Codice pagina XML con CSS esterno e DTD esterno :


<?xml version='1.0' encoding='UTF-8' standalone='no' ?>

<?xml-stylesheet type='text/css' href='base.css' ?>

<!DOCTYPE DOCUMENT SYSTEM 'libri.dtd'>

<biblioteca>

<libro codice='GAY001' lingua='it'>

<autore>

<nome>Warren W.</nome>

<cognome>Gay</cognome>

</autore>

<titolo>Imparare la programmazione Linux in 24 ore</titolo>

<casaed>Tecniche nuove</casaed>

<edizione>

<luogo>Milano</luogo>

<anno>1999</anno>

</edizione>

</libro>

<libro codice='CHO001' lingua='it'>

<autore>

<nome>Wankyu</nome>

<cognome>Choi</cognome>

</autore>

<autore>

<nome>Allan</nome>

<cognome>Kent</cognome>

</autore>

<autore>

<nome>Chris</nome>

<cognome>Lea</cognome>

</autore>

<autore>

<nome>Ganesh</nome>

<cognome>Prasad</cognome>

</autore>

<autore>

<nome>Chris</nome>

<cognome>Ullman</cognome>

</autore>

<titolo>PHP4 - Guida per lo sviluppatore</titolo>

<casaed>Hoepli</casaed>

<edizione>

<luogo>Milano</luogo>

<anno>2001</anno>

</edizione>

</libro>

<libro codice='ECK001' lingua='en'>

<autore>

<nome>Jason W.</nome>

<cognome>Eckert</cognome>

</autore>

<autore>

<nome>M. John</nome>

<cognome>Schitka</cognome>

</autore>

<titolo>Linux+ in depth</titolo>

<casaed>Thomson</casaed>

<edizione>

<luogo>Boston (USA)</luogo>

<anno>2003</anno>

</edizione>

</libro>

<libro codice='TAN001' lingua='en'>

<autore>

<nome>Andrew S.</nome>

<cognome>Tanenbaum</cognome>

</autore>

<titolo>Computer Networks</titolo>

<casaed>Prentice-Hall International</casaed>

<edizione>

<luogo>New Jersey (USA)</luogo>

<anno>1996</anno>

</edizione>

</libro>

<libro codice='HUG001' lingua='it'>

<autore>

<nome>Sterling</nome>

<cognome>Hughes</cognome>

</autore>

<autore>

<nome>Andrei</nome>

<cognome>Zmievski</cognome>

</autore>

<titolo>PHP - Soluzioni professionali per lo sviluppatore</titolo>

<casaed>Apogeo</casaed>

<edizione>

<luogo>Milano</luogo>

<anno>2001</anno>

</edizione>

</libro>

</biblioteca>


Struttura CSS : libro

autore

titolo


Struttura DTD :         <!ELEMENT biblioteca (libro*)>

<!ELEMENT libro (autori, titolo, casaed, edizione)>

<!ELEMENT autori (autore*)>

<!ELEMENT autore (nome, cognome)>

<!ELEMENT nome (#PCDATA)>

<!ELEMENT cognome (#PCDATA)>

<!ELEMENT titolo (#PCDATA)>

<!ELEMENT casaed (#PCDATA)>

<!ELEMENT edizione (luogo, anno)*>

<!ELEMENT luogo (#PCDATA)>

<!ELEMENT anno (#PCDATA)>

<!ATTLIST libro

codice CDATA #IMPLIED

lingua CDATA #REQUIRED>


Link alla pagina : libreria.xml


È facile intuire come da una struttura come la DTD incorporata in un file XML si possa facilmente ricondurre a una struttura tipica dei DB.


TCP/IP


Un particolare utilizzo dei metadati è possibile vederlo anche all'interno dei protocolli TCP/IP in cui il campo "Version" e "Protocol" di testate quali quella HTTP e IP stabiliscono come essa deve essere interpretata rispettivamente dal livello Application per quanto riguarda la testata http, in quanto versioni della testata diverse contengono campi diversi, mentre sia il livello Transport che quello Network ottengono informazioni relative alla lettura del pacchetto tramite la testata IP in cui il campo "Version" stabilisce la versione dell'IP(v4 o v6) mentre il campo "Protocol" definisce come è strutturata la testata del livello Transport.

Un particolare utilizzo dei metadati è possibile vederlo anche all'interno dei protocolli TCP/IP in cui il campo "Version" e "Protocol" di testate quali quella HTTP e IP stabiliscono come essa deve essere interpretata rispettivamente dal livello Application per quanto riguarda la testata http, in quanto versioni della testata diverse contengono campi diversi, mentre sia il livello Transport che quello Network ottengono informazioni relative alla lettura del pacchetto tramite la testata IP in cui il campo "Version" stabilisce la versione dell'IP(v4 o v6) mentre il campo "Protocol" definisce come è strutturata la testata del livello Transport.


Matematica


Logica matematica


Così come l'informatica, anche la matematica ha bisogno di un modo di esprimersi che eviti le ambiguità linguistiche e gli errori di interpretazione; poniamo come esempio l'equazione 4X 2=9 e ci chiediamo quante e quali siano le sue soluzioni; la realtà in cui essa viene interpretata risulta essere fondamentale per determinare il risultato, infatti se essa viene interpretata nell'insieme dei numeri razionali essa ha due soluzioni ( +1,5 ; -1,5 ), ma se è l'insieme dei numeri naturali a fare da cornice all'equazione allora le soluzioni non esistono quindi la domanda di per sé risulta essere ambigua. La soluzione che, durante il corso del progetto "Tandem" con l'università di Verona, mi è stata presentata, al fine di discutere di questioni matematiche, è stata quella di costruire un linguaggio artificiale che descriva una certa situazione matematica.


Una struttura µ consiste di :

un insieme non vuoto A, detto universo della struttura;

un insieme non vuoto di relazioni su A;

un insieme di funzioni su A;

un insieme di elementi di A (costanti).


Definita la struttura è necessario definire un linguaggio adatto a descriverla introducendo simboli di relazione[=,>], di funzione[+,*,S(successore)] e di costante[0,1]. Questo linguaggio ora può essere adattato a più strutture semplicemente definendole; per esempio il simbolo + n sta a significare la funzione binaria di somma all'interno dei numeri naturali.

Questo formalismo sembra riuscire ad annullare le ambiguità dovute all'interpretazione in quanto si definisce il corpo della struttura (metamatematica) ma non si definisce come essa si presenti in una certa realtà; questo modo di concepire la formula suggerisce anche il concetto di assioma, infatti se una formula risulta essere vera in tutte le interpretazioni costruibili su di essa, questa formula risulta essere un assioma, ovvero una proposizione o un principio talmente evidente nella esperienza comune da non necessitare né di dimostrazione né di discussione ed è accettato da tutti; questo modo di definire la struttura e l'interpretabilità di essa sembra ricondurre ai metadati e metalinguaggi dell'informatica dove solo se un programma sa come operare ed è in grado di riconoscere nel documento una struttura a lui affine esso riesce ad operare; è perciò paragonabile ad una pagina scritta in XML la cui struttura viene universalmente interpretata dai vari programmi e DB ma solo se essi riconoscono la struttura del file XML.


V postulato di Euclide


Un altro esempio di conseguenze di una diversa interpretazione di un enunciato è dato dal "V postulato di Euclide" o "postulato delle parallele" che definisce il concetto di parallela all'interno di una realtà, ed è proprio sulla differenza tra le varie realtà considerate a creare la differenza fra geometria euclidea e geometrie non euclidee. Per capire dove sia il problema bisogna prima definire il postulato :


"Data una qualsiasi retta r ed un punto P non appartenente ad essa,

è possibile tracciare per P una ed una sola retta parallela alla retta r data"



Questo postulato è stato definito come indimostrabile e assume veridicità solo nella geometria piana presa in considerazione da Euclide. In realtà vi sono 3 possibili conseguenze :

"Data una retta r ed un punto P fuori di essa, per P passa :"

una ed una sola parallela alla retta data;

nessuna parallela alla retta data;

infinite parallele alla retta data.


Nel primo caso si riconduce alla geometria piana ( ultima superficie della figura soprastante) in cui essendo un piano bidimensionale infinito è concettualmente corretto pensare che per un punto esterno ad una retta passi solamente una parallela alla retta in quanto prolungandosi all'infinito e avendo coefficiente angolare medesimo, non vi sono variazioni nello spazio che possano far incontrare le rette. Nel secondo caso si riconduce alla geometria ellittica( prima superficie sferica della figura soprastante ), in cui il modo migliore di pensare è quello di considerare un globo. Le linee di longitudine sono equidistanti le une dalle altre, eppure si incontrano tutte (ai due poli). Un macro-esempio di come nella realtà questo sia normale, anzi evidente, basta considerare il nostro pianeta e la sua mappatura; per stabilire coordinate marine aeree e quant'altro sono state definite delle linee immaginarie che dividono in sezioni il pianeta, sto parlando dei paralleli e dei meridiani, la retta R del nostro esempio può essere considerato il meridiano 0 ( o di Greenwich) che ha sempre la stessa distanza proporzionalmente fra loro ma che si incontrano ai due estremi( Polo Nord e Sud). Un altra geometria nata dal diverbio sul V postulato è quella iperbolica che al pari delle altre trova le sue certezze in piani di considerazione differenti e, come le altre, rappresentano una realtà su cui è possibile fare considerazioni, stabilire regole e quant'altro, ma questi obbiettivi non è detto che abbiano valenze assiomatiche e che perciò valgano nelle altre realtà, a differenza dei primi quattro postulati che definiscono concetti universalmente riconosciuti e sulla base dei quali Euclide ha definito i primi 28 postulati senza l'uso del V° postulato.

Letteratura

Se persino all'interno della matematica, disciplina definita "regina delle scienze", si scorge il seme dell'ambiguità, cosa si dovrebbe pensare della letteratura e del concetto di "parola"? Figure retoriche quali onomatopee, sinestesie, analogie ,allitterazioni e metonimie sono solo alcuni esempi e metodi con cui un abile scrittore o poeta cerca di insinuare nelle nostre menti concetti che, per un lettore rigoroso e privo di intelletto o capacità associative ( il quale potrebbe essere benissimo un qualsiasi dispositivo informatico o meccanico ), non verrebbero alla luce; è qui da ricercare la capacità associativa della mente umana che permette all'uomo di riconoscere, ricordare, inventare, ma soprattutto immaginare; sono capacità che oggi giorno si tenta di insegnare ad un insieme di circuiti ritornando così al concetto di intelligenza artificiale che avevo accennato in precedenza.

Significato della "parola"

Un esempio che fa capire quanto la nostra mente sia "potente" e elaborata è da ricercare nella poesia simbolista e in quella ermetica. Nel simbolismo la parola viene arricchita di significato tramite l'uso delle figure retoriche che assegnano permettono l'evocazione di immagini in modo da immergere con tutti i sensi il lettore all'interno della poesia.

"Nei campi c'è un breve gre gre di ranelle."

"Don.Don.E mi dicono. Dormi!"

(G. Pascoli La mia sera)

Questi sono due semplici esempi di parole che fungono da suoni all'interno della mente del lettore; la capacità associativa dell'uomo permette di immaginare delle rane nei campi, ma non semplicemente delle rane, ma delle rane che gracidano, un elemento in più che si fa largo nella nostra mente. In ugual misura il "Don.Don" del secondo verso evoca l'immagine di campane anche senza che esse vengano nominate all'interno della poesia.
Se sostituire alle parole un suono relativo ad esse è un impresa ancora fattibile per un ipotetico computer avanzato, tutt'altra difficoltà è l'associazione mentale richiesta per interpretare e scendere affondo all'interno della poesia ermetica ( e pre-ermetica) dove alla parola, invece di aggiungere, i significati vengono tolti spogliandola dai nessi sintattici, isolandola e dandogli, in alcuni casi, la capacità di fungere da verso. È il caso della poesia di Ungaretti dove spesso il significato della poesia è retto da una parola chiave inserita nel testo o nel titolo.

"Si sta come d'autunno
sugli alberi le foglie"

(G. Ungaretti Soldati)

Di per se, la poesia, non lascia intravedere alcun significato profondo, ma se accostata al titolo "Soldati" essa viene reinterpretata come una situazione amara della guerra dove la precarietà dell'uomo è paragonata al cadere delle foglie d'autunno; il titolo è un mezzo per interpretare la poesia e attribuirvi il significato nascosto. Questi sono solo alcuni esempi che si riallacciano al concetto di struttura e interpretazione che avevo trattato con la matematica e la portabilità dei dati informatici. Se il titolo della poesia non esistesse, se una struttura matematica non fosse interpretabile in nessuna realtà, se per un documento non esistesse nessun programma in grado di comprenderlo e se una testata IP non avesse il campo "version" e "protocol" valorizzati, tutti e quattro queste entità risulterebbero perciò essere inutilizzabili, prive di significato o interpretate in un linguaggio che non appartiene loro.

Definizione della "parola"

Anche il metalinguaggio è interessato nella letteratura; in particolare il poeta Montale descrive in una sua poesia come deve essere (nel caso degli ermetici "non essere") la parola .

"Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
      l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
      lo dichiari e risplenda come un croco
      perduto in mezzo a un polveroso prato.
  Ah l'uomo che se ne va sicuro,
      agli altri ed a se stesso amico,
      e l'ombra sua non cura che la canicola
      stampa sopra uno scalcinato muro!

       Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
 sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
      Codesto solo oggi possiamo dirti:
      ciò che non siamo, ciò che non vogliamo."

(E. Montale Non chiederci la parola)

È un esempio di come il poeta definisca l'interpretazione della parola e il suo significato, al pari di un'istruzione EBNF che definisce la sintassi da utilizzare per un programma; la poesia di Montale diventa metapoesia per le sue successive opere così come l'EBNF è metalinguaggio per l'XML.

Conclusioni

Soggettività

L'uomo per sua natura non conosce una sola interpretazione degli elementi che compongono l'universo, ma tramite le svariate esperienze più o meno usuali attribuisce agli oggetti legami, associazioni e significati che permangono nella memoria e nel subconscio delle persone; basta semplicemente disegnare un oggetto dalla forma indefinita o non comunemente interpretabile per notare come la mente lavori a modo a se stante variando da persona a persona. Un esempio di quello che sto cercando di comunicare può essere dato dal disegno di questo simbolo :

A seconda delle esperienze di vita o del ragionamento mentale personale questo simbolo comunemente potrebbe essere associato per un adulto ad una freccia, per menti più scientifiche potrà assumere valenza di figura geometrica composta da un triangolo e un segmento che prolunga l'altezza, ma chi vi dice che per un bambino questo simbolo non sia un albero stilizzato o una qualsiasi altra costruzione mentale associabile a una forma? Se aggiungessi colori come il verde all'interno del triangolo molti cambierebbero la loro interpretazione con quella di albero, se aggiungessi assi cartesiani o nomi ai vertici molti seguirebbero l'intuizione geometrica ; il problema dell'interpretazione è un fattore comune nato dalla soggettività dell'individuo. Così come un programma interpreta secondo le proprie regole un file generico; in particoloare se quest'ultimo non è un file con una struttura riconoscibile esso verrà elaborato restituendo in uscita qualcosa che non avrà alcun senso o addirittura esso non verrà elaborato dimostrando così la rigidità della macchina rispetto alla mente umana .

Metalinguaggio assoluto

Anche i linguaggi sfruttano ceppi e origini comuni per creare gli alfabeti e le strutture grammaticali, un tentativo di sfruttare i concetti comuni è dato dall'esperanto e dall'europanto che mescolano parole di uso comune e diffuso come ad esempio "ciao" in italiano e "gracias" in spagnolo per formare un linguaggio unificato e globale. Tentativi di panismo si hanno sia nella lingua parlata che nell'informatica al fine di eliminare quelle barriere date dall'incomprensione e da una errata interpretazione della realtà. Un linguaggio assoluto, sia esso informatico che parlato, che non abbia un metalinguaggio superiore è però un obbiettivo irraggiungibile dal momento che, per raggiungerlo, l'uomo dovrebbe sapere cosa definisce il pensiero, e per, comprenderlo, necessita una conoscenza di tutti i meccanismi della mente e richiede la capacità di trasferirli all'interno di un computer; è un traguardo pressoché irraggiungibile che cambierebbe profondamente l'uomo in quanto una conoscenza completa del cervello porterebbe ad eliminare il subconscio e l'intuizione in quanto tutti i "meccanismi di attivazione" sono chiari ed espliciti per l'individuo.

Ricorsione, IA e arte

Linguaggi definiti da metalinguaggi che vengono definiti da metametalinguaggi che a loro volta vengono definiti da metametametalinguaggio che a loro volta Si potrebbe continuare all'infinito a definire linguaggi superiori che si avvicinano al linguaggio assoluto; per creare un ipotetico computer dotato di AI bisognerebbe crearlo secondo regole flessibili, ovvero porre una base di regole semplici che vengono alterate da metaregole che a loro volta sono in grado di modificare se stesse e modificare le regole semplici.

Schema personale sull'IA :

In se contiene il principio della ricorsione, ovvero di un'istruzione in grado di "richiamare" se stessa n-volte fino ad arrestarsi in presenza di una condizione di terminazione che risale le varie istanze fino a raggiungere quella "padre" che aveva richiamato le altre. Finchè ci sarà una gerarchia fra istruzione o strutture "che sta sopra" e uno stessa istruzione o struttura "che sta sotto" è possibile ricondurre il concetto ad un principio di ricorsione. Questa non è una prerogativa della programmazione e dell'informatica in generale, ma anche campi di interesse artistico fondano le proprie basi nella ricorsione; uno degli artisti che maggiormente ha espresso questo concetto, oltre a quello di soggettività e incapsulamento, è Maurits Cornelis Escher (17 giugno 1898 - 27 marzo 1972) fu un artista olandese, conosciuto principalmente per le sue incisioni su legno, litografie e mezzetinte che tendono a presentare costruzioni impossibili, esplorazioni dell'infinito e motivi a geometrie interconnesse che cambiano gradualmente in forme completamente differenti.
Due sue opere esplicano perfettamente i concetti precedentemente illustrati e sono Rettili,opera in cui delle lucertole "viaggiano" a più livelli passando da una realtà tridimensionale a una bidimensionale e viceversa.

L'altra opera è Mani che disegnano che è riconducibile allo schema sull'IA da me formulato in quanto vi è insito il principio della ricorsione, anche se in questo caso non facile intuire il punto di partenza. La mano destra disegna la sinistra e la mano sinistra disegna la destra, sembrerebbe un groviglio inesplicabile, ma basta chiedersi chi ha disegnato entrambe le mani che, nella nostra mente compare subito all'esterno la figura dell'autore che con la sua mano disegna le mani in questione, un livello superiore che definisce un livello inferiore che definisce se stesso in un anello infinito. La differenza sostanziale fra il mio schema e il disegno di Escher è nella presenza di un livello superiore; mentre nel disegno sottostante l'autore ha controllo su tutto, nell'anello creato nel mio schema il controllo si disperde a mano a mano che nuove metaregole compaiono nel sistema automodificandosi.

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