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Trucchi del mestiere




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TRUCCHI DEL MESTIERE


CAP.1 TRUCCHI

Secondo Huges un trucco è uno stratagemma semplice che ti aiuta a risolvere un problema. Ogni mestiere ha i suoi trucchi, le sue soluzioni ai problemi che lo contraddistinguono, i suoi modi di fare facilmente ciò che chi non è del mestiere trova molto difficile. Huges come Becker considera il teorizzare sociologico astratto un male necessario qualcosa di cui abbiamo bisogno per poter svolgere il nostro lavoro ma allo stesso tempo uno strumento che ci può facilmente scappare di mano portando a un discorso generalizzato separato dalla realtà effettiva. Questi trucchi quindi sono modi per pensare a ciò che conosciamo aiutandoci a interpretare i dati e a formulare nuove domande su quanto abbiamo trovato. Ci aiutano a tirar fuoir quanto c'è di buono dai dati rivelando aspetti del fenomeno che stiamo studiando diversi da quelli che avevamo già pensato. Nel nostro caso la parola trucchi non redenrà le cose più facili anzi probabilmente più difficili. Sono modi di interferire con le comode abitudini intellettuali che la vita accademica promuove e sostiene rendendole il modo "giusto" di fare le cose. Questo è uno di quei casi in cui il giusto è nemico del buono.

CAP.2 IMMAGINI

Blumer professore di Becker rimproverava i sociologi perchè hanno posto a fondamento del proprio lavoro un immaginario incmpatibile con ciò che è risaputo. Per spiegare questo ripeteva ai suoi allievi di provare a prendere 10 minuti della loro vita e a spiegarli e interpretarli applicando una qualsiasi delle teorie di psicologia correnti. Una volta imparata la lezione come possiamo migliorare la questione? Si era scoperto il problema ma non la soluzione. Blumer pensava che l'operazione fondamentale nello studio della società è la produzione e il perfezionamento di un IMMAGINE (concetti e idee) di ciò che stiamo studiando. Per fare questo impariamo o studiamo molte cose su un tema che ci interessa e sulla base di qeuste cose costruiamo o immaginiamo una storia praticamente completa del fenomeno. Per Blumer il ricercatore nonostante la mancanza di conoscenza di prima mano si formerà inconsciamente un qualche quadro dell'area di vita che si propone di studiare . A questo riguardo egli è come tutti gli esseri umani. Che siamo ricercatori o meno noi necessariamente vediamo qualsiasi area di vita sociale non familiare attraverso immagini che possediamo. Questo è il momento in cui immagini stereotipate fanno il loro ingresso e prendono il controllo. Il ricercatore continua Blumer usa poi altre immagini prestabilite che sono costituite dalle sue teorie, dalle sue credenze correnti nei suoi circoli professionali e dalle sue idee di come il mondo empirico debba essere organizzato per permettergli di seguire la sua procedura di ricerca. La domanda quindi è con quale grado di accuratezza facciamo ciò. Il pericolo dunque è quello di sbagliare utilizzando la conoscenza che deriva solo dalla nostra esperienza quotidiana o dalla mancanza di essa! QUANDO MANCA LA CONOSCENZA VERA IL NOSTRO IMMAGINARIO PRENDE IL SOPRAVVENTO. Senza una partecipazione più completa alla società non sappiamo nulla proprio di ciò che ci impedirebbe di fare stupidi errori. Molotch (autore del saggio Going Out "Uscire") definiva il sociologo come qualcuno che spende centomila dollari per studiare la prostituzione e scoprire quello che avrebbe potuto dirgli un tassista qualsiasi.

Creare una teoria o una spiegazione scientifica accettabile vincola in 2 modi l'elaborazione della storia che racconteremo, innanzitutto la storia deve "funzionare", cioè essere coerente. L'altro vincolo è che deve essere conforme ai fatti che abbiamo scoperto. Non accettare una storia significa credere che il suo modo di immaginare come le cose funzionano è sbalgiato in un qualche aspetto importante: perchè non lo capiamo o perchè sappiamo che non è vera visto che alcuni dati si rifiutano di essere compatibili con essa. Qui sorge la tensione tra cambiare la storia per renderla più coerente e cambiarla per renderla più conforme ai fatti.  

Su una cosa Blumer si sbagliava: non è sempre necessario che il nostro immaginario sia accurato.

IL TRUCCO DELL'IPOTESI NULLA: consiste nel porre un'ipotesi nulla ossia un'ipotesi che il ricercatore pensa sia falsa. Provare che l'ipotesi nulla è sbagliata significa anche provare che qualcos'altro dovrà essere vero anche se non dice cosa sia. Gli scienziati che fanno esperimenti non formulano l'ipotesi nulla anzi sperano e credono di sbagliarsi e che la loro ipotesi nulla sarà confutata. Dicono questa cosa solo per affinare la ricerca e fissare un risultato. L'ipotesi che il mondo sia governato solo dal casa è uno strumento analitico che funziona mostrando come sarebbe il mondo se tale ipotesi fosse giusta. Si comincia osservando che qualsiasi evento sociale è l'attività congiunta di tante persone. Normalmente vogliamo comprendere l'attività delle persone che partecipano a un certo evento perchè sono state scelte per farlo, perchè si sono offerte volontarie. Esse provengono da un insieme molto più vasto di persone che in qualche modo sono candidabili o aspiranti a partecipare all'evento. Consideriamo l'ampio bacino di perosne che avrebbero potuto scegliere di partecipare e solo per alcune di loro questo si è verificato. Il trucco dell'ipotesi sta nel supporre che la selezione die partecipanti sia CASUALE e che ogni membro avesse la stessa possibiltà di parteciparvi. Ovviamente nella realtà sociale non tutti sono candidabili o non tutti lo sono nella stessa misura. Qui sta il trucco. Questo ci permette di capire che ci sarà una differenza e si vuole sapere quale sarà in modo da poter individuare quali pratiche e strutture sociali hanno prodotto il risultato rispetto alla distribuzione casuale. Evidenziando gli scarti della casaulità questo trucco ci mostra i vincoli operanti e quindi quale sia la natura dell'organizzazione sociale che stiamo studiando.

Le persone spesso spiegano comportamenti che non approvano o non capiscono dicendo che sono folli. Nell'imamginario popolare i clienti chiedono alle prostitute cosa ci faccia una brava ragazza in un psoto del genere, lo stesso vale per l'uso di marijuana. Un modo ovvio per iniziare questa analisi è considerare che le cose spesso si presntano come una buona idea perchè le loro conseguenze non sono visibili quando l'azione viene compiuta. Qui si utilizza dunque l'ipotesi nulla della follia e non quella statistica. Lo stesso vale per i travestiti, se si chiedesse a un uomo di farsi amputare i genitali lui risponderebbe "no grazie" ma gli uomini non decidono così all'imporvviso, quella è solo la decisione finale che arriva al termine di uan serie di decisioni precedenti ognuna delle quali non sembrava una cosa strana in sé. Nessuno dei passi è radicale, ognuno è semplicemente un piccolo passo su una strada che egli potrebbe in ogni momento lasciare per un'altra delle tante disponibili. Cosi che dopo tutti questi passi l'operazione chirurgica sarebbe solo un ulteriore passo.

Di fatto non c'è niente di male nelle forme basilari del pensiero sociologico è che gli scienziati sociali non le usano quando dovrebbero. Il TRUCCO LA SCOEITA' È UNA GRANDE MACCHINA è pensato per questi casi. Soffriamo di vuoti di memoria e ogni volta che vogliamo migliorare le cose è facile che ci dimentiachiamo molte delle persone, gruppi o cose che contribuiscono a produrre il risultato che noi vogliamo modificare. Se percpeiamo che i malati mentali sono maltrattati e che le cure non servono a niente, bisogna farli uscire dagli ospedali, la conclusioen sembra evidente. Ciò che è rimasto fuori dall'analisi è dove sarebbero andati questi pazienti dopo aver lasciato l'ospedale. Secondo la teoria della "deistitutuzionalizzazione" essi sarebbero stati assorbiti dalla comunità e non avrebbero pià subito le umiliazioni grandu e piccole che accompagnano l'idea di malato mentale. Questa idea non teneva conto che magari erano folli davvero o che erano stati lontani dalla società civile troppo tempo o che erano troppo assorbiti dalle loro preoccupazioni interiore per pote diventare cittdini produttivi come tutti. Cosi si sono ghettizzati. In poco tempo molte città ebbero ghetti per malati mentali. In breve i sociologi dimetnicano le proprie teorie omettendo di seguire le chiare istruzioni che quelle teorie implicano e di considerare le persone che contribuiscono a ottenere un risultato. Il trucco della macchina è pansato per questo tipo di problema. Applichiamo il trucco. Consideriamo un fenomeno che ci disturba: gli studenti non imparano quello che i docenti insegnano. Assumiamo che invece di essere un risultato non voluto tutto questo è proprio quanto ricercato da un qualche Creatore onniscente. Quindi dobbiamo fare quello che gli informatici chiamano "ingegneria a ritroso" ovvero smontare la macchina per scoprire come funziona, quali sono le sue parti e come si connettono. Ci aiuta a ricercare tutti gli elementi che contribuiscono al suo funzionamento.



OGNI COSA AVVIENE DA QUALCHE PARTE: la situazione geografica influisce necessariamente su ciò che stiamo studiando. Ci riferiamo al clima tanto per comunciare. Le rivolte studentesche degli anni '60 in California avrebbero difficilmente potuto succedere nello stesso modo nel Minnesota. C'è una bella differnza tra fare manifestazioni all'aria aperta se si ha un lcima mite tutto l'anno o se invece si hanno a disposizione solo pochi mesi di lezione prima che diventi davvero freddo. Lo stesso vale per la mobilitazione che si realizza in un clima mite che favorisce lo stare a sedere su un prato, è invece molto più difficile che si realizzi quando fuori c'è un vento gelido. Questo tipo di informazione di sfondo è importnaten perche anche se non sappiamo specificare esattamente in che modo, essa determina molte cose. Esa in realtà assieme agli altri segnali di "sfondo" è una CONDIZIONE CONTESTUALE in cui le cose che studiamo accadono.

CAP.3 CAMPIONAMENTO

Il campionamento è un problema fondamentale per qualsiasi tipo di ricerca, quale che sia l'oggetto che ci interessa non ne possiamo studiare tutti i casi. Ogni ricerca scientifica si prefigge di scoprire qualcosa da poter applicare a tutti i casi dopo averne studiato solo qualche esempio dal momento che il risultato della ricerca è "generalizzabile". Il campione deve quindi mostrare in modo convincente che sappiamo qualcosa sull'intera classe. Si tratta di una versione della SINEDDOCHE, la figura retorica dove si usa una parte di qualcosa per rinviare al tutto a cui appartiene. La sineddoche è un tipo di campionamento ma il suo scopo è la persuasione non la ricerca e lo studio. Il problema del campionamento potrebbe essere che la parte potrebbe non rappresentare il tutto come ci piace pensare.

CAMPIONAMENTO CASUALE: la procedura del campionamento casuale è stata messa a punto per affrontare questo tipo di difficoltà. Quando dobbiamo fare un inchista prendiamo solo una parte della popolazione e ci riferiamo alla percentuale di quelle persone dicendo ad es. 53% e pensando che la proporzione sia estendibile a tutta la popolazione. Ci possono essere degli errori come dimostra il caso di Hatch e Hatch che avevano deciso di studiare tutti i matrimoni annunciati in giugno per un certo numero di anni (un modo ragionevole per raccogliere un gran numero di casi) per studiare i criteri dello status sociale. Essi osservarono che nessun annuncio si riferiva a matrimoni in una sinagoga o era associato alla religione ebraica. Eppure era strano che in una città come New York ciò non accadesse. La spiegazione era che in realtà i matrimoni ebraici non vengono celebrati nelle 7 settimane che separano la pasqua dalla feste delle settimane e giugno cade in questo periodo. Questo può essere un problema di campionamento.

C'è anche un altro sogno da parte degli scienziati che è quello di poter lasciar perdere i campioni e prendere la totalità delle cose. Un esempio interessante è l'etnomusicologia che si porponeva di fare una lista di tutte le cose che pure essendo chiaramente musica erano state escluse dal pensiero e dalle teorie delle musicologia. Essa voleva studiare dunque tutte le musiche del mondo. essi non trattano le altre musiche come versioni degenrate della nostra ma dedicano ad ognuna la stessa seria considerazione. Questo tipo di universalismo è abituale negli studi comparativi. La disciplian però ha sempre dovuto lottare contro un pregiudizio intellettuale, una tendenza a dare la massima attenzione a tutto quello che passa come musica artistica. L'esaustività che si prefigge l'etnousicologia non potra mai essere raggiunta, c'è cosi tanta mausica che non si riesce mai ad andare oltre la raccolta, ci deve essere per forza un principio di selezione. Si pone il quesito di quale musica tralasciare. La scienza sociale non h auna risposta semplice a questo problema. Questo è solo un esempio del fatto per cui dobbiamo accontentarci di quella sineddoche che è il campione. Ci scontriamo anche col vecchio problema delle "categorie". Come possiamoconoscere le categorie più fondamentali che delimitano il nostro pensiero dal momento che per noi sono cosi normali che non ne abbiamo nemmeno coscienza?. Questo potrebbe essereuna proccupazione costante, ma in realtàò gli scienziati liquidano questo problema unicamente come filosofico (come possiamo sfuggire ai vincoli della nostra stessa cultura?) un esempio di categorizzazione è quando dovendo fare degli studi sulla professione ci concentriamo su quella di medico o di avvocato oppure negli studi sulla devianza ci concentriamo su la violazione di certe leggi penali. Un modo per evitare di rimanere intrappolati in questo tipo di castegorie del pensare comune è ricorrere a un tipo di descrizione massiccia e dettagliata. Nella descrizione dobbiamo predere in considerazione quelle cose che ci spingono fuori dalle categorie convenzionali e dalla soluzione convenzionale del problema.



IL TRUCCO PIÙ SEMPLICE DI TUTTI è sostenere che NULLA DI CIÒ CHE PUÒ ESSERE IMMAGINATO È IMPOSSIBILE. Come fare a immaginare queste possibilità? Lo scopo del campionaemnto casuale è garantire che ogni caso abbia una probabilità nota di essere scelto per il campione e che i ricercatori usano queste procedure per poter fare generalizzazioni curca la distribuzione di un dato fenomeno in una popolazione. L'esempio di Lindesmith che svolge uno studio sulla dipendenza da oppio distinguendo la fase in cui uno si droga e quella dove uno prova i sintomi dell'astinennza per ritronare a dorgarsi limitando i sintomi dell'astitnenza è illuminante. Il suo campione era stato criticato perchè aveva generalizzato una vasta popolazione a partire da un campione messo insieme senza regole. Lui sostiene però che le procedure di campionamento casuale non erano pertinenti per la sua ricerca sui drogati perchè  ciò che lo interessava non era la dstribuzione ma il processo universale attraverso il quale si diventa drogati. Il trucco quindi è identificare il caso che può mettere in discussione le vostre idee e andarlo a cercare. INVEDE DI DIRE "TUTTO È POSSIBILE" POTREMMO SOFRZARCI DI GUARDARE TUTTA LA TABELLA E NON SOLO ALCUNE CASELLE. Un mondo di possibilità illimitate infatti crea confusione e rischia di sopraffarci con una massa di fatti e idee impossibile da gestire.bisogna anche tener presente che uqlasiasi scienziato vuole fare una rivoluzione scientifica nel suo cmapo, ogni piccola scoperta viene montata come una rivoluzione, questo secondo KHUN con la sua idea di "rivolzuione scientifica". LA GERARCHIA DELLA CREDIBILITÀ: chi sta al vertice ha accesso una visione più completa di ciò che accade rispetto a tutti gli altri. I membri di un gruppo pià in basso avranno una informazione incompleta e la lorao visione della realtà sarà di conseguenza parziale e distorta. Quindi dal punto di vista di un partecipante ben socializzato al sistema qualsiasi storia raccontata da coloro che si trovano al vertice merita in sé di essere considerata come il resoconto più cedibile che si possa ottenere sul funzionamento di quell'organizzazione. Quindi i presidi e irettori, i manager d'impresa e gli amministeratoir pensano di saperne di più sull'organizzazione che gestiscono rispetto a tutti i loro subordinati. Il ricercatore non deve mai accettare tutte le idee della gerarchia della credibilità. Il trucco per sfuggire a questo gerarchi è dubitare di tutto quello che vi dice chi ha potere. Le stituzioni mostrano sempre il loro lato migliore in pubblico. Un membro socializzato può credere loro ma uno scienziato no. Un modo per essere sicuri di esercitare il proprio scetticismo è cercare "altre opinioni". ISTITUZIONI BASTARDE: il nome viene dato da Hughes, esse assumono una varietà di forme. Sono estremamente convenzioanali e sostenute dall'opinione popolare. Huges pensa per esempio a forme informali di giustizia come i tribunali che si formano nie carceri o negli eserciti. Alcune di queste istituzioni sono marginali rispetto ai distributori più legittimi di servizi. Quindi accanto alle scuole che insegnano ragioneria e diritto ci sono quelle che insegnano alle persone come passare gli esami previsti dallo steto per potere esercitare quelle professioni. Huges fa rientrare in questa categoria quelle comunità che rendono disponibile ciò che comunità vicine proibiscono. Le istituzioni di qeusto tipo sono in conflitto con le definizioni accettate e i mandati istituzionali, offrono un'alternativa non proprio rispettabile o consentono di soddisfare debolezze nascoste o gusti che i distributori ufficiali non soddisfano e in parte disapprovano. La tendenza istituzionale è raggruppare il comprotamento in un solo punto modale definendo ciò che è appropriato, applicando sanzioni al comprotamento deviante e offrendo mezzi per distribuire alle persone solo le opportunità e i servizi standard. Ma se limitano il comprotamento le istituzioni non distruggono completamente le deviazioni.

CAP.4 CONCETTI

I sociologi vogliono generalizzare , vogliono stabilire che quello che hanno studiato non è unic nel suo genere. A cosa servirebbe ottenere una conoscenza certa di qualcosa se non la si può applicare da nessun'altra parte? Non è però possibile poter dire qualcosa di davvero utile se ci si concentra su quello che il nostro caso ha con gli altri della classe a cui appartiene. Sembra proprio una scelta tra il fatto che sia la categoria concettuale a definire il caso o il caso a definire la categoria. In realtà una somiglianza fra caso e categoria si verifica solo in casi particolari. Quindi la strategia di lasciare che il concetto definisca il caso può fare molto ma a un prezzo: non possiamo vedere e studiare quagli aspetti del nostro caso che non erano compresi nell descrizione della categoria da cui siamo partiti.lasciare che il caso definisca il concetto ci permette di definire a nostra volta dimensioni ch epotremmo veder variare in altri casi. Le montagne di ricerche fatte dimostrano infatti che la povertà è strettamente legata alla povertà, alle famiglie distrutte e a tutti gli indizi convenzionali di quello che allora veniva chiamata "patologia sociale". Come può però questo essere vero quando ci sono crimini commessi sia da persone molto agiate che non mostrano i segni convenzionali della patologia sia dalle più grandi e rispettate compagnie del paese. Nessuno pensava che i crimini commessi dalle persone agiate e dalle aziende fossero "veri crimini". Spesso si ricorreva a cause civili e non penali. Se non vi era nessun arresto come potevano esserci dei criminali? La categoria del prestigio sociale lascia fuori dalla sfera del crimine una vasta gamma di casi.

GENERALIZZARE IL TRUCCO DI BERNIE BECK: egli chiedeva ai suoi studenti che parlavano delle tesi a colloquio con lui di parlargli di quello che avevano scoperto senza usare nessuna delle caratteristiche che identificano il caso vero e proprio. Questo permette di porre la nostra attenzione alla "teorie a medio raggio" ovvero teorie a metà strada fra le teorie generali e le descrizioni dettagliate dei casi. Se lo studente rispondendo a Beck avesse paralto di concetti generali o altre grandi astrazioni de genere avrebbe perso i tratti specifici del suo caso, quindi doveva stare in una via di mezzo. Nel mondo in cui viviamo i fenomeno hanno di rado tutti gli attributi richiesti per appartenere senza ambiguità a una classe definita da criteri multipli. Un'organizzazione ha doocumenti scritti e prnde decisioni in base a regole rigide ma non prevede percorsi di carriera per i suoi funzionari, è una burocrazia?

I CONCETTI SONO RELAZIONALI: i termini che descrivono le persone sono relazionali cioè hanno significato solo se vengono considerati come parti di un sistema di termini. Tutto ciò sembra ovvio ma è una delle ovvietà che le persone riconoscono e poi ignorano ad esempio sostenendo che una classe essendo caratterizzata da una cultura o da un modo di vita specifico sarebbe quello che è indipendentemente dal sistema di relazioni in cui è immersa. Un significato simile è stato accostato all'idea di un paese sottosviluppato. In questo caso si è arrivati a questo semplice stratagemma di considerare sottosviluppato, essi sono cosi in relazione ad altro paesi svilupapti. Il trucco qui è mettere qualsiasi termine che sembra descrivere il tratto di una persona o di un gruppo nel contesto di relazioni a cui appartiene. Questo ci fa vedere ceh tale tratto non è solo il fatto fisico ma piuttosto un interpretazione di quel fatto, un attribuirgli un significato che dipende da cos'altro è collegato ad esso. Un altro esempio è quello dei ritardati. Il nostro mondo è organizzato in modo tale ceh le persone devono essere capaci di fare alcune cose che le persone ritardate non possono fare facilmente o per nulla. È il mondo e la struttura sociale che mantiene intatte le caratteristiche più necessarie. Un mio ritardo nel diseganre in "questo" mondo non è considerato un ritardo rilevante. QUESTO EVIDENZIA LA DIFFERENZA FRA UN TRATTO FISICO E LA SUA IMPORTANZA SOCIALE.

IL TRUCCO DI WITTGENSTEIN: prendendo spunto da una frase di WITTGENSTEIN delle "Ricerche" che dice "non dimentichiamo che quando io sollevo il mio braccio, il mio braccio si solleva. E sorge un problema: che cosa rimane quando dal fatto che io alzo il mio braccio tolgo il fatto che il mio braccio si alza?" in pratica cosa resta di un oggetto x se tolgo la qualità y? Questo trucco ci aiuta ad eliminare quello che è solo accidentalmente parte di un'idea da qeullo che è al suo centro, aiutandoci a separare ciò che è centrale per la nostra immagine di un fenomeno dal particolare esempio in cui è incluso. ESEMPIO DELL'ARTE MODERNA: se abbiamo una casa piena di quadri e oggetti come un collezionista ma non abbiamo una collezione perchè? Potremmo applicare il trucco facendo "cosa rimane all'idea di collezione se vi sottraiamo il fatto che il collezionista ha un gran numero di quadri e altri oggetti d'arte a casa sua?" quella del collezionista non è solo un assortimento di roba senza scopo, il risultato del capriccio o dell'impulso. Piuttosto era il risultato e la materializzazione di una conoscenza e di una sensibilità allenata e quindi aveva uno scopo e un futuro.

CAP.5 LOGICA

La logica sono modi di trattare quello che sappiamo seguendo un insieme di regole che fanno si che questo trattamento produca cose nuove, modi in cui si possono usare entità o operazioni elementari di un sistema matematico per produrre risultati che non si pensava potessero derivare da quegli elementi base. La classica argomentazione logica è il sillogismo che è composta da una premessa, una premessa minore e una conclusione cioè un affermazine che si fa derivare dal fatto che la premessa minore è un caso particolare della premessa maggiore. Spesso la premessa maggiore di molti sillogismi è omessa (esempio del fatto che negli anni 40 in usa ci dovevano essere luoghi separati per persone che hanno un cattivo odore, i neri). Nessuno formula le premesse maggirio perchè le persone della nostra cultura non amano esporle alla luce del sole. IL PRIMO TRUCCO CHE HUGES CI INSEGNA E' ESTRARRE LA PREMESSA MAGGIORE NASCOSTA. In genere la premessa maggiore è così radicata nell'esperienza quotidiana delle persone da non richiedere alcuna dimostrazione o argomentazione.


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