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Confronto tra i tre totalitarismi




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CONFRONTO TRA I TRE TOTALITARISMI

I Totalitarismi del '900 hanno caratteristiche comuni per il modo in cui sono nati e si sono sviluppati: nei paesi ad economia forte ed a democrazia più stabile si riescono a sostenere i problemi che ben presto rientrano all'interno dei canali democratici, invece negli stati dove il sistema è più fragile e l'economia è in crisi (Italia, Germania e Russia) si passa a totalitarismi negativi con la fine dei regimi democratici liberali. Sono molte le caratteristiche che li accomunano, come per esempio il controllo centralizzato e la guida dell'intera economia attraverso il coordinamento burocratico di attività imprenditoriali, grazie a questa nuova politica economica nel giro di pochi anni riuscirono ad ottenere un ampio progresso industriale che migliorò di molto la situazione dei tre stati. In Russia con la presa di potere di Stalin che, dopo la morte di Lenin nel 1924, prese il suo posto prevalendo su Trockji , si ebbe il passaggio dalla nuova politica economica leniana (NEP) (che consisteva nella nazionalizzazione di banche, industria pesante, trasporti, energia elettrica.e che lasciava una certa libertà di iniziativa reintroducendo, se pur parzialmente, la proprietà privata) ai PIANI QUINQUENNALI che erano l'esempio di un economia statalista in base ai quali ogni 5 anni bisognava aver raggiunto un obiettivo prefissato di sviluppo industriale. Questo portò ad un fortissimo sviluppo dell'industria (l'industria pesante crebbe del 170%) anche se ci furono forti ripercussioni come la diminuzione dell'investimento nell'agricoltura che portò Stalin, per ottenere un maggiore profitto, alla creazione dei sovchoz ( aziende agricole di proprietà dello Stato) e dei kolchoz                     ( cooperative agricole dove i contadini conservavano un piccolo appezzamento da coltivare. Questa novità non venne accettata da tutti di buon grado per questo i contadini vennero costretti ad entrare nei kolchoz con la forza ed iniziarono le PURGHE staliniane che si manifestarono con la deportazione dei Kulaki nei Gulag in Siberia finalizzate ad eliminare l'unica forma di borghesia presente in Russia che si opponeva al potere di Stalin. Anche in Germania si riuscì ad avere un forte sviluppo economico, Hitler diventò capo del governo il 28 Gennaio del 1933 con la successiva nascita del II Reich il 23 marzo del 1933 quando, dopo aver ottenuto pieni poteri dal Parlamento, grazie ad un plebiscito ottenne la maggioranza; la situazione economica tedesca era diversa da quella russa perché la Germania, dopo il trattato di Versailles, venne riconosciuta unica provocatrice del conflitto per questo gli vennero imposte multe pesantissime e le vennero confiscato territori ricchi di giacimenti minerari (come l'Alsazia e la Lorena).Quindi la Germania si trovava all'inizio del 1920 sull'orlo del collasso e solo grazie all'intervento americano riuscì a migliorare le sue sorti: nel 1924 venne elaborato il piano Dawes il quale prevedeva un forte prestito concesso alla Germania con il quale avrebbe potuto ripagare i danni di guerra arrecati alle altre nazioni europee e queste, a loro volta, sarebbero state in grado di rimborsare i debiti che durante la guerra avevano contratto con gli Stati Uniti. La situazione degenerò nuovamente nel '29 per la "grandi crisi" della Borsa di Wall Street: un cataclisma economico mondiale che colpì tutti i Paesi eccetto la Russia, e costrinse ad attuare ad ciascuno di essi una politica economica di tipo protezionistico riducendo drasticamente i commerci esteri. Questo contesto condizionò altamente la già debole economia tedesca che precipitò in una situazione sociale e politica alquanto grave, in quanto la crisi del '29 colpì i ceti più umili e quelli medi, già danneggiati precedentemente, e fece fallire migliaia di industrie e la produzione calò. Con l'avvento del Nazismo Hitler riuscì in pochi anni a raggiungere l'equilibrio del bilancio ed a rendere la Germania un paese economicamente stabile in grado di affrontare la guerra. Il sistema economico tedesco rimase sempre un SISTEMA CAPITALISTICO con salari fissati sulla base degli interessi dei proprietari. Tutto era basato sulla crescita dell'industria pesante e sullo sviluppo degli armamenti ( nel 34 con un plebiscito la Sahar e la Ruhr vengono riannesse alla Germania) con un FORTE CONTROLLO STATALE SULL'ECONOMIA. Il regime fascista invece salì al potere inizialmente nel '22 quando, dopo la marcia su Roma, Mussolini diventò capo del governo ma si arrivò alla dittatura solo dopo il delitto Matteotti e l'episodio dell'Aventino del 1924 fatti che vennero seguiti dal famoso discorso del duce pronunciato il 3 gennaio 1925. La politica economica fascista ebbe due diversi risvolti: fino al 1925 fu caratterizzata da un forte liberismo (abolizione della nominatività dei titoli in borsa, riduzione delle tasse, abolizione delle assicurazioni statali ecc..), dal 25 in poi invece l'intervento dello stato in campo economico fu accentuato e l'economia cominciò a dipendere dalla politica. Venne fatta la scelta del protezionismo per proteggere il prodotto interno, nacquero istituzioni statali (IRI,INI,AGIP) e ci fu un intervento anche in campo agricolo con la "battaglia del grano" e la bonifica di territori ( paludi Pontine) per rendere l'Italia autosufficiente sotto il profilo alimentare. Inoltre i tre totalitarismi possedevano un'ideologia elaborata, consistente in un corpo ufficiale di dottrine che abbraccia tutti gli aspetti vitali dell'esistenza umana ma non nuova, al quale si suppone aderisca, almeno passivamente, ogni individuo. Ogni ideologia punta ad una realtà ideale e ad una nuova società, e puntavano sull'accentramento del potere nelle mani di un solo uomo e sulla nascita di un vero e proprio culto. Mussolini, per esempio, istituì una vera e propria serie di manifestazioni atte ad esaltare il regime fascista e la figura stessa del duce che diventa sempre di più un eroe- dio: "dux mea lux" questo motto dimostra come il tentativo iniziato da Mussolini di nazionalizzazione delle masse era riuscito ad ottenere il suo scopo tanto che questo mito della figura del duce durerà per molti anni, fino alle prime grandi sconfitte dell'Italia durante la II guerra mondiale. Anche per Stalin ed Hitler accade una cosa analoga: il primo veniva visto come " il capo del proletariato mondiale" l'unico capace di portare la rivoluzione proletaria in tutto il mondo, questo nuovo sistema dava a tutti la garanzia di un, sia pur minimo, livello di sicurezza sociale, anche Hitler cercò di ottenere maggior adesione tramite adunate del partito nazionalsocialista durante le quali si comportava come un attore che deve accattivarsi l'ammirazione del pubblico, grazie a questi tentativi la popolazione aveva proprio l'impressione di far parte di una comunità. Tutti e tre attuarono una grande propaganda per riuscire ad avere questo successo, il loro scopo era quello di NAZIONALIZZARE E CONTROLLARE le masse oltre ad ottenere un più vasto consenso. Un dei mezzi più usato per questo scopo fu lo sport Oltre alla nazionalizzazione delle masse i tre regimi arrivarono anche alla censura di ogni altro tipo di cultura alternativa, anche perché avevano il monopolio di tutti i mezzi di effettiva comunicazione di massa come la stampa, la radio e il cinema, basta ricordare la mostra d'arte degenerata . Inoltre istaurarono  un sistema di terrore, sia fisico che psichico, realizzato attraverso il controllo esercitato dal partito e dalla polizia segreta cha portò anche alla persecuzione: le camicie nere in Italia già nel Biennio Rosso erano preposte all'eliminazione fisica degli oppositori, in Russia invece il potere mirava ad una persecuzione sociale non contro oppositori del regime ma contro persone ritenute non adatte alla nuova realtà socialista non appartenenti al proletariato ( Kulaki), e per ultima l'ideologia nazista che aveva come punto centrale della propria ideologia la persecuzione e la distruzione della razza ebrea (9/10 novembre 1938 NOTTE DEI CRISTALLI, data d'inizio dell' eliminazione scientifica delle minoranze etniche nei lager)



La diversità fondamentale tra i tre totalitarismi fu il modo in cui riuscirono a conquistare il comando: il nazismo salì al potere perché l'ideologia politica era abbracciata dalla stragrande maggioranza della popolazione e il dittatore ottenne il potere grazie all'oclocrazia, per quanto riguarda lo stalinismo il regime aveva trovato opposizione solamente all'interno del partito; invece per il Fascismo la situazione era differente, Mussolini aveva raggiunto il potere non per il favore della maggioranza della massa ma per l'appoggio della grande imprenditoria, l'aristocrazia e le alte cariche ecclesiastiche; per cui una politica di repressione politica totale non avrebbe favorito la radicazione del regime, ma lo avrebbe sfaldato. Per questo motivo il controllo e la nazionalizzazione della cultura non fu uguale per tutti, in Italia, infatti, la cultura "alternativa" e l'opposizione,  pur clandestinamente, riuscirono ad organizzarsi in qualche modo mentre in Germania e Russia ci fu una dura e violenta repressione.




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