Il Calcestruzzo autocompattante

Il Calcestruzzo autocompattante

Abbiamo visto che fare un calcestruzzo comporta certe regole.. ma abbiamo detto che non basta farlo bene ma anche metterlo in opera bene.. allora deve essere lavorabile.

Per risolvere questi problemi si è inventato il calcestruzzo autocompattante

PANTA REI TUTTO SCORRE

PARMENIDE TUTTO è IMMUTABILE

ERACLITO TUTTO è IN MOVIMENTO E CAMBIA.

COLLEPARDI  ha inventato il calcestruzzo reoplastico:

un calcestruzzo con un elevato dosaggio di cemento, un calcestruzzo che fosse abbastanza fluido ma che non si smiscela.

IL calcestruzzo reoplastico è fatto da:

elevato dosaggio di cemento 350-450 Kg/mc per assicurare una sufficiente coesione

filler (cenere volante - il 35% del cemento) per ridurre il calore di idratazione

assortimento granulometrico per ridurre fenomeni di blending e di segregazione

dimensione massima dell'aggregato < di 20 mm per favorire la mobilità del conglomerato

tutto bagnato nell'additivo superfluidificante che era il motore di tutta la reazione.

Il calcestruzzo autocompattante è quello che si mette in opera da solo: è autolivellante

se devo fare il risanamento di una muratura in fondazione, l'unica cosa da fare, è rimuovere il terreno circostante, quello sottostante la muratura ma a tratti poi mettere un battente che mi faccia da casseratura e fare un getto molto fluido.

Quello che è successo negli ultimi anni è che grazie agli studi in laboratori:

la qualità del calcestruzzo è migliorata e anche la durabilità..

la qualità della manodopera è calata

da cui la durabilità della struttura è pari a quella di un tempo, 

quindi non abbiamo fatto grandi passi avanti.

(Okamura) nasce l'esigenza di un calcestruzzo che non dipenda più della manodopera

Allora si arriva ai calcestruzzi autocompattanti -> SCC

SONO CLS CHE SI PONGONO IN OPERA DA SOLI, per il solo effetto del peso proprio, non richiedono alcuna compattazione per la loro messa in opera

Le differenza c'è fra cls reoplastico e autocompattante di okamura.

Il fatto è che okamura scrisse le regole per fare il suo calcestruzzo autocompattante.

Criteri di valutazione dell'autocampattabilità

. fluidità misurata non più come perdita di altezza ma come diametro della pizza che si forma rimuovendo il cono di Abrams e essa deve essere superiore a 600 mm

. tempo di spandimento, ≤12 s

. ecc.

se al bordo della pizza c'è un effetto di bleeding non si tratta di un cls autocompattante, inoltre se essa assume la forma di un sombrero non va bene perché vuol dire che c'è stato effetto di segregazione.

Chi è in grado di fornire alla pasta cementizia capacità reologiche?

La prova reaologica si misura così:

Chi è che produce queste caratteristiche ? i filler

Limite di scorrimento molto alto  vuol dire elevata stabilità del sistema.

Per ottenere un calcestruzzo autocompattante devo ridurre il diametro massimo dell'aggregato il che evita  o meglio riduce la collisione fra i vari aggregati che rallentano la mobilità del cls.

I CRITERI NEL PROPORZIONAMENTO DEL CLS AUTOCOMPATTANTE SONO:

volume aggregato grosso minore di 340 l/m³ di cls

ø max < 25 mm (preferibilmente 15 mm)

per garantire una opportuna mobilità del calcestruzzo

volume parti fini = 170/200 l/m³ di cls

per garantire coesione all'impasto fluido, riducendo il numero di collisioni tra i granuli di inerte ed il conseguente fenomeno del blocking

volume acqua / volume parti fini = 0,85 - 1,20

per garantire un rapido assestamento del calcestruzzo autocompattante, e quindi una viscosità non eccessiva

additivi superfluidificanti a base acrilica 1-1,5 % in peso di cemento per m³ di cls

per garantire la conservazione delle proprietà reologiche tipiche del calcestruzzo autocompattante

agenti modificatori di viscosità

per garantire la massima stabilità, viscosità e coesione dell'impasto a riposo ed elevata fluidità in movimento, riducendo al minimo bleeding e segregazione.