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Filippo Juvarra (1678-1736)




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Filippo Juvarra (1678-1736)


Filippo Juvara noto anche come Filippo Juvarra (Messina7 marzo  - Madrid31 gennaio  ) è stato un architetto e scenografo italiano, uno dei massimi esponenti del barocco, che operò per lunghi anni a Torino come architetto di casa Savoia.



Roma, Lucca, Lisbona, Lombardia

Allievo a Roma di Carlo Fontana, studiò e disegnò le architetture antiche ma anche quelle di Michelangelo, Bernini, Borromini, Pietro da Cortona e Andrea Pozzo. Nel ottenne un clamoroso successo al concorso di disegno architettonico dell'Accademia di San Luca, che segnò l'inizio della sua attività indipendente. Impiegato all'inizio come architetto teatrale dal cardinale Pietro Ottoboni (nipote di Alessandro VIII e uno dei più importanti mecenati dell'epoca), Juvarra faticò a trovarsi grandi commissioni a Roma; ai primi anni romani è databile infatti solo la piccola cappella Antamoro a San Gerolamo della Carità ( - ), ornata da una statua di San Filippo Neri di Pierre Legros.

Agli anni successivi risalgono alcuni edifici progettati per Lucca, come il Palazzo della Repubblica e alcune ville del contado (villa Garzoni a Collodi e villa Mansi a Segromigno).

Nel 1715 Juvara partecipò, insieme a Nicola Michetti, Antonio Canevari e ad altri al concorso per la sacrestia della Basilica di San Pietro. Il successo fu unanime, ma il progetto (di cui resta un modello, putroppo in cattive condizioni, nei depositi della Basilica) non fu mai posto in opera per i costi troppo elevati (la sacrestia attuale è più tarda e fu progettata sotto Pio VI da Carlo Marchionni).

Altrettanto avaro di soddisfazioni fu un altro soggiorno romano, quello del . La facciata di San Giovanni in Laterano, per cui Juvara aveva preparato alcuni 'schizzi' e disegni a mano libera, fu infatti costruita da Alessandro Galilei ( ), dopo un concorso che lo vide primeggiare, per essere conterraneo del papa fiorentino Clemente XII, su Luigi Vanvitelli, Nicola Salvi, autore della Fontana di Trevi, Ferdinando Fuga, e Ludovico Rusconi Sassi, e dopo che Juvarra fu invitato a partecipare al confronto solo come giudice. Altri suoi grandiosi progetti per un grandioso palazzo dei conclavi non ebbero esito.

Alcuni anni più tardi, quando era già al servizio dei Savoia, Juvara fu chiamato a Lisbona da Giovanni V del Portogallo per disegnare un nuovo palazzo reale annesso ad una grandiosa basilica patriarcale, ma anche questo progetto non fu realizzato. È datato al il progetto della cupola della Basilica di Sant'Andrea a Mantova, a completamento di una delle opere più importanti di Leon Battista Alberti, uno dei massimi architetti ed umanisti del Rinascimento. La cupola riprende, nei quattro piloni diagonali a Croce di Sant'Andrea, l'impianto di quella di Sant'Andrea delle Fratte di Borromini, riportato in forme molto più grandiose. Un'altra cupola lombarda di Juvarra è quella del Duomo di Como. In Lombardia Juvara progettò anche un monumentale altare maggiore per il Santuario di Caravaggio (non eseguito e sostituito da un progetto più dimesso del milanese Carlo Giuseppe Merlo) e l'altare dei Ss. Fermo, Rustico e Procolo nel Duomo di Bergamo; in Veneto la più mirabile opera di Juvara è senza dubbio il superbo campanile della cattedrale di Belluno.



Torino

Già nel 1714 Juvara era divenuto l'architetto di fiducia di Vittorio Amedeo II di Savoia, che per un breve periodo aveva ottenuto anche la corona di re di Sicilia e che lo richiamò a Messina per progetti non eseguiti.

Scambiata la corona di Sicilia con quella di Sardegna, il re si stabilì nuovamente a Torino e impiegò Juvara in un grandioso progetto di riqualificazione urbana per la capitale del nuovo regno. Moltissime furono le opere di quegli anni; tra quelle di architettura religiosa si segnalano la facciata della chiesa di S. Cristina in piazza San Carlo (ispirata alla romana S. Marcello al Corso, di Carlo Fontana; ), la Basilica di Superga, uno dei suoi capolavori, costruita per un voto del re tra il e il , le chiese di S. Filippo Neri e del Carmine (quarto decennio del secolo), Sant'Andrea a Chieri ( , distrutta) e una serie di grandiosi progetti, a pianta centrale e longitudinale, per una nuova cattedrale di Torino.

Tra gli edifici civili vanno ricordati i grandiosi disegni per una vera e propria corona di regge che circonda la capitale, tra cui il castello di Rivoli ( ; incompiuto), che avrebbe dovuto dominare un imponente giardino fatto di terrazze su più livelli, la Palazzina di caccia di Stupinigi ( ), dall'originalissimo impianto ovale che si espande a 'X' verso i giardini, e la reggia di Venaria, con l'aerea Galleria di Diana e la chiesa di Sant'Uberto. Risale al invece la facciata di Palazzo Madama in piazza Castello a Torino, ispirata alla fronte posteriore di Versailles, frammento di un ambizioso programma di rinnovamento monumentale del centro antico della città.

Continuatori dell'architettura di Juvara a Torino furono Bernardo Antonio Vittone, che ne continuò la linea barocca, contaminandone lo stile con quello di Guarino Guarini, e Benedetto Alfieri, zio di Vittorio, che ne seguì le istanze classicistiche.

Nel il re di Spagna Filippo V richiese un progetto di Juvara per il nuovo palazzo reale di Madrid. L'architetto siciliano si trasferì quindi nella capitale spagnola, dove progettò un monumentale e grandioso edificio ispirato ancora una volta alla reggia di Versailles. Anche questa volta il progetto juvarriano, troppo dispendioso, non fu realizzato; solo dopo la morte dell'architetto, il suo assistente Giovanni Battista Sacchetti costruì un edificio che ne riprendeva alcune caratteristiche stilistiche ma ne modificava radicalmente l'impianto, riducendolo ad un palazzo di pianta quasi quadrata, privo delle vastissime ali laterali che avrebbero dovuto dilatarsi espandendosi nell'area dei giardini. In Spagna Juvara aveva anche fornito numerosi disegni per la costruzione del palazzo reale della Granja de San Idelfonso, sempre nei pressi di Madrid.


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